Teogonia 1 & 2, recensione: com'è il nuovo shonen di saldaPress?

Autore: Domenico Bottalico ,

saldaPress aggiunge al catalogo della collana Mangaka un titolo imprescindibile in termini di target ovvero uno shonen. Nel caso specifico si tratta di Teogonia, un battle shonen a sfondo fantasy firmato da Tsukasa Tanimai (testi) e disegnato da Shunsuke Aoyama con character design di Koichiro Kawano tratto da una serie di light novel la cui pubblicazione risale al 2017. La serie, ancora in corso, è pubblicata da Shufu to Seikatsusha sulla rivista Comic Pash! ed ha all'attivo 10 tankobon. 

Di cosa parla Teogonia

Kai abita nella Terra di Confine. Si tratta di una regione non inospitale ma aspra dove è la cura dei campi è faticosa così come la difesa dei villaggi che sono costantemente minacciati da creature antropomorfe semi-umane affamate e nel peggiore dei casi anche assetate di sangue. Come e perché queste creature siano diventate aggressive non è dato saperlo, sta di fatto che l'unica speranza di salvezza è sconfiggerle e bere il succo delle Pietre Divine che alimenta la forza e la resistenza degli esseri umani.

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Proprio durante una di queste battaglie per difendere il suo villaggio, Rag, Kai viene ferito e acquisisce ricordi di una vita passata e di un mondo strano e lontano che sembrano appartenergli. Il ragazzo si chiede quindi se non si tratta di una sua passata incarnazione.

Un attacco a sorpresa di un gruppo di orchi costringe Kai ad una nuova battaglia. Questa volta spinto lontano dal suo villaggio e ancora una volta gravemente ferito consuma da solo la Pietra Divina. Perso nel bosco, il ragazzo accede a quella che sembra essere a tutti gli effetti una valle disabitata scoprendo che quella che ha ingerito non è una Pietra qualunque ma ha ottenuto la Protezione Divina del Dio di quel luogo. 

Con nuove e strabilianti capacità, per Kai inizia una doppia vita. Nella sua valle sacra e nel villaggio di Rag dove fa di tutto per nascondere i suoi nuovi poteri. Ma quando è costretto ad utilizzarli per salvare la vita di Joze, la figlia del capovillaggio, dovrà sottostare alle richieste della ragazza affinché mantenga il segreto.

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Teogonia: un dark fantasy che sa de L'attacco dei Giganti

Anche se l'editore emiliano lo definisce un battle shonen dark fantasy, questa etichetta sta un po' stretta a Teogonia che si muove sicuramente all'interno del target shonen ma sembra voler incorporare elementi e stilemi narrativi da altri generi come il gettonatissimo isekai, ma con soluzioni che riportano alla mente la Saga di Shannara di Terry Brooks anziché il classico stilema del mondo alternativo, con un retrogusto di fantapolitica che avvicina certi passaggi di questi primi due tankobon a L'Attacco dei Giganti.

Insomma manca il piglio "giocoso" della stragrande maggioranza dei battle shonen perché qui le sequenze d'azione sono pervase da un profondo senso di pericolo e minaccia. Il protagonista Kai e gli abitanti del suo villaggio infatti combattono per sopravvivere contro i mostruosi semi-umani. A questo poi si aggiunge quel senso di precarietà dato da una struttura sociale che pare pervasa dalla legge del più forte cioè i nobili che vessano il popolo.

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In questo contesto Tsukasa Tanimai e Shunsuke Aoyama stratificano la narrazione muovendosi fra la più classica introduzione del protagonista Kai - tratteggiato semplicemente ma efficacemente seguendo le più classiche direttive del protagonista di uno shonen cioè un personaggio che scopre man mano di non essere così ordinario come credeva, ed il world building in cui si approfondisce un po' la parte dark fantasy con il sistema delle Pietre, l'origine degli Dei e dei semi-umani e la struttura sociale - soprattutto nel secondo tankobon.

Teogonia è una lettura scorrevole, intrigante ma soffre di un problema comune a molte trasposizioni di light novel. Il ritmo della narrazione è molto più blando di quello di uno shonen tradizionale in questo caso. Non è necessariamente un male, dove sono un po' carenti i primi due tankobon è invece nel cesellare personaggi secondari davvero interessanti. Dobbiamo attendere almeno la metà del secondo tankobon per trovare dinamiche e interazioni un po' più vive con l'introduzione di Joze, dei Korol (una razza di piccoli uomini simili agli hobbit) e dell'amico/rivale Manso.

In questo senso con il suo character design, Koichiro Kawano prova a dare subito dei connotati riconoscibili ai personaggi. Da sottolineare come il mondo di Teogonia sia un mondo fantasy che sembra ispirarsi al wuxia. Quindi niente corazze o tecnologia ma abiti "tradizionali" in cui il panneggio la fa da padrone.

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Si tratta di un lavoro che riesce tutto sommato discretamente contando anche la pulizia del tratto di Shunsuke Aoyama che predilige linee morbide e continue, un tratteggio ridotto al minimo e solo per evidenziare la dinamicità e un uso dei grigi e delle mezze tinte tutto votato a dare profondità alle tavole. A tal proposito i layout sono contrassegnati da riquadri ampi, quindi tavole poco affollate e in generale molto scarne in termini di sfondi e particolari.

Il volume

saldaPress propone Teogonia in quello che possiamo considerare il formato standard per i manga contemporanei ovvero un tankobon formato 13x18 cm con sovraccoperta. La cura carto-tecnica è sicuramente sopra la media: la carta scelta ha una ottima grammatura e sua la tonalità chiara premia il tratto dell'autore. La rifilatura delle pagine permette una lettura agevole con una traduzione e un adattamento molto scorrevoli.

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Pur non essendoci pagine a colori o extra di sorta (al netto di una breve post-fazione umorista disegnata di Shunsuke Aoyama), l'edizione saldaPress si distingue per l'uso creativo della sovraccoperta: aprendola infatti è possibile leggere un breve racconto in prosa inedito che aggiunge alcuni retroscena su personaggi o situazioni lette in tankobon.

Commento

cpop.it

70

L'etichetta di battle shonen dark fantasy sta un po' stretta a Teogonia che si muove sicuramente all'interno del target shonen ma sembra voler incorporare elementi e stilemi narrativi da altri generi come il gettonatissimo isekai e un retrogusto di fantapolitica che avvicina certi passaggi di questi primi due tankobon a L'Attacco dei Giganti. Al netto di una narrazione dal ritmo basso, manca il piglio "giocoso" tipico dei battle shonen perché qui le sequenze d'azione sono pervase da un profondo senso di pericolo e minaccia. Il protagonista Kai e gli abitanti del suo villaggio infatti combattono per sopravvivere contro i mostruosi semi-umani.

Pro

  • più che battle shonen è interessante l'incertezza e il senso di sopravvivenza che pervade la narrazione
  • il world building ricorda L'attacco dei Giganti

Contro

  • ritmo della narrazione molto blando
  • personaggi secondari poco incisivi
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