Superman annienta il Klan, recensione: questo fumetto uccide il fascismo

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Autore: Domenico Bottalico ,

Panini DC Italia inaugura la sua nuova collana DC Young Adult Collection con Superman Annienta il Klan ovvero quella che è probabilmente è una delle migliori storie di Superman degli ultimi 10 anni e non solo perché ha fatto incetta di premi nel 2020 (Eisner, Harvey e Ringo). Scritto da Gene Luen Yang (American Born Chinese, The Terrifics, New Super-Man) con matite del team Gurihiru (Avatar: The Last Airbender, The Unstoppable Wasp) questo graphic novel si ispira da un mitico episodio del serial radiofonico dell'Uomo d'Acciaio degli anni 40 in cui Superman affrontò addirittura il Ku Klux Klan. Con maestria gli autori affrontano in maniera diretta il tema del razzismo e della diversità andando a riscoprire le vere origini di Superman stesso e la loro metafora valida oggi come all'epoca del suo esordio.

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Di cosa parla Superman annienta il Klan

Tommy e Roberta Lee si sono appena trasferiti da Chinatown ai sobborghi di Metropolis dove ha da poco esordito l'inarrestabile eroe Superman, siamo nel 1946. Mentre Tommy non fa fatica a integrarsi fra i nuovi ragazzi del quartiere grazie al baseball entrando subito nella squadra del centro giovanile gestita da Jimmy Olsen, apprendista fotografo del Daily Planet, Roberta invece non si sente a suo agio. L'aver lasciato la sicurezza della propria comunità cercando di "occidentalizzarsi" nei modi e persino nel nome la fa sentire spaesata e priva di punti di riferimento.

A complicare le cose, la prima notte nella loro nuova casa, i Lee ricevono il benvenuto dal Klan della Fiery Kross. Si tratta di una setta che professa la superiorità della razza bianca e non esita a dare fuoco a una enorme croce nel giardino dei Lee. L'episodio attira l'attenzione dei reporter Clark Kent e Lois Lane ma soprattutto quelle di Superman quando il giovane Tommy viene addirittura rapito!

L'Uomo d'Acciaio ha però anche altre preoccupazioni. L'esposizione ad una misteriosa pietra verde contenuta nella corazza di un buffone nazista noto come Atom Man lo ha indebolito e sta interferendo con i suoi poteri. Superman sente voci in una lingua sconosciuta e ha visione di strani individui: chi sono e come si collegano alle sue misteriose origini?

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Intanto Tommy e Roberta scoprono che proprio Chuck, uno dei loro nuovi giovani amici, potrebbe essere coinvolto nelle attività Klan il quale non demorde ed è pronto ad effettuare una azione esemplare nel centro di Metropolis.

Superman Annienta il Klan: tutti siamo alla ricerca di un posto nel mondo

Quello del razzismo è un problema sistemico che si presenta in diverse forme e accezioni nella nostra società. La sfida oggi è prenderne coscienza. Per farlo, Gene Luen Yang parte dal proprio vissuto, recupera un incredibile episodio della lore supermaniana e imbastisce con Superman Annienta il Klan un racconto che, tenendo ben presente di parlare principalmente ad un target di adolescenti, si muove su due binari ben precisi ma ugualmente entusiasmanti. 

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Il primo è quello della famiglia Lee e dei differenti approcci al cambiamento di Roberta e Tommy. Si tratta di situazioni che tutti gli adolescenti hanno vissuto. Non solo per il colore della pelle ma anche per l'essere semplicemente "diversi" nei gusti e nelle abitudini. Qui l'idea del Klan è una ovvia estremizzazione che però funziona benissimo nel dipingere l'imbarazzo di Chuck prima e l'assurdità stessa del Klan le cui convinzioni si rivelano un mero pretesto.

