1923 Stagione 2, un finale emozionante che sembra chiudere l'arco narrativo della serie

Cosa succede nella seconda stagione di 1923? Parliamo del finale di stagione che ha emozionato e tenuto col fiato sospeso il pubblico.

Autore: Sara Formisano ,

1923, seconda stagione è arrivata lo scorso 23 febbraio su Paramount + riprendendo la storia dove si era chiusa con la prima stagione. Il racconto prequel di Yellowstone è una storia che può reggere autonomamente (anche se non si sono viste le due serie sorelle) e la seconda stagione inizia con la resistenza della famiglia al rigido inverno del Montana e i tentativi di tornare a casa di Spencer mentre sua moglie Alexandra lo segue compiendo un viaggio da sola. 

Questo mese, con l'uscita di una puntata a settimana da fine febbraio fino allo scorso 6 aprile ha tenuto col fiato sospeso i fan dello Sheridanverse che hanno seguito la rocambolesca avventura di Spencer (Brandon Sklenar) e Alexandra (Julia Schlaepfer) di ritorno verso le difficili terre del Montana con un rigido inverno ad attenderli e diversi criminali pronti a ostacolarli e la fuga disperata di Teonna (Aminah Nieves) verso la libertà. 

L'episodio finale lungo quasi due ore ha chiuso tutte le linee narrative dando a questo punto l'impressione che questo arco narrativo, il 1923 appunto, si sia concluso per lasciare spazio probabilmente a nuovi capitoli sulla dinastia Dutton. Si è parlato, infatti, di una nuova serie: 1944. La serie è stata ufficialmente annunciata nel 2023 e sarà ambientata, come si intuisce, nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, ma il cast non è ancora noto. 

*Allerta Spoiler*

1923: il contesto

Le pagine della storia americana sono spesso tinte di rosso, specialmente nei decenni che vanno dall’Ottocento ai primi anni del Ventesimo secolo. La violenza faceva da padrona in terre ancora molto selvagge, prive di confini e contese tra i cacciatori d’oro e i cow boy; per non parlare dei nativi americani che combattevano quotidianamente per la sopravvivenza nella loro terra madre, strappata con la violenza mentre erano costretti a dimenticare la propria cultura. 

Tutto questo e anche di più lo si vede in 1923, prequel di Yellowstone e narrativamente intermedio rispetto a 1883 e lo stesso Yellowstone. 

Se avete seguito la storia dall’inizio saprete che le tre serie raccontano la storia della famiglia Dutton e della costante lotta per la difesa del ranch dagli avidi nemici che tentano ogni volta di togliere alla famiglia terra e mandria per scopi, vediamo proprio in 1923, legati alla ricerca dell’oro e allo sfruttamento della terra a scopo turistico e commerciale. 

La violenza determina la storia dal principio, viene dichiarato all’inizio dal personaggio di Elsa (personaggio di 1883), voce narrante di 1923 che idealmente prosegue la narrazione degli eventi precedenti Yellowstone. 

Un western primordiale ben scritto, in cui si capovolgono gli schemi

Come in 1883 e in Yellowstone, anche 1923 ci trasporta in un mondo primordiale, dove gli istinti più profondi cercano di essere incanalati in una struttura complessa, ricca di possibilità narrative. Sebbene il contesto richiami certi schemi tradizionali, uno dei quali vede le donne in attesa al ranch mentre gli uomini vanno e vengono, risulta però interessante osservare i legami tra i personaggi maschili e femminili, con un continuo gioco di inversioni nei ruoli e di potere.

La prima a mettere in atto una forza e un’indipendenza molto femministe in realtà è proprio Cara (Helen Mirren) che spesso sostituisce alla tenerezza il confronto fiero e mai superficiale. Del resto la prima situazione in cui conosciamo questo personaggio è un preludio a quella che sarà una nuova battaglia per i Dutton. Cara imbraccia il fucile e spara al suo nemico, per difesa ma anche per vendetta. È la stessa donna che spara a un leone selvatico di montagna o a un lupo se necessario a salvare i suoi cari o la sua casa. La stessa persona che nella battaglia finale difende casa propria con la precisione di un cecchino. 

