Si avvicina il Natale e, come ogni anno, la magia del periodo inizia a farsi sentire con le strade delle città illuminate a festa, le vetrine dei negozi piene di dolciumi di ogni sorta e un pungente profumo nell'aria di agrumi e caldarroste. E poi ci sono loro, i bambini, i veri protagonisti delle festività natalizie. Nella loro innocente purezza, credono ancora in figure immaginarie come Babbo Natale e la Befana, si emozionano nel scartare un dono tanto atteso e vedono soltanto il lato più bello della vita, fatto di giochi, attesa della mezzanotte, festoni e cartoni animati.
Eppure, la festa più attesa dell'anno nasconde anche un lato oscuro: quello della Krampusnacht ovvero la notte dei mostri. Il 5 dicembre è una data storica, durante la quale ritornano in voga le credenze leggendarie più macabre e indicibili legate non solo al Natale, ma anche agli stessi bambini. Creature come il Krampus, uno dei demoni tra i più noti e popolari, secondo la mitologia proprio la notte del 5 dicembre si aggira per le strade in cerca di bambini che hanno fatto i cattivi, per dar loro la giusta punizione.
E non è il solo. Diverse figure da secoli fanno parte dell'immaginario collettivo secondo il folklore popolare, come sorta di "minacciosi individui in arrivo" per far addormentare i più piccoli o più semplicemente per educarli a non fare i capricci e comportarsi bene. Questa lunga tradizione è stata ed è ancora, sotto certi aspetti, spaventosa anche per gli adulti, proprio per via dei racconti tramandati che di magia natalizia hanno ben poco, ma piuttosto di puro terrore.
Non si tratta dei soliti Grinch del caso che odiano il Natale, ma di entità sinistre e agghiaccianti che, pur essendo frutto di fantasia, riescono comunque a incutere angoscia verso chi si imbatte nelle loro storie. Scopriamo dunque insieme alcuni di questi orribili Krampus per conoscere anche l'aspetto più folkloristico del Natale.
Krampus
Il Krampus è la figura più conosciuta tra i leggendari mostri natalizi adibiti a punire chi si comporta male. Si tratta di un terrificante demone con grandi corna ricurve come quelle di un caprone, allo stesso modo degli zoccoli presenti al posto dei normali piedi. Il corpo è ricoperto da un folto pelo scuro, mentre dalla bocca spiccano denti affilati e lingua biforcuta. Il Krampus porta sempre con sé campanelli e catene per spaventare i bambini e annunciare il suo arrivo a distanza, oltre a un tenere un ramo di betulla o una frusta per castigare chi - a suo avviso - lo merita.
Secondo la leggenda, durante i periodi di carestia alcuni giovani si travestivano indossando pellicce, piume e corna di animali per saccheggiare i loro paesi senza farsi riconoscere. Di questa situazione a un certo punto ne approfitta il Krampus, che avendo un aspetto simile a quello usato dai giovani come copertura, si infiltrava indisturbato tra di loro. Tuttavia a tradire il mostro sono stati i suoi zoccoli che essendo reali, non lasciavano dubbi sulla sua vera natura. A quel punto viene convocato San Nicola che, grazie alla sua innata bontà, riesce infine a esorcizzare il demone.
La storia del Krampus varia a seconda dei paesi e dei racconti. Tuttavia un filone comune vede il demone, dopo il suo incontro con San Nicola, diventare una sorta di suo aiutante durante le festività in veste di figura simbolica. Mentre infatti il Santo era solito premiare i bambini più buoni, la presenza al suo fianco del Krampus era un monito verso i più piccoli a comportarsi bene. Questa credenza popolare ha dato vita alla tradizione di San Nicolò ovvero il periodo della notte tra il 5 e il 6 dicembre in cui San Nicola distribuisce regali ai bambini. Una ricorrenza, quella del Krampus, che si mantiene in diversi luoghi ancora oggi, quali Germania, Austria, Croazia, Slovenia e anche nelle regioni italiane del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia.
San Nicola di Bari, conosciuto anche con il nome Nicola di Myra, proprio per via della sua tradizione di portare doni, è da sempre una figura religiosa accomunata a Babbo Natale, tanto che in alcuni casi viene identificato come la stessa persona. Per questo motivo il Krampus, dopo essere stato sottomesso da San Nicola, è anche rappresentato come l'antitesi di Babbo Natale.
Jólakötturinn
I gatti nella credenza popolare sono da sempre animali dalle mille sfaccettature presenti in diverse culture e contesti. A partire dall'Antico Egitto, in cui erano venerati come divinità, fino all'Europa nel Medioevo, dove venivano perseguitati rappresentando l'incarnazione del male affine alla stregoneria. Nell'immaginario collettivo esiste anche il cosiddetto Jólakötturinn, anche noto come gatto di Natale o gatto di Yule, relativo alla tradizione natalizia islandese.
Il Jólakötturinn viene identificato come un enorme gatto nero di imponenti dimensioni con occhi scintillanti, lunghi baffi bianchi, artigli affilati e un'espressione malvagia sul viso. La bestia, nascosta tra il paesaggio innevato, durante la Vigilia di Natale va a caccia dei malcapitati di turno che non indossano vestiti nuovi per tale periodo. Le leggende al riguardo riportano voci differenti, ma l'ideologia comune sostiene che il gatto divora chi indossa vecchi abiti oppure si nutre della loro porzione di cibo. In questo caso il Jólakötturinn non fa differenza tra adulti e bambini perché vede come prede - potenzialmente da punire - tutti coloro che indossano vecchi capi di abbigliamento.
