Star Trek: Lower Decks, conquistare l'ultima frontiera con una risata

Star Trek Lower Decks: l'ultima frontiera è nei ponti inferiori di una piccola nave della Flotta Stellare nella serie animata di Paramount Plus

Autore: Manuel Enrico ,

Siamo sicuri che Star Trek, tanto al cinema quanto nelle sue innumerevoli serie, ci abbia sempre raccontato tutta la verità sulle imprese della Flotta Stellare? Siamo stati portati nell’ultima frontiera in mille modi, seguendo le avventure di Kirk, affrontando l’evoluzione della Federazione in The Next Generation e persino raggiungendo l’altro lato della galassia con Voyager. Ma al centro dell’attenzione abbiamo sempre avuto l’equipaggio di plancia, con pochissimo spazio per gli altri ufficiali degli equipaggi. Un’ingiustizia che è stata finalmente corretta con Star Trek Lower Decks, serie animata disponibile su Paramount Plus.

Giunta alla sua quarta stagione, Star Trek Lower Decks si è imposta come una delle produzioni più particolari del franchise. L’idea di una serie animata non deve far pensare a un prodotto rivolto a un pubblico infantile, come poteva essere il precedente esperimento di Star Trek: The Animated Series, che alla conclusione della serie originale si era posta come legante tra la serie televisiva e il futuro Star Trek: The Motion Picture.

Star Trek: Lower Decks, l'altro lato dell'ultima frontiera

Una nuova rotta per Star Trek

Per sua natura, Star Trek Lower Decks si rivolge a un target adulto, che sappia tanto cogliere le sfumature tipiche della saga quanto i temi trattati. A dare spessore a questa nuova avventura di Star Trek non è la scoperta dell’ultima frontiera, quanto il voler raccontare aspetti poco noti della vita di bordo, approcciando il tutto con un tono comico.

Elemento scatenante di questa visione fu la decisione di CBS di affidare, nel 2018, ad Alex Kurtzman, già showrunner di Star Trek: Discovery, il compito di espandere ulteriormente l’universo di Star Trek. Non pago di aver riscritto parte del passato del franchise con le avventure di Michael Burnham, Kurtzman diede vita a un team artistico in cui venne inserito anche Mike McMahan, autore di Rick & Morty. Lo scopo di questo think tank divenne quello di presentare Star Trek da un punto di vista inusuale, ossia dando spazio alle figure meno note, gli ufficiali che non vivono grandi avventure ma che, tramite il loro lavoro, fanno andare avanti la Flotta Stellare.

Ad agevolare la nascita di Star Trek: Lower Decks fu la necessità di CBS di aver prodotti di richiamo per il lancio del servizio streaming CBS All Access. La proposta di McMahan fu considerata una buona idea per attirare il fandom di Star Trek con una serie diversa, ma che al contempo fosse in sintonia con le atmosfere generali del franchise.

L’ispirazione principale per la creazione della serie fu un episodio di The Next Generation, che McMahan ha ammesso di considerare la migliore: Giovani carriere (Lower Decks). In questa puntata della settimana stagione, al centro della scena ci sono quattro giovani ufficiali, che affrontano la quotidianità di membri della Flotta ma anche il loro percorso di crescita personali. Episodio che si colloca perfettamente nella dinamica di The Next Generation, complice un finale agrodolce, che ha colpito molto McMahan, tanto da ispirargli l’idea di raccontare Star Trek non dalla prospettiva dei grandi eroi.

Nonostante The Next Generation avesse una figura come Picard, restia ad aprirsi con il resto del suo equipaggio, è stata la serie che ha aperto al racconto sociale all’interno del franchise, dedicando diversi episodi alla costruzione di relazioni personali e rapporti duraturi. Elemento che ha affascinato McMahan, spingendolo a dare maggior spessore a questo tratto della saga, spostando l’attenzione dai grandi eventi per consentire di creare una narrazione più ironica e libera.

E la U.S.S. Cerritos era l’ambientazione perfetta.

La trama di Star Trek Lower Decks

Ambientato nell’anno 2380, Star Trek: Lower Decks si svolge a bordo della U.S.S. Cerritos, nave supporto di classe California. Lo scopo di questa classe di navi è di seguire operazioni di Secondo Contatto, rilevando i vascelli più blasonati per svolgere missioni di minore importanza. Un incarico che viene spesso svolto da cadetti e guardiamarina, che a bordo delle navi condividono spazi privati nei ponti inferiori (o lower decsks). Affascinati dalle promesse di avventure e dalla storia di nomi celebri della Flotta Stellare, questi membri dell’equipaggio svolgono le loro tutt’altro che invidiabili mansioni sperando di costruirsi una carriera all’interno della Flotta Stellare. Ma volte, questo sogno si scontra con la dura realtà del servizio su una nave spaziale.

Passare dal sogno al concreto è un brusco risveglio, che mette il pignolo Brad Boimler duramente alla prova nella sua convinzione di essere un ufficiale ligio al regolamento, grazie al contrasto con la più dinamica e irriverente Beckett Mariner. Assieme ai due amici Sam Rutherford, ingegnere cyborg ossessivamente innamorato di circuiti e meccanismi, e dell’infermiera Diana Tendi, entusiasta guardiamarina assegnata alla divisione medica, Beckett e Boimler si troveranno a vivere situazioni che hanno un senso di familiarità per gli spettatori, che hanno ora l’occasione di scoprire anche una dimensione più umana dei protagonisti.