Il secondo invece, quello dove sono innestati gli elementi più fantastici del plot, coinvolge Superman e allarga la prospettiva del racconto. Le scoperta delle sue origini infatti porta i lettori a empatizzare con un giovane e quasi esordiente Uomo d'Acciaio e a riflettere sul tema dell'immigrazione. Il termine è da intendersi nell'accezione più ampia del termine: tutti veniamo da qualche altro posto, fisico ma anche emotivo, e le difficoltà di trovare il proprio di posto nel mondo rimangono ancora oggi universali.

Superman Annienta il Klan è in questo senso una storia delicatissima ma anche potentissima. Fra personaggi cesellati magistralmente e easter-egg legati agli esordi di Superman (qui l'Uomo d'Acciaio per esempio non vola ancora), Yang non solo mette a nudo le contraddizioni del razzismo ma rassicura i giovani lettori timorosi di affaciarsi nel mondo attraverso la metafora dell'immigrato per eccellenza, Superman appunto.

Nel corso della sua quasi centenaria storia, Superman è diventato icona e simbolo di molte cose ma ha anche perso progressivamente il suo carattere di "giustiziere sociale". Nato dal basso, da due immigrati, come eroe che difendesse soprattutto i più deboli. Un aspetto che negli ultimi si sta affacciando nuovamente nelle sue storie, non solo a fumetti, e proprio in momenti in cui la sua valenza è pesantissima dall'Action Comics di Grant Morrison (2011) alla più recente Saga di Mondoguerra.

Tornando a Superman Annienta il Klan, il dinamismo del plot di Yang è reso alla perfezione dal lavoro di Gurihiru (nome d'arte della coppia di artiste giapponesi Chifuyu Sasaki, disegni, e Naoko Kawano, colori) il cui stile ovviamente influenzato dal fumetto e dall'animazione nipponica. Si tratta di uno stile facilmente accessibile: figure estrememente espressive i cui tratti somatici sono stilizzati (i grandi occhi del manga qui sono la regola) mentre le anatomie sono volumi ben definiti (Superman rappresentato in maniera iconica con torace ampissimo e trapezoidale stile Alex Toth/Bruce Timm). La gabbia tipica dei comics è esplosa. Gli spazi nelle tavole vengono ripartite per mantenere alta l'attenzione del lettore con una commistione di verticalità e orizzontalità, sbordature e tagli irregolari per aumentare la cineticità delle sequenze d'azione.

Il volume

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Panini DC Italia opta per un volume brossurato bello cicciotto da ben 240 pagine formato 15.1x22.8 cm. Si tratta di un formato "tascabile" e dal prezzo contenuto, solo € 12, ideale per il target di pubblico di riferimento della collana DC Young Adult Collection abituati a leggere tante pagine in formati simili.

Da premiare la scelta dell'editore di non eliminare il lungo contributo redazionale firmato dallo stesso Gene Luen Yang intitolato Io e Superman che ricostruisce parallalemente la storia di Superman e quella del Ku Klux Klan con esperienze personali legate al razzismo e alla discriminazione. Una testimonianza viva e diretta che permette soprattutto ai lettori più giovani di prendere coscienza del problema.

Commento

Voto di Cpop

99
Superman Annienta il Klan è una storia delicatissima ma anche potentissima. Fra personaggi cesellati magistralmente e easter-egg legati agli esordi di Superman (qui l'Uomo d'Acciaio per esempio non vola ancora), Yang non solo mette a nudo le contraddizioni del razzismo ma rassicura i giovani lettori timorosi di affaciarsi nel mondo attraverso la metafora dell'immigrato per eccellenza, Superman appunto. A completare il quadro le matite dinamiche ed espressive, che strizzano l'occhio all'animazione, di Gurihiru.

Pro

  • temi trattati in mondo né scontato né banale
  • parte grafica fresca e dinamica
  • easter-egg sfiziosi per vecchi lettori
  • riferimenti curiosi per giovani lettori

Contro

  • non fatevi scoraggiare né dal target a cui è rivolto il fumetto né dal formato "tascabile"
  • non c'è ancora un sequel
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