Nel sempre più affollato mondo delle rom-com scolastiche, in cui le storie sembrano ripetersi all'infinito, Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian emerge grazie a una identità propria, frutto di un dettaglio tanto semplice quanto originale: l'utilizzo della lingua russa come codice segreto del cuore.
Il manga disegnato da Saho Tenamachi e scritto da SunSunSun, tratto dalla light novel dell'omonima autrice, riesce a imprimersi nella mente del lettore grazie a un'atmosfera quasi intima, nonostante adotti molte delle strutture tipiche del genere. La storia nasce e si sviluppa sulle note del non-detto, dei piccoli gesti d'affetto che si scambiano i due protagonisti.
- Ti amo in tutte le lingue del mondo...o solo in russo!
- Protagonisti atipici
- La magia iniziale e la trappola dell'harem
- Sottile eleganza estetica
- Un'opera che merita di essere "ascoltata"
Ti amo in tutte le lingue del mondo...o solo in russo!

Alisa Mikhailovna Kujou, conosciuta come Alya, è una studentessa modello dall’aspetto regale e dalla personalità apparentemente fredda e distaccata. Di origini miste – russa da parte di madre e giapponese da parte di padre – Alya è la tipica ice queen che domina ogni interazione con grazia e superiorità. Tuttavia, la giovane ha un piccolo segreto: quando vuole esprimere sentimenti che non osa confessare apertamente, li sussurra in russo, convinta che nessuno possa comprenderla. Ed è qui che arriva il colpo di scena: il suo compagno di banco Masachika Kuze capisce benissimo il russo! Lo parla fluentemente, ma decide di tenere segreta questa sua abilità, ascoltando in silenzio le vere emozioni che Alya lascia scivolare fuori nella lingua della sua infanzia.
Un escamotage narrativo semplice, ma carico di potenziale comunicativo: non è tanto cosa viene detto, quanto in quale lingua i due protagonisti interagiscono tra loro. La tensione romantica tra i due s'intensifica di giorno in giorno, malgrado non si assista mai a eclatanti rivelazioni o proposte. In un mondo dove spesso i sentimenti vengono palesati con forza, tra loro tutto si consuma sottovoce. Il sorriso di Kuze quando Alya gli sussurra che carino, il rossore che sboccia sulle guance della ragazza quando lui le si avvicina troppo, i battibecchi sinceri.
Due amici, due adolescenti agli antipodi.
Eppure, c'è qualcosa che li lega. Un legame che va al di là delle convenzioni sociali di stampo nipponico, ben oltre il semplice nomignolo dato ad Alisa da Kuze: un gioco di sorrisi imbarazzati e silenzi in grado di farci sorridere.

Protagonisti atipici

Kuze ci viene subito presentato come personaggio atipico. Il lettore non si trova dinanzi al classico protagonista da rom-com, bensì ad un individuo lontano dai cliché: rispettoso degli spazi e i limiti di Alya. Masachika non è un tipo tenebroso e affascinante, né un idiota senza speranza. È un ragazzo sveglio, ma con un atteggiamento pigro e svogliato che nasconde una profonda consapevolezza del mondo attorno a lui.
Spettatore attento e silenzioso, Kuze sceglie di non rivelare ad Alya la sua conoscenza del russo, ma non per manipolarla. Il giovane accoglie i sentimenti della ragazza, le permette di esprimersi nella lingua con cui si trova a suo agio: quella dell'infanzia, della verità, dell'ingenuità. Oltretutto, inizialmente crede che lei mormori frasi senza senso... o almeno dubita possano essere davvero indirizzate a lui.
E' l'autocontrollo fatto persona, immagino sia il suo modo di alleviare lo stress in modo discreto. Per questo sono certo che non dev'essere ciò che pensa davvero.

Dall'altro lato della carreggiata troviamo Alya, ice girl apparentemente sarcastica e distante. Eppure, sotto la maschera da tsundere si cela una giovane dolce e insicura. Non è solo bella e impossibile, studentessa modello sempre in prima linea, bensì una adolescente sfaccettata in conflitto con se stessa: a causa di traumi pregressi, non sa quando e se può lasciarsi andare con gli altri. La scelta di rifugiarsi nella lingua russa per dire ciò che non riesce a esprimere in giapponese è emblematica: Alya sceglie il russo perché è la lingua del cuore e, quando la parla, si sente libera.
La magia iniziale e la trappola dell'harem

Il primo volume del manga è una piccola gemma: gli autori costruiscono la relazione tra Alya e Kuze con maestria, dosando ironia e tensione romantica con precisione. Le dinamiche sono fresche e il concept linguistico mantiene alta l’attenzione del lettore.
L'unico punto dolente del primo volumi è la prevedibile tendenza alla struttura da harem. Col progredire, vengono introdotte diverse figure femminili che mostrano interesse per Kuze, ad esempio Yuki, la bellissima amica d'infanzia del giovane. Nonostante alcune di esse abbiano personalità interessanti, la proliferazione di potenziali love interest potrebbe finire per diluire l’attenzione nei confronti della tematica principale, rendendo più affollata e meno intima la narrazione.
Il cuore della storia, cioè la relazione unica tra Kuze e Alya, rischia così di essere offuscato da dinamiche più deludenti e, francamente, meno memorabili.
Sottile eleganza estetica
Il manga è esteticamente curato, vantando un tratto fine ed elegante, talvolta malinconico. I volti dei personaggi sono espressivi, con un focus su sguardi e occhi dei personaggi, veicolo emotivo dei momenti di sincerità di Alya.
Un'opera che merita di essere "ascoltata"

Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian non sarà un capolavoro del romance, ma è certamente qualcosa di nuovo, autentico e soprattutto interessante, apprezzabile anche da chi non è fan delle rom-com classiche. La forza del manga sta nella tensione che nasce dal non-detto tra i due protagonisti, dal senso di libertà che Alya prova nel poter esprimere il suo amore in una lingua non così nota: un'emancipazione del linguaggio che si riflette nella narrazione e nella caratterizzazione del personaggio.
Malgrado alcune scelte non siano delle più felici, rischiando di deviare il focus sulla relazione tra i due protagonisti, l'opera esplora la dimensione dell'innamoramento con grazia e delicatezza, riportando il lettore alle sue cotte adolescenziali, ai primi amori corrisposti.
Una storia per chi ama le emozioni sussurrate, le confessioni in una lingua che - speriamo - nessuno comprenda...
Il nostro augurio è che Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian non si tramuti nel classico e blasonato harem-manga, ma che resti sui suoi passi.
Commento
Voto di Cpop
70Pro
- Idea originale
- Protagonisti riusciti
- Tono iniziale raffinato e delicato
Contro
- Sviluppo narrativo disomogeneo
- Tendenza all’harem
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