Dellamorte Dellamore: Rupert Everett e Anna Falchi raccontano la nascita del film cult [REPORT]

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Autore: Davide Mirabello ,

Dellamorte Dellamore è il film che ha segnato la chiusura della produzione di horror in Italia, almeno seguendo una certa continuità produttiva ed un ciclo artistico partito con Mario Bava e conclusosi con Michele Soavi. Ieri, 13 ottobre, presso il cinema Troisi di Roma si è svolta la prima proiezione per il ritorno in sala della versione restaurata, a 30 anni dall'uscita del film, anticipata da un breve incontro con il pubblico di Anna Falchi e Rupert Everett di cui CulturaPop è stata testimone. 

A moderare l'incontro era presente Francesco Alò, mentre al fianco di Anna Falchi e Rupert Everett c'è stato Gianni Romoli, autore della sceneggiatura e produttore di Dellamorte Dellamore. Riguardo al coinvolgimento degli interpreti del film nella produzione Anna Falchi ha ricordato:

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Trent'anni fa sono stata contatta da Michele Soavi tramite Lamberto Bava. Avevo lavorato con Bava e lui mi aveva parlato molto bene di Soavi, dicendo che era un giovane regista talentuoso. Quando mi dissero che avrei fatto il film con Rupert Everett rimasi molto colpita.

Lo stesso Everett ha aggiunto:

La sceneggiatura era favolosa. Non sapevo niente di Dylan Dog quando iniziai a lavorare al film, non avevo idea del fatto che il personaggio fosse ispirato a me, e che Francesco Dellamorte fosse un'altra figura creata sempre da Tiziano Sclavi. 

Ad adattare il romanzo di Tiziano Sclavi, rendendolo un film, fu Gianni Romoli, che scrisse la sceneggiatura. 

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Dellamorte è una versione più malinconica e crepuscolare di Dylan Dog- ha dichiarato Romoli- Il film nacque grazie a Tilde Corsi che aveva regalato il libro al figlio dodicenne, Andrea De Sica, che lo portò nella biblioteca scolastica facendo scattare il preside della scuola. Tilde, colpita da queste rimostranze, lesse lei stessa il libro e ne rimase affascinata. Perciò convocò Michele Soavi e me per farci lavorare all'idea di renderlo un film. Noi le dicemmo che il progetto ci piaceva, ed io scrissi la sceneggiatura in un mese, stando chiuso in casa ad agosto. Studiai molto Tiziano Sclavi. Nella storia ci sono un po' di cose di Tiziano Sclavi e un po' mie. 

E sull'ingaggio di Rupert Everett ha aggiunto:

Provammo il colpo grosso, avere Rupert, che era non solo Dylan Dog, ma anche Francesco Dellamorte nei disegni preparatori del character, rappresentava il massimo per noi. Anna la scegliemmo subito, era stata la prescelta dall'inizio, anche se facemmo qualche provino pro-forma. 

Dellamorte Dellamore fu un romanzo scritto da Tiziano Sclavi nel 1983, ma pubblicato solo nel 1991. Il character di Francesco Dellamorte ebbe però spazio in uno speciale di Dylan Dog del 1989, dal titolo Orrore Nero. 

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Michele Soavi è stato grandioso nell'adattare il romanzo in un film- ha detto Everett- ci sono trasposizioni di fumetti americane e storie pulp come Dick Tracy, ma non sono allo stesso livello di Dellamorte Dellamore. Per me poi è stato fantastico lavorare con Anna Falchi e con François Hadji-Lazaro, l'interprete di Gnaghi. 

In chiusura di incontro Gianni Romoli ha voluto aggiungere:

Questo è stato l'ultimo film di questo genere fatto senza l'intervento del computer, gli effetti speciali sono stati prodotti sul set, ed al massimo con qualche aggiunta sulla pellicola. Quando ci chiesero di intervenire con la computer grafica ci siamo rifiutati. Si tratta della pietra tombale sul genere horror italiano, partito con Freda. 

A margine dell'incontro abbiamo fatto una domanda allo stesso Romoli, riguardo la possibile realizzazione di un film su Dylan Dog subito dopo Dellamorte Dellamore. Ecco cosa ha risposto:

Se ne parlò in maniera vaga, ma non ci fu mai un progetto concreto dietro. 

Dellamorte Dellamore ritorna al cinema

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Subito dopo l'incontro è stato dato spazio alla proiezione. Rivedere Dellamorte Dellamore a trent'anni dalla sua uscita nelle sale riporta lo spettatore in una dimensione lontana, creando un senso di malinconia per il contatto con un'epoca cinematografica irripetibile. Già dalla scena d'apertura si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un lavoro raffinato. Michele Soavi ha saputo giocare con le inquadrature e le atmosfere portando bene su pellicola quell'incrocio tra umorismo e orrore che è la cifra stilistica di Tiziano Sclavi. 

Francesco Dellamorte si ritrova con il suo assistente Gnaghi a fare da guardiano del cimitero nel paese di Buffalora, ricoprendo anche il ruolo di esecutore dei morti viventi che la notte si svegliano andando a caccia di prede umane. Dellamorte è chiuso all'interno di una spirale narrativa ed ambientale in cui i personaggi che ha  già incontrato ritornano a proporsi in forme diverse (Anna Falchi incarnerà tre figure differenti). I luoghi protagonisti della storia sembrano essere paesaggi dell'anima, la realtà è solo lo specchio di un incrocio con l'immaginazione, una sorta di riflesso onirico delle cose.  

Rivedere Dellamorte Dellamore sul grande schermo a distanza di trent'anni è un'opportunità per prendere o riprendere contatto con una stagione del cinema che non ritornerà più. Il film è nelle sale cinematografiche in versione 4K restaurata da oggi 14 ottobre distribuito da CG Entertainment in collaborazione con Cat People ed R&C Produzioni.

In contemporanea è partito anche il crowdfunding per pubblicare il cofanetto Blu-Ray del film in versione 4K Ultra HD. Questo è il link

Immagine di copertina concessa da CG Entertainment

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