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Anche le altre figure femminili come Alexandra (Julia Schlaepfer) e Elizabeth, la moglie di Jack, (Michelle Randolph) dimostrano di avere carattere e forza a sufficienza per affrontare tutti i problemi che perseguitano la famiglia. Personaggi così tridimensionali sono apprezzabili perché dimostrano una scrittura che guarda ai dettagli, non tralasciando nulla e, infatti, anche i personaggi secondari, come abbiamo detto, non sono semplici figurine sullo sfondo benché a dominare la scena sono soprattutto Harrison Ford (Jacob Dutton) e Helen Mirren (Cara Dutton) con un brillante e cattivissimo Timothy Dulton che interpreta l’avido e sadico Donald Whitfield. Infine le stesse dinamiche familiari più semplici, come il legame tra figli e genitori (adottivi), acquisiscono sfumature che in una serie d'azione non ci si aspetterebbe. 

1923: sul filo rosso della violenza

Nella prima puntata della prima stagione Elsa (personaggio di 1883 e sorella maggiore di Spencer) racconta:

La violenza ha sempre perseguitato questa famiglia. Ci ha seguito dalle Highlands scozzesi e dai bassifondi di Dublino. Ci ha devastato sulle navi bara dell’Irlanda, ci ha fatto spiaggiare sulle coste del New Jersey, ci ha divorato sui campi di battaglia di Shiloh e Antietam e ci ha seguito qui, restando in agguato, tra i pini e i fiumi. E dove non ci segue le diamo la caccia noi. La cerchiamo.

Fin dai primi episodi, la seconda stagione di 1923, ci racconta la stessa violenza che ci è stata narrata nella prima stagione. 

Non c’è mai tregua per nessun Dutton nel mondo, Spencer su una nave che lo porta in America si vede costretto a usare la violenza per sopravvivere, partecipa a combattimenti clandestini per guadagnare sulle scommesse, dall’altra parte dell’Oceano Jacob (Harrison Ford) e Cara (Helen Mirren) tentano di sopravvivere all’inverno nell’attesa dell’arrivo del nipote e Alexandra su un’altra nave si trova ad affrontare tutte le difficoltà di un viaggio da sola e le insidie che può nascondere lo sbarco in America. La ragazza inglese ha scoperto da poco di essere incinta e una volta messo piede in America, fin dai controlli alla dogana subisce aggressioni e abusi che mettono a dura prova la sua resistenza, ma l'amore la guiderà senza mai fermarsi verso il Montana a costo della sua stessa vita.  

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Gli atti di violenza e quelli di sopravvivenza quindi non mancano mai e torna ancora una volta la struttura narrativa su tre storyline, rispettivamente quella che vede gli eventi al ranch, quella di Spencer e sua moglie e quella di Teonna Rainwater (Aminah Nieves) che avevamo lasciato in fuga dal collegio cattolico che voleva fare di lei una perfetta cittadina americana timorata di Dio. 

Tutto questo ci ha tenuto in sospeso durante la visione e per tutto il tempo ci siamo chiesti se le tre diverse linee narrative si sarebbero mai unite. Spencer in effetti riesce a tornare dopo mille peripezie giusto in tempo per aiutare la famiglia a difendersi dagli scagnozzi del sadico Donald Whitfield. Spencer riesce a sgominare tutti con pochi colpi del suo fidato fucile da cacciatore e spara un colpo in testa a Whitfield in un momento tanto drammatico quanto soddisfacente se consideriamo tutta la violenza che quest'uomo a provocato.  Spencer è mosso da un sentimento di vendetta e giustizia dopo la morte per ipotermia di sua moglie Alexandra che riesce appena in tempo a dare alla luce John, il loro figlio che miracolosamente sopravvive.

A questo punto possiamo considerare questo piccolo sopravvissuto il nonno di John Dutton di Yellowstone, interpretato da Kevin Costner.  

Una seconda serie emozionante

Di fatto la seconda stagione di 1923 riprende in medias res e quindi più che considerala un inizio di stagione è un secondo tempo dello stesso film, per non parlare dell'episodio finale che con la sua ora e cinquanta di durata costituisce un film a sé. Una delle cose che ha colpito maggiormente di questa serie è che lascia poco spazio ai momenti di respiro, tenendoci sempre sulla corda.

