Uscito nel 2013, After Earth era senza dubbio un progetto ambizioso. Diretto da M. Night Shyamalan, il film vedeva come protagonisti Will Smith e suo figlio Jaden.
La pellicola trasportava lo spettatore in un futuro nel quale la Terra era ormai ridotta a una landa desolata, con l’umanità costretta a insediarsi sul lontano pianeta Nova Prime. A tutto ciò si accompagnava la minaccia degli Ursa, mostri a sei zampe contro i quali andavano incontro i protagonisti Cypher Raige (Will Smith) e suo figlio Kitai (Jaden Smith).
Con un budget di 130 milioni di dollari, il film fu capace di registrare incassi nel mondo per circa 243 milioni di dollari (dati Box Office Mojo), senza incontrare però il particolare entusiasmo di critica e pubblico.
I motivi di interesse legati a questo film tutto sommato si sarebbero dovuti fermare a questo punto. Se non fosse che dietro al progetto in questione si nascondono retroscena decisamente succosi, legati soprattutto alla volontà di Will Smith di creare un nuovo universo cinematografico che avrebbe dovuto addirittura rivaleggiare con gli eroi Marvel, la saga di Star Wars e Il Signore degli Anelli.
I piani di Will Smith per l’universo condiviso di After Earth
Così come si legge su Screenrant, per capire bene le vicende legate ad After Earth è necessario rifarsi al il libro The Big Picture: The Fight for the Future of Movies, citato per la prima volta in un articolo del 2018 da The Hollywood Reporter. Il volume, scritto da Ben Fritz, è il riassunto di numerosi documenti Sony filtrati dopo un attacco informatico del 2014. Tra le varie storie incluse nell'opera, proprio quella legata ad After Earth risulta una delle più bizzarre.
Il punto di partenza coincide con un’intuizione di Will Smith. Secondo l’attore visto anche in Io, Robot, le preferenze del pubblico non erano dirette più verso i singoli film guidati dalle grandi stelle di Hollywood, ma piuttosto verso i franchise. E i dati sembravano dargli ragione. Se si guarda alla lista dei film con i maggiori incassi negli Stati Uniti degli ultimi anni (proposta da Box Office Mojo a questa pagina), si può nota che nel 2013 – anno di uscita di After Earth – il risultato maggiore è stato ottenuto da Iron Man 3, preceduto nel 2012 da The Avengers e seguito da I guardiani della galassia nel 2014.
Per questo motivo, Smith diede il via a un progetto chiamato 1000 AE, che coinvolse un team di sceneggiatori per arrivare a creare un documento di 294 pagine pieno zeppo di dettagli sulla storia di After Earth. Nel documento di presentazione della casa di produzione Overbrook Entertainment si poteva leggere:
Ogni generazione di spettatori scopre un mondo con il quale entrare in contatto su un livello emozionale e viscerale… la voglia del pubblico di rivisitare quel mondo è senza fine, e man mano che il tempo passa il suo interesse continua a essere sempre più forte. Star Trek, Star Wars, Indiana Jones, Il Signore degli Anelli ed Harry Potter hanno raggiunto uno status simile, e ora saranno affiancati da 1000 AE.
Forte delle sue convinzioni, Smith approcciò Sony proponendo non solo l’idea per un singolo film, ma anche una lunga lista di progetti collaterali. Nello specifico:
- Un sequel
- Una serie TV live action
- Una serie animata
- Webisodes e mobisodes [i cosiddetti “missing pieces”, piccoli episodi trasmessi in rete che hanno il compito di collegare, ad esempio, due stagioni di una serie TV, n.d.r.]
