Immortal Hulk: un buon ritorno per il dottor Banner

Autore: Vincenzo Recupero ,

Negli ultimi anni il mensile Marvel sul Golia Verde, The Totally Awesome Hulk - edito in Italia come Il Fichissimo Hulk - aveva per protagonista il giovane Amadeus Cho e dei toni ben diversi da quelli che caratterizzavano le passate storie del Gigante di Giada (come si può facilmente intuire già dal titolo della testata). Nell'ambito del "fresh start" che accompagna Marvel Legacy, però, si è deciso di tornare a delle atmosfere più drammatiche ed horror. Un back to basics di cui il personaggio Hulk aveva un gran bisogno e che già dal primo numero, rilasciato negli States in questi giorni, lascia ben sperare per il prosieguo della run. 

Immortal Hulk #1, scritto da Al Ewing e disegnato da Joe Bennet, è un albo caratterizzato da una storia semplice ma molto efficace per tratteggiare quelle che saranno le peculiarità della nuova vita editoriale del dottor Banner e del suo gigantesco alter ego verde. Avevamo lasciato Banner caduto sul campo in Civil War II (salvo qualche comparsata successiva) ma il concetto su cui questa run è imperniata, come da titolo, è l'immortalità di Hulk, personaggio che assume quasi la valenza di un avatar della forza, un'entità talmente potente da non poter essere uccisa. Ma c'è un'altra ottima idea di Ewing che merita di essere sottolineata: né Hulk, né tantomeno Banner sono i protagonisti dell'albo. Sono due figure di contorno la cui presenza incombe minacciosa sul racconto pur essendo presenti in meno della metà delle pagine che compongono la prima issue, salvo poi esplodere in un paio di efficaci doppie splash page.

Marvel
Immortal Hulk #1
L'Immortal Hulk di Ewing e Bennet

Un espediente che riporta alla luce certe venature horror tipiche delle origini del personaggio. Origini che sono omaggiate anche da un altro espediente narrativo: quello di far manifestare Hulk durante la notte, un po' come avveniva nei primissimi albi dedicati ad Hulk, quelli targati Lee-Kirby-Ditko. 

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Hulk adesso è un personaggio non solo resuscitato ma anche reinventato con un occhio al passato, nella speranza che il lavoro di Ewing continui ad avere l'appeal drammatico ed i toni orrorifici che hanno caratterizzato queste prime pagine.

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