Come abbiamo detto la violenza insegue costantemente la famiglia Dutton, che non fa in tempo ad affrontare un ostacolo e superarlo che ecco che la violenza si ripresenta in una nuova forma che sia un lupo nella notte o un predatore in forma umana. La morte, inoltre, va costantemente a braccetto con la violenza e come se fossimo in una stagione di Game of Thrones, non facciamo in tempo ad affezionarci a un personaggio che questo ci viene ucciso brutalmente. 

Il discorso non vale solo per i personaggi principali come Jack Dutton, il pronipote di Jacob e Cara che nel penultimo episodio muore assassinato da un personaggio di cui si fida e che crede stia dalla sua parte, o per Alexandra che con Spencer rappresenta la storia d'amore più bella e appassionata della serie, ma vale anche per i personaggi secondari scritti talmente bene da essere altrettanto interessanti. Per esempio la coppia di inglesi che nelle ultime puntate decide di aiutare Alexandra a raggiungere il Montana, non considerando che un viaggio in auto in mezzo alla neve sarebbe stato rischioso. 

Lo straziante finale di 1923, seconda stagione

In questa seconda stagione abbiamo la chiusura di tutte le linee narrative, quella di Spencer e Alexandra; quella di Elizabeth che dopo la morte di Jack lascia il ranch con il figlio di lui in grembo, (di cui non sappiamo il nome e quindi possiamo scartare l'ipotesi che sia lui il diretto antenato del John di Yellowstone); quella di Cara e Jacob che una volta morto Whitfield possono vivere tranquillamente la loro vecchiaia insieme crescendo il piccolo John dato alla luce da Alexandra prima di morire. Tutti i nemici sono morti, anche Banner Creighton (Jerome Flynn) che, come già si intuiva negli ultimi episodi ha un moto di pentimento per le sue azioni e si rende conto della malvagità di Whitfield, al punto da aiutare i Dutton un momento prima di essere ucciso a sua volta. 

Di certo tutte le domande lasciate in sospeso con la prima stagione trovano risposta nel doloroso secondo capitolo dove, come abbiamo visto, non ci si può legare davvero a nessun personaggio perché la violenza raggiunge tutti. Malgrado ciò le emozioni non si fermano mai e lo struggente finale in cui Spencer libera la sua famiglia dagli oppressori e dice addio all'amore della sua vita, andando incontro al suo destino di mandriano, com'era scritto fin dall'inizio. 

La scena di chiusura ci riporta al finale di Titanic, perché come nel film di Cameron, dopo 45 anni un vecchio Spencer Dutton torna sulla tomba della moglie e giace lì morente per poi raggiungerla in un aldilà in cui un grande salone da ballo accoglie tante persone in abbigliamento anni Venti e Alexandra al centro della sala che aspetta il suo amore. I due sono di nuovo insieme perché il loro amore va oltre la vita. 

Commento

Voto di Cpop

90
Il 23 febbraio, Paramount + ha rilasciato la seconda stagione di 1923, secondo prequel di Yellowstone, serie che racconta la storia della famiglia Dutton e dei suoi continui tentativi di proteggere e tenersi stretto il ranch. Dopo gli eventi di 1883 e prima di quelli di Yellowstone ambientati ai giorni nostri, 1923 racconta di un Montana a metà strada tra un western movie e l'America del proibizionismo. In questa seconda stagione ritroviamo Jacob e Cara che cercano di superare l'inverno nell'attesa del ritorno di Spencer che al termine della prima stagione è stato separato con la forza dalla moglie.

Pro

  • Può essere vista anche da chi non ha mai seguito né Yellowstone nè 1883
  • La serie ideale per gli amanti del Western e per coloro sono curiosi di conoscere la storia americana nel periodo tra Grande depressione e il proibizionismo
  • Cast eccellente, soprattutto per la presenza di Harrison Ford, Helen Mirren e Timothy Dulton

Contro

  • Ci sono pochi momenti di respiro
  • La violenza è tanta e se non si è abituati alcune situazioni potrebbero essere pesanti
  • La divisione in tre storyline parallele risulta difficile da seguire in alcuni momenti, la serie diventa un po' dispersiva
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