Questa diversa prospettiva è la chiave vincente per Star Trek Lower Decks, che si discosta dal solco della tradizione seriale della saga non tanto per il passaggio dal live action all’animazione, quanto per il tono narrativo e i protagonisti dello show. Abituati da decenni a seguire le imprese dell’equipaggio di plancia, gli spettatori vedono nelle serie di Star Trek una natura seria, capace di affrontare tematiche importanti, con momenti di alleggerimento sporadici.

Che si tratti di Picard, Kirk o della Janeway, il sottotesto emotivo delle storie che li vedono protagonisti assieme ai loro equipaggi è marcatamente virato al dubbio etico, c’è poco spazio per ironia e divertimento, che sono spesso relegati a momenti miranti ad alleggerire un contesto narrativo che risulterebbe altrimenti eccessivo. Star Trek Lower Decks ribalta completamente questo concetto, sotto ogni aspetto.

Tra citazionismo e rispetto della continuity

Questo cambio di prospettiva consente di esplorare le dinamiche sociali che nelle precedenti serie di Star Trek erano state solo sfiorate, con figure come quella di Reginald Barclay. Raccontando le disavventure del quartetto di giovani ufficiali, invece, ci si può concentrare su una valorizzazione dell’aspetto umano di Star Trek che offre allo spettatore un modo nuovo di vivere la vita nella Flotta Stellare. 

Star Trek Lower Decks, come spesso accade per l’animazione seriale ultimamente, si rivolge a un pubblico adulto, in cui certe dinamiche comiche nascondo tematiche più adulte. I quattro protagonisti diventano nostri alter ego emotivi in cui possiamo rivedere alcune nostre difficoltà e ridendo delle loro disavventure abbiamo modo di sorridere anche noi di stessi. Una sensazione che può esser maggiormente apprezzato dai fan di Star Trek, che possono respirare pienamente le atmosfere trekkie.

Ogni aspetto di Star Trek Lower Decks è profondamente legato al mito di Star Trek. Sin dalla sigla possiamo ammirare i tipici font di Star Trek, dalla serie classica a The Next Generation, che arricchiscono una sigla che omaggia il tradizionale stile delle serie trekkie, ovviamente declinandolo in chiave comica. Questa sinergia tra rispetto della continuity e innovazione narrativa è il punto forte di Star Trek Lower Decks, che trova una felice dinamica citazionistica della storia di Star Trek, in cui compaiono nomi noti ed eventi chiave della saga (da Gary Mitchell a Worf, dalla Battaglia di Wolf 359 al Primo Contatto), che vengono inseriti nella narrazione in modo credibile e non scontato. Un approccio che consente di rendere Lower Decks una serie capace di fare da collante per il franchise, tramite un uso organico di citazioni e riferimenti, culminando con l’episodio crossover con Strange New Worlds, in cui Boimler e Mariner viaggiano indietro nel tempo…conquistando il live action. 

Perché vedere Star Trek Lower Decks

Un equilibrio delicato che viene rafforzato da un metalinguaggio narrativo spettacolare. Riferimenti a difetti delle precedenti serie (come le mosse di Kirk o la serietà di Picard), inside joke e un intero episodio, Punto Critico, che omaggia la vita cinematografica di Star Trek, riproducendo delle scene cult dei film della saga (da L’Ira di Khan a Generazioni) o un’avventura che si fonda interamente sul Primo Contatto, riportandoci a vivere momenti visti nell’omonima pellicola. . Sono questi dettagli a rendere Star Trek Lower Decks un nuovo, appassionante capitolo della lunga vita di Star Trek, dimostrando come nuove, coraggiose declinazioni di veri cult del mondo dell’entertainment siano possibili senza tradire lo spirito originale dell’opera.

Pur muovendosi con ironia e attraverso situazioni a volte volutamente paradossali, Star Trek Lower Decks ha il merito di non perdere di vista l’essenza della narrativa trekkie. Il confronto con il diverso, l’accettazione di sé e le altre tematiche care a Star Trek sono riconoscibili nelle avventure dei quattro cadetti, che hanno modo di confrontarsi con le sfide vissute dai più celebri ufficiali delle serie di Star Trek, ma vivendole con la leggerezza e la spontanea quotidianità di individui comuni.

Se in The Next Generation eravamo testimoni di momenti di grande rettitudine morale di Picard e soci come veicoli per una morale, in Star Trek Lower Decks i giovani protagonisti sono dei tramiti attraverso cui dare diversi punti di vista agli spettatori, passando da momenti di fragilità o mostrando i loro fallimenti. Non c’è traccia di idealismo, anzi si vuole anche demolire parte della monolitica impostazione di impeccabilità della Flotta Stellare vista nelle serie precedenti, raccontando di capitani facili all’ira o di ufficiali che sanno come aggirare impunemente il regolamento.

Alla base di Star Trek Lower Decks, infatti, c’è la voglia di far emergere il lato nobile di Star Trek passando attraverso un meccanismo di derisione di alcuni tratti stantii e, a esser onesti, eccessivamente stereotipati delle precedenti produzioni. Sarcasmo e ironia sono armi perfette in mano agli sceneggiatori di Star Trek Lower Decks, che sanno come inserire una battuta a effetto o ricreare situazioni familiari ai trekkie per creare un background comune su cui andare a fare un’intelligente disamina emotiva dei personaggi e, sovente, delle basi stesse di Star Trek.

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