Tutti gli easter egg di Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2

Ritorno all'ultima frontiera con la seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds, ecco tutti i riferimenti alla saga

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Autore: Manuel Enrico ,

Dopo uno scoppiettante finale di prima stagione, Star Trek: Strange New Worlds è pronta a proseguire le avventure dell’equipaggio dell’Enterprise capitanata da Christopher Pike (interpretato da Anson Mount), nella serie spin off di Star Trek: Discovery e prequel della Serie Originale.

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A partire dal 15 giugno, ogni giovedì Paramount Plus offrirà ai trekkie una nuova storia di Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2 ambientata a bordo dell’ammiraglia della Flotta Stellare, dove non mancheranno ovvi riferimenti e citazioni del mito di Star Trek. Per ogni puntata, cercheremo assieme tutte gli easter eggs che omaggiano l’ultima frontiera creata da Gene Roddenberry, in attesa di scoprire come Christopher Pike incontrerà il suo drammatico, eroico destino.

Quando esce Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2

Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2 è disponibile alla visione dal 15 giugno 2023

Dove si può vedere Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2

Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2 è visibile in streaming in esclusiva su Paramount Plus

Quanti episodi ha Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2

Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2 è composta da dieci episodi

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Rotta verso gli easter egg di Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2

Episodio 1: Circolo Spezzato

Gli easter egg di Circolo Spezzato

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Una prima puntata che ricorda subito uno dei conflitti più devastanti dei primi anni della Federazione: la Guerra con i Klingon. Se nella Serie Originale veniva menzionato come contesto per la rivalità con i figli di Qo’Nos, in Discovery abbiamo assistito allo scoppio del conflitto.

Cronologicamente, la Guerra Klingon inizia nel 2256, mentre la prima stagione di Star Trek: Strange New Worlds inizia nel 2259. Sappiamo da un’osservazione di Pike in Discovery che l’Enterprise non ha preso parte al conflitto, ma in Circolo Spezzato sembra che invece M’Benga e Chapelle siano stati presenti durante alcuni degli scontri più violenti della guerra.

Prima di partire al salvataggio di La'an, vediamo l’Enterprise attraccata alla Stazione Spaziale 1. Base che nella Serie Originale veniva citata spesso, e che pare essere utilizzata anche dai cadetti dell’Accademia come punto di incontro per utilizzare navette d’addestramento. Tradizione che ricorda l’incidente di Weasley Crusher nell’episodio di The Next Generation Il primo dovere, dove proprio dopo una tragica bravata con una navetta Weasley veniva posto sotto corte marziale.

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A bordo della stazione spaziale, vediamo che diversi membri dell’equipaggio sfoggiano simboli diversi da quelli indossati dall’equipaggio dell’Enterprise. Questo è dovuto al fatto che nella Serie Originale ogni nave aveva un proprio simbolo identificativo, e solo in seguito, per via del ruolo avuto dall’Enterprise, sarebbe stato adottato la sua ‘delta’ come simbolo universale per la Flotta Stellare.

In questo momento di pausa a bordo della stazione spaziale, Pike cerca in tutti i modi di salvare la sua Numero Uno, Una Chin-Riley. Un’intenzione che spinge l’illiriana ad accusare di fare sempre il boy-scout, accusa mossa con meno ammirazione da Khan Noonien-Singh a James Kirk in Star Trek: L’Ira di Khan.

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Spock è invece alle prese con la sua natura in parte umana, che sta rendendo complessa la gestione delle sue emozioni. Motivo che spinge il dottor M’Benga a consigliargli la musicoterapia, fornendogli un’arpa vulcaniana. Strumento che nella Serie Origniale viene utilizzato spesso da Spock, che in qualche occasione è stato accompagnato dalla voce di Uhura (come in Il naufrago delle stelle), momento che viene sottinteso anche da una battuta del Guardiamarina Uhura in questo episodio.

 L’arpa vulcaniana è stata una creazione di una leggenda di Star Trek, Wah Chang, creatore di molti degli oggetti della Serie Originale, come il tricorder, il design del Falco da Guerra romulano visto in La navicella invisibile e i terribili Gorn.

La tensione emotiva tra Spock e Chapelle è particolarmente evidente in questo episodio, tanto che l’infermiera sembra valutare di abbandonare temporaneamente la nave per seguire il master in archeologia media consigliatole da M’Benga. Nella Serie Originale, Chapel confermava di avere avuto una relazione con Roger Korby, il massimo esperto del ramo, nell’episodio Gli androidi del dottor Korby.

Immancabile siparietto per Spock quando siede sulla poltrona del capitano. Tradizione vuole che ogni ufficiale comandante abbia una propria fase iconica per dare il comando di attivare i motori, e nemmeno il vulcaniano può esimersi.

Se in Picard siamo rimasti con la curiosità di scoprire quale sia la frase di Sette di Nove, Star Trek: Strange New Worlds ci rivela che il vulcaniano dovrebbe lavorare ancora sulla sua ‘frase’. Difficile riuscire a essere più iconici di Jean-Luc Picard, che oltre ad ‘Attivare’ (Engage, usato anche da altri ufficiali) si concede un più iconico ‘Make it so’, tradotto spesso come ‘Lo Faccia’.

Circolo Spezzato riporta in scena anche i Klingon, che dopo le critiche legate alla loro barocca rappresentazione in Discovery, sembrano ora più simili alle tradizionali apparizioni nelle altre produzioni della saga. Tra brindisi a base di vino di sangue, che non hanno fortunatamente coinvolto la tradizionale capocciata beneaugurante, e piani loschi, abbiamo modo di vedere in scena uno dei vascelli più temuti della flotta klingon, un incrociatore da battaglia classe D7.

