Piece by Piece, recensione: l’universo LEGO di Pharrell Williams

Tra collaborazioni iconiche e riflessioni personali, Piece by Piece è il ritratto di un artista poliedrico che si racconta.

Autore: Nicholas Massa ,

Chi non vorrebbe vedere la propria storia raccontata attraverso i LEGO? Dalla magia creativa e dalle infinite possibilità offerte dai mattoncini più famosi del mondo, a uno degli artisti musicali più riconoscibili degli ultimi anni. Questa è l’anima di Piece by Piece, biopic che si concentra sul percorso musicale di Pharrell Williams, partendo proprio dal suo desiderio di raccontarsi servendosi di un mezzo del tutto inaspettato: l’animazione e i suddetti mattoncini. Dal personale al celebre, dal conosciuto all’inedito, con questo film diretto da Morgan Neville assistiamo innanzitutto alla sincerità del personaggio al suo centro, in parallelo a un racconto difficile da contenere per quanto poliedrico, imprevedibile e soprattutto iconico in alcuni suoi aspetti.

Piece by Piece sarà disponibile nei cinema italiani dal 5 dicembre 2024 e si mostra proprio come ci si aspetterebbe da un biopic tra i più classici. L’ingrediente in più, ovviamente, è la cura nelle animazioni e nella costruzione estetica attraverso i LEGO, che qui non sono soltanto un mezzo per differenziare la trasposizione personale dalle più classiche e semplici, ma anche un ulteriore strumento per dimostrare l’estrema creatività multiforme dell’artista al centro di tutto.

Raccontarsi in modo diverso

Come in ogni biopic che si rispetti, anche in Piece by Piece la parola viene lasciata alla personalità al suo centro, che sceglie di raccontarsi “partendo dall’inizio”, o comunque dai primi momenti connessi con il proprio percorso fino a oggi. I collegamenti personali diventano una costante, trovando nei ricordi e in una particolare nostalgia il carburante di un racconto in cui Pharrell Williams cerca di scorgere se stesso in tutte le fasi della vita che lo hanno condotto fino al presente, riflettendo e ragionando su di esse.

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Partendo dalle umili origini fino al profondo legame con la nonna e la musica, Pharrell comincia a unire i puntini, rivelando alcuni dei tasselli chiave della sua vita di uomo e artista, tra collaborazioni e testi che hanno fatto la storia della musica contemporanea. Nel farlo, però, il creativo trova nuova linfa vitale proprio nell’animazione che, inaspettatamente, formula e trasforma i suoi pensieri in immagini, servendosi di metafore chiare ma anche fuggevoli.

Aprirsi per poi sorprendere

Di base, Piece by Piece non inventa nulla, ma è proprio nel suo sperimentare a livello visivo che incuriosisce, per poi ragionare sul peso della creatività a contatto con un personaggio sempre interessante e affascinante. Pharrell Williams prima ci anticipa e introduce il suo successo, per poi lanciarsi in riflessioni su se stesso e sulle scelte che ha preso fino a oggi. Nel bene e nel male, assistiamo quindi una narrazione sempre e comunque personale, arricchita dall’intervento di alcune star iconiche del panorama musicale attuale.

Kendrick Lamar, Timbaland, Justin Timberlake, Jay-Z, Gwen Stefani, Snoop Dogg: sono solo alcuni dei nomi di coloro che hanno partecipato direttamente a Piece by Piece, portando le proprie testimonianze dirette su Pharrell e su ciò che hanno condiviso con lui. Questo rappresenta sicuramente uno degli aspetti più preziosi e affascinanti del lungometraggio, offrendo spunti e curiosità poco noti, arricchendo un immaginario musicale che ancora aleggia nel nostro presente.

Di pari passo, troviamo anche le persone vicine al protagonista, quelle che con lui hanno avuto rapporti più intimi e personali, spesso distanti dalla sfera professionale. Da queste emergono ulteriori aneddoti legati agli inizi del suo percorso o alle ispirazioni per brani ormai entrati nella storia.

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Professionale, immaginario e privato: sono queste le tre dimensioni che alimentano l’interesse generale di Piece by Piece, spingendo sempre oltre il racconto di un ragazzo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Tuttavia, il peso del film viene costantemente stemperato dalla sua componente più artistica e curata. Oltre le parole, l’animazione con i LEGO e l’universo intorno al racconto di Pharrell Williams sono levigati in ogni dettaglio da un comparto animato non perfetto ma comunque molto efficace dal punto di vista comunicativo.

Da qui emergono le metafore creative di un progetto che si adatta alla perfezione all’anima multiforme e imprevedibile del suo protagonista. Nel tentativo di trasporre in immagini le visioni artistiche di Pharrell, il film risulta convincente, rivelando alcuni lati inediti del suo carattere e della sua storia, forse sconosciuti anche ai suoi fan più affezionati.

Riflessi profondi e personali tendono a umanizzare i momenti più privati o difficili da tradurre altrimenti. In questo, l’animazione si lega perfettamente all’immaginazione dell’artista al centro della narrazione, dando vita a un gioco di colori e fantasia sfrenata che risulta coerente e in qualche modo affascinante.

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Parliamoci chiaro, però: Piece by Piece non è né un film innovativo né qualcosa di sorprendente. Piuttosto, si presenta al pubblico come un biopic dalla volontà sincera, che trova la propria voce attraverso alcune soluzioni interessanti, pur applicate a una struttura narrativa estremamente classica e piuttosto semplice. La storia di Pharrell Williams è senza dubbio interessante, così come è innegabile il peso del suo lavoro nella musica, passata e presente. Tuttavia, rimane ancora molto da scoprire sulla sua vita e sul percorso oltre l’immaginario più celebre, ed è un peccato che questo progetto per immagini non osi mai spingersi troppo oltre in tal senso, pur restando un prodotto accessibile e di facile fruizione.

Commento

Voto di Cpop

65
Piece by Piece è un biopic sia unico che estremamente semplice, e racconta la storia di Pharrell Williams attraverso la magia creativa dei LEGO, mescolando testimonianze dirette di collaboratori iconici come Kendrick Lamar, Timbaland, Justin Timberlake, Jay-Z, Gwen Stefani e Snoop Dogg, a riflessioni personali più intime. Il film esplora tre dimensioni principali – professionale, immaginaria e privata – intrecciando aneddoti sui suoi inizi e sulle ispirazioni dietro i brani che hanno segnato la storia della sua musica. Nonostante una struttura narrativa classica e semplice, il film sorprende per la sua componente artistica, con animazioni divertenti che trasformano i pensieri e le visioni dell’artista in metafore visive romantiche. Pur senza risultare innovativo, il racconto riesce a umanizzare Pharrell, rivelando lati inediti della sua personalità e rendendo accessibile al pubblico un ritratto sincero di un artista poliedrico.

Pro

  • Le animazioni e la scelta dei LEGO come mezzo di rappresentazione.
  • Le testimonianze di alcuni giganti della musica.
  • Alcune riflessioni personali che svelano lati dell'artista al centro del film.

Contro

  • Piece by Piece è fin troppo semplice nel suo svolgimento e non va mai a fondo, se non per alcune piccole cose.
  • Alcuni momenti non troppo chiari nello svolgersi degli eventi.
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