Indiana Jones e la Ruota del Destino, riferimenti e citazioni

Autore: Manuel Enrico ,

Indiana Jones e la Ruota del Destino è l’ultimo saluto di Harrison Ford agli appassionati del suo avventuriero archeologo, impegnato a vivere un’ultima avventura prima di ritirarsi finalmente a vita privata. Attesa a lungo, preventivamente messa a confronto con il poco apprezzato Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, la nuova impresa di Indy è ora in sala, pronta a mostrare come questa volta forse sono veramente gli anni e non i chilometri.

 Come ci ha insegnato il cinema contemporaneo, ogni saga che rispetti presenta una serie di rimandi e citazioni della continuity del personaggio, motivo per cui abbiamo dato la caccia a riferimenti e citazioni della saga contenuti in Indiana Jones e la Ruota del Destino.

Tutti gli easter egg contenuti in Indiana Jones e la Ruota del Destino

Ambientato nel 1969, Indiana Jones e la Ruota del Destino consente di mostrare non solo come il mondo sia cambiato nel corso della saga di Indiana Jones, considerato che la saga inizia nel 1935 e termina proprio con il celebre allunaggio, come vediamo durante alcune scene del quinto capitolo. 

 

Questo ampio arco temporale culmina con quest’ultima avventura, occasione perfetta per fare quindi anche un ripasso delle grandi imprese di Indy ma anche delle sue vicende personali.

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Segnali di stile

L’acquisizione di LucasFilm da parte di Disney ha comportato però un piccolo cambiamento a un tratto essenziale dei film di Indy: la sequenza d'apertura.  Tradizionalmente, sin dai tempi di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta, le pellicole iniziavano con il logo della Paramount Pictures, una montagna circondata da stelle, che tramite una transizione scenografica diveniva una montagna reale del mondo di Indy.

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Indiana Jones e la Ruota del Destino è l’unico film della saga a non mostrare questo tratto distintivo, rielaborato nella forma del logo di LucasFilm che diventa il lucchetto di un cancello

Tradizione pienamente mantenuta per l’inconfondibile scena in cui sono mostrati i viaggi di Indy. Anche per Indiana Jones e la Ruota del Destino abbiamo questo iconico momento durante il viaggio da Tangeri alla Grecia, dove Indy prende nuovamente un aereo della Pan Am. Celebre compagnia aerea, durante gli anni delle avventure la Pan Am era uno dei colossi dei trasporti, una fama terminata con la chiusura della compagna nel 1991.

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A proposito di tradizioni rispettate, come non sorridere nella scena in cui Indy e Helena passano attraverso un angusto passaggio pieno di orripilanti insetti? Ogni film della saga ha un momento simile, con essere striscianti e fastidiosi, ma in questo caso difficile non notare una particolare affinità con la celebre scena di Indiana Jones e il Tempio Maledetto in cui Willie Scott deve infilare la mano in un meccanismo brulicante di insetti per salvare Indy e Short Round.

Sempre parlando di aspetti iconici della saga, l’atavica paura di Indy per i serpenti non manca di farsi vedere anche in questa pellicola. Dopo averne scoperto le origini in Indiana Jones e l’Ultima Crociata e averla vista per la prima volta in Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta, la fobia di Indy si palesa in questo film nel momento cerca di convincersi che le anguille non siano serpenti.

Padri e figli

Il compianto Sean Connery è stato il padre di Indy in Indiana Jones e l’Ultima Crociata, per molti fan il miglior capitolo della saga. In Indiana Jones e il Regno del Tempio di Cristallo avevamo scoperto della morte di Jones sr. , che veniva ricordato da una fotografia posta su uno scrittoio in casa del figlio. La stessa foto ora è presente sulla scrivania dell’appartamento di Indy, affiancata da un’immagine che ne ricorda l’ossessione per la ricerca del Graal.

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Curiosamente, in questa avventura il rapporto tra Elena e il padre Basil Shaw ricorda quello dei due Jones, e nuovamente è un diario a creare questo legame, proprio come accadeva nel terzo film della saga.

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Parlando di padri e figli, non possiamo non notare l’assenza di Mutt, ovvero Henry Jones Terzo, comparso in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo. Le intemperanze del suo interprete, Shia LeBouf, hanno portato a non coinvolgere nuovamente il figlio di Indy, che viene solamente menzionato in un toccante passaggio in cui si scopre come si sia arruolato per il Vietnam e qui sia caduto in combattimento. Visivamente, Mutt viene mostrato tramite una fotografica che lo ritrae in uniforme conservata da Indy accanto a quella del padre.

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La presenza di Teddy, interpretato dal giovane attore francese Ethann Isidore, è un evidente richiamo alla figura di Short Round, il piccolo aiutante di Indy interpretato da Ke Huy Quan in Indiana Jones e il Tempio Maledetto. Come Short Round per Indy, Teddy diventa la spalla di Helena dopo che questa lo scopre mentre sta cercando di scipparla, esattamente lo stesso modo in cui era iniziata l’amicizia tra Indy e Short Round.

Maledizioni e età

Come facilmente intuibile, non potevano mancare evidenti richiami all’avventuroso passato di Indy. Anche i dialoghi del film sono utilizzati per introdurre questi easter egg, come nel momento in cui un affaticato Indy, durante un’arrampicata, si prende un attimo di riposo, venendo deriso dalla più scattante Helena.

Alle provocazioni della donna, Indy ricorda che gli hanno sparato più volte e che gli hanno persino fatto bere il sangue di Kalì e torturato col voodoo, chiaro riferimento alla scena di Indiana Jones e il Tempio Maledetto in cui Mola Ram prima lo tortura e poi lo costringe a bere il sangue della dea rendendolo schiavo del suo volere.

E ovviamente non può fare a meno di osservare che non siano gli anni ma i chilometri, ricordando la celebre frase con cui in Indiana Jones e i Predatori dell'Arca Perduta confidava a Marion la propria stanchezza. 

Happy ending per Indy

In una sorta di chiusura del cerchio, in questo ultimo capitolo delle avventure di Indy compaiono anche due delle figure più vicine all’avventuroso archeologo, entrambe apparse in Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta.

A partire da Sallah, l’amico egiziano interpretato da John Rhys-Davies, che in Indiana Jones e la Ruota del Destino scopriamo essere divenuto cittadino americano e vivere come tassista a New York. Nelle scene finali del film, lo sentiamo allontanarsi cantando A British Tar, la stessa aria dell’opera HMS Pinafore con cui si accomiatava dagli spettatori in Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta.

Tenero l’arrivo proprio nel finale del film di Marion Ravenwood, interpretata da Karen Allen. In Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo assistevamo al matrimonio di Indy e Marion, ma nelle prime scene di Indiana Jones e la Ruota del Destino scopriamo che sono prossimi al divorzio.

 Solo alla fine la Allen fa la sua comparsa, dopo che lo spettatore ha scoperto la ragione del loro allontanamento. Per fare pace, Indy e Marion rivivono la stessa scena de I Predatori dell’Arca Perduta dove per la prima volta davano vita al proprio amore.  

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