Keigo Shinzo ci racconta Hirayasumi a Lucca Comics & Games 2023

Abbiamo incontrato Keigo Shinzo al Lucca Comics and Games 2023, che ci ha raccontato la nascita della sua passione per i manga e la genesi di Hirayasumi.

Autore: Livia Soreca ,

Tra gli ospiti internazionali di Lucca Comics & Games 2023, abbiamo avuto il piacere di incontrare il maestro Keigo Shinzo, giovane mangaka noto in Giappone e all'estero soprattutto per Tokyo Alien Brothers e Randagi. Per l'occasione, l'artista ha presentato per la prima volta in Italia Hirayasumi, la sua nuova opera qui edita da J-Pop Manga - mentre in patria conta già 6 volumi.

Keigo Shinzo si è raccontato al pubblico in due occasioni: una conferenza riservata alla stampa, tenutasi il 3 novembre, e l'evento Hirayasumi: La profonda leggerezza di Shinzo Keigo organizzato proprio da casa J-Pop il giorno seguente, aperto anche ai fan del maestro.

Keigo Shinzo ci racconta Hirayasumi

Prima di dedicarsi al nuovo manga, Keigo Shinzo ha lavorato a Randagi, un'opera dai toni drammatici e dalle tematiche molto forti. In seguito alla domanda a nome di Cultura Pop, il maestro ha raccontato come la storia dello spensierato protagonista di Hirayasumi è stata terapeutica per lui.

Quando ho iniziato a disegnare randagi, l'ho fatto proprio con l'intenzione di creare qualcosa di molto cupo. Andando avanti con la storia, questa pesantezza ce l'avevo dentro, ed è stato in quel periodo in cui mi sono ammalato e sono stato ricoverato in ospedale. È stato in quel momento che ho pensato di scrivere un'opera che potesse essere letta anche da una persona ricoverata in ospedale, una lettura adatta anche a chi sta affrontando una malattia.

A questo proposito si lega la scelta di rendere il protagonista Hiroto un personaggio spensierato, con uno stile di vita e di pensiero quasi impensabile al giorno d'oggi, divorati dalla fretta e dalle ansie. Eppure, sia per Shinzo che per il suo editor è stato fondamentale creare una figura leggera, il migliore amico che tutti vorremmo o addirittura la persona che vorremo essere.

Hiroto dice una frase emblematica: "Non è che se ti preoccupi le cose cambiano". Con la prima stesura del manga, questo personaggio aveva un po' più di preoccupazioni, poi insieme al mio editor abbiamo deciso di renderlo un po' più spensierato ed effettivamente oggi vedendo il personaggio che è uscito fuori sono contento di questa scelta.

Nel corso del primo volume di Hirayasumi, Hiroto incontra sua cugina Natsumi, una ragazzina che sta per cominciare il suo primo anno all'Accademia d'arte. Sarebbe impossibile non chiedersi quanto di autobiografico ci sia in questo simpatico  personaggio.

Quel personaggio sono proprio io prima del debutto, perché in Giappone c'è questa tendenza a pensare che disegnare manga sia una cosa da otaku, e questo presto pregiudizio mi faceva sentire strano. C'è stato in momento, però, in cui il mio compagno di università ha scoperto questa mia passione, e si tratta di un episodio presente anche in Hirayasumi.

L'interesse di Shinzo per i manga lo ha accompagnato sin dalla sua tenera età, ma prima che quella del mangaka divenisse sua strada non è stato per niente facile fare i conti con questa sua passione.

Mi è sempre piaciuto disegnare sin da bambino e alle superiori avevo un doppio desiderio: diventare pittore o mangaka. Solo che fare il pittore è molto difficile, bisogna avere delle capacità tecniche molto elevate. Mi piaceva anche raccontare delle belle storie, da piccolo realizzavo libri illustrati e ho pensato che anziché fare il pittore raccontare storie attraverso i disegni fosse più congeniale per esprimermi.

C'è un'opera in particolare che ho letto e ho pensato "vorrei creare un manga così", ed è stata Ping Pong di Taiyo Matsumoto che ho letto in seconda superiore. Le mie opere iniziali hanno subito una forte influenza dei manga di Matsumoto e questo da un lato era un motivo di felicità ma dall'altro un po' mi vergognavo di questa cosa.

C'era questo desiderio fortissimo di voler essere come lui e sentivo la pressione di questo modello di riferimento, ma a un certo punto mi sono reso conto che non potevo esserlo e da quel momento ho cercato di essere più me stesso nel mio modo di fare i manga. Questa consapevolezza è nata proprio con Hirayasumi, con cui mi sento più libero. Se posso, nella raccolta Sentimental no reaction ce n'è uno intitolato Voglio essere Taiyo Matsumoto e vi consiglio la lettura.

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Sentimental no reaction

Sentimental no reaction

Sentimental no reaction di Keigo Shinzo, edizione italiana

L'arte è dunque sempre stata una costante nella sua vita e il maestro ne ha dato una definizione veramente commovente.

Quello che apprezzo di più dell'arte è il fatto che sia come una macchina del tempo, che permette all'umanità di osservare una scena del Rinascimento o del Medioevo, di respirare l'aria che si respirava in quel momento.

Coincidenza oppure no, anche la moglie di Keigo Shinzo, Netsuko Taniguchi, è un'artista. Il mangaka ci ha raccontato una curiosa promessa che i due partner si sono fatti per il futuro.

Con la mia partner ci siamo fatti una promessa: non criticare mai le rispettive opere. Non abbiamo mai collaborato in senso stretto, ma una volta abbiamo chiacchierato e ci è venuta un'idea: quando saremo anziani, se saremo ancora insieme, allora forse potremo realizzare qualcosa.

Tornando a Hirayasumi, c'è da dire che l'ambientazione fa spesso da vero e proprio personaggio anziché da mero sfondo, e Shinzo ha raccontato quanto sia fondamentale per lui rappresentare Asagaya, luogo molto vicino alla sua casa. Tuttavia, un altro protagonista indiscusso delle sue storie - e della nuova opera - è il cibo.

Il cibo ha un ruolo fondamentale e ritorna in Hirayasumi. La mia partner adora cucinare e in qualche modo mi ha contagiato, mi sono messo a cucinare anche io ricette elaborate, ed è un peccato non sfruttare queste mie skill all'interno del manga. Poi il diverso cibo simboleggia anche lo scorrere delle stagioni all'interno della storia, è un altro modo per rappresentare al meglio e in maniera diversa il passare del tempo, attraverso il cibo stagionale di un certo periodo.

Per finire, Keigo Shinzo ci ha salutati con un augurio e una speranza, ossia quella che il pubblico di lettori italiani possa apprezzare Hirayasumi e aiutarlo nei momenti di difficoltà così come è riuscito a dare con lui.

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Hirayasumi 1

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Hiroto Ikuta, ventinove anni, non ha un lavoro fisso, vita amorosa, né alcuna preoccupazione per il futuro. È un “freeter”, uno di quei giovani che, terminati gli studi, si mantengono saltando da un part-time breve all'altro, per non smarrire il proprio senso di libertà. In seguito alla morte di un'anziana signora alla quale faceva compagnia, Hiroto eredita una casa a Tokyo, nella quale si trasferisce con la cuginetta Natsumi, diciottenne, che intende studiare arte all’università. Giorno dopo giorno, le vite dei due si intrecceranno sempre più con quelle delle persone attorno a loro, ognuno alle prese con i propri problemi e le proprie difficoltà quotidiane.

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