1923, seconda stagione arriva finalmente dal 23 febbraio su Paramount + riprendendo la storia dove si era chiusa con la prima stagione. Il racconto prequel di Yellowstone è una storia che può reggere autonomamente (anche se non si sono viste le due serie sorelle) e la seconda stagione inizia con la resistenza della famiglia al rigido inverno del Montana e i tentativi di tornare a casa di Spencer mentre sua moglie Alexandra lo segue compiendo un viaggio da sola.
- 1923: il contesto
- 1923: sul filo rosso della violenza
- Un inizio di stagione avvincente
- Un western primordiale ben scritto, in cui si capovolgono gli schemi
- Cosa dobbiamo aspettarci dal finale di 1923, seconda stagione
1923: il contesto
Le pagine della storia americana sono spesso tinte di rosso, specialmente nei decenni che vanno dall’Ottocento ai primi anni del Ventesimo secolo. La violenza faceva da padrona in terre ancora molto selvagge, prive di confini e contese tra i cacciatori d’oro e i cow boy; per non parlare dei nativi americani che combattevano quotidianamente per la sopravvivenza nella loro terra madre, strappata con la violenza mentre erano costretti a dimenticare la propria cultura.
Tutto questo e anche di più lo si vede in 1923, prequel di Yellowstone e narrativamente intermedio rispetto a 1883 e lo stesso Yellowstone.
Se avete seguito la storia dall’inizio saprete che le tre serie raccontano la storia della famiglia Dutton e della costante lotta per la difesa del ranch dagli avidi nemici che tentano ogni volta di togliere alla famiglia terra e mandria per scopi, vediamo proprio in 1923, legati alla ricerca dell’oro e allo sfruttamento della terra a scopo turistico e commerciale.
La violenza determina la storia dal principio, viene dichiarato all’inizio dal personaggio di Elsa (personaggio di 1883), voce narrante di 1923 che idealmente prosegue la narrazione degli eventi precedenti Yellowstone.
1923: sul filo rosso della violenza
Elsa racconta:
La violenza ha sempre perseguitato questa famiglia. Ci ha seguito dalle Highlands scozzesi e dai bassifondi di Dublino. Ci ha devastato sulle navi bara dell’Irlanda, ci ha fatto spiaggiare sulle coste del New Jersey, ci ha divorato sui campi di battaglia di Shiloh e Antietam e ci ha seguito qui, restando in agguato, tra i pini e i fiumi. E dove non ci segue le diamo la caccia noi. La cerchiamo.
Fin dai primi episodi, la seconda stagione di 1923, ci racconta la stessa violenza che ci è stata narrata nella prima stagione.
Non c’è mai tregua per nessun Dutton nel mondo, Spencer su una nave che lo porta in America si vede costretto a usare la violenza per sopravvivere, partecipa a combattimenti clandestini per guadagnare sulle scommesse, dall’altra parte dell’Oceano Jacob e Cara tentano di sopravvivere all’inverno nell’attesa dell’arrivo del nipote e Alexandra su un’altra nave si trova ad affrontare tutte le difficoltà di un viaggio da sola e le insidie che può nascondere.
Gli atti di violenza e quelli di sopravvivenza quindi non mancano mai e torna ancora una volta la struttura narrativa su tre storyline, rispettivamente quella che vede gli eventi al ranch, quella di Spencer e sua moglie e quella di Teonna Rainwater (Aminah Nieves) che avevamo lasciato in fuga dal collegio cattolico che voleva fare di lei una perfetta cittadina americana timorata di Dio.
Tutto questo ci tiene in sospeso durante la visione e non possiamo fare a meno di domandarci se le tre diverse linee narrative si uniranno mai, in particolare se vedremo Spencer tornare dalla sua famiglia.
