Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere: chi è Tom Bombadil?

Autore: Federica Polino ,

In seguito al trailer della nuova stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, i fan della saga si sono divisi nettamente quando è comparsa dal nulla la notizia che un enigmatico quanto affascinante personaggio sarebbe stato rappresentato nella serie: Tom Bombadil, individuo avvolto da una nube di mistero quasi onirica, re della morale grigia ed detentore di un potere più antico della stessa Terra di Arda.

A causa della sua criptica natura, Peter Jackson scartò l'idea di rappresentarlo ai tempi della trilogia cinematografica poiché ritenuto un personaggio troppo difficile da mettere in scena: vien da sé chiedersi a che pro registi e sceneggiatori della serie TV - disponibile su Prime Video a partire dal 29 agosto 2024 - abbiano deciso di integrarlo, considerando che ciò che sappiamo del vecchio Tom è per lo più inerente al romanzo de La Compagnia dell’Anello o contenuto nelle lettere dell’autore.

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Pertanto, prima di lasciarci fagocitare nuovamente da Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, esploreremo il personaggio di Tom Bombadil, provando a far luce sul perché della sua rilevanza per la narrativa di Tolkien, tentando di rispondere alla domanda posta a più riprese dagli stessi Hobbit:

Chi è Tom Bombadil?

Il più anziano, ecco chi sono. Ricordate, amici, quel che vi dico: Tom era qui prima del fiume e degli alberi; Tom ricorda la prima goccia di pioggia e la prima ghianda. Egli tracciò i sentieri prima della Gente Alta, e vide arrivare la Gente Piccola.

Era qui prima dei Re e delle tombe e degli Spettri dei Tumuli. Quando gli Elfi emigrarono a ovest, Tom era già qui, prima che i mari si curvassero; conobbe l'oscurità sotto le stelle quand'era innocua e senza paura: prima che da Fuori giungesse l'Oscuro Signore.

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Malgrado Tolkien non ami descrivere con accuratezza i propri personaggi, Tom Bombadil risulta una felice eccezione, poiché l’autore si sofferma parecchio sul ritratto dell'individuo: egli indossa stivaloni gialli, un cappello ornato da una piuma e una giacca azzurra come il cielo, ma ciò che colpisce maggiormente è la sua personalità gioviale, il viso coperto in parte da una lunga barba rossa, nonché l'innata capacità di resistere al potere dell’Anello. 

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Tuttavia, perché l’abbiamo definito un individuo, senza alcuna connotazione aggiuntiva?

Ebbene, una delle prime caratteristiche di Tom è la mancata appartenenza ad alcuna razza: non è un elfo, ne’ tantomeno umano, non è un hobbit, ne’ tantomeno un nano, tant'è che viene descritto da Tolkien come più alto di un hobbit, ma meno di un umano.

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Questa sua natura indefinita ha dato il via a molteplici interpretazioni del personaggio, sino addirittura ad identificarlo con Tolkien stesso: tuttavia, è bene ricordare che tutte le teorie sulla sua vera identità siano solo mere congetture, poiché non vi è nulla di certo. Per un’analisi scevra di supposizioni sulla natura del personaggio è necessario basarsi unicamente sugli scritti dell’autore.

Tom Bombadil Amazon Prime Video
Tom Bombadil
Tom Bombadil

Le origini di Tom: una bambola olandese

Nel mondo reale, Tom Bombadil è una bambola olandese di proprietà della famiglia Tolkien. Improvvisamente, da essere inanimato Tom parve prendere vita, divenendo uno dei primi (se non il primo dei) protagonisti delle storie che l’autore era solito raccontare ai suoi figli: nacquero, di fatto, Le Avventure di Tom Bombadil, l’unico testo sulla Terra di Mezzo pubblicato pre-mortem dell'autore.

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Le avventure di Tom Bombadil

Le avventure di Tom Bombadil di John R. R. Tolkien (Autore), Isabella Murro (Traduttore)

Sfogliando i numerosi scritti di Tolkien, vien fuori la descrizione di un soggetto ben più misterioso di quanto si pensi, quasi mistico: Tom vive nella Vecchia Foresta, assieme alla sua amata ninfa e consorte Baccadoro, e sembra essere immerso completamente nella Natura.