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Modellino di un incrociatore Klingon D7 di Star Trek

Comparso per la prima volta nell’episodio Missione di Pace della Serie Originale, questo vascello è stato utilizzato spesso in passato nelle serie e nei film di Star Trek (come Rotta verso l’Ignoto), ma quando si parla delle navi klingon il primo pensiero va sempre ai più piccoli e maneggevoli Sparvieri.

Dalle ultime scene di Circolo Spezzato possiamo attenderci di rivedere a breve i Gorn, i temibili avversari della Federazione che nella Serie Originale hanno consentito di dare vita a un duello tra un Gorn e Kirk divenuto talmente iconico da generare meme e persino un’ironia pubblicità per il lancio di un videogioco di Star Trek.

Momento toccante nei titoli di coda, con il doveroso omaggio a Nichelle Nichols, l’attrice scomparsa il 30 luglio 2022. Meravigliosa interprete di Uhura nella Serie Originale e simbolo della lotta per i diritti civile della popolazione afroamericana, Nichelle Nichols ha lasciato un segno così indelebile nell’immaginario spaziale da ispirare la prima astronauta afroamericana Mae Jemison, che durante tutti i suoi turni a bordo della ISS iniziava le comunicazioni con la tipica espressione del tenente Uhura:

Le frequenze di chiamate sono aperte

Ed è così che Star Trek: Strange New Worlds omaggia Nichelle Nichols

Per Nichelle,

che è stata la prima a varcare la porta

e ci ha mostrato le stelle

Frequenze di chiamata aperte per sempre…

Perché vedere Circolo Spezzato

Circolo Spezzato è un ottimo primo episodio per Star Trek: Strange New Worlds Stagione 2. Le atmosfere trekkie sono pienamente rispettate, declinandole al gusto seriale contemporaneo e trovando un'ottima sinergia con la tradizione della saga, senza forzare la presenza di riferimenti al mito di Star Trek, ma segnando un percorso narrativo che punta sempre più deciso verso la Serie Originale. Vecchi nemici e nuove minacce che rappresentano il futuro già noto di Star Trek trovano uguale spazio, concretizzando la continuity della saga. 

Con una trama avvincente, sviluppata in modo intelligente e focalizzata in modo evidente su Spock, Circolo Spezzato non solo ci riporta a bordo dell'Enterprise, ma mostra come i capitani siano importanti, ma non dobbiamo mai dimenticare il ruolo dell'equipaggio. Star Trek: Strange New Worlds punta su questa coralità con maggior impegno, consentendo a ogni personaggio di intrecciare la propria vita alla trama orizzontale della serie. 

Episodio 2: Ad Astra, Per Aspera

Gli easter egg di Ad Astra, Per Aspera

Ad Astra, per Aspera ci regala un secondo episodio decisamente avvincente per la seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds, non solo per il tenore della storia, ma per la particolarità dei riferimenti e delle citazioni del mito della saga.

La corte marziale a cui viene sottoposta Una Chin-Riley, infatti, riposta in scena una delle più controverse tematiche di Star Trek: gli esperimenti genetici. La prima apparizione di questo tema avviene nella Serie Originale, quando nell’episodio Spazio Profondo, l’Enterprise intercettava la nave prigione in cui erano stati esiliati i Potenziati.

Esseri nati dalla sperimentazione genetica che li aveva superuomini, i Potenziati, guida da Kahn Noonien-Singh (interpretato da Ricardo Montalban), avevano tentato di conquistare la Terra, venendo fermati in quelle che vennero ribattezzate le Guerre Eugenetiche. Menzionate numerose volte durante la saga, queste guerre spinsero la società umana a bandire le alterazioni genetiche, un diktat che è tornato spesso nelle serie della saga.

Non dimentichiamo come un altro ufficiale dell’Enterprise ha un evidente legame con i Potenziali: La’an. Il capo della sicurezza è infatti una discendente di Kahn Noonien-Singh, una radice familiare che la rende particolarmente vicina alla situazione di Una.

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Maglietta dell'Enterprise

Come abbiamo visto, l’aver taciuto la propria origine illiriana e i propri potenziamenti, ha messo la comandante Chin-Riley sotto accusa. Una condizione che ha portato a una corte marziale che consente di apprezzare il lavoro dei costumisti che hanno recuperato lo stile delle alte uniformi della Serie Originale, compreso il curioso medagliere, che si erano viste in episodi come L’Ammutinamento.

Sempre durante la corte marziale abbiamo modo di vedere come alle spalle dei banchi di accusa e difesa siano presenti loghi che appartengono alla storia della Flotta Stellare e della Federazione. Tra questi figura anche il simbolo dell’IDIC vulcaniano, oltre alla bandiera della Terra Unita, che risale ai tempi precedenti alla nascita della Federazione Unita dei Pianeti.

La corte marziale di Una porta la sua difesa a chiamare al banco anche l’ammiraglio Robert April, suo precedente comandante. Durante la sua deposizione, viene più volte citata la Regola Generale Uno, meglio nota come Prima Direttiva, legge della Flotta Stellare nata su proposta vulcaniana che impedisce ai capitani di consentire contatti e interferenze con civiltà aliene pre-curvatura. Nella serie era stata citata già nel primo episodio della prima stagione, ma è considerata una delle leggi più violate dai capitani della Flotta Stellare.

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In tale occasione, viene ricordato come, agli occhi della Flotta, le azioni degli ufficiali siano sempre ricondotte alla disciplina impartita dai comandanti delle navi. L’accusa durante la corte marziale di Una, infatti, non esita a spostate l’attenzione su Pike, ritenendolo responsabile di avere taciuto il segreto della sua Numero Uno. Un momento che ricorda quando Kirk, durante il processo a suo carico tenutosi su Qo’Nos dopo la morte del Canceliere Gorkon (Star Trek: Rotta vero l’ignoto), aveva precisato come le azioni dei suoi ufficiali fossero sua responsabilità.