- Un videogioco
- Prodotti e parchi a tema
- Documentari
- Un fumetto
- Un programma educativo in partnership con la NASA
- Un social network brandizzato After Earth
- Un profumo e un’acqua di Colonia
I dubbi di Sony sull’universo AE 1000
Nonostante l’entusiasmo di Smith, Sony intendeva procedere con maggiore prudenza. E da questa prudenza nacque uno dei problemi che afflissero la produzione di After Earth, relativo al ruolo dello stesso Will Smith. Da una parte, infatti, Sony credeva ancora nel potere delle star – e Smith era una delle più luccicanti di Hollywood. Dall’altra, l’attore voleva avere un ruolo più sfumato, lasciando spazio al figlio Jaden. In un documento del reparto marketing Sony era possibile leggere:
Smith è la star che la gente vuole andare a vedere, sarebbe meglio rendere chiaro agli spettatori che lui sarà parte integrante dell’azione.
Un altro motivo di scontro era dato dalla presenza di M. Night Shyamalan. Il regista – come ricorda Looper – all’epoca era reduce da progetti che non avevano lasciato particolarmente il segno, come Lady in the Water e L'ultimo dominatore dell'aria. Nelle dichiarazioni ufficiali, però, Sony si dimostrava decisamente convinta di affidare il presunto nuovo franchise di Smith al regista. Jeff Blake, figura chiave del marketing e della distribuzione dell’azienda nata a Tokyo, si esprimeva così:
Night è, senza dubbio, un regista di fama mondiale, e siamo elettrizzati di averlo con noi per questo progetto. Insieme, abbiamo intenzione di concentrarci sia su scene d’azione che su Will e Jaden, perché After Earth è sia un’avventura che la storia di un padre e un figlio.
Il fallimento di After Earth
Ben presto, si capì che After Earth non avrebbe rappresentato l’inizio di un nuovo, grande universo transmediale. Il film registrò incassi per soli 61 milioni di dollari negli Stati Uniti. Andò meglio oltreoceano (183 milioni di dollari), ma non bastò a riequilibrare i conti. Considerando anche i costi di marketing, sottolinea Screenrant, il progetto andò in perdita di 25 milioni di dollari.
Nemmeno i critici furono particolarmente magnanimi. Le recensioni parlavano di sceneggiatura imbarazzante, dialoghi maldestri e performance mediocri degli attori. L’impatto negativo eliminò qualsiasi slancio, e con esso anche la possibilità di girare un possibile sequel (oltre che tutti gli altri progetti sperati da Smith) Il film, peraltro, fece incetta di candidature e premi ai Razzie Awards 2013, con i riconoscimenti per il peggior attore a Jaden Smith, e quello per il peggior attore non protagonista proprio a Will Smith.
L’impatto del film su Will e Jaden Smith
Per Will Smith, il fallimento di After Earth non fu solo un brutto episodio lavorativo. Fritz spiega:
Non ci furono sequel, serie TV, videogiochi, profumi e social network. Il fallimento fu devastante per Smith, che non solo recitò e produsse il film, ma era inserito per la prima volta tra gli sceneggiatori di una pellicola.
After Earth seguì l’intuizione giusta – ovvero lo spostamento di preferenze del pubblico dai singoli film guidati da una o più star agli universi cinematografici interconnessi. La pellicola, però, agì troppo tardi, quando il mercato era già saturo, secondo Thomas Bacon di Screenrant. Per ottenere successo, il progetto di Smith avrebbe dovuto essere semplicemente perfetto, ma non era così.
Per Will Smith, poi, l’esperienza portò conseguenze negative sul piano personale. In un’intervista rilasciata nel 2015 a Esquire, l’attore paragonava il fallimento di After Earth a quello di Wild Wild West, pellicola uscita nel 1999 e "premiata" come peggior film ai Razzie Awards 2000 (oltre ai riconoscimenti per peggior sceneggiatura, peggior coppia di attori, peggior regia e peggior canzone originale). Queste le parole di Smith:
Il fallimento di Wild Wild West è stato meno doloroso di quello di After Earth, perché in questo secondo film c'era anche mio figlio. Sono stato io a coinvolgerlo. È stato straziante.
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