Prima di divenire il best-seller e fonte di ispirazione per la nuova generazione di autori, anche Naruto, il manga di Masashi Kishimoto, ha attraversato la sacrosanta gavetta nei termini di un prototipo autoconclusivo tuttavia sufficiente per Shueisha per promuovere una serializzazione che ha fatto la storia, per usare un eufemismo.
- Naruto: la storia del prototipo
- Naruto: le differenze tra il prototipo e la serie
- Naruto: le analogie tra il prototipo e la serie
Naruto: la storia del prototipo
Il prototipo di Naruto rappresenta il primo ciak di Masashi Kishimoto per quello che sarà il suo successo editoriale sui ninja. Pubblicato nell'agosto del 1997 all'interno di Akamaru Jump, una rivista speciale edita da Shueisha incentrata sulla pubblicazione di racconti di autori emergenti, il one-shot, che consta di 45 pagine, presenta per la prima volta il personaggio di Naruto Uzumaki, un ragazzino vagabondo combinaguai orfano e senza amici, ma del quale è possibile scorgere - grazie alla sua caparbietà e coraggio - il successo che il destino gli riserverà.
La storia del prototipo racconta la missione di Naruto, indetta dal capovillaggio, finalizzata a trovare un amico che di cui possa fidarsi. Si tratta di una missione complicata poichè come da egli riferito, nessuno riesce a provare fiducia nei suoi confronti.
Giunto in città, Naruto fa la conoscenza di un artista di nome Kuroda e il suo assistente Takashi Takano. Kuroda è da sempre stato un grande pittore, ma nel corso del tempo si è lasciato andare a causa di una cocente delusione, per l'appunto, amichevole. Egli, difatti, è stato tradito per soldi e fama da colui che riteneva essere suo amico fraterno. Proprio Kuroda consiglia Naruto a lasciar perdere con l'amicizia.
Naruto crea innanzitutto una connessione con l'amico dell'assistente, Takashi Takano, ma quest'ultimo viene ucciso da colpi di pistola da parte di un misterioso individuo ed è Naruto ad essere ingiustamente accusato. Naruto viene anche accusato di aver rubato il prezioso quadro di Kuroda.
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Naruto non si perde d'animo e va alla ricerca dell'assassino riuscendo fortunatamente nell'intento di dimostrare la sua innocenza attraverso uno stratagemma che lo spinge a svelare la sua reale identità, sia biologica che apparente, ovvero di una Volpe a Nove Code.
Nel prototipo, difatti, Naruto è solo all'apparenza un essere umano e non è nemmeno un ninja, bensì egli è lo spirito della Volpe a Nove Code antropomorfizzato.
Kuroda, nonostante inizialmente avesse pensato che anche Naruto volesse servirsi di lui, il colpo di scena gli fa comprendere che è sbagliato far di tutta l'erba un fascio e che riproverà ad avere fiducia nelle persone. Naruto, invece, continuerà la sua missione per trovare un amico con cui creare un legame di fiducia.
Il pilota è disponibile per la lettura in Italia all'interno della guida al manga numero 2, "Il Mondo di Naruto: La Guida Ufficiale al Manga Vol. 2 - Hiden Hyo No Sho (Il Libro del Ninja)". Il volume è disponibile per l'acquisto per Planet Manga.
Naruto: le differenze tra il prototipo e la serie
Il primo capitolo del manga serializzato presenta diverse differenze da un punto di vista narrativo. Difatti, Naruto si trova al Villaggio della Foglia e combina continuamente guai.
Siamo già catapultati in un mondo dei ninja (diversamente dal prototipo) e Naruto viene costantemente deriso dagli abitanti mentre colleziona un fallimento dopo l'altro nel tentativo di ricevere una promozione all'Accademia Ninja.
Il prototipo e il primo capitolo del manga si aprono con il classico "c'era una volta": la differenza consiste nel fatto che nel prototipo si cita la Volpe a Nove Code come un mostro sontuoso e che un giorno nove umani hanno stretto le forze per sigillarla per poi morire, eccetto uno. Nella serie, invece, la Volpe a Nove Code possiede la medesima maestosità, ma viene sigillata all'interno di un piccolo essere umano di nome Naruto per mano del padre, Minato Namikaze (Il Quarto Hokage).