A sorprendere in questo episodio è il comportamento di Spock, che mostra di avere una certa ostilità nei confronti dell’accusa, che confessa esser guidata da un ex sottoposto del padre. Spock è figlio di Sarek, ambasciatore vulcaniano e figura nota della politica galattica, interpretato da Mark Lenard nella serie originale e da James Frain in Discovery.

Nel rivelare una delle debolezza di Una, ossia la passione per le operette di Gilbert e Sullivan, Spock offre un easter egg che ci riporta a Star Trek: L’Insurrezione. Durante l’inseguimento di Picard e Worf con il difettoso Data, il capitano chiede al Klingon se conosce Gilbert e Sullivan, dovendo spiegare che si tratta di compositori, la cui opera più celebre è HMS Pinafore, del 1878. In una sorta di paradossale karaoke, i due improvvisano A British Tar, un’aria dell’opera su cui stava lavorando Data, sperando di scuotere la sua memoria. Curiosità: è la stessa canzone che sentiamo cantare a Sallah in Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta, mentre si allontana nella notte.

L’equipaggio dell’Enterprise assiste al processo all’interno di una sala comune a bordo della nave. Alle pareti di questa stanza sono presenti due immagini che ritraggono la Phoenix, il vascello sperimentale di Zephram Cochrane viso in Star Trek: Primo Contatto, e la NX-01, la prima nave umana a curvatura cinque, protagonista di Star Trek: Enterprise.

Perché vedere Ad Astra, Per Aspera

Ad Astra, per Aspera è un episodio che riconnette i fan con i principi stessi di Star Trek, anche andando in contrasto con quelle che sono le leggi di Federazione e Flotta Stellare. Nel dare spessore al passato di Una, si costruisce una condizione umana che ricorda aspetti urticanti del nostro presente, tramite un’allegoria sci-fi che da sempre è al centro della saga.

L’impostazione da legal drama, con un’attenta alternanza di momenti di indagine e altri di costruzione emotiva delle personalità in gioco, pone al centro della scena il primo ufficiale dell’Enterprise, con un emozionante meccanismo di difesa da parte del suo equipaggio.

Come secondo episodio, Ad Astra, Per Aspera consente di chiudere un capitolo rimasto aperto dalla precedente stagione e di lanciare l’Enterprise verso nuove avventure.

Episodio 3: Domani e Domani e Domani

Gli ester egg di Domani e Domani e Domani

Domani e Domani e Domani, terzo episodio della seconda stagione di Star Trek: Strange New World, pone l’ufficiale della sicurezza dell’Enterprise, La’an Noonien-Singh, alle prese con una vecchia conoscenza di Star Trek: il viaggio nel tempo.

Reso celebre da un meraviglioso episodio della Serie Originale, Uccidere per amore (City on the Edge of Forever), nella saga il viaggio nel tempo ha trovato modo di comparire in quasi tutte le serie, con piccole varianti, arrivando in Deep Space Nine a presentare addirittura un’apposita sezione della Flotta che si occupa di monitorare queste anomalie.

Nel nostro caso, La’an viene coinvolta da un misterioso viaggiatore del tempo che compare all’improvviso a bordo dell’Enterprise, affidandola una missione di salvataggio nel passato prima di morire.

 Momento in cui viene mostrato un particolare dispositivo dotato di un’interfaccia diversa dal tradizionale LCARS dei computer della Flotta, ribattezzata TCARS (dove T sta per Temporal), apparso per la prima volta nell’episodio Relativity di Star Trek Voyager. Dopo avere affrontato un viaggio in una linea temporale alternativa, dove James Kirk è già comandate dell’Enterprise, La’an viene proiettata, proprio in compagnia di Kirk, verso un tempo ancora più remoto.

Durante la rapida permanenza a bordo dell’Enterprise della realtà alternativa, scopriamo che non esiste la Federazione, ma che la Terra è coinvolta in una guerra con i romulani, come lo sono i vulcaniani. 

A svelarcelo è l’incontro con il capitano vulcaniano Spock, che vede rifiutare la propria richiesta di aiuto da Kirk. Toccante come Spock dica a Kik che in un altro universo avrebbero potuto essere amici, riferimento al loro rapporto tradizionale, ma anche alla battuta con cui nell’episodio La Navicella Invisibile (Balance of Terror) il capitano romulano salutava Kik prima della distruzione della propria nave.

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L’episodio verte proprio sulla caratterizzazione di Kirk e La’an

Parlando del leggendario capitano, sono numerosi i riferimenti alla Serie Originale, dalla sua bravura con gli scacchi alla sua difficoltà di guidare le auto della vecchia Terra, come dimostrato nell’episodio Chicago anni 20 (A Piece of the Action).

Il ruolo di Kirk in questo episodio è centrale e ribalta quanto avevamo visto in Uccidere per amore. In quell’episodio, Kirk e il suo equipaggio venivano portati del passato, dove il capitano si innamorava di una donna il cui destino era segnato, costringendolo a sacrificarla pur di salvare la linea temporale. In questo caso, è proprio la morte di Kirk (seconda volta a che capita nella saga, dopo quella in Generazioni) a consentire di salvare la linea temporale.

Per La’an Domani e Domani e Domani rappresenta il momento di confronto con il proprio retaggio. Il suo legame con i potenziati guidati da Kahn Noonien-Singh, la nemesi di Kirk comparsa prima nell’episodio Spazio Profondo (Space Seed) e poi in Star Trek II: L’ira di Kahn, viene utilizzato in modo intelligente per costruire un tentativo di parziale retcon della saga.

