Succede anche nelle migliori famiglie, recensione: la commedia di Alessandro Siani sfotte ma non va oltre

Autore: Nicholas Massa ,

Cosa succede quando in una famiglia apparentemente perfetta una prematura scomparsa mette in luce alcuni segreti nascosti da tutti? Questa è una delle tante domande su cui si concentra e sviluppa Succede anche nelle migliori famiglie, il nuovo film diretto da Alessandro Siani, con la partecipazione di Cristiana Capotondi, Euridice Axen, Sergio Friscia, Anna Galiena, Dino Abbrescia e Antonio Catania, disponibile nei cinema italiani dal 1 gennaio 2023. Ancora una volta è la commedia a parlare, alimentando una narrazione che si avvale di alcuni cliché tutti contemporanei, per allestire un viaggio familiare in cui non risulta neanche troppo difficile il rivedersi e rispecchiarsi, alimentandone gli sviluppi con gag rapide e un approccio dai tratti leggeri e slapstick che diverte senza impegnare troppo lo spettatore.

Come accade anche con altri lavori dello stesso Siani, pure con Succede nelle migliori famiglie ritroviamo un piglio comico riconoscibile e abbastanza incisivo nel suo complesso, sfruttando una particolare rapidità tagliente capace di trasformare la semplicità narrativa di fondo in scenette divertenti e spunti di riflessione interessanti.

Succede anche nelle migliori famiglie: essere la pecora nera della famiglia

Al centro di Succede anche nelle migliori famiglie troviamo la storia di Davide Di Rienzo (interpretato dallo stesso Alessandro Siani), un ragazzo proveniente da una famiglia della piccola/media borghesia, con un padre autoritario che ne gestisce ogni dinamica, proiettando sui propri figli un certo grado di pressione e aspettative che mirano sempre alla perfezione. Davide, tuttavia, a differenza degli altri due suoi fratelli Renzo (Abbrescia) e Isabella (Capotondi), non sembra essere portato per la strada che il papà ha pensato per lui, rivelando di essere un completo pasticcione in tutto quello che fa e in ogni suo tentativo di compiacere questa ingombrante e irraggiungibile figura paterna pronta a giudicarlo sempre e comunque dall’alto.

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A ogni festa programmata e riunione di famiglia, quindi, troviamo Davide, Isabella e Renzo raccontare dei propri progressi e passi in avanti, canalizzando i propri successi in una sorta di battaglia sottocutanea per compiacere le aspettative paterne. L’ideale falso e impossibile della famiglia perfetta, come quello rappresentato nelle pubblicità televisive, diventa qualcosa di tangibile e verso cui lottare in questo nucleo familiare; tuttavia, le aspettative nei confronti di Davide restano nulle.

Courtesy of Giusi Battaglia comunicazione
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Con la morte improvvisa del capo famiglia, tutto cambia, portando alla luce una serie di bugie e maschere che la famiglia Di Rienzo ha indossato per lungo tempo. E quando il dolore per una recente perdita sembra essere il protagonista indiscusso della situazione, sono le reazioni dei protagonisti a farla da padrone, sviluppando una serie di riflessioni che in Succede anche nelle migliori famiglie si proiettano immediatamente sugli stessi spettatori in sala, e su alcune attitudini tutte contemporanee.

Succede anche nelle migliori famiglie: essere o apparire?

Andando per un secondo oltre la componente più comica, Succede anche nelle migliori famiglie è innanzi tutto una storia che vuole riflettere sulle condizioni specifiche e personali dei propri protagonisti. Ognuno di loro, infatti, interpreta un ruolo preciso all'interno di un gioco familiare in cui è facile riconoscerne le insicurezze e le paure. Nel personaggio di Cristiana Capotondi, ad esempio, vediamo una madre che tende a elogiare continuamente i risultati del proprio figlio, senza mettere mai in dubbio, nemmeno per un secondo, la sua stessa imperfezione umana. La stessa cosa la troviamo nel personaggio di Dino Abbrescia, un padre di famiglia abbastanza succube di se stesso, impegnato a coprire le proprie insicurezze con la professione di avvocato e gli introiti che ne derivano.

