Bruce Willis e Deepfake, l'attore smentisce l'accordo

Autore: Agnese Rodari ,

[UPDATE del 3 ottobre 2022]

Nella giornata del 2 ottobre 2022, un portavoce di Willis ha dichiarato su BBC che l'attore in realtà non ha alcun accordo o partnership con l'azienda Deepcake. La stessa azienda ha poi confermato dichiarando che i diritti sull'immagine di Willis appartengano solo ed esclusivamente all'attore stesso, per quanto la loro collaborazione sia stata reale.
Di seguito, riportiamo il precedente articolo sulla notizia, prima che venisse smentita.

Bruce Willis continua a recitare grazie al deepfake

Il celebre attore Bruce Willis ha venduto i propri diritti d’immagine all’azienda Deepcake, che si serve della tecnologia deepfake. Questa tecnologia permette alle persone registrate di essere riprodotte digitalmente sopra ai corpi di altri attori, permettendo loro di creare un “gemello digitale” della persona in questione. Grazie a essa, nel 2021 Willis è riuscito a partecipare con un cameo in una pubblicità russa di una compagnia telefonica, la Megafon, senza mai mettere un piede sul set. Su Telegraph, l’attore ha fatto la seguente dichiarazione.

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Ero in un altro continente, ma grazie a questa tecnologia ho potuto comunque comunicare, lavorare e partecipare alle riprese. Per me è come un’opportunità di tornare indietro nel tempo e sono molto soddisfatto di come si è rivelato il risultato finale. Sono molto grato di aver fatto questa nuova esperienza.

Purtroppo, la decisione dell’attore di vendere le proprie fattezze ha origini ben più profonde: nel marzo 2022 ha reso pubblica la sua diagnosi di afasia, un disturbo del linguaggio che causa problemi nella lettura, nell'ascolto e nel parlare. Questa malattia è stata anche la causa per cui Willis ha recentemente annunciato il suo ritiro dalle scene, dopo ben 40 anni di carriera, a causa dei seri problemi che riscontrava nel memorizzare i copioni e nell’esprimersi con i dialoghi. Dopo la diagnosi, inoltre, i Razzi Awards del 2021 hanno deciso di revocare all’attore il premio vinto per la sua cattiva performance, sicuramente provati dal suo problema di salute. Se per alcuni la tecnologia del deepfake può risultare come un triste mezzo per ingannare la visione del prodotto, per persone che presentano disabilità può essere un grande aiuto per facilitare la comunicazione.

Deepfake: c'è da preoccuparsi?

Molte celebrità si sono chieste se la tecnologia del deepfake potesse nuocere loro, sostituendo i loro volti per ridurre le spese o utilizzandoli anche dopo la morte. In realtà, il deepfake è ancora considerata una tecnica molto costosa e che porta via molto tempo in post-produzione, quindi ancora poco adoperata al cinema. In qualche eccezione, la tecnica è stata utilizzata per ringiovanire i veri volti degli attori originali, processo molto più rapido ed economicamente conveniente di quello citato a inizio articolo; è successo in Spider-Man: No Way Home con Alfred Molina o in Rogue One: A Star Wars Story con Carrie Fisher. Ma il deefake si è spinto anche in altri contesti. Nel 2021 è nata un’impresa chiamata Flawless che, con l’uso di un’intelligenza artificiale, è riuscita a identificare il labiale degli attori per trasformalo in quello dei doppiatori. Questo processo rende ancora più realistico il doppiaggio finale, perché perfettamente sincronizzato con quello dell’attore che, originariamente, parlerebbe in un’altra lingua. Quella di Flawless è una tecnologia piuttosto economica ma poco richiesta e che per il momento, di nuovo, non sembra avere molte possibilità di futuro.

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L'immagine di copertina di questo articolo Bruce Willis continua a recitare grazie al deepfake è tratta dalla saga di Die Hard di proprietà 20th Century Fox (ora 20th Century Studios).

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