Secondo la storia di Star Trek, le Guerre Eugenetiche causate da Kahn avrebbero dovuto avvenire negli anni 90 dello scorso secolo, ma con questo episodio si effettua uno slittamento di queste ultime, considerato che vediamo un giovane Khan. Motivo di questo cambiamento è l’intervento dell’agente temporale romulano al centro della vicenda, che con la sua missione sembra riportare in Star Trek il concetto di Guerra Fredda Temporale visto in Star Trek Enterprise.  

Curioso notate come questo Kirk non abbia conoscenza di Kahn Noonien-Singh ma confonda il cognome di La’an con Noonien-Song, riferimento alla famiglia Soong, celebre per avere creato gli androidi a cui appartiene anche l’amato Data di The Next Generation.  

Perché vedere Domani e Domani e Domani

Domani e Domani e Domani segna un tratto essenziale di Star Trek: Strange New Worlds: il rispetto dei personaggi. Pur essendo da tradizione un racconto corale, con questa serie Star Trek sta dimostrando come sia possibile ritagliare spazi precisi per ogni personaggio, senza soffocare o indebolire altre figure.

Lo abbiamo visto con l’episodio dedicato al processo a Numero Uno, dove le esigenze narrative della serie sono state abilmente cucite su una vicenda personale le cui conseguenze si sono estese all’intero equipaggio.  Star Trek: Strange New Worlds riesce a trovare un delicato equilibrio tra rispetto dello spirito autentico della saga, cercando non solo un facile richiamo ad aspetti celebri della saga, ma onorando le origini narrativi ed emotive della galassia creata da Gene Roddenberry.

Episodio 4: Mangiatori di loto

Gli easter egg di Mangiatori di loto

Episodio dal titolo epico, che non può che ricordare i mangiatori di loto citati nell'Odissea. Che Star Trek e i classici greci abbiano una certa affinità non è certo una novità, considerato come già a partire dalla Serie Originale l'influenza dell'epica classica sia stata evidente nella saga. 

Durante la cena tutt'altro che piacevole per Pike e Batel, scopriamo che la fidanzata del capitano dell'Enterprise ha preso un dono per il suo amato mentre era sul pianeta Gault, mondo che era stato nominato in The Next Generation da Worf, che aveva svelato di avere passato della sua infanzia su quel mondo. 

Ben più importante è la menzione di Rigel VII, mondo che riguarda direttamente Pike, ricollegandosi al leggendario, sfortunato pilot The Cage. Era proprio in questo capitolo della saga di Star Trek che, tramite un ricordo di Pike, veniva nominato Rigel VII.

La sua menzione, accompagnata dalla conferma di Numero Uno che l'Enterprise ha visito il mondo cinque anni prima, colloca quella missione nel 2254, considerato che il presente di Star Trek: Strange New Worlds è l'anno 2259.

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Viene anche ricordato che in quella missione Spock rimase ferito. Ennesimo richiamo a The Cage, dove il vulcaniano camminava zoppicando. Inoltre, sempre in The Cage, Pike nel suo diario annotava che l'Enterprise era in rotta per una colonia della Federazione dove poter curare i propri feriti. 

Sempre in quell'episodio, Pike confidava che avrebbe dovuto capire che qualcosa non stesse andando per il verso giusto quando aveva visto le armi della gente di Rigel VII. In Mangiatori di loto, Pike si concede una battuta sostenendo che per questa nuova visita sul pianeta non avrebbe commesso lo stesso errore: niente uniformi.

A bordo dell'Enterprise, assistiamo a un siparietto tra Ortega e Numero Uno, quando Una Chi-Reilly prende il timone della nave, ricordando alla collega che non è la prima volta. In Discovery abbiamo visto Una mettersi al timone, ma in The Cage Numero Uno era anche l'ufficiale di rotta dell'Enterprise. 

Perché guardare Mangiatori di loto

Come per altri episodi di Star Trek: Strange New Worlds, anche Mangiatori di Loto attinge in modo sottile ma evidente al mito di Star Trek. Non limitandosi nel creare un metalinguaggio comprensibile solamente dai conoscitori della saga, ma intessendo la continuity all'interno di una storia che appassioni anche i neofiti. 

Mangiatori di Loto ha il merito di mostrare le conseguenze di episodi precedenti, influenzando le vite dei protagonisti. Contrariamente ad altre serie della saga, in cui erano presenti numerosi episodi indipendenti dalla trama orizzontale, Star Trek: Strange New Worlds contempla una narrazione più coesa e serrata, in cui la continuità coincide con la creazione di una dinamica interpersonale dei personaggi particolarmente efficace. 

La perdita di memoria sperimentata in questo episodio è un ottimo strumento per ribadire il senso di appartenenza reciproca dell'equipaggio, basato su un'emotività fatta di esperienze comuni. 

E ancora una volta, Strange New Worlds rivela di essere una perfetta interprete dello spirito autentico di Star Trek.

Episodio 5: Sciarada

Gli easter egg di Sciarada

Esistono diversi modi di giocare con citazioni e riferimenti all'interno di una continuity, e Sciarada ne è la dimostrazione più evidente. 

Il gigantesco easter egg dell'episodio è il rapporto mai pienamente espresso tra Christine Chapel e Spock visto nella Serie Originale. In diverse occasioni si era percepito una certa affinità tra i due, con un momento di sfogo piuttosto forte in un episodio in cui, durante il pon farr, Spock sembrava cedere a questa passione. 

Sin dalla prima stagione di Strange New Worlds, questo sentimento è stato lentamente evidenziato e abbiamo visto crescere queste emozioni. 

In Sciarada, il retaggio culturale vulcaniano di Spock viene presentato con un divertente gioco di contrapposizione alla predominanza della natura umana di Spock. 

