La fabbrica di cioccolato: 8 curiosità sul libro (e i film che ha ispirato)

Autore: Giacinta Carnevale ,

Era il 1964 quando il celebre scrittore britannico Roald Dahl pubblicò la prima edizione de La fabbrica di cioccolato e ben presto, con il passare degli anni, il libro è diventato un grande classico della letteratura per bambini ed è entrato a far parte della cultura pop.

Il romanzo racconta la storia di Willy Wonka, lo stravagante proprietario della fabbrica di dolciumi più famosa al mondo, che decide di indire un concorso speciale: all'interno di 5 tavolette inserisce altrettanti biglietti d'oro, e i bambini che riusciranno a trovarli potranno visitare la fabbrica e riceveranno una scorta di cioccolato e dolci vari per il resto della loro vita. Tra i fortunati vincitori c'è anche il piccolo Charlie Bucket, un bambino molto povero che vive con la sua famiglia in una casa di legno.

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Quando arriva il giorno tanto atteso, tutti i bambini restano incantati davanti alle dolci meraviglie che trovano all'interno della fabbrica. Tuttavia, durante la visita, diventano protagonisti di svariate disavventure e quattro di loro finiscono fuori gioco, a causa dei loro vizi. Alla fine il vincitore assoluto sarà proprio Charlie e Willy Wonka lo nominerà suo erede.

Willy Wonka: Cosa ti fa sentire meglio quando ti senti a pezzi?
Charlie: La mia famiglia.

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La fabbrica di cioccolato

Romanzo

L'enorme successo del libro di Dahl ha ispirato, nel corso degli anni, diversi adattamenti teatrali e cinematografici tra cui ricordiamo il film del 1971 diretto da Mel Stuart con Gene Wilder nei panni del folle Willy Wonka e la pellicola di Tim Burton del 2005 dove è Johnny Depp ad interpretare l'eccentrico proprietario della fabbrica di cioccolato.

La storia del piccolo Charlie e di Willy Wonka riesce ancora oggi a stimolare la nostra fantasia e a suscitare un forte interesse nei lettori che non smettono di fantasticare durante tutto il racconto. Ma scopriamo adesso qualche curiosità su La fabbrica di cioccolato e i film che ha ispirato. 

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  1. L'infanzia di Roald Dahl
  2. Il titolo originario del libro
  3. I nomi dei personaggi e le accuse razziste
  4. Le bozze originarie del romanzo
  5. Miranda Mary Piker e i personaggi rimossi
  6. Roald Dahl non approvò il primo film
  7. I sequel del libro e la morte di Roald Dahl
  8. Gli altri adattamenti de La fabbrica di cioccolato

1. L'infanzia di Roald Dahl

Il libro La fabbrica di cioccolato è ispirato alla giovinezza di Roald Dahl. Lo scrittore infatti, quando frequentava la Repton School, una scuola privata situata nel villaggio di Repton, nel Derbyshire in Inghilterra, ha avuto la possibilità di assaggiare i cioccolatini di prova che la famosa azienda produttrice di cioccolato Cadbury spediva a tutti i collegiali.

Ogni confezione conteneva ben 12 barrette di cioccolato avvolte in carta stagnola: una barretta "di controllo" e undici nuovi gusti. I dolci che ottenevano più voti dagli studenti, venivano poi messi in commercio. Il piccolo Dahl aveva iniziato così a fantasticare di essere un inventore di cioccolata e quell'idea gli tornò in mente prima di scrivere il suo secondo libri per bambini.

2. Il titolo originario del libro

Il titolo originario del celebre libro di Roald Dahl era "Charlie's Chocolate Boy" e raccontava la storia del piccolo Charlie che, insieme ai suoi nove amici, aveva trovato i biglietti d'oro e vinto una visita nella famosa Fabbrica di Cioccolato.

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Tuttavia, mentre visitano il fantastico e magico edificio, Charlie finisce per cadere in uno stampo per cioccolato, diventando anche lui un dolcetto, e il proprietario della fabbrica, ignaro della presenza del ragazzino al suo interno, vende il cioccolatino ad una bambina per Pasqua. 

3. I nomi dei personaggi e le accuse razziste sugli Umpa Lumpa

Quello che non tutti sanno è che Roald Dahl ha modificato più volte i nomi a moltissimi dei personaggi protagonisti de La fabbrica di cioccolato, a partire proprio dal celebre Willy Wonka. Inizialmente infatti il bizzarro e stravagante proprietario della ditta di cioccolato si chiamava Mr. Ritchie. Anche i simpatici Umpa Lumpa avrebbero dovuto chiamarsi in modo diverso, ossia i Whipple – Scrumpets.

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Inoltre nella prima edizione del libro gli Umpa Lumpa venivano descritti come dei pigmei africani che Willy Wonka aveva scoperto e spedito in Inghilterra in grosse casse da imballaggio per farli lavorare con lui alla fabbrica.

Tuttavia negli anni '70 le prime associazioni per i diritti civili accusarono Dahl di razzismo e lo scrittore decise di modificare il racconto descrivendo gli Umpa Lumpa come persone piccole dalla pelle bianca-rosata e lunghi capelli marrone dorato.

4. Le bozze originarie del romanzo

Esistono ben cinque bozze de La fabbrica di cioccolato e sono tutte conservate all'interno dell'archivio del Roald Dahl Museum e Story Center a Great Missenden, nel Buckinghamshire in Inghilterra. Negli anni successivi alla pubblicazione del libro molti dei capitoli tagliati sono stati ritrovati da Ofelia, la figlia di Dahl, tra le carte e i documenti dello scrittore e sono stati poi pubblicati online.

