Being Mortal: Bill Murray ammette di aver fatto qualcosa ma non si scusa

Le riprese di Being Mortal sono state fermate a causa di un'accusa rivolta a Bill Murray. Adesso il fatto è sotto investigazione: Murray ha commentato.

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Autore: Giuseppe Benincasa ,

Il 15 aprile 2022 le riprese del set del film Being Mortal sono state interrotte da Searchlight Pictures (proprietà di The Walt Disney Company) per una investigazione interna. I sospetti su un comportamento non appropriato ricadevano su Bill Murray, che adesso - sabato 30 aprile 2022 - ha ammesso ai microfoni della CNBC di aver fatto qualcosa sul set di Being Mortal ma che non intendeva ferire nessuno.

L'attore, famoso per essere uno dei Ghostbusters originali, ha rivelato:

Ho fatto qualcosa che pensavo fosse divertente, ma non è stato interpretato in questo modo.

Il 71enne attore americano ha detto che si è trattato di una interpretazione sbagliata e di "opinioni differenti" su ciò che è accaduto e per questo motivo non ha ritenuto necessario scusarsi.

Nell'ultima settimana o due, non ho fatto molto altro che pensarci. Il mondo è diverso da quando ero piccolo. Quello che ho sempre pensato fosse divertente da bambino non è necessariamente divertente allo stesso modo oggi o non lo è affatto.

Bill Murray non ha rivelato il nome della collega che ha denunciato il suo comportamento alla produzione e non ha voluto svelare cosa di preciso ha fatto, ma l'attore ha dichiarato che aveva un buon rapporto con la collega e che è non vede l'ora di tornare sul set:

A ognuno di noi piace il lavoro dell'altro e ci piacciamo a vicenda, credo. Ciò che mi renderebbe più felice sarebbe rimettermi gli stivali e tornare a lavorare con lei.

Being Mortal è scritto da Aziz Ansari e segna il debutto alla regia di quest'ultimo. Nel cast, oltre a Murray, ci sono Keke Palmer, Seth Rogen, lo stesso Ansari, Kimmy Walker Jr., Paul Ford, Kevin K. Train ed Evan Shafran.

La storia del film si basa su saggio di Atul Gawande dal titolo "Being Mortal: Medicine and What Matters in the End". La storia mette in risalto l'impegno dei medici nel migliorare la vita di tutti i giorni, con un occhio però al fatto che lo studio medico in generale non si prenda cura del paziente quando questo è negli ultimi momenti della sua vita.

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