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Primo volume di Perfect world di Rie Aruga (Autore),con traduzione di Alice Settembrini

Durante l'episodio, l'evento scatenante di questo incidente a Spock è stato l'intervento casuale di una razza aliena, che sentendosi responsabili del fatto che l'evento sia stato scatenato da un loro portale spaziale. Il portale sembra essere un tunnel stabile, come quello bajorano, visto in Star Trek: Deep Space Nine

Per l'occasione vediamo una figura centrale nella vita di Spock: Amanda Grayson, la madre umana di Spock. Vista nella Serie Originale, Amanda è la prima compagna umana di Sarek, padre di Spock. Mai pienamente accettata dai vulcaniani, in diverse declinazioni della saga, Amanda ha sempre cercato di non soffocare entrambre le nature di Spock, che, come ricordato in Star Trek (2009), è 'figlio di due mondi'.

La caratterizzazione di Spock lontano dai canoni comportamentali classici dei vulcaniani ricorda in parte alcuni slanci con cui Leonard Nimoy aveva arricchito il suo vulcaniano in Star Trek: Rotta verso la Terra, dove in seguito alla sua 'resurrezione' dopo Star Trek: L'Ira di Khan, non era pienamente allineato al suo katra. 

Perché vedere Sciarada

Sciarada è un episodio perfettamente inserito all'interno dell'identità narrativa di Star Trek: Strange New Worlds. La serie, pur adattando la continuity della saga a un nuovo pubblico, preserva lo spirito originario di Star Trek.

Modo ideale per farlo è costruire una serie di eventi che si appoggino a tratti sicuri e conosciuti dei personaggi, mostrandoli da diverse prospettivi. Sciarada si muove in questa direzione, grazie a Ethan Peck che abbandona la rigidità dello Spock vulcaniano per offrire una sua declinazione totalmente umana divertente e, a tratti, estremamente tenera. 

Episodio 6: Lost in Translation

Gli easter egg di Lost in Translation

Lost in Translation consente di vedere un aspetto più tecnico dell'Enterprise, portandoci a conoscere qualche dettaglio dello scafo dell'ammiraglia della Flotta. 

Tratto distintivo dell'Enterprise sono le gondole di curvatura, elemento che si è evoluto parecchio durante l'evoluzione della saga. Strange New Worlds richiama, per ovvie ragioni, l'aspetto della classe Constitution visto nella Serie Originale, caratterizzate da un design più tondeggiante, perso con il refit dell'astronave in Star Trek: The Motion Pictures

In altre serie le gondole di curvatura hanno spesso rivestito ruoli importanti, come in Enterprise dove sono divenuti il rifugio dell'intero equipaggio in condizioni estreme. In Lost in Translation vediamo come un parte delle gondole, i collettori di Bussard, sono utilizzati per assorbire il deuterio contenuto in una nebulosa, alimentando i motori della nave. 

In precedenza, avevamo visto un uso dei collettori di Bussard in Star Trek: L'Insurrezione, dove l'Enterprise-E comandata momentaneamente da Riker utilizzava questa manovra per raccogliere gas volatili da una nebulosa per utilizzarli come armi contro una flottiglia Son'a. 

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L'arrivo di Kirk sull'Enterprise potrebbe sorprendere gli spettatori. Nella precedente stagione, Kirk era salito a bordo della Enterprise nel futuro potenziale legato al tentativo di Pike di cambiare il proprio futuro, traendo ispirazione dalla puntata La Navicella Invisibile (Balance of Terror) della Serie Originale. 

Durante l'incontro con il fratello Samuel, Jim Kirk non esita a tirare in ballo la storia famigliare, ricordando come il più giovane primo ufficiale della Flotta Stellare sia stato il padre, George Kirk Sr, che aveva rivestito il ruolo a bordo della U.S.S. Kelvin. Menzione che ci riporta allo Star Trek di Abrams, in cui vedevamo proprio George Kirk, interpretato da Chris Hemsworth, nel ruolo di primo ufficiale della U.S.S. Kelvin. 

Durante lo stesso acceso scambio verbale, James e Sam si confrontano su quale sia il modo migliore per rendere orgoglioso il padre. James sprona Sam a non rinchiudersi in un laboratorio ed avventurarsi verso altre strade. Un suggerimento che porta Sam a diventare uno xenobiologo di grande fama, arrivando a stabilirsi con la famiglia nella colonia di Deneva, che, come raccontato nella serie originale nell'episodio Pianeta Deneva (Operation Annhilate). 

A coronare questa puntata è quello che possiamo considerare come il primo incontro canon tra Kirk, Spock e Uhura, che avviene in questo episodio. Considerato che sappiamo che l'Enterprise sarà in futuro comandata da Kirk, assistere a questo momento è una bella soddisfazione per i trekkie. 

Perché vedere Lost in Translation

Ogni episodio di Strange New World premia un membro dell'equipaggio. Con Lost in Translation arriva il momento di Uhura, che diventa non solo la voce che ci accoglie in apertura di puntata, ma è anche il nostro principale riferimento emotivo per questo episodio. 

La sua interazione con i suoi compagni o il modo con cui si relazione con Kirk sono indici di una personalità intraprendente, soprattutto per un ufficiale che nella scorsa stagione era quasi pronta ad abbandonare la Flotta. 

Con Lost in Translation prosegue la tradizione della serie nel premiare una costruzione corale delle dinamiche a bordo dell'Enterprise, muovendosi con attenzione nel cambio di punto di vista tra i diversi protagonisti della trama verticale degli episodi. 