Naruto nel primo capitolo, spinto dal dolore del fallimento, viene facilmente abbindolato da un uomo di cui riteneva di potersi fidare, Mizuki, il quale, invece, sfrutta il momento di debolezza del giovane per fornirgli il rotolo segreto del Primo Hokage all'interno del quale vi sono le tecniche proibite. Naruto adempie alla missione e successivamente scopre di essere caduto in un tranello. Il giovane, tuttavia, riesce a sistemare la questione battendo eroicamente il nemico proprio con una delle tecniche caratteristiche della serie, nonchè una tra le proibite: la tecnica della moltiplicazione del corpo. Il gesto eroico - attentamente visionato dal maestro Iruka che ha sempre creduto in lui - vale la sua promozione in accademia.
All'interno del primo volume del manga Masashi Kishimoto, nella pausa tra il primo e il secondo capitolo, rivela il primo sketch del design del protagonista da lui ideato facendo immediatamente notare le prime differenze rispetto alla serializzazione: Naruto non possedeva i classici zori (tradizionali sandali giapponesi) bensì delle scarpe normali.
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Kishimoto prosegue dichiarando che la versione one-shot di Naruto non era focalizzata in un mondo di ninja, ma di magia e stregoneria. Nonostante alcuni particolari dell'impostazione della storia siano diversi, Kishimoto si era affezionato al suo primo vero protagonista pertanto ha deciso di continuare a utilizzarlo. Naruto, inoltre, possedeva gli occhiali, tuttavia l'autore provava difficoltà a disegnarli tutte le volte, pertanto introdusse l'idea del coprifronte tipico degli shinobi che si differenzia da ogni villaggio.
Prima del one-shot di Naruto, quindi addirittura prima della sua serializzazione, Kishimoto aveva sottoposto diversi lavori al dipartimento editoriale di Weekly Shonen Jump, ricevendo diversi rifiuti. Nel 1996 a 21 anni, durante il secondo anno di Accademia, il mangaka presenta Karakuri, una storia ricca di azione che gli ha permesso di vincere il premio Hop Step indetto da Shueisha.
Il protagonista di Karakuri è un cyborg nato per sconfiggere i nemici con la sua forza incredibile.
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Dopo la laurea, nell'estate del 1997, l'autore immagina una storia che possa essere serializzata e su Akamaru Jump appare l'episodio pilota di Naruto. Nel 1999 inizia la serializzazione su Weekly Shonen Jump due anni dopo il pilota. La storia prende una piega diversa, ma il personaggio principale resta lo stesso.
Il tema centrale della nuova storia è la fiducia. Inizialmente Naruto è isolato da tutti, proprio come nella serializzazione, poi contro Kuroda (questo personaggio non apparirà mai nella serie), un uomo incapace di credere negli altri a causa di tristi esperienze. Kishimoto ha voluto raccontare dell'incontro tra Kuroda e Naruto per ricordare al lettori l'importanza di fidarsi dell'altro.
Kuroda, difatti, è stato tradito dall'invidia del suo miglior amico poichè aveva vinto un ruolo lavorativo tanto ambito e, perdendo fiducia nel mondo, si dà all'alcolismo. Solo dopo aver incontrato Naruto quest'ultimo gli dimostra di non arrendersi di fronte alle avversità della vita dandogli prova di tornare a credere nel genere umano.
Kishimoto, ripensando al one-shot, ha dichiarato di provare emozioni contrastanti, fra vergona e felicità. L'autore è consapevole del fatto che il disegno del one-shot sia pessimo così come lo svolgimento della storia peccando di finezza. Egli è inoltre conscio del fatto che alcuni importanti punti di narrazione sono affrontati troppo frettolosamente, come lo sviluppo del personaggio di Hiroshi.
D'altro canto l'autore all'epoca stava ancora cercando l'identità artistica ed era difficoltoso trasporre su carta la sua idea. Egli desiderava con tutto se stesso trovare il suo design, in altre parole. L'autore, tuttavia, non potrà mai scordare la gioia di superare l'ostacolo del rifiuto editoriale e la gioia di ricevere approvazione dai lettori.
In merito al corpo della storia, invece, il one-shot si differenzia parecchio materialmente rispetto alla serializzazione nei contenuti. Nel one-shot ci sono pistole, edifici moderni, poliziotti nell'accezione reale del termine, esistono automezzi. Inoltre, Naruto beve birra e guida persino una moto. Gli elementi citati non rientrano nella serializzazione veicolandola, invece, in un modo poco industrializzato, tuttavia in via di sviluppo dal momento che appaiono, soprattutto all'inizio del manga, strumenti elettronici e radio trasmettitori. Al Villaggio della Foglia vi è, diversamente dalle aspettative, un cinema.