Un inizio di stagione avvincente
Di fatto la seconda stagione di 1923 riprende in medias res e quindi più che considerala un inizio di stagione è un secondo tempo dello stesso film. Si ricomincia con la stessa tensione che abbiamo lasciato nella prima stagione, perché una caratteristica di questa serie e che lascia poco spazio ai momenti di respiro, tenendoci sempre sulla corda. Come abbiamo detto la violenza insegue costantemente la famiglia Dutton, che non fa in tempo ad affrontare un ostacolo e superarlo che ecco che la violenza si ripresenta in una nuova forma che sia un lupo nella notte o un predatore in forma umana.
Un western primordiale ben scritto, in cui si capovolgono gli schemi
Come in 1883 e in Yellowstone, anche 1923 ci trasporta in un mondo primordiale, dove gli istinti più profondi cercano di essere incanalati in una struttura complessa, ricca di possibilità narrative. Sebbene il contesto richiami certi schemi tradizionali, uno dei quali vede le donne in attesa al ranch mentre gli uomini vanno e vengono, risulta però interessante osservare i legami tra i personaggi maschili e femminili, con un continuo gioco di inversioni nei ruoli e di potere. La prima a mettere in atto una forza e un’indipendenza molto femministe in realtà è proprio Cara (Helen Mirren) che spesso sostituisce alla tenerezza il confronto fiero e mai superficiale. Del resto la prima situazione in cui conosciamo questo personaggio è un preludio a quella che sarà una nuova battaglia per i Dutton. Cara imbraccia il fucile e spara al suo nemico, per difesa ma anche per vendetta. È la stessa donna che spara a un leone selvatico di montagna o a un lupo se necessario a salvare i suoi cari o la sua casa.
Anche le altre figure femminili come Alexandra (Julia Schlaepfer) e Elizabeth (Michelle Randolph) dimostrano di avere carattere e forza a sufficienza per affrontare tutti i problemi che perseguitano la famiglia. Personaggi così tridimensionali sono apprezzabili perché dimostrano una scrittura che guarda ai dettagli, non tralasciando nulla e, infatti, anche i personaggi secondari non sono semplici figurine sullo sfondo benché a dominare la scena sono soprattutto Harrison Ford (Jacob Dutton) e Helen Mirren (Cara Dutton) con un brillante e cattivissimo Timothy Dulton che interpreta l’avido e sadico Donald Whitfield. Infine le stesse dinamiche familiari più semplici, come il legame tra figli e genitori (adottivi), acquisiscono sfumature che in una serie d'azione non ci si aspetterebbe.
Cosa dobbiamo aspettarci dal finale di 1923, seconda stagione
Dopo le molte domande in sospeso della prima stagione, dal suo inizio così avvincente la seconda mantiene la promessa di dare al pubblico ancora più tensione e sviluppi narrativi.
La nuova stagione già in questi primi episodi esplora lo scontro tra vecchio e nuovo, con la presenza di alcuni elementi che preludono a un futuro turistico nella zona, come lo scii in montagna. I Dutton riusciranno a difendere la propria terra dai soprusi dei nemici? Spencer e Alexandra si ricongiungeranno? Teonna troverà finalmente la libertà? A quale costo?
Staremo a vedere, quello che è certo è che 1923 può esistere indipendentemente dalle altre due serie sorelle, poiché pur avendo una struttura seriale, in realtà è come un film a sé, ricco di intrecci e con personaggi interessanti.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- Può essere vista anche da chi non ha mai seguito né Yellowstone nè 1883
- La serie ideale per gli amanti del Western e per coloro sono curiosi di conoscere la storia americana nel periodo tra Grande depressione e il proibizionismo
- Cast eccellente, soprattutto per la presenza di Harrison Ford, Helen Mirren e Timothy Dulton
Contro
- Ci sono pochi momenti di respiro
- La violenza è tanta e se non si è abituati alcune situazioni potrebbero essere pesanti
- La divisione in tre storyline parallele risulta difficile da seguire in alcuni momenti, la serie diventa un po' dispersiva
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!