Episodio 7: Tutti Onorati Scienziati

Gli easter egg di Tutti Onorati Scienziati

Tutti Onorati Scienziati utilizza un classico di Star Trek per far incontrare due equipaggi di epoche diverse: il viaggio nel tempo. Sin dalla Serie Originale, infatti, l'escamotage dei cronoviaggiatori è stato utilizzato sia per raccontare storie di grande impatto (come Uccidere per amore) o per creare situazioni in cui riscrivere in modo creativo la storia umana (come Carbon Creek in Star Trek Enteprise). 

Tutti Onorati Scienziati è la seconda occasione in cui due equipaggi di epoche diverse si ritrovano a collaborare. In Deep Space Nine, infatti, avevamo visto Siko e i suoi ufficiali tornare indietro nel tempo sino all'epoca di Kirk nell'episodio Animaletti Pericolosi (Trial and Tribble-ation), legato all'omonimo episodio della serie classica, Animaletti Pericolosi (The Trouble with Tribbles). 

Nel caso di Tutti Onorati Scienziati, il legame è con Lower Decks, serie animata disponibile su Prime Video, che vede dei giovani guardiamarina come protagonisti. Utilizzando un misterioso portale, uno di essi, Boimler, viene catapultato indietro nel tempo sino ad arrivare a bordo dell'Enterprise. 

Nelle prime scene, presentate come serie animata, scopriamo come Boimler abbia una venerazione per Pike, riconosciuto come capitano del secondo equipaggio dell'Enterprise. Il titolo di primo equipaggio spetta ai pioneri della NX-01 Enterprise, comandata da Jonathan Archer e protagonisti di Star Trek: Enterprise. Serie che in questo episodio viene citata più volte. 

Giunto nell'epoca di Pike, Boimler deve rispettare le regole dei viaggi del tempo: non svelare nulla che possa compromettere la continuity. E ovviamente, il guardiamarina non perde occasione per violare ogni possibile regola, lasciando il dubbio ai membri dell'Enteprise che le sue reazioni siano spesso legate al fatto che Boimler conosca il loro futuro. Aspetto comprensibile, considerato come solo Pike abbia una conoscenza del proprio domani. 

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Boimler cerca di non tradire questa regola, giurandolo sull'onore di Worf, ossia citando l'ufficiale Klingon interpretato da Michael Dorn a partire da The Next Generation. Nella scena successiva, Boimler gioca con la sella di Pike, su cui sale con una mossa che viene accompagnato da un divertito 'Riker', riferimento alla mossa con cui il primo ufficiale dell'Enterprise-D viene spesso deriso dai fan della saga. Curioso che sia proprio l'inteprete di Riker, Jonathan Frakes, a dirigere l'episodio. 

Altro lapsus di Boimler è, una volta in plancia, concedersi un attimo di meraviglia, ricordando come questa sia la 'Enteprise trattino...niente'. Trattandosi della prima USS Enterprise, classe Constitution, è normale, considerato come solo in seguito al refit della nave visto in Star Trek: The Motion Picture viene introdotta la prima riclassificazione in USS-Enterprise-A, registro di flotta NCC-1701-A.

Come prevedibile, considerato il tenore comico dell'episodio, non mancano riferimenti alla fama futura dei membri storici dell'equipaggio dell'Enteprise, come Spock e Uhura. L'arrivo di Mariner complica non poco le cose, compreso lo svelare dettagli noti della saga. Ad esempio, la menzione delle rivolte di San Francisco, una sommossa popolare nota nella cronologia di Star Trek e citata in altre serie in cui erano coinvolti i viaggi del tempo, come Deep Space Nine e Picard

Parlando di viaggi nel tempo, Boimler ipotizza che nel caso non si riuscisse a tornare nel proprio tempo, lui e Mariner dovrebbero trovarsi un posto fuori dalla rete. Frase che ricorda quanto in Star Trek: Primo Contatto, Picard invitava il suo equipaggio a trovarsi un posticino tranquillo lontano dalla storia, nell'eventualità non si potesse tornare al proprio tempo. 

Nel corso della puntata non mancano altre evidenti citazioni, dalla menzione a Q, l'alieno semidivino tanto affezionato a Picard, a momenti che rimandano a tipiche meccaniche narrative di Star Trek. Una delle sequenze più emozionanti riguarda Pike, che confessa come stia affrontando con una certa difficoltà il proprio compleanno imminente. 

Il rapporto complesso con le figure paterne non è una novità in Star Trek, come potrebbe testimoniare il buon William T. Riker. Nell'ammettere che la morte del padre sia per lui un momento complesso, Pike confessa che questa ricorrenza coincide con il primo anno in cui il capitano ha un anno più del padre quando è mancato. Difficile non ripensare come in Star Trek: Beyond, il Kirk di Chris Pine sia afflitto da un medesimo problema. 

Nella scena successiva, le menzioni a Star Trek Enterpise sono numerose, arrivando alla menzione di due membri dell'equipaggio di Archer, ossia Trevis Mayweather, primo timoniere dell'Enterprise, e Oshi Sato, addetta alle comunicazioni e considerata la creatrice della matrice del traduttore universale. 

Tornati al loro tempo, Boimler e Mariner sono bonariamente derisi dal primo ufficiale della Cerritos, che ricorda come abbia sempre considerato l'epoca del primo equipaggio dell'Enterprise come l'era in cui erano Tutti Onorati Scienziati. TOS, come acronimo, che ricorda la designazione con cui trekkie si riferiscono alla Serie Originale (The Original Series). 

Perché vedere Tutti Onorati Scienziati

Tutti Onorati Scienziati è l'episodio più curioso e divertente di Star Trek: Strange New World. Diretto da un veterano della saga del calibro di Jonathan Frakes, alias Numero Uno di Star Trek: The Next Generation, questo episodio ha il merito di conciliare l'umorismo dei Lower Decks con le atmosfere più tradizionali di Strange New Worlds. 

