Venom avrebbe dovuto essere donna (ed è stato co-creato da un fan)

Autore: Mattia Chiappani ,

Il 4 ottobre è uscito nei cinema italiani Venom, attesissimo film dedicato a uno dei più iconici nemici di Spider-Man, con Tom Hardy nel ruolo del protagonista. Come spesso succede in questi casi, l'arrivo di una trasposizione cinematografica ha l'effetto di accendere (o riaccendere) l'attenzione del grande pubblico per il tema che tratta. E così, si è parlato moltissimo negli ultimi mesi del Venom fumettistico, raccontandone le origini e approfondendone la storia dentro e fuori gli albi. È per questo che sono tornati alla luce due aspetti molto interessanti sulla nascita dell'antieroe, che abbiamo deciso di raccontarvi in questo articolo.

Le origini classiche di Venom

Marvel Comics
Cover di Secret wars #8 con il costume nero di Spider-Man

Prima di entrare nel vivo del racconto, facciamo un piccolo passo indietro e ripassiamo quelle che sono le origini canoniche di Venom. Tutto parte molto prima dell'effettiva prima apparizione del personaggio e su un pianeta lontano dalla Terra. Era il 1984 e la miniserie Secret Wars, scritta da da Jim Shooter e disegnata da Mike Zeck, raccontava le avventure di eroi e villain dell'universo Marvel trasportati in un nuovo mondo chiamato Battleworld da un'entità misteriosa conosciuta come l'Arcano. Si tratta di uno dei più importanti crossover tra i personaggi della Casa delle Idee, dove sono avvenuti diversi eventi fondamentali per la continuity.

Advertisement

Tra questi, uno riguarda Spider-Man ed è il primo passo verso la creazione di uno dei suoi principali avversari. L'eroe, dopo gli scontri con i villain presenti su Battleworld, si ritrova con il proprio costume estremamente danneggiato. Su consiglio di Thor e Hulk, si reca in una stanza dove si trova della tecnologia aliena capace di ricostruire la sua tuta. Tuttavia si confonde e inconsciamente sceglie il macchinario sbagliato e si ritrova con un costume completamente nuovo, bianco e nero, che aumenta i suoi poteri e produce in autonomia le ragnatele.

Dati questi vantaggi Peter decide di mantenere questo look più "dark" anche al ritorno sulla Terra, fino a quando scopre la verità: la nuova tuta è in realtà un organismo senziente che di notte prende il controllo del suo corpo e sta cercando di legarsi a lui ancora più strettamente. Si tratta ovviamente del simbionte Venom, prima dell'inizio della sua carriera da villain. Grazie all'aiuto di Reed Richards, Spider-Man scopre inoltre che questo essere ha una debolezza alle onde sonore e decide quindi di sfruttarla per separarsi da essa. Questo avrà un effetto molto forte sul simbionte che lo percepirà come un grande rifiuto e inizierà a odiare profondamente Peter.

Rimasto a vagare sulla Terra, il simbionte incontrerà quindi Eddie Brock, giornalista la cui vita e carriera erano state completamente distrutte dall'Uomo Ragno, quando aveva rivelato la falsità dei suoi reportage più importanti. Uniti da questo comune odio per l'Arrampicamuri i due si uniscono diventando il Venom che tutti conosciamo. Dopo alcune brevi apparizioni come figura fuori campo che attacca Peter senza attivare il suo senso di ragno, il personaggio si rivelerà completamente nel 1988 in The Amazing Spider-Man #299 per poi essere protagonista del numero successivo. Da lì in poi, è storia...

I piani prima dell'arrivo di Eddie Brock

Marvel Comics
She-Venom in Venom: Sinner Takes All #3

Come si può facilmente intuire le origini di Venom che vi abbiamo appena raccontato sono solamente la versione finale di un lungo processo creativo. Sono state sicuramente diverse le idee alternative per la caratterizzazione di questo personaggio, che lungo la strada sono state per un motivo o per un altro sono state accantonate. Una delle più note vedeva una donna come parte umana dell'antieroe, ruolo che poi come sappiamo è andato a Eddie Brock. Con l'arrivo del film questa prima versione di Venom è tornata alla luce, in particolare quando il 4 ottobre David Michelinie ne ha parlato durante il podcast Word Balloon.

Advertisement

Advertisement

Nella visione dell'autore, il simbionte si sarebbe legato a una donna che aveva perso il figlio che portava in grembo in circostanze tragiche e riteneva Spider-Man colpevole di ciò. Infatti quando la giovane era appena entrata in travaglio, il marito era sceso in strada per chiamare un taxi. Tuttavia l'autista, distratto da uno scontro tra l'Uomo Ragno e uno dei suoi avversari, aveva perso il controllo del mezzo, travolgendo e uccidendo l'uomo. Lo shock causò alla donna un aborto spontaneo e la fece entrare in coma. Al suo risveglio, avrebbe maturato il profondo odio per l'eroe che l'avrebbe poi avvicinata al simbionte.

Questa versione del personaggio fu tuttavia rifiutata da Jim Salicrup, editor Marvel all'epoca dei fatti. Stando a Michielinie "non credeva, in quel momento, che i fan potessero immaginarsi una donna che affronta faccia a faccia Spider-Man". È probabile che ci siano ulteriori motivi dietro la decisione, dato che nell'universo fumettistico esistevano già da tempo personaggi femminili estremamente forti, prima fra tutte She-Hulk. In ogni caso comunque l'idea fu accantonata e Michielinie creò il personaggio di Eddie Brock come controparte di Venom, seguendo la strada che abbiamo raccontato qui sopra.

La prima idea nacque da un fan

Sony Pictures Entertainment
Venom nell'omonimo film del 2018

Come anticipavamo, c'è un'altra storia interessante nascosta nelle lunghe e complesse origini di Venom e riguarda il contributo di un fan dei fumetti Marvel. Abbiamo parlato infatti di come le radici più profonde del personaggio affondino nelle Guerre Segrete e nel costume bianco e nero indossato dall'Uomo Ragno. Tuttavia in pochi sanno che l'idea di un look dark per Peter Parker nasce fuori dalla casa editrice, da un appassionato di nome Randy Schueller. Questa vicenda è stata svelata per la prima volta quasi dieci anni fa, con l'arrivo nelle sale di Spider-Man 3 che vedeva proprio Venom tra gli antagonisti, ed è tornata alla luce nuovamente con l'uscita del film con Tom Hardy.

Advertisement

Erano i primi anni '80 e Marvel aveva deciso di lanciare un contest per trovare nuovi talenti, invitando i propri lettori a inviare idee per possibili archi narrativi. Schueller decise così di mandare alla casa editrice una proposta dedicata al suo personaggio preferito Spider-Man. È stato proprio lui a raccontarlo qualche anno fa:

Ho pensato che sarebbe stato figo se Spidey avesse avuto bisogno di migliorare i suoi poteri e il suo outfit, quindi ho immaginato questa storia in cui Reed Richards creava un nuovo costume per Spidey, usando le stesse molecole instabili di cui sono fatte le tute dei Fantastici 4. Queste molecole instabili si sarebbero infiltrate nei pori di Peter, permettendogli di aderire meglio alle pareti. Credo che la mia idea originale fosse di aumentare i suoi poteri del 25% o simili. [...] Me lo sono immaginato come una versione stealth del costume originale - nero come la pece per nascondersi nelle ombre. Tutto quello che potevi vedere al massimo era il simbolo rosso sangue del ragno, stampato sul suo petto. [...] Gli ho anche dato le ragnatele sotto le braccia, come nel design originale di Ditko.

Nonostante le differenze, a partire ovviamente dal simbolo sul petto rosso invece che bianco, l'idea di Schueller conteneva il concetto base del costume scuro che potenziava l'eroe. Qualcosa colpì l'allora caporedattore Jim Shooter, che scrisse al giovane, proponendogli di acquistare la sua idea per 220 dollari, come si può leggere nella lettera qui sotto. La cifra, che corrisponde a circa 500 dollari odierni considerata l'inflazione, fa quasi sorridere pensando a cosa sarebbe nato anni dopo da quel primo spunto. Schueller ebbe anche l'opportunità di sviluppare la sua idea in una sceneggiatura vera e propria, ma le varie versioni proposte non sono riuscite a convincere la casa editrice e tutto si concluse lì.

Marvel Comics
La lettera inviata da Jim Shooter a Randy Schueller

Successivamente poi, Shooter recuperò il concept del costume nero e lo inserì all'interno della sua miniserie Secret Wars e da lì presero il via le origini di Venom. È paradossale e ironico come Schueller non sia mai stato un particolare fan del personaggio che ha aiutato a creare: 

Advertisement

Ho visto la mia idea del costume eseguita in maniera completamente differente da come me la sono immaginata. Ero al contempo eccitato e rattristato. Quando poi però il costume nero ha cominciato ad essere sempre più apprezzato ero ancora più elettrizzato. Quando invece è stato creato Venom è stato... disturbante. Non ho mai amato l'idea del costume che diventa un nemico. Preferisco molto di più i villain classici alla Ditko. Venom non è mai riuscito a coinvolgermi.

Nonostante questo, gli autori del film in questi giorni nelle sale non hanno dimenticato il suo contributo alla storia del personaggio e hanno deciso di introdurre un piccolo easter egg dedicato a lui. Nella pellicola infatti il palazzo in cui vive il protagonista Eddie Brock è lo Schueller Building, come si può sentire in una delle scene. Un modo gentile ed elegante per omaggiare una persona che, in qualche modo, ha comunque contribuito alla nascita di uno dei personaggi dei fumetti più amati di sempre.

Conoscevate queste storie sull'origine di Venom? Ne conoscete altre? E soprattutto, vi sarebbe piaciuta la versione al femminile originale o continuate a preferire Eddie Brock?

Via GeekTyrant e IGN

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...