Sole Nero, recensione: il fantasy guarda al Centro America

Autore: Manuel Enrico ,

Una città sacra attraversata da tensioni, uomini e donne impegnati nella spasmodica ricerca di una propria posizione all’interno di questo mosaico e sociale e una terribile profezia in procinto di avverarsi. Son questi gli ingredienti di Sole Nero, primo capitolo di una trilogia fantasy firmata da Rebecca Roanhorse, che Mondadori ha inserito all’interno della propria collana Oscar Fantastica.

L’intento della casa editrice milanese di espandere la visione del fantasy portandolo a una dimensione più contemporanea e varia non è certo una novità. Da diverso tempo, infatti, Mondadori si sta muovendo su una duplice rotta per quanto riguarda le due colonne della narrativa, fantascienza e fantasy: riproporre i grandi classici e invitare alla sperimentazione con nuove suggestioni. Se nei corposi Draghi trovano principalmente spazio riproposizioni integrali di cicli cult, con i più compatti libri della collana Fantastica si aprono porte verso nuovi mondi.

Sole Nero, Mondadori presenta un fantasy fuori dalle righe

Dualismo che consente di accedere facilmente a grandi classici del genere come Terramare e più recenti variazioni del genere come Mistborn. Questa vivacità narrativa diventa accogliente anche per opere più particolari, che mirano a costruire un immaginario radicalmente diverso dalla tradizione consolidata, offrendo ai lettori una nuova declinazione del fantastico, appellandosi a contesti folkloristici e culturali poco esplorati.

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Sole Nero è, al momento, particolarmente indicativo in tal senso. Per la sua saga, Rebecca Roanhorse decide di spostare i lettori in un contesto affascinante e ancora inesplorato: la cultura meso-americana. Abbandonando atmosfere familiari, la Roanhorse ci sfida ad avventurarci in un modo che segue regole sociali complesse e non consuete, in cui, va ammesso, ci si trova inizialmente spiazzati.

 

La città sacra di Tova, come ogni solstizio di inverno, si appresta a celebrare la sua tradizionale cerimonia del rinnovamento. A rendere più emblematica questa ricorrenza è la presenza di un’eclissi di sole, vista da una delle caste sacerdotali, i Sacerdoti del Sole, come un segno di rottura del venerato equilibrio. A guidare questo culto è una giovane sacerdotessa, Narampa, invisa a gran parte del clero, che vorrebbe scardinare alcune delle più stringenti regole della sua casta, al fine di riavvicinarsi al popolo e rinsaldare il rapporto tra fedeli e culto.

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Un atto considerato pericolosamente blasfemo da alcuni, che non esitano a ordire una serie di complotti con cui rovesciare questa sin troppo intraprendente rinnovatrice. Una guerra intestina al clero di Tova che non può che venire ulteriormente inasprita con l’arrivo di Serapio, misterioso giovane proveniente dal mare, i cui strani poteri legati al culto del Corvo rappresentano una seria minaccia per lo status quo di Tova.

Come da tradizione, Sole Nero ha tutte le premesse e le debolezze dei primi passi. Il suo esser ambientato in una diversa congiuntura culturale avrebbe potuto rappresentare un elemento respingente per i lettori, ma va riconosciuto come il percorso di apertura avviato da Mondadori nelle proprie collane sia stato propedeutico alla formazione di una mentalità più aperta e curiosa da parte dei lettori. Già con la pubblicazione di Leopardo Nero, Lupo Rosso si era apprezzata questa ricerca di nuovi stimoli del fantastico, un viaggio non solo di fantasia ma anche conoscitivo di differenti culture e tradizioni.

Eclissi, vendette e tradimenti

Con Sole Nero si conferma questa intenzione. Merito di una scrittura attenta, in cui parti introspettive e dialoghi trovano un equilibrio felice che non annoia il lettore, ma tiene sempre alta la sua attenzione. Roanhorse imbastisce un racconto avvincente, con una scansione dei tempi narrativi accorta e capace di lasciare il giusto spazio ad ogni protagonista, creando una felice sinergia tra il viaggio di mare di Serapio e Xiala e il progressivo inasprirsi della situazione a Tova, presentandola dal punto di vista di Narampa.

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È incoraggiante vedere come Sole Nero sia, pur con qualche passaggio traballante in termini di rapidità degli eventi, un fondamento solido per questo universo narrativo. Non solo per la credibile costruzione di un tessuto sociale diviso in caste e animato da credibili disparità e tensioni, ma anche per come viene descritta Tova e la sua particolare conformazione urbana. Durante la seconda parte del romanzo, la città diviene pienamente protagonista, non solamente come sfondo della vicenda, ma come pulsante cuore di una popolazione variegata e stratificata, emotivamente e socialmente.

Rebecca Roanhorse merita sicuramente il plauso di avere trovato nelle civiltà pre-colombiane una perfetta incarnazione della sua visione di fantastico. Ne risulta una narrazione fresca, che dopo un’inziale confusione per via della mancanza di chiari riferimenti tradizionali, lascia emergere una personalità affascinante, giocata non solo sulla novità dell’ambientazione ma soprattutto sulla valorizzazione di temi che sembrano cuciti alla perfezione sui personaggi. Da un lato sforzo più che apprezzabile, dall’altro un punto critico, che lascia la sensazione che, per esigenze di narrazione, alcuni personaggi abbiano goduto di una maggior cura e spazio per fare emergere la propria personalità. Una sensazione che si accompagna spesso ai primi capitoli, che portano i lettori a dare fiducia agli autori nella speranza di vedere un più oculato equilibrio nei capitoli successivi.

Prodotto Consigliato

Sole Nero

Nella città sacra di Tova, il solstizio d'inverno è un momento di celebrazioni e rinnovamento, ma quest'anno coincide con un'eclissi di sole, un evento astronomico raro che i Sacerdoti del Sole vedono come una rottura dell'equilibrio global...

Per via di questa ambientazione peculiare, è giusto riconoscere a Andrea Cassini il merito di aver tradotto con sentimento e lucidità la scrittura della Roanhorse. Muovendosi in un territorio inesplorato dalla narrativa fantastica, Cassini ha trovato la giusta quadra per dare vita tanto a una visione dei dialoghi specchio delle anime dei personaggi e del loro ambiente sociale, quanto alla ricerca di una terminologia che fosse veicolo della sensazione di esotica novità del ciclo della Roanhorse.

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Pubblicato nel tradizionale formato di Oscar Fantastica, Sole Nero si presenta come un primo passo decisamente incoraggiante, premiato da un finale ad altro tasso emotivo che proietta i lettori verso un secondo volume carico di grandi aspettative. 

Commento

cpop.it

90

Sole Nero vanta una scrittura attenta, in cui parti introspettive e dialoghi trovano un equilibrio felice che non annoia il lettore, ma tiene sempre alta la sua attenzione. Roanhorse imbastisce un racconto avvincente, con una scansione dei tempi narrativi accorta e capace di lasciare il giusto spazio ad ogni protagonista, creando una felice sinergia tra il viaggio di mare di Serapio e Xiala e il progressivo inasprirsi della situazione a Tova, presentandola dal punto di vista di Narampa.

Pro

  • Ambientazione diversa rispetto al tradizionale canone fantasy
  • Costruzione del comparto magico ben curato
  • Personaggi avvincenti

Contro

  • Non tutti i personaggi godono di sufficiente spazio
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