Gli interpreti vocali di Boimler e Mariner, Jack Quaid e Thandie Newsome, danno vita alla versione live action dei loro alter ego, preservandone l'irriverente approccio alla vita da ufficiale. Nuovamente, Strange New World si presenta come una serie che concilia le tradizioni della saga di Gene Roddenberry con una personalità contemporanea che non limiti il racconto alla cieca aderenza alla tradizione narrativa, ma che anzi, giocando proprio i dogmi di Star Trek, trova una propria personalità, avvicinando tanto i fan di vecchia data quanto i nuovi appassionati.

Episodio 8: Sotto la cappa della guerra

Gli easter egg di Sotto la cappa della guerra

Sotto la cappa della guerra riporta all'attenzione degli spettatori le conseguenze del conflitto con i Klingon, elemento scatenante degli eventi della prima stagione di Discovery. Da tempo sappiamo che solo alcuni membri dell'equipaggio dell'Enterprise hanno preso parte al conflitto con i Klingon, in particola M'Benga e Chapel. 

La presenza dell'ambasciatore Klingon Rah (interpretato da Robert Wisdom) è l'elemento essenziale dell'episodio. A partire dalla scelta di Spock di cimentarsi con il raktajino, tipica bevanda Klingon, che è divenuto particolarmente noto per essere la bevanda bevuta in diversa occasioni in Deep Space Nine da Sisko. E proprio in DS9 si scopre che apparentemente nessuno nella Flotta Stellare sia in grado di produrre un raktajino all'altezza dell'originale. 

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Durante i flashback ambientati nel conflitto con i Kligon, compare il comandante Martinez, interpretato da Clint Howard, fratello del più noto Ron. Non un esordio in Star Trek, considerato che da bambino Clint aveva interpretato l'alieno Balock nell'episodio della serie classica L'espediente della carbonite (The carbonite maneuvre). 

Sempre durante questi ricordi, M'Benga, nel tentativo di salvare quanta più gente possibile, propone di conservare i loro schemi nel buffer del teletrasporto. Espediente utilizzato spesso nella saga, e che ha consentito anche a Montgomery Scott di arrivare ai tempi della Next Generation proprio utilizzando questo trucco per sfuggire a morte certa , come visto nell'episodio Il naufrago del tempo (Relics).

Perché vedere Sotto la cappa della guerra

Sotto la cappa della guerra abbandona le atmosfere leggere del precedente episodio per riconnettersi a un argomento trattato sempre con particolare tatto in Star Trek. L'impatto della guerra sugli ufficiali protagonisti della saga è apparso raramente, con degli episodi particolarmente specifici in Deep Space Nine, legati alla Guerra del Dominio. 

Con questo episodio, M'Benga e Chapel, e a un livello minore anche Ortegas, affrontano le conseguenze delle ferite mai guarite legate al loro servizio durante la guerra. Momenti di tensione crescente, un'attenzione ai piccoli gesti che tradiscono le loro emozioni sono i segnali di una storia logorante, straziante nel ricordo e nella ricerca di una redenzione per azioni commesse 'per necessità'

Lodevole l'aver costruito un finale nebuloso che lascia lo spettatore con un dubbio esplosivo sulle azioni di un personaggio particolarmente avvincente, grazie alla costruzione di una scena giocata su riprese volutamente confuse e una sequenza successiva in cui la verità non sembra essere il fine ultimo. 

Sotto la cappa della guerra è uno dei migliori episodi dei Star Trek Strange New Worlds

Episodio 9: Rapsodia Subspaziale

Gli easter eggs di Rapsodia Subspaziale

Puntata decisamente atipica, ma forse necessaria dopo la durezza di Sotto la cappa della guerra. Dopo che l'Enterprise entra in contatto con un misterioso subspaziale, l'equipaggio della nave inizia a parlare cantando e ballando, come se si trovasse all'interno di un musical. 

Durante questo episodio non so citati molti riferimenti alla saga di Star Trek, ma si punta a consolidare invece l'identità di Star Trek Strange New Worlds, andando a creare una maggior attinenza al futuro noto della saga. Motivo per cui, nuovamente, vediamo in scena James T. Kirk.

Particolarmente interessante, in tal senso, è lo scambio tra Kirk e Numero Uno, in cui Una cerca di spiegare a Jim l'importanza di creare un legame con i propri ufficiali. Tradizionalmente, nella saga Kirk e il suo equipaggio sono i più uniti, una vera e propria famiglia, contrariamente a quanto fatto da Picard, che invece ha sempre mantenuto un certo distacco con i suoi ufficiali, arrivando comunque ad aprirsi sino alla famosa partita a poker di Ieri, oggi, domani. 

Visivamente, uno dei richiami più evidenti al mito di Star Trek in Rapsodia subspaziale viene offerto quando Kirk e Una stanno lavorando all'interno di uno dei condotti della nave. Noti come tubi di Jefferies, dal nome del creatore degli interni dell'Enterprise della serie originale, questi condotti sono utilizzati spesso nella saga come ambientazioni claustrofobiche (da Enterprise a The Next Generation) o come ottime vie di fuga (come in Star Trek: Primo Contatto).

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In questo episodio abbiamo anche un chiaro riferimento alla vita personale di Kirk. Durante la sofferta confessione di La'an in merito ai suoi sentimenti, Kirk rivela di avere una relazione complicata con una scienziata della Base Stellare Uno, Carol, che è incinta del figlio di Kirk. Il riferimento è Carol Marcus, la scienziata incontrata in Star Trek II: L'ira di Khan, dove veniva presentato anche il figlio di Kirk, David. Due personaggi centrali nella vita di Kirk, non previsti inizialmente nella serie orginale, ma che avrebbero influenzato enormemente Kirk, complice la morte di David in Star Trek III: Alla ricerca di Spock.

Nuovamente viene citato il dottor Korby, quando Chapel attende notizia sulla sua candidatura al seminario di paleomedicina. Korby viene citato nella serie classica nell'episodio Gli androidi del dottor Korby (What Are Little Girls Made Of?), dove veniva rivelato che lo scienziato e Chapel avevano avuto una storia romantica. 

In uno dei tentativi dell'Enterprise viene utilizzato un raggio emesso dal deflettore di navigazione. Un trucco che ricorda quando visto in Star Trek Generazioni, quando l'Enteprise-B proietta un raggio dal deflettore per liberarsi dall'attrazione del Nexus, seppur con esiti differenti. 

Perché vedere Rapsodia Subspaziale

La puntata musicale di Star Trek Strange New Worlds è stata una vera sorpresa. L'idea di Dana Horgon e Bill Wolkoff è lontana dalla tradizione della serie, e potrebbe incontrare l'ostilità dei trekkie più intransigenti. Tuttavia, questa apertura a sperimentazioni denota anche la sicurezza con cui la writing room di Star Trek Strange New Worlds si lancia verso delle nuove frontiere per lo sviluppo della serie. 

Questo divertissement non è fine a se stesso, ma viene costruito in modo tale da rendere questo episodio musical una variazione all'interno della trama orizzontale e al contempo una perfetta dinamica per mostrare le emozioni dei personaggi. Un divertimento anche per gli spettatori, che vede la propria bellezza nella sua unicità. E difficilmente potremo dimenticare di aver visto un equipaggio ballare come una boy band. 

Con Rapsodia Subspaziale si conferma anche l'attenta costruzione di un legame con quanto visto nella serie originale, andando a imbastire i rudimenti di quelle che saranno le fondamento della missione quinquennale dell'Enterprise di Kirk. La presenza sempre più marcata del Tenente Jim Kirk sta assumendo un ruolo evidente nelle meccaniche della serie, limitandone il minutaggio cercando di preservare la continuità della saga contribuendo comunque a guidare i trekkie verso storie note. 

Episodio 10: Egemonia

Gli easter egg di Egemonia

L'episodio conclusivo della seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds riporta in scena un nemico accennato nella precedente stagione, ma ben noto ai fan di vecchia data della saga: i Gorn. Divenuti celebri grazie allo storico scontro tra Kirk e un guerriero Gorn nell'episodio Arena, questa razza rettile è stata descritta con maggior attenzione in altri media legati al mito di Star Trek, come romanzi e videogiochi. 

Con Egemonia, il franchise sembra intenzionata a rendere i Gorn il nemico perfetto per l'equipaggio di Pike. Sensazione che viene acuita dalla presenza nell'episodio del tema musicale con cui i Gorn facevano la loro apparizione nella Serie Originale. 

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Questo episodio ha quindi la possibilità di rimettere in discussione quanto precedentemente detto dei Gorn, consci di come gran parte delle informazioni più importanti della razza a sangue freddo sia stata rivelata proprio in Star Trek: Strange New Worlds

A colpire in modo particolare i fan della saga è l'apparizione di un altro membro dell'equipaggio classico di Star Trek: Montgomery Scott. Reso celebre dall'interpretazione di James Doohan nella Serie Originale e nei film a essa collegati, Scotty era l'ingegnere capo della U.S.S. Enterprise di Kirk, rivelandosi come il più intraprendente degli ingegneri della Flotte Stellare, inventore del trucchetto dei tempi raddoppiati quando si tratta di effettuare riparazioni, in modo da risultare particolarmente abile compiendo un 'miracolo' e impiegando la metà del tempo!

Dal punto di vista visivo, Egemonia non manca di omaggiare alcuni dei momenti più intensi della storia di Star Trek. La space walk di Spock ricorda quando visto sia in un episodio di Star Trek: The Animated Serie, che il celebre volo tra i detriti compiuto dallo Spock della Kelvin-timeline in Star Trek: Into Darkness

Più sconvolgente vedere la sezione a disco della Cayuga precipitare sul pianeta sottostante, memori di quanto accaduto all'omonima sezione della Enterprise-D in Star Trek: Generazioni

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Non sfugge un riferimento a un altro caposaldo della fantascienza. La caratterizzazione dei Gorn come razza rettile dotata di una coda utilizzata come arma, in diverse scene la mobilità di questi alieni ricorda non poco il comportamento degli xenomorfi di Alien. Non è un caso che una scenda particolarmente intensa, assistiamo a un Gorn che attacca il vulcaniano dall'alto, utilizzando la sua coda arma in modo simile a quanto visto nella saga creata da Ridley Scott. 

Il finale di Egemonia è un interessante easter egg. All'interno della saga, il 'to be continued' è stato utilizzato in precedenza in The Next Generation, nell'episodio L'attacco dei Borg (The Best of Both Worlds), una storia in due parti particolarmente intensa che ha profondamente segnato Picard e la vita del suo equipaggio. 

Perché vedere Egemonia

Dopo un episodio divertente come Rapsodia Subspaziale, Egemonia è un episodio in cui le atmosfere più cupe di Star Trek emergono in modo più evidente. In passato la saga ha mostrato momenti di dura violenza, come accaduto in Deep Space Nine o in alcuni episodi di Enterprise, ma Egemonia punta a costruire un momento centrale nell'evoluzione di questo arco temporale del franchise. 

La consapevolezza di dove si andrà a concludere l'avventura di Pike e del suo equipaggio non impedisce di poter costruire un arco narrativo che valorizzi momenti non esplicitati in precedenza dalla Serie Originale. Un racconto che concilia un territorio inesplorato con la necessità di ricollegarsi a quanto già noto, preservando la continuity della saga. 

 

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