Sempre secondo il folklore finlandese, la storia di questa spaventosa creatura veniva tramandata per assicurarsi che i lavoratori agricoli terminassero la lavorazione della lana prima di Natale, in modo che tutti avessero abiti caldi per affrontare l'inverno. Se alla Vigilia c'erano persone con indumenti palesemente consumati, era quindi indice del fatto che i lavoratori non si erano impegnati abbastanza. E in quel caso diventavano inevitabili vittime del Jólakötturinn.
Nella mitologia finlandese sono presenti altre credenze che nel tempo hanno finito per intrecciarsi con la leggenda del Jólakötturinn, rendendo ancora più fantasiosa la sua storia. In alcuni racconti popolari il Jólakötturinn viene ritenuto il gatto domestico di una particolare famiglia di mostri composta da Gryla, Leppaludi (moglie e marito) e i Ragazzi di Yule, i loro figli folletti (da qui il nome gatto di Yule). Gryla è una strega gigante che scende a valle durante il Natale a caccia di bambini disubbidienti da mangiare, mentre i suoi tredici figli si divertono a fare dispetti di ogni sorta. Come per il discorso della lana e dei lavoratori agricoli, anche in questo caso la morale di fondo è atta a invogliare i più piccoli a comportarsi bene durante l'anno, per non subire punizioni da parte dei mostri cattivi.
Belsnickel
Tra i racconti popolari legati a demoni natalizi malevoli, fa capolino un personaggio particolare. Il Belsnickel si può ritenere a primo impatto meno spaventoso e malvagio di altri, ma non per questo meno ligio al suo "dovere". Il suo aspetto richiama a quello di un burbero anziano con una lunga barba canuta e il viso coperto, a volte da una maschera oppure dallo sporco del carbone, in modo da nascondere la sua identità. Il Belsnickel indossa un abbigliamento trasandato fatto di vecchie pelli, ha uno sguardo minaccioso e gira armato con un fascio di rami per punire i bambini cattivi.
Tuttavia rispetto alle altre figure del folklore popolare che si limitano solo a fare del male, il Belsnickel è anche in grado di premiare chi lo merita. Bussando sui vetri delle finestre di ogni casa, l'anziano signore pone la fatidica domanda ai più piccoli per capire chi, tra loro, si è comportato bene durante l'anno. In caso affermativo i bambini buoni ricevono in dono dolci e frutta. La presenza del Belsnickel in giro per i paesini inizia qualche settimana prima di Natale, solitamente durante l'Avvento, come avvisaglia preventiva per far ravvedere i più monelli per tempo, in vista delle festività natalizie.
La leggenda del Belsnickel ha profonde radici nel folklore germanico, più precisamente nella regione del Palatinato, situata nella Germania sud-occidentale. Durante il XVIII e il XIX secolo, con la migrazione di alcuni tedeschi in Pennsylvania, negli Stati Uniti, questa tradizione è stata portata e integrata nelle usanze delle comunità locali.
Hans Trapp
Concludiamo questa breve carrellata di demoni natalizi con una delle figure che spesso si rivela essere il vero "mostro" per antonomasia: l'essere umano. Hans von Trotha, nonostante la leggenda seguita alla sua morte, è stato un personaggio realmente esistito noto per la sua natura spietata. Le sue azioni, sia in vita e sia nelle credenze che lo circondano, lo hanno reso un individuo temuto e controverso, nonché privo di scrupoli nel perseguitare il prossimo.
Hans von Trotha, celebre nel folklore con il nome di Hans Trapp (anche noto come Hans Trott o Hans Drot), è stato un cavaliere e maresciallo degli elettori del Palatinato, nato intorno al 1445/50 presumibilmente a Krosigk, un villaggio situato nell'attuale stato della Sassonia-Anhalt, in Germania. Nel corso della sua vita, Hans Trapp ha lasciato un'impronta negativa nella storia, soprattutto per via di alcune ostilità e atteggiamenti perpetui, in particolare ai danni dell'abbazia di Weissenburg, nell'Alsazia, in Francia. Tra le tante azioni, Hans fece costruire delle dighe per privare la città di risorse idriche, creando inevitabilmente gravi disagi alla popolazione.
Gli atteggiamenti dispotici e spietati di von Trotha portarono il cavaliere a una scomunica da parte della Chiesa, che causò un ulteriore aumento della sua pessima reputazione tra gli abitanti. Per questo motivo, anche dopo la sua morte, la figura di Hans è stata ricordata in modo negativo diventando una leggenda nelle credenze popolari francesi. Come per altri miti, le informazioni al riguardo sono discordanti, poiché ogni racconto popolare assume diverse sfumature a seconda del luogo. Tuttavia, sembra che Trapp fosse solito aggirarsi vestito come un inquietante spaventapasseri, per terrorizzare i bambini e (nei racconti più macabri) cibarsi di quelli cattivi.
Sebbene inizialmente la figura di Hans Trapp non fosse legata alle festività natalizie, le credenze attorno alla sua persona lo hanno reso parte della cultura popolare, come uno dei tanti demoni fittizi inventati per far ubbidire i più piccoli. Descritto come un uomo molto alto con un cappello a punta, folta barba e bastone, in vista del Natale Trapp, al posto dei doni, distribuiva fustigazioni per punire i bambini più indisciplinati. Un altro dei tanti casi in cui, i più giovani, vengono intimoriti dagli adulti con il presunto arrivo "dell'uomo cattivo", al fine di indurli a comportarsi nel modo migliore.
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