Non aprite quella porta: tutti i film della saga e l'ordine di visione

Un assassino vero, che ispira una storia spacciata per vera. Ecco Non aprite quella porta, il capolavoro di Tobe Hooper, e tutti i film con Leatherface, Faccia di Cuoio.

Autore: Chiara Poli ,

Dalla fine degli anni ’60, a cimentarsi con il genere più demonizzato dalla critica, il genere horror, sono i grandi autori.

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Dopo Psycho - che nel 1960 aveva portato il grande Hitchcock a varcare i confini del thriller per un’incursione nel genere - furono nomi del calibro di Roman Polanski (Rosemary’s Baby, 1968), Wiliam Friedkin (L’esorcista, 1973), Werner Herzog (Nosferatu, 1978), Stanley Kubrick (Shining, 1980) e molti altri a fare la differenza.

Fu il periodo dell’horror d’autore che, unitamente ai grandi progressi effettuati nel campo degli effetti speciali diedero un’ulteriore spinta al genere.

Le nuove produzioni, grazie alla rivoluzione avviata da George A. Romero con La notte dei morti viventi (1968), si interessano all’horror quasi esclusivamente come metafora dell’orrore quotidiano metropolitano. Insieme alle nuove correnti dello splatter e del blood & gore movie, incentrate sui particolari più cruenti e raccapriccianti, spicca una nuova generazione di registi - Wes Craven e Tobe Hooper su tutti - che infondono nuova linfa all’horror.

Ed è proprio con loro, grazie a loro, che il mercato inizia a essere dominato dalle saghe horror: Nightmare, Venerdì 13, Poltergeist, Halloween, Hellreiser, La casa… e naturalmente Non aprite quella porta.

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Ispirato - come il Norman Bates di Psycho e Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti - al vero assassino Edward Theodore "Ed" Gein, famoso per costruire oggetti usando parti del corpo e pelle delle sue vittime o di altri cadaveri, Non aprite quella porta trasportò nelle sale il prototipo della famiglia di mostri cannibali che tanto spesso sarebbe stato ripreso da cinema e TV (per esempio nello splendido episodio di #X-Files 4x03).

Tutti i film della saga

L’ordine in cui guardarli

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I film della saga

Non aprite quella porta (1974)

Titolo originale: The Texas Chain Saw Massacre

Regia: Tobe Hooper

Scritto da Tobe Hooper insieme a Kim Henkel (che avrebbe diretto uno dei sequel), il film s’ispira alla storia vera del serial killer Ed Gein, lo stesso che ispirò anche il Norman Bates di Psycho.

La trama ruota attorno a un gruppo di ragazzi che, in viaggio per visitare la tomba del nonno di due di loro, s’imbattono in una famiglia di mostruosi assassini cannibali.

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Girato con un budget intorno ai 300mila dollari, Non aprite quella porta ne incassa oltre 30 milioni nei soli Stati Uniti, diventando un successo commerciale da record.

I protagonisti sono interpretati da Marylin Burns (Quel motel vicino alla palude), Allen Danziger (che oltre a questo recitò in un solo altro film, Eggshells), Paul A. Partain (In corsa con il diavolo), William Vail (Entourage), Teri McMinn (The Cellar) e John Dugan (The Boogeyman).

Molti gli aneddoti legati al film divenuti celebri: il debutto di Faccia di cuoio, Leatherface, interpretato dall’islandese Gunnar Hansen, venne accompagnata dalla scelta di usare i suoni che gli animali sentono nei mattatoi, anziché effetti sonori strumentali. Inoltre, è noto il racconto di Hooper sull’idea che diede origine al film: si trovava in un centro commerciale sotto Natale quando, assillato dalla folla, vide una motosega.

Il resto è storia: Non aprite quella porta, a lungo censurato in diversi Paesi (in Nuova Zelanda arrivò nelle sale solo a metà degli anni ’90), è uno dei film che pubblico e critica considerano fra i più spaventosi di sempre. Questo perché Hooper, per evitare misure troppo restrittive imposte dalla censura, puntò molto sulla tensione, più che sull’esibizione delle scene cruente. Ciononostante, il film viene considerato uno dei capostipiti dello splatter movie.

 

Non aprite quella porta - Parte 2 (1986)

Titolo originale: The Texas Chainsaw Massacre 2

Regia: Tobe Hooper

Hooper torna alla regia e alla sceneggiatura per il secondo capitolo della saga, stavolta insieme a L.M. Kit Carson (sceneggiatore di Paris, Texas).

Il cast è guidato dal grande Dennis Hopper, affiancato da Bill Moseley (La casa del diavolo), Jim Siedow (Storie incredibili), Caroline Williams (Il Grinch) e Bill Johnson (Butcher Boy) nei panni di Leatherface.

La trama ruota attorno al personaggio di Lefty Enright (Dennis Hopper), zio dei due ragazzi protagonisti di Non aprite quella porta e massacrati da Leatherface. Ex membro dei Texas Rangers, Lefty è determinato a vendicare i nipoti insieme a Stretch (Caroline Williams), conduttrice radiofonica in possesso di una registrazione compiuto dalla famiglia Sawyer, la famiglia di Leatherface.

Questa volta il budget è incredibilmente più alto: quasi cinque milioni di dollari rispetto ai trecentomila spesi per il primo film. Gli incassi negli USA superano di poco gli otto milioni: il tentativo di replicare il successo del primo capitolo della saga fallisce miseramente. Principalmente per la decisione di giocare più sul tema action che su quello della suspense e, naturalmente, per la stretta appartenenza al genere splatter/slasher, che limitava notevolmente il numero dei potenziali spettatori.

Inoltre, molti fra i fan del primo film non apprezzarono l’umorismo nero inserito in questo sequel, criticando aspramente il cambiamento del tono narrativo.

 

Non aprite quella porta - Parte 3 (1990)

Titolo originale: Leatherface: The Texas Chainsaw Massacre III

Regia: Jeff Burr

Durante il loro viaggio dal Texas alla Florida, una coppia (Michelle, interpretata da Kate Hodge e Ryan, William Butler) s’imbatte in un inquietante benzinaio, che li spaventa. Grazie all’arrivo di Tex (un giovanissimo Viggo Mortensen) i due s’immettono sulla strada più veloce per uscire dallo Stato, in cui la polizia ha appena scoperto una fossa comune con i resti di oltre settanta cadaveri.

Ma la strada indicata da Tex - che in realtà è un membro della famigerata famiglia Sawyer, protagonista della saga - li porterà dritti dritti a casa di Faccia di Cuoio…

È questa la trama del terzo capitolo, scritto da David J. Schow (Il corvo) e incapace di replicare il successo di Non aprite quella porta, benché giudicato superiore al primo sequel.

Tornano le atmosfere cupe, Leatherface è interpretato da R.A. Mihailoff e il benzinaio Alfredo (Tom Everett, Balla coi lupi) entra di diritto fra i personaggi cult della saga.

Anche sul fronte del botteghino va meglio: costato intorno ai 2 milioni di dollari, il film ne incassa quasi 6 soltanto negli Stati Uniti.

Tom Savini rifiutò la regia, che gli venne offerta, così come Peter Jackson - che era fra le prime scelte di New Line Cinema per questo sequel.

Inizialmente anche Tobe Hooper avrebbe dovuto avere un ruolo più rilevante ma, dopo aver steso il trattamento della sceneggiatura - poi radicalmente cambiata - lasciò per occuparsi del suo film I figli del fuoco.

 

Non aprite quella porta IV (1994)

Tito originale: The Texas Chainsaw Massacre: The Next Generation

Regia: Kim Henkel

Un’ancora pressoché sconosciuta Renée Zellweger, insieme all’altrettanto poco noto Matthew McConaughey, è protagonista di questo quarto film della saga, che vede per la prima volta alla regia (e sceneggiatura) Kim Henkel, co-sceneggiatrice del primo film insieme a Tobe Hooper.

Purtroppo, cast artistico e tecnico non bastano per risollevare le sorti qualitative della saga. 

Il film ruota attorno a un gruppo di ragazzi che rimane coinvolto in un incidente stradale in Texas, la sera del ballo della scuola. Rimasti a piedi, cercano rifugio presso una vecchia fattoria. Ma è la fattoria della famiglia Slaughter, che prende il posto dei Sawyer nella saga…

Leatherface stavolta è interpretato da Robert Jacks, già comparso nel primo Scary Movie per prendere in giro il genere horror.

I Sawyer lasciano il posto ai parenti Slaughter (letteralmente: macello), per un film che si rivela il peggiore disastro commerciale finora per la saga. A fronte di una spesa di circa 600mila dollari per la realizzazione, Non aprite quella porta IV ne incassa appena 141mila ai botteghini statunitensi.

Forse anche perché, per la prima volta, Faccia di Cuoio in questo film non uccide nessuno con la sua celebre motosega, facendo cambiare direzione a una saga che, per quanto scontata, accontentava i fan del genere facendo trovare loro ciò che si aspettavano.

In un’intervista rilasciata nel 2016, Renée Zellweger ha ricordato la realizzazione del film, con un budget bassissimo e set improvvisati, definendo questa esperienza come “kamikaze filmmaking”.

 

Non aprite quella porta (2003)

Titolo originale: The Texas Chainsaw Massacre

Regia: Marcus Nispel

A quasi dieci di distanza dal quarto capitolo, la saga riparte da zero. Marcus Nispel (Venerdì 13) dirige e Scott Kosar (Hill House, La città verrà distrutta all’alba) scrive il remake del primo film.

Si ricomincia dall’agosto del 1973, per raccontare la storia di cinque ragazzi (quattro amici e un’autostoppista) che finiscono per chiedere aiuto ai proprietari di una vecchia casa. La fattoria che ormai conosciamo bene.

Costato poco più di 9 milioni di dollari, questo remake risolleva le sorti della saga facendo conoscere Faccia di Cuoio e la sua famiglia alle nuove generazioni. Gli incassi sono notevoli: oltre 80 milioni di dollari negli USA, di cui quasi 30 solo nel primo weekend di programmazione.

Grazie anche a un cast di nomi conosciuti (soprattutto al pubblico delle serie TV), come Jessica Biel, Eric Balfour, Mike Vogel e Jonathan Tucker, il film rinvigorisce il genere dello slasher movie e ripropone le atmosfere cupe e tese della prima pellicola.

La sceneggiatura è basata su quella del film di Hooper, con alcune differenze nella trama ma notevoli affinità, appunto, in tema di scelte stilistiche e registiche, oltre che narrative.

Ricco di omaggi e citazioni da Non aprite quella porta, il remake vede Andrew Bryniarski (Ogni maledetta domenica) nei panni di Leatherface, che questa volta fa parte della famiglia Hewitt: siamo al terzo nucleo famigliare inserito dalla saga. Ma in questo caso, gli Hewitt rimpiazzano i Sawyer.

Come tutti gli studiosi di serial killer avranno notato, uno dei personaggi si chiama Kemper: come Ed Kemper, famigerato assassino seriale che uccise 10 persone fra il 1964 e il 1973. Kemper compare nell’ottima serie televisiva Mindhunter, che narra la nascita dei Profiler dell’FBI e dello studio dei serial killer.

 

Non aprite quella porta - L’inizio (2006)

Titolo originale: The Texas Chainsaw Massacre: The Beginning

Regia: Jonathan Liebesman

Dopo tanti sequel, siamo di fronte al primo prequel: il film inizia nel 1939, per raccontare la nascita di Faccia di Cuoio - Tommy Hewitt - e prosegue trent’anni più tardi, quando due fratelli in procinto di partire per la guerra del Vietnam decidono di trascorrere una vacanza insieme alle fidanzate. Sulla loro strada incontreranno Tommy Hewitt e la sua pazza famiglia di cannibali assassini.

Nel cast tanti nomi celebri del piccolo schermo: Matt Bomer (protagonista di #White Collar - Fascino criminale), Jordana Brewster (American Crime Story, Dallas), Lee Tergesen (Oz, Outcast, The Purge), Taylor Handley (Vegas, APB) e il grande R. Lee Ermey, l’ex sergente Hartman di Full Metal Jacket.

Leatherface per la prima volta viene reinterpretato da chi ne aveva già vestito i panni: Andrew Bryniarski, già protagonista del remake del 2003.

Il film costa intorno ai 16 milioni di dollari e ne incassa oltre 51,5 in tutto il mondo, dei quali quasi 40 negli Stati Uniti.

Il film costò a New Line Cinema oltre 3 milioni in più del previsto: Dimension Film aveva infatti stipulato un accordo con i titolari originali dei diritti, Tobe Hooper e Kim Henkel. New Line dovette pagare Dimension per riprendere i personaggi.

Il film è diretto da Jonathan Liebesman (World Invasion, Al calare delle tenebre) e scritto da Sheldon Turner (Tra le nuvole, X-Men - L’inizio).

 

Non aprite quella porta 3D (2013)

Titolo originale: Texas Chainsaw 3D

Regia: John Luessenhop

Torniamo ai sequel, ma con un inedito ordine cronologico: siamo infatti a un sequel del film originale di Hooper, del 1974.

Ignorando il secondo capitolo della saga (l’unico sequel narrativamente legato ai fatti del film precedente), il regista John Luessenhop (Takers) e gli sceneggiatori Adam Marcus (Jason va all’inferno), Kirsten Elms (Banshee) e Debra Sullivan (Conspiracy) ci raccontano una storia ambientata nell’agosto del 1973. Dopo il massacro dei ragazzi compiuto da Leatherface e dalla sua famiglia, l’unica sopravvissuta Sally Hardesty (Marylin Burns) viene portata da un automobilista di passaggio alla stazione di polizia, dove racconta i terribili fatti ai quali ha assistito.

Lo sceriffo Hooper (Thom Barry, Fast and Furious) raggiunge la casa dei Sawyer. Quando sta per ottenere ciò che vuole, gli abitanti della cittadina vicina, saputo cos’era successo, arrivano per radere al suolo con il fuoco la fattoria. Molti anni dopo, l’unica Sawyer sopravvissuta, la piccola Edith, scopre le proprie origini. Ereditata una villa di proprietà dei Sawyer, la ragazza vi si reca insieme ad alcuni amici. Ma troverà una sorpresa: Faccia di Cuoio è ancora vivo, e si trova lì…

Pensato appositamente per sfruttare la tecnologia 3D, il film costa 20 milioni di dollari e ne incassa poco più di 47 in tutto il mondo.

Alcuni dei protagonisti originali dei primi due film, da Marylin Burns a Bill Moseley, riprendono i loro ruoli. 

Questo è il primo e unico film in cui tre attori diversi interpretano Faccia di Cuoio. Il motivo è la necessità di ritrarre il killer anche da giovane e di servirsi di alcune parti di girato del Leatherface originale, l’attore Gunnar Hansen, il primo a vestire i panni del personaggi.

Girato nell’estate del 2011, il film uscì solamente nel gennaio del 2013, per il grande lavoro di post-produzione e per questioni di opportunità, per non scontrarsi con altri attesi film già programmati per l’ottobre del 2012, periodo in cui originariamente Non aprite quella porta 3D avrebbe dovuto arrivare nelle sale.

Trattandosi di un sequel direttamente legato al primo capitolo, torna la famiglia Sawyer: niente Slaughter né Hewitt.

 

Leatherface - Il massacro ha inizio (2017)

Titolo originale: Leatherface

Regia: Alexandre Bustillo e Julien Maury

L’ultimo film (finora) prodotto è un altro prequel. Siamo di fronte a una storia ambientata in Texas nella metà degli anni ’50. 

Jed Sawyer è solo un bambino quando riceve in regalo per il compleanno la sua prima motosega. La famiglia lo incita a uccidere, e si occupa - più tardi - di massacrare personalmente la ragazza che Jed porterà a casa.

La storia di tutti i personaggi della famiglia Sawyer che conosceremo in Non aprite quella porta viene narrata fra omicidi cruenti e un ambiente malsano che trasforma anche il più innocente dei ragazzini in uno spietato serial killer.

I francesi Alexandre Bustillo e Julien Maury (Inside, ABCs of Deaths 2) dirigono un prequel scritto da Seth M. Sherwood (Attacco al potere 2) che fan e critica accolgono in modo positivo.

Dopo tanti capitoli giudicati scadenti o slegati dalla tradizione inaugurata dal film di Hooper, siamo di fronte a una storia che ci immerge nel mito della famiglia Sawyer, una delle più mostruose mai viste su piccolo o grande schermo.

Oltre alle caratteristiche tipiche della saga, il film aggiunge un certo approfondimento psicologico che finora era mancato, guadagnando con questo recensioni positive. Naturalmente, la messa in scena della trasformazione di un innocente, l’ennesimo, in un mostro, non giustifica le azioni di Faccia di Cuoio, né lo stile di vita dei Sawyer. Almeno, però, ci mostra un dietro le quinte della saga che fino a questo momento era rimasto inedito.

Nel cast nomi conosciuti come Stephen Dorff (Blade, True Detective), Lili Taylor (American Crime, Six Feet Under), Sam Coleman (Game of Thrones), Sam Strike (Timeless, Mindhunter) e Finn Jones (Game of Thrones, Iron First).

 

L’ordine in cui guardare i film

L’ordine di visione suggerito, fra prequel, sequel diretti o slegati e remake, è il seguente.

In presenza di remake, si suggerisce sempre prima la visione del film originale.

  1. Leatherface - Il massacro ha inizio (2017)
  2. Non aprite quella porta - L’inizio (2006)
  3. Non aprite quella porta (1974)
  4. Non aprite quella porta (2003)
  5. Non aprite quella porta 3D (2013)
  6. Non aprite quella porta - Parte 2 (1986)
  7. Non aprite quella porta - Parte 3 (1990)
  8. Non aprite quella porta IV (1994)
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