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Tra questi c'è un capitolo in cui Willy Wonka porta i bambini nella Vanilla Fudge Room, dove si trova una gigantesca e altissima montagna fatta di crema pasticcera vanigliata. Un altro capitolo s'intitolava invece Warming-Candy Room ed è stato reso noto in anteprima da Vanity Fair.

In questo paragrafo i bambini venivano accompagnati in una stanza dove era in funzione un macchinario che produceva caramelle in grado di scaldarti quando le mangiavi. Spinti dalla golosità, alcuni di loro iniziarono a mangiarle avidamente, imparando a loro spese che non si dovrebbe mai ingerire più di una caramella calda alla volta. 

5. Miranda Mary Piker e Marvin Prune

Come detto in precedenza, Roald Dahl scrisse diverse bozze prima di arrivare a quella definitiva e la trama venne cambiata più volte. Nell'idea iniziale dello scrittore britannico, i protagonisti del racconto erano prima dieci e poi sette. Alla fine Dahl optò per i cinque bambini che tutti conosciamo: Charlie Bucket, Augustus Gloop, Violetta Beauregarde, Veruca Salt e Mike Tivù.

Tra i personaggi che sono stati rimossi troviamo la piccola Miranda Mary Piker, che l'autore descriveva come "la bambina più sporca, scortese e disobbediente che potessi immaginare". In una delle prime bozze del libro, la ragazzina finisce per cadere nella cascata di cioccolato e si ritrova nella stanza dove vengono prodotte le famose barrette fragili di arachidi, e viene così trasformata in un croccante di arachidi.

Un altro bambino che Roald Dahl ha scelto poi di eliminare dalla storia è il piccolo Marvin Prune, un ragazzino presuntuoso, che, durante la visita al Giardino di Perry-Plum, si avvicina troppo ad alcune fate. E quest'ultime gli spruzzano sul volto una specie di nebbia rosa violaceo e lui si ritrova completamente ricoperto di prugne, tra l'orrore dei suoi genitori.

6. Roald Dahl non approvò il primo film

Nel 1971 il regista Mel Stuart ha diretto il primo adattamento cinematografico intitolato #Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato e ispirato proprio al famoso romanzo di Roald Dahl. A vestire i panni dello strampalato proprietario della fabbrica è Gene Wilder

Nonostante Dahl figurasse tra gli sceneggiatori del film, in realtà lo scrittore non approvò la pellicola in quanto la trama si allontanava da quella del suo libro e dava più importanza al personaggio di Willy Wonka, invece che al piccolo Charlie che era il vero protagonista. Inoltre Dahl trovava la versione cinematografica molto scadente e il regista, secondo lui, non aveva talento. 

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La pellicola con Gene Wilder è stato un flop anche al botteghino dove ha incassato circa 4,5 milioni di dollari. Tuttavia con il passare degli anni è diventato un vero e proprio cult, grazie alla trasmissione del film in televisione soprattutto durante le festività natalizie. 

7. I sequel del libro e la morte di Roald Dahl

Lo scrittore Roald Dahl ha scritto anche un sequel de La fabbrica di cioccolato, intitolato Il grande ascensore di cristallo e pubblicato nel 1972. Si tratta di un romanzo fantastico che segue il piccolo Charlie e suo nonno, impegnati in un viaggio per recuperare tutti i membri della loro famiglia e andare a vivere finalmente nella fabbrica che ha ereditato da Willy Wonka.

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Il grande ascensore di cristallo

In realtà il famoso autore britannico nel 1990 stava lavorando ad un terzo libro che doveva così completare una trilogia. Il romanzo doveva intitolarsi Charlie alla Casa Bianca, ma Dalh non è mai riuscito a completarlo in quanto è morto poco dopo, il 23 novembre di quello stesso anno.

8. Gli altri adattamenti de La fabbrica di cioccolato

Nel 2005 è arrivato sul grande schermo #La fabbrica di cioccolato, il nuovo adattamento cinematografico diretto dal visionario regista Tim Burton che vedeva protagonista Johnny Depp nel ruolo di Willy Wonka. La nuova pellicola si avvicina maggiormente alla trama dell'omonimo libro di Dahl ma in entrambi i film ci sono diverse differenze rispetto al romanzo originale.

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Oltre ai lungometraggi, il libro di Roald Dahl ha avuto altri adattamenti tra cui un musical teatrale intitolato Charlie e la fabbrica di cioccolato che nel 2013 ha debuttato a Londra presso il Theatre Royal Drury Lane, per poi sbarcare oltre oceano a Broadway in una versione rielaborata. 

In che anno è ambientata La fabbrica di cioccolato?

Lo scrittore Roald Dahl non ha specificato l'anno preciso in cui è ambientato il suo libro, ma sappiamo che la storia si svolge in inverno: Charlie e gli altri fortunati bambini infatti visitano la fabbrica il 1° febbraio.

Dove si trova la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka?

La famosa fabbrica di cioccolato di Willy Wonka è situata in una piccola cittadina in Inghilterra.

La fabbrica di cioccolato esiste davvero?

La fabbrica di cioccolato di Willy Wonka non esiste nella realtà. Tuttavia l'idea del libro è nata allo scrittore quando da ragazzo assaggiava i dolciumi della Cadbury, una famosa ditta di produzione di cioccolato.

Chi ha scritto La fabbrica di cioccolato?

Il libro è stato scritto dal famoso autore britannico di romanzi per bambini Roald Dahl.

Altri fonti consultate: RoadDahl.com e Mentalfloss.com.

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