Il prescelto è un film del 2006 diretto da Neil LaBute, ed è il remake di The Wicker Man, film del 1973 diretto da Robin Hardy e con Christopher Lee. Si tratta di un film di genere horror, che svela gli inquietanti riti pagani su un’isoletta che nell’originale si trovava al largo delle coste scozzesi mentre nel remake è posizionata nella costa occidentale degli Stati Uniti. Protagonisti del film del 2006 sono Nicolas Cage, Ellen Burstyn, Kate Beahan e Leelee Sobieski.
Il film non ha riscosso un gran successo di critica: ha conquistato il premio per la fotografia assegnato dalla Canadian Society of Cinematographers Awards ma in compenso è stato nominato, nel 2006, a diversi Razzie Awards tra cui quello di peggior film, peggior attore (Cage) e peggior remake.
Il remake ha l’intento di ribaltare il film di partenza, dove l’oscuro capovillaggio, Lord Summerisle, era un uomo ed era interpretato da un geniale Christopher Lee. Trasformando la piccola società in una struttura matriarcale, il regista ha spostato l’accento su un discorso di gender e su una possibile distruzione degli uomini compiuta dalle donne.
Il Prescelto è dedicato a Johnny Ramone, che aveva fatto scoprire al regista la pellicola di Hardy.
La trama del film
La storia racconta di un agente di polizia, Edward Malus, che riceve la lettera di un’ex fidanzata, Willow, che lo convoca urgentemente in una piccola isoletta al largo della costa pacifica, Summerisle. La donna chiede l’aiuto di Edward per ritrovare sua figlia Rowan, che risulta misteriosamente scomparsa.
Arrivato sul posto, Edward si trova al centro di una società matriarcale dalle caratteristiche sinistre. L’isola è bellissima e rigogliosa, traboccante di frutta, ma le sue abitanti sembrano essere ferme allo stile di una società arcaica.
Ben presto l’agente si renderà conto di essere di fronte a un microcosmo dalle pratiche oscure. Perplesso dall’atteggiamento degli abitanti dell’isola, che sembrano essere guidati da Sorella Summerisle, una donna che pratica abitualmente riti pagani, Edward fa una sconvolgente scoperta: la piccola Rowan è in realtà sua figlia, concepita da lui e Willow prima che la donna lo abbandonasse a un passo dall’altare.
La ricerca della ragazzina si fa sempre più febbrile ma Edward non ha idea della terribile verità: la società matriarcale di Summerisle ha utilizzato Rowan come esca per attirarlo in una trappola e sacrificare lui stesso durante un rito pagano. La bambina è viva e sarà proprio lei a praticargli un terribile rogo, all’interno di uno spaventapasseri di vimini.
Il significato del finale
Il finale, come altre parti del film, è organizzato intorno alla simbologia del femminino sacro e degli elementi rappresentativi dei due sessi, uomini e donne.
Una serie di indizi disseminati lungo tutta la pellicola (a partire dal titolo stesso, piuttosto tautologico, ma anche la sottomissione degli uomini da parte delle donne) portano Edward verso il macabro finale, che sul piano della fabula e su quello concettuale indica la supremazia del sesso femminile su quello maschile, tesi avvallata dagli elementi e dai riti celebrativi della natura.
Il finale mostra la fine del maschio incorporata in un ciclo naturale personificato dai riti ma anche dai personaggi, a partire da Sorella Summerisle. L’essere di sesso maschile, fecondata la donna, ha esaurito il proprio compito e può morire, concretamente e simbolicamente, proprio per mano della figlia stessa. La canzone che cantano le donne dell’isola mentre Edward arde tra atroci sofferenze parla proprio di un fuco che muore dopo aver svolto il proprio compito, ovvero fecondare.
Ed Edward, appunto, muore.
L’epilogo si sposta a sei mesi dopo i fatti. Le Sorelle Willow e Honey sono in un bar e si avvicinano a due agenti (interpretati da James Franco e Jason Ritter). Poco dopo, le donne si offrono di andare a casa dei due poliziotti. Ovviamente il loro intento è far fare agli agenti la fine di Edward: rimanere incinte, attirare gli uomini su Summerisle e offrirli in sacrificio per il benessere del raccolto di inizio estate.
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