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Nella catastrofe personale che innescata gli eventi principali di Succede anche nelle migliori famiglie, quindi, troviamo tutta la voce di questa pellicola impegnata a spogliare i suoi protagonisti rivolgendosi direttamente alla piccola borghesia tipicamente italiana, per poi metterne in mostra le ipocrisie e le debolezze, in un trattato in continuo movimento ironico.

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In tutto ciò troviamo sia la dimensione dell’assurdo (con esagerazioni e momenti casuali votati alla risata pura e limpida) e una comicità di tocco rapido e dalle caratteristiche pure fisiche. La stessa brevità del film, che dura circa 77 minuti in totale, gioca a favore del ritmo generale, in un lavoro estremamente semplice e diretto che vorrebbe anche essere crudele, in alcuni momenti, senza lasciarsi mai del tutto andare purtroppo. Il divertimento, quindi, resta una costante dell’intera narrazione, offrendo al pubblico pagante un’opera piuttosto sicura e convinta del proprio percorso, sfruttando una serie di cliché italianissimi per spezzarne la seriosità realistica in favore di una dimensione in cui sembra che tutto possa accadere senza starci troppo a pensare. In un lavoro del genere ritroviamo la spensieratezza tipica della scrittura per immagini di Alessandro Siani, e la vediamo muoversi in un materiale abbastanza chiaro nel suo insieme, anche se fin troppo facile nella resa finale.

Vale la pena guardare Succede anche nelle migliori famiglie?

Succede anche nelle migliori famiglie è un film che si rivolge tranquillamente a tutte le fasce di pubblico che avranno la curiosità di scoprirlo al cinema. Impiegando un cast di volti noti e interpreti di tutto rispetto, Alessandro Siani ha cercato di riflettere su alcune tematiche tipicamente contemporanee (come le apparenze e la voglia di sembrare quello che non si è agli occhi di un prossimo costantemente distratto) giocando con una commedia che, purtroppo, non si fa mai scorretta fino in fondo, crudele e famelica.

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I ragionamenti sul perbenismo di una famiglia ricca di ipocrisie restano sicuramente il lato più interessante, e la dimostrazione diretta che la commedia italiana, se ne ha voglia, può avere ancora qualcosa da dire sul nostro presente. Nel muoversi in questo senso, però, oltre alle risate non resta molto di più, anche perché le scelte più assurde non si rivelano mai per quello che sono fino in fondo, e alcune idee o citazioni geniali restano ancorate a un contesto quasi affabulante e sospeso in cui il caldissimo sole della Sicilia e i suoi splendidi scorci marini distraggono fin troppo da una critica ben accolta ma non elaborata, forse, fino in fondo.

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Commento

cpop.it

65

Alessando Siani sceglie di tornare al cinema con Succede anche nelle migliori famiglie. Stiamo parlando di una commedia dalle premesse semplici, che sviluppa il suo potenziale partendo da una comicità sia rapida e incisiva che fisica, per certi versi, coadiuvandola a una serie di riflessioni che sicuramente avrebbero meritato maggiore coraggio. Il risultato è un'esperienza cinematografica prevalentemente spensierata in cui è facile rivedersi e rivedere una contemporaneità fatta di maschere e apparenza.

Pro

  • Alcune battute lasciano inevitabilmente il segno in senso positivo.
  • Il cast funziona molto bene nei ruoli in cui li vediamo.
  • La scelta di girare in Sicilia ha un ché di romantico e affascinante.

Contro

  • La semplicità di fondo avrebbe meritato alcune accortezze in generale.
  • La critica al centro della storia è interessante ma sembra quasi limitarsi.
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