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In seguito, Tolkien espresse al suo editore il desiderio di rendere Tom, definito uno dei più vecchi abitanti del Regno, il protagonista di un seguito de Lo Hobbit, proposta che però non fu accolta con entusiasmo.

Tom possessore dell’Anello?

Quando il Consiglio si riunisce per vagliare le opzioni circa chi avrebbe dovuto portare l'Anello, la scelta ricade anche su Tom: a causa della sua natura, però, i membri decidono di non affidarglielo.

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I motivi sono molteplici: certo è che l’individuo avrebbe potuto portarlo senza il rischio di soccombere a Sauron (almeno in un primo momento, come teorizzò il Consiglio), ma il disinteresse di Tom nei confronti del potere dell’Anello può rappresentare un problema.

Oltretutto, poiché Bombadil protende verso una pace quasi assoluta, non sarebbe stato utile in battaglia: egli è un personaggio super partes che non ha nulla da perdere in caso Sauron vinca o perda.

Il conflitto non lo scalfisce, e per battere il male c’è bisogno di qualcuno che sia realmente intenzionato a portare a termine l’arduo compito. 

L’incontro con gli Hobbit

Tom è introdotto ai lettori per la prima volta nel romanzo La Compagnia dell’Anello, mentre si getta alla carica in mezzo all’erba e ai giunchi, come una vacca che s’affretta all’abbeveratoio, è colto intento a cantare canzoni allegre, quelle stesse canzoncine e filastrocche che racchiudono, in realtà, un grande potere.

Abita con la sua compagna, Baccadoro, in una casa situata ai margini della Vecchia Foresta e proprio qui, dopo essersi imbattuto in Frodo Baggins e i suoi compagni, mostra la magnificenza della Natura ai 4 amici, raccontando loro di cose propizie e di cose ostili.

Gli Hobbit si chiedono spesso chi sia in realtà Tom Bombadil, tant’è che un giorno Baccadoro gli risponderà che Egli è il Signore del bosco, ma non possiede le cose, bensì le custodisce:

Lui è, lui è, come l’avete visto.

È il signore del bosco, dell’acqua e della collina. […] Gli alberi, le erbe e ogni cosa che cresce e vive sulla Terra appartiene solo a sé stessa: lui è il signore.

Tom, attraverso il canto ed il potere delle parole, riesce ad imporre il suo immenso potere su tutto ciò che è Natura: abilità che, tuttavia, non ha intenzione di usare per un suo tornaconto personale.

La parola intrisa di magia si trasforma immediatamente in fatto, poiché pronunciata al momento giusto.

La sua è una lingua in cui esiste una cosa per ogni parola, ed una parola per ogni cosa.

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Tom Bombadil
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Dimmi piuttosto chi sei tu, solo, te stesso e anonimo

Quando Frodo chiede alla loro guida temporanea:

E tu chi sei, Signore?

Tom risponde al giovane Hobbit con una frase che ha alimentato non poche teorie:

Dimmi piuttosto chi sei tu, solo, te stesso e anonimo.

Alcuni hanno addirittura ipotizzato che, in questo preciso momento, il personaggio di Tom sfondi la quarta parete ed esca dal libro, ponendo la domanda al lettore.

Un’ipotesi interessante che, in un certo qual modo, rafforza l’idea che in realtà Tom Bombadil sia un personaggio che riesce ad andare oltre, presente non solo nella Terra di Mezzo, ma anche nel nostro mondo.

Di fatto, nei suoi scritti Tolkien punta il focus sul significato e l’importanza di possedere un nome, poiché in quest’ultimo è presente la personalità dell’individuo stesso: l’Anello, di fatto, priva chi lo indossa anche del proprio nome, tant’è che i Nazgûl sono anonimi, pertanto – secondo l'autore – soli, indefinibili, privi di identità.

L’Anello senza potere

Quando Tom s'infila l'Anello non scompare, ne' cade vittima del suo potere, inoltre egli riesce anche a vedere chi lo indossa, e questo perché il suo è un potere, probabilmente, molto più antico di quello di Sauron: la Natura.

Bombadil è Natura, ed in quanto tale lascia che essa cresca selvaggia, libera, intervenendo solo quando crede sia necessario farlo.