Nella narrazione del one-shot si percepisce l'interazione tipica furfante-poliziotto, un aspetto poi rivisto e riproposto in un one-shot di Masashi Kishimoto focalizzato su una storia di mafia. Il one-shot viene lanciato nel 2012 e si intitola Mario.
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Ritornando alle differenze tra one-shot e serializzazione, il Naruto conosciuto non è un essere umano (lo è solo apparentemente) dal momento che in realtà è la Volpe a Nove Code stessa. Nel manga, ovviamente, Naruto è l'essere umano che possiede al suo interno la Volpe a Nove Code, dunque due entità distinte e separate che alla fine divengono alleate.
In occasione della guida al manga "Il Mondo di Naruto: La Guida Ufficiale al Manga Vol. 1 - Hiden Rin No Sho (Il Libro delle Sfide)", Kishimoto ha dichiarato che il suo editor prima della serializzazione, Yahagi, gli intimò di cambiare questo particolare dal momento che, nonostante fosse apparentemente umano, sarebbe stato difficoltoso gestire un personaggio volpe. I lettori non vi si sarebbero potuti immedesimare.
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Naruto: le analogie tra il prototipo e la serie
Il one-shot e la serializzazione condividono l'idea di Kishimoto di creare un protagonista, Naruto, con cui poteva facilmente identificarsi e che fosse ideologicamente vicino agli eroi che gli piacciono. Quindi, i due Naruto condividono la stessa personalità e stesso destino, ovvero una vita difficile e di solitudine per essere spiriti demoniaci contrastata dalla volontà di non arrendersi e dalla grande capacità emotiva di convincere il proprio nemico a redimersi, al fine di trovare un nuovo amico.
Questa soluzione narrativa traspare tanto nella penna di Kishimoto anche nelle parti più avanzate della serializzazione all'interno delle quale l'autore dimostra che ogni personaggio, anche il peggiore dei villain, è venuto al mondo buono e gentile per poi plasmare la propria esistenza in base alle esperienze vissute.
Il one-shot presenta solo due personaggi che poi faranno la loro reale apparizione nella serie e che giocheranno un ruolo educativo per il povero orfano, Hiruzen (in Naruto sarà il Terzo Hokage) e Teuchi, ovvero il titolare del chioschetto di ramen. Quest'ultimo rappresenta, sia nel one-shot che nella serializzazione, il piatto preferito del protagonista (e anche del maestro Kishimoto poichè l'idea del chioschetto e ispirata al ristornate di ramen che l'autore frequentava durante la vita universitaria).
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Il tema predominante del one-shot e della serie è quello della fiducia e nel credere in un futuro migliore. La serializzazione ha a più riprese utilizzato questo espediente mediante i propri personaggi per risolvere una catastrofica questione, specialmente nella seconda parte. Nel prototipo è, per l'appunto, la chiave principale poichè superare la missione affidata a Naruto significherà aver stretto un legame basato sulla fiducia.
Lo stile grafico del one-shot è fortemente ricorrente soprattutto all'interno dei primi tankobon della serie, per poi gradualmente raggiungere un livello di maturità artistica dettata dalla pulizia, chiarezza nei dettagli e da una prospettiva cristallina.
Tra pilota e primo capitolo ufficiale del manga l'ambientazione è già proiettata all'interno di un villaggio. In merito le tecniche, seppur non siamo all'interno del mondo dei ninja, la magia e la stregoneria sono applicate per la trasformazione di Naruto in una ragazza dai caratteri succinti, proprio come accade con la cosiddetta nota tecnica seducente.
Un'ultima analogia riscontrabile tra prototipo e primo capitolo del manga risiede nella creazione di Sasuke e Sakura. I due compagni di squadra di Naruto, difatti, non appaiono nel prototipo poichè i loro ruoli non si sono mai palesati nella mente dell'autore, almeno non per farina del suo sacco. Difatti il mangaka si era reso conto che andando avanti senza un rivale (Sasuke) e un'eroina (Sakura) si sarebbe trovato in una brutta situazione e il manga sarebbe finito in dieci settimane. Dopo una consultazione con Yahagi, Kishimoto creerà Sasule e successivamente Sakura.
Il resto del loro rapporto è storia.
L'immagine in evidenza è tratta da amazon.it
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