Frank Miller: "L'eroe è colui che sceglie di fare comunque la cosa giusta" | Intervista a Lucca Comics & Games 2023

Autore: Domenico Bottalico ,

Indubbiamente fra gli ospiti di punta di Lucca Comics & Games 2023, Frank Miller è stato accolto dal pubblico italiano in maniera trionfale. Fan e lettori si sono messi in coda per le sue sessioni di firme sfidando le intemperie lucchesi complice anche la possibilità di acquistare la nuovissima edizione del capolavoro 300 pubblicata dal nuovo editore italiano dell'autore ovvero Star Comics.

Abbiamo potuto scambiare alcune battute con Frank Miller proprio dopo una delle lunghe sessioni di firme. Incuriosito dalla pronuncia e dalla lunghezza del nome di chi vi scrive, l'autore originario del Maryland è sempre disponibile e attento quando si tratta di parlare di fumetti, non solo delle sue creazioni. 

Frank Miller, la nostra intervista a Lucca Comics & Games 2023

Benvenuto su Cultura POP, Mr. Miller - per noi è un onore e un grande privilegio averla ai nostri microfoni.

Grazie a voi!

A Lucca Comics & Games 2023 celebriamo i 25 anni di 300. Nel corso degli anni tantissime persone hanno cercato di dare una interpretazione a questa storia: perché ha deciso di raccontare la stoica resistenza di questi 300 spartani contro la Serse e i suoi persiani?

300 è ispirato ovviamente a un episodio della storia classica ma la genesi del mio fumetto è legata alla visione del film L’eroe di Sparta che vidi quando ero appena un ragazzino. Leggevo i fumetti, ero affascinato da questi eroi in costume con i loro mantelli, il petto in fuori e capaci sempre di avere la meglio sventando i piani del cattivo di turno. Quel film fu una epifania per me: gli eroi morivano alla fine. Ma non fu questo a impressionarmi quanto il fatto che i 300 spartani erano ben coscienti del destino a cui stavano andando incontro. Questo mi ha influenzato nel modo di raccontare l'eroismo. L'eroe è colui che sceglie di fare la cosa giusta qualsiasi siano le circostanze e le avversità.

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300 (Regular Edition)

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Ha un nuovo editore italiano in Star Comics e ha recentemente lanciato la sua etichetta, la Frank Miller Productions, che pubblicherà storie inedite come Pandora o sequel dei suo classici come Ronin. Come ha scelto gli autori e gli artisti che collaboreranno con lei e soprattutto cosa si prova a lasciare le proprie creazioni nelle mani di altri disegnatori?

È una sfida nuova ed emozionante per me quella della FMP. Ti dirò che è stato la scelta dei collaboratori e dei disegnatori è stata un processo abbastanza facile. Mi sono cibato di supereroi da ragazzino, poi ho scoperto Moebius, Munoz, Pratt e il manga - come disegnatore e come scrittore ho sempre cercato di spingere il fumetto al limite anche graficamente. Non ho mai voluto raccontare soltanto una storia, ma una storia che colpisse l'immaginazione e la coscienza del lettore. È esattamente questo che cerco negli artisti della FMP: qualcuno che mi stupisca, che mi faccia scoprire i nuovi limiti del fumetto e la cui arte mi lasci a bocca aperta.

Dal mondo violento di Give Me Liberty (in Italia Martha Washington) alla storia che trascende spazio e tempo di Ronin, all'inizio della sua carriera era evidente una certa influenza del movimento cyberpunk nelle sue opere soprattutto nella volontà di raccontare futuri distopici. Come mai?

I supereroi sono una bella metafora, ma io volevo raccontare l'America in maniera ancora più diretta. Le opere che hai citato, e a cui aggiungo anche Hard Boiled, sono molto diverse tra loro. In Ronin c'è una certa critica al sistema delle corporazioni che da lì a qualche anno avrebbe preso il sopravvento, Hard Boiled ha un tono dissacrante e sardonico. Give Me Liberty e più complesso perché è una saga generazionale il cui nucleo narrativo è l'idea stessa del sogno americano, un sogno che vedevo sempre più distorcersi. Non è un caso che abbia rinominato il personaggio come la prima First Lady degli Stati Uniti d'America. Poi ho riflettuto e mi sono chiesto quale fosse la lente migliore per raccontare e rappresentare al meglio questo sfaldamento. Ecco come è nata la mia Martha Washington: povera, donna e di colore.

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