Malgrado ciò, siamo altresì consapevoli che il potere di Tom sia talmente legato alla propria Terra che, in realtà, potrebbe non essere estendibile altrove: ad un certo punto del racconto, infatti, il personaggio si fermerà e avvertirà gli Hobbit che lì è dove la sua terra e il suo potere terminano.

S’è ritirato in un fazzoletto di terra, entro confini da lui stesso stabiliti.

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Lettere d'autore, Tolkien racconta Tom

All’interno delle sue lettere, Tolkien si sofferma spesso sul personaggio, dichiarando che quest’ultimo rappresenta lo spirito della Campagna che va sparendo, un lusus naturae, un essere diverso da Valar e Maiar: un’entità che va al di là della Terra di Mezzo, capace di insediarsi anche nel nostro mondo.

 the spirit of the (vanishing) Oxford and Berkshire countryside.

Tuttavia, lo stesso autore non offre mai ai suoi lettori una rappresentazione definitiva del personaggio, quasi come se volesse intenzionalmente alimentare l’alone di mistero attorno a lui: egli è a metà tra un individuo definito ed indefinito, etereo e materiale, mistico e terreno.

Queste sue peculiarità hanno spinto molti appassionati a formulare diverse teorie circa la sua natura: alcuni teorizzano sia un Maiar, altri ipotizzano che Bombadil sia uno degli Ainur, altri ancora che si tratti della Natura stessa (una sorta di spirito primordiale legato alla terra), numerosi sono convinti sia la rappresentazione dell'autore.

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Lettere (1914-1973) - Tolkien

di John R. R. Tolkien (Autore), Lorenzo Gammarelli (a cura di)

Lo spirito che desidera la conoscenza delle altre cose

Nelle sue lettere, Tolkien suggerisce che Bombadil rappresenti la pura esistenza, senza alcuna ambizione di potere: questa caratteristica lo rende immune all'influenza dell'Anello, un oggetto in grado di corrompere l’animo di chiunque lo tocchi.

Tom, in questo senso, è anche l'incarnazione della libertà, un essere che esiste fuori dalle leggi e dalle battaglie del mondo.

Tolkien ci tiene a precisare, però, che Tom è quel che definiremmo un modello allegorico, l’incarnazione della pura e reale scienza naturale, della Natura che appartiene solo a sé stessa e separa la conoscenza dal potere.

Lo spirito che desidera la conoscenza delle altre cose, della loro storia e della loro natura [...] e completamente disinteressato a fare qualcosa con la conoscenza: zoologia e botanica, non allevamento del bestiame ed agricoltura.

Il ruolo di Tom Bombadil nella trama

In definitiva, Tom Bombadil è un individuo sfaccettato, dalla morale grigia e totalmente differente da ogni altro personaggio creato da Tolkien, che appartiene solo a sé stesso: è una creatura selvaggia e libera, non uno schiavo del potere, bensì probabilmente la rappresentazione della Natura stessa. Per questo motivo l’influenza dell’Anello, generato dall’odio, non ha presa su di lui: egli è estraneo all’odio, pertanto immune al richiamo del potere.

Nonostante il personaggio appaia solo brevemente ne La Compagnia dell'Anello, il ruolo di Tom è cruciale per diversi motivi, tutti esplicati all’interno delle lettere del suo creatore:

  • La sua estraneità al potere corrotto dell’Anello.
  • Una guida per i più giovani: quando gli Hobbit rischiano la vita poiché caduti nelle grinfie del Vecchio Uomo Salice, Bombadil li salva, dando prova di essere un personaggio potente. 
    In seguito salva gli Hobbit anche dalle Tombe dei Tumuli, dimostrando di avere pieno controllo sui pericoli della sua terra.
  • Elemento di enigma: non tutto può essere spiegato.
  • Aperto contrasto con il Male: mentre Sauron rappresenta la sete di potere e controllo, Tom incarna libertà ed autonomia.
  • Attraverso Bombadil, Tolkien espone le sue idee circa corruzione e potere: l’indifferenza quasi infantile di Tom nei confronti dell’Anello suggerisce al lettore che il vero potere risiede nella libertà da alcun dominio.

Tom Bombadil via amazon.it
Tom Bombadil
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Immagine in evidenza via Amazon Prime Video, Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere II

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