Prophecy, il film in anteprima mondiale a Lucca Comics & Games 2024

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Autore: Sara Formisano ,

A Lucca Comics & Games, il 3 Novembre 2024, è stato presentato in anteprima mondiale il film Prophecy, tratto dall’omonimo Manga di Tetsuya Tsutsui. Il film è prodotto da Brandon Box che aveva già prodotto Dampyr e L’uomo tigre, in arrivo prossimamente. Il film vede nel cast Damiano Gavino nel ruolo del protagonista, Federica Sabatini, Ninni Bruschetta, Haroun Fall, Denise Tantucci, Giulio Greco ed è diretto da Jacopo Rondinelli. Il cast al completo (ad eccezione di Bruschetta impegnato in teatro) con il regista e il produttore Andrea Sgaravatti hanno incontrato il pubblico prima della proiezione del film. 

Di cosa parla Prophecy

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Prophecy porta sul grande schermo la storia di Paperboy un misterioso personaggio con una maschera fatta di carta di giornale, novello Robin Hood, che si schiera dalla parte dei perdenti, dei lavoratori sfruttati e di coloro che non hanno avuto giustizia. Gli autori del film hanno adattato l’ambientazione all’Italia e in questo caso la storia si svolge a Torino e racconta di due amici che devono presentare una start up innovativa a un possibile finanziatore, questa startup si chiama appunti Prophecy ed è in grado di prevedere gli eventi futuri del mercato azionario.

I due protagonisti rappresentano i sogni di una generazione e la voglia di lavorare e, ovviamente, si scontrano con le difficoltà di un mondo che sembra non volerli accogliere. Nel film alcuni personaggi lavorano come rider, rappresentando una categoria lavorativa oggi più che mai attuale. 

I temi del film

Il film affronta diversi temi attuali su cui vale la pena riflettere ma lo fa senza risultare pesante, offrendo anzi un’esperienza di intrattenimento e d’azione che rispetta l’opera originale ma risultando più aderente alla realtà. Il primo argomento di riflessione è quello che riguarda la figura dei rider, ossia i “ciclofattorini” come si chiamano in gergo, che effettuano consegne a domicilio di prodotti di vario genere per conto di app che fanno da intermediare.

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Il mondo delle app dedicate alla delivery ha i suoi lati oscuri che in questo film vengono suggeriti e in parte si denuncia anche lo sfruttamento dei lavoratori di questo settore. Molti rider, infatti, si trovano a vivere condizioni di lavoro insostenibili e con paghe da fame, senza tutela né diritti. Un paio di scene chiave nel film sono sufficienti a fornire una pennellata di questo ambito lavorativo molto precisa e sulla quale ci sarebbe molto su cui riflettere. 

Per quanto riguarda il mondo del lavoro in generale, il film affronta poi i problemi che le donne vivono quotidianamente sul posto di lavoro e a contatto con gli uomini: il non essere prese sul serio circa il proprio impegno e talento, il fatto che se si occupano posizioni di lavoro importanti si pensa che queste siano state ottenute con “favori” di un certo tipo e infine l’essere continuamente il bersaglio di avances da parte dei colleghi. Tutto questo è rappresentato dalla figura dell’Ispettrice di Polizia interpretata da Federica Sabatini, il classico personaggio forte e indipendente che cela una grande fragilità. 

La round table con il cast

Noi di CulturaPop abbiamo incontrato il cast del film con il regista e il produttore per una round table seguente all’anteprima del film e durante la quale sono stati affrontati i temi attuali della storia a cominciare dal discorso del tempo. In una scena del film, infatti, i due protagonisti devono presentare la loro idea in 15 secondi e tutto il loro destino si gioca in quel lasso di tempo così breve. In questo periodo storico il tempo non sembra mai essere abbastanza e, anzi, nel mondo del lavoro il destino di una persona si gioca in una manciata di secondi. Nella discussione rientravano anche i social, senza i quali ormai nessuno riesce a vivere o lavorare. 

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Sulla questione gli interpreti hanno dato il loro punto di vista, Denise Tantucci ha detto:

Visto che il vero tema è la salute mentale delle persone, penso che l’unica soluzione sia quella di concentrarsi su progetti a lungo termine, anche complicati magari sui quali concentrarsi, sapendo che il punto di arrivo è lontano e non c’è timer che tenga o storia di instagram che regga se si vuole fare un buon lavoro e lì c’è solo un confronto con se stessi.

Sul discorso del tempo che fugge anche Federica Sabatini ha detto la sua:

Secondo me tutto dipende anche dal valore che ciascuno di noi da alle cose. Io faccio molti lavori spirituali, faccio molta ricerca personale e introspezione e soprattutto sono fan della psicanalisi credo che occorra rallentare, ritornare all’essere umano e alla natura. 

Haroun Fall che nel film interpreta la figura dell'hacker ha dichiarato di non avere un computer per libera scelta e di cercare di usare la tecnologia solo per lavoro e il meno possibile. 

Durante la conversazione produttore e regista del film hanno dichiarato di aver già pensato al seguito e, infatti, il film si chiude con un finale aperto. Il regista Jacopo Rondinelli ha detto che hanno già per le mani delle idee per il secondo film che dovrebbero proseguire la storia di Prophecy lì dove si è conclusa con il primo film. 

Jacopo Rondinelli ha detto: 

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Credo che Prophecy abbia delle caratteristiche che lo assimilano a serie come Black Mirror o a tutta una serie di distopie che attraversano tutto il mondo sia nel cinema che nella serialità. Il suo carattere universale ci ha permesso di adattare la storia per l'Italia, abbastanza facilmente. Il supereroe mi è piaciuto perché è un po' sgangherato, è uno che si fa la maschera coi giornali e la trovavo in linea con la filosofia italiana, noi siamo sempre degli arrangioni che a partire da una cosa stupida ci sappiamo arrangiare e trarne qualcosa di buono. Abbiamo poi pensato di inserirci un elemento comedy per alleggerire l'atmosfera che nel manga è più cupa. Per questo piuttosto che cercare di fare la Marvel all'italiana credo sia stato più interessante fare qualcosa che avesse una personalità.

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