Stasera in TV c'è The Conjuring - Il caso Enfield, scopri la vera storia dietro al film

Il film The Conjuring 2 è ispirato alla storia vera del caso Enfield. Protagonisti dei fatti realmente accaduti negli anni Settanta una madre, Peggy Hodgson e i suoi quattro figli. I fenomeni paranormali riguardarono, soprattutto, la figlia Janet.

Immagine di Stasera in TV c'è The Conjuring - Il caso Enfield, scopri la vera storia dietro al film
Autore: Elena Arrisico ,

Diretto, co-scritto e co-prodotto da James Wan e uscito nel 2016, The Conjuring - Il caso Enfield (The Conjuring 2) è il sequel del film horror The Conjuring – L'evocazione uscito nel 2013.

Stasera 12 ottobre in TV alle 23.15 su Italia 2 c'è The Conjuring - Il caso Enfield

La pellicola cinematografica in questione è ispirata a una storia vera che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo negli anni Settanta, quella del poltergeist di Enfield: si tratta di un presunto caso paranormale avvenuto tra l’agosto del 1977 e l’ottobre del 1978 a Enfield, a Nord di Londra in Inghilterra.

A trattare questo caso, uno dei più documentati e noti, furono anche Ed e Lorraine Warren, famosa coppia di ricercatori del paranormale e demonologi che indagò su numerosi casi del genere.

La vera storia del caso di Enfield

Protagonisti dei fatti dell’epoca - conosciuti come il caso Enfield - furono Peggy Hodgson, una donna divorziata e i suoi quattro figli Margaret, Janet, Johnny e Billy, che vivevano al numero 284 di Green Street, a Enfield.

Ad essere interessata maggiormente dai fenomeni paranormali fu Janet, allora undicenne, insieme al fratello Johnny di 10 anni. Tutto ebbe inizio il 30 agosto 1977, quando entrambi raccontarono alla madre di sentire i letti muoversi e strani rumori sui muri. Inizialmente scettica, dopo un paio di giorni, anche la madre cominciò a sentire rumori strani nella stanza dei bambini, come passi di qualcuno in pantofole. Una sera, mentre si trovava con i figli, la donna vide una cesta muoversi sul pavimento - senza che nessuno la stesse toccando - e raggiungere quasi la porta della stanza.

A raccontarlo è la stessa Janet al Telegraph:

Mia madre era sbalordita, davvero. La rimise a posto, ma riprese a muoversi. Provò a rimetterla a posto, ma non si muoveva. […] E, poi, iniziò il bussare...

Terrorizzata da quanto stava accadendo, la madre decise di recarsi a casa dei vicini con i figli. I vicini, credendo che ci fossero dei ladri in casa, andarono a controllare e sentirono gli stessi rumori. Venne, quindi, allertata la polizia che non trovò nessuno; sebbene uno degli agenti, Carolyn Heeps, raccontò di aver visto una sedia muoversi da sola.

Nei giorni seguenti, i fenomeni aumentarono e venne avvisata la stampa. Douglas Bence e Graham Morris, due giornalisti del Daily Mirror, andarono nella casa senza riscontrare inizialmente nulla ma, quando la lasciarono, tutto riprese: rientrato immediatamente, Graham Morris tentò di fotografare dei LEGO che fluttuavano in aria, ma venne colpito in faccia da un mattoncino.

Un mattoncino LEGO lo colpì sopra l'occhio… aveva ancora il segno qualche giorno dopo.

In seguito a questi fatti, venne avvisata la Society for Psychical Research: Maurice Grosse documentò, per sei mesi circa, i fenomeni che riguardarono soprattutto la piccola Janet. L’uomo vide fluttuare giocattoli – poi, diventati bollenti – e, insieme al collega Guy Playfair, registrò il bussare raccontato dalla famiglia e altri fenomeni crescenti. Una volta, Grosse e Playfair dovettero accorrere in soccorso di Margaret che non riusciva a muoversi, perché l’entità pare che le stesse tenendo la gamba: solo con sforzo, i due riuscirono a liberarla.

Dal dicembre 1977, Janet iniziò ad essere disturbata durante il sonno e vennero registrati fenomeni di levitazione, sebbene le fotografie scattate dai due investigatori della Society for Psychical Research furono spesso etichettate come false, perché il corpo di Janet sembra in tensione come durante un salto: vi furono, ad ogni modo, dei testimoni che giurarono di aver visto la ragazzina levitare nella stanza. Una notte, mentre Janet stava dormendo con la madre e la sorella Margaret, si sentì afferrare da mani fredde che la trascinarono fino alla scale a testa in avanti prima che gli investigatori riuscissero a bloccarla.

Sempre nel dicembre del 1977 – come riportato dal Daily Mail - Maurice Grosse decise di cercare di far parlare il poltergeist, riuscendo a registrare una voce rauca proveniente da Janet che sembrava essere posseduta: una delle entità fu quella di Bill Wilkins, abitante della casa che raccontò di essere diventato cieco, di aver avuto un’emorragia e di essere morto su una sedia al pianterreno.

Fino al luglio del 1978, furono diversi i medium ad essere chiamati per capire cosa stesse accadendo - tra cui anche Ed e Lorraine Warren, che hanno un ruolo rilevante nel film - e tutti sembrarono concordare sulla veridicità dei fatti, pur fornendo spiegazioni differenti ma sempre di natura paranormale. Il 25 luglio 1978, Janet venne ricoverata nel reparto psichiatrico del Maudsley Hospital, dove venne confermato che non soffriva di alcuna patologia; in sua assenza, i fenomeni proseguirono seppur diminuendo e tornarono forti come prima al suo ritorno.

Janet Hodgson e la sua famiglia

Come riportato dal Daily Mail, il fratello di Janet Hodgson, Johnny, è morto all’età di 14 anni di cancro. Janet ha abbandonato la casa a 16 anni e si è sposata giovane: ha avuto tre figli, ma ha perso un figlio, morto nel sonno appena diciottenne.

La mamma, Peggy e l’ultimogenito, Billy vissero ancora nella casa di Enfield, dove continuarono a sentirsi spesso osservati: Peggy morì di cancro al seno nel 2003.

Sembra, però, che Janet abbia finto alcuni dei fenomeni raccontati, sebbene non quelli documentati.

Oh sì, solo una volta o due, solo per vedere se il signor Grosse e il signor Playfair se ne sarebbero accorti e ci hanno sempre scoperti. […] Non mi importa che la gente mi creda o no… era vero.

Inoltre, Janet ha ammesso di aver giocato con una tavola spiritica con sua sorella, prima che le attività paranormali prendessero il sopravvento nella casa.

La casa di 284 Green Street, Enfield

Ma oggi vive qualcuno nella casa di Enfield, al 284 Green Street? Al Daily Mail, Janet ha spiegato:

Anni dopo, mentre mia madre era ancora viva, c’era sempre una presenza lì, qualcosa che ti osservava. Finché le persone non si intromettono, come abbiamo fatto noi con la tavola Ouija, è abbastanza stabile. È molto più calmo adesso di quando ero bambina.

No Instagram parameter url defined

La casa è stata poi abitata, per un paio di mesi, da Clare Bennett e dai suoi quattro figli: questi pare abbiano avvertito una presenza e deciso di lasciare la casa quasi immediatamente.

Oggi, la casa è abitata da una famiglia con bambini che non desidera essere disturbata.

La trama di The Conjuring - Il caso Enfield

La trama di The Conjuring - Il caso Enfield (The Conjuring 2) racconta i fatti realmente accaduti, che si svolgono negli anni Settanta a Enfield. Il film è incentrato sui coniugi Warren, che cercano di aiutare Peggy Hodgson e i suoi quattro figli a liberarsi da una presenza in casa: il fantasma di Bill Wilkins.

I fatti narrati nel film sono molto simili a quelli realmente accaduti. L’undicenne Janet inizia a parlare con il fantasma di un anziano, che vuole che la famiglia lasci la casa perché sua. Essendo intervenuta la polizia dopo alcuni avvenimenti, il caso attira l’attenzione della stampa e, durante un’intervista, la bambina viene posseduta dallo spirito.

Poco dopo, vengono chiamati Ed e Lorraine Warren per indagare sul caso. La coppia scopre che dietro Wilkins c’è, in realtà, il demone Valak

Durante uno speciale sul film, Janet Hodgson ha dichiarato, tremando e piangendo:

Le emozioni... il solo pensiero... Credo che, se dovessi passarci di nuovo, morirei.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!