Da oltre tre decenni, Dylan Dog ha incantato i suoi lettori e ha garantito un ineguagliabile successo alla Sergio Bonelli Editore. È stato nel lontano ottobre del 1986 che questa casa editrice ha intrapreso una delle scommesse più audaci nell'ambito dell'editoria italiana. In un periodo di crisi per il fumetto, hanno deciso di lanciare un nuovo personaggio, un'avventura lontana dalle sicurezze di vendita garantite da Tex e Zagor. Questa mossa ha potuto sembrare un eccesso, soprattutto considerando la scelta di un genere non adatto a tutti: l'horror.
Ma Dylan Dog non è mai stato solo un semplice fumetto horror. Fin dal suo concepimento da parte di Tiziano Sclavi, questo personaggio è stato molto di più. È stato un contenitore di storie, un'opera d'arte e una riflessione che ha superato le intenzioni degli stessi autori. È diventato un fenomeno culturale capace di alimentare discussioni nei salotti letterari, di essere tema di talk show e radiodrammi, oggetto di tesi di laurea, e addirittura di conquistare l'apprezzamento di un'icona della letteratura italiana come Umberto Eco.
In questo speciale, proveremo a ripercorrere la sua storia e ad analizzare le fondamenta che hanno reso celebre il nostro indagatore dell’incubo, iniziando proprio con la sua genesi. Tutto inizia a Londra, in una notte nera e senza stelle, quando nei pressi di una casa, si avvertono le urla di una donna in preda al panico… e chi chiamerà?
Dylan Dog: l’indagatore dell’incubo di Tiziano Sclavi
- Chi è Dylan Dog
- Alla scoperta dell’Indagatore dell’Incubo
- Gli albi di Dylan Dog che hanno fatto la storia
- Tutte (o quasi) le donne di Dylan Dog
- I nemici di Dylan Dog
- Il Multiverso di Dylan Dog
- Il ritorno al passato con Barbara Baraldi
Chi è Dylan Dog
La sequenza divertente a cui abbiamo accennato appartiene a "L’alba dei morti viventi", la prima storia di Dylan Dog che è stata distribuita nelle edicole italiane nell'ottobre del 1986. Tuttavia, l'idea di creare un nuovo fumetto horror era stata concepita un anno prima, quando Tiziano Sclavi aveva temporaneamente denominato il suo nuovo personaggio "Dylan Dog". In realtà, questo nome era una sorta di etichetta provvisoria utilizzata per identificare i personaggi in fase di creazione, un po' come un "John Doe". Aveva usato questa denominazione solo una volta in una breve storia illustrata da Lorenzo Mattotti alla fine degli anni settanta, ma evidentemente Dylan Dog attendeva il suo "vero" momento, diventando un personaggio definitivo e non più temporaneo.
Inizialmente, nella bozza originale, Dylan Dog doveva essere ambientato a New York senza alcun assistente. Sclavi immaginava Dylan come una persona solitaria, riservata e schiva, in un certo senso simile a sé stesso. Tuttavia, secondo Sergio Bonelli, ambientare un altro personaggio in America avrebbe creato sovrapposizioni con Martin Mystère, un investigatore dell'insolito come Dylan, pur essendo di genere diverso. Di conseguenza, si decise di spostare l'ambientazione a Londra, una città che si prestava meglio all'atmosfera dell'horror. Inoltre, si ritenne necessario introdurre un assistente, per creare un parallelismo con Mystère. Dopo una prima idea che raffigurava un personaggio con fattezze simili a Marty Feldman (l'Igor di Frankestein Jr.), alla fine si optò per Groucho, un sosia dell'attore Groucho Marx, noto per le sue battute umoristiche che avrebbero aggiunto un tocco di brivido tra un'indagine e l'altra.
Per quanto riguarda l'aspetto fisico di Dylan, oggettivamente parlando, non è mai stato rappresentato in modo costante. Anche se è descritto come un uomo bianco, inglese, alto circa 185 cm, con capelli scuri e occhi azzurri, sono state realizzate circa venti versioni diverse della sua figura nei disegni e nelle interpretazioni degli artisti. Partendo dal talento di Claudio Villa, il primo illustratore di Dylan Dog, e proseguendo con successori di spicco come Angelo Stano, Corrado Roi, Giuseppe Montanari & Ernesto Grassani, Giovanni Freghieri, Gigi Cavenago, Luigi Piccatto, Giampiero Casertano, Bruno Brindisi, Ugolino Cossu, Nicola Mari, Pietro Dall'Agnol, Carlo Ambrosini, Daniele Bigliardo... e l'elenco potrebbe ancora continuare.
Tuttavia, dietro a tutti questi artisti c'è stato un "modello base" che ha influenzato il design del personaggio. Durante la creazione del prototipo di Dylan Dog, Tiziano Sclavi e Claudio Villa si ispirarono al volto dell'attore Rupert Everett, dopo aver visto il film "Another Country - La scelta". Lo stesso volto che, dieci anni più tardi, sarebbe riapparso nel film "Dellamorte Dellamore", diretto da Michele Soavi e tratto dall'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi. E, come il nostro Dylan, non crediamo alle coincidenze.
Nonostante le buone premesse, relativamente all’esordio di Dylan Dog in edicola avvenuto a fine settembre del 1986, Decio Canzio, al tempo Direttore responsabile della testata, ricevette un pessimo feedback da parte del distributore: «L'albo è morto in edicola, un fiasco». Ma qualche settimana dopo, lo stesso distributore riferiva a Canzio: «È un boom, praticamente esaurito, forse dovremo ristamparlo»".
E non solo una ristampa. Una ristampa, poi una Seconda Ristampa e addirittura una terza (Grande Ristampa). Dylan Dog negli anni successivi riscosse un successo incredibile, al punto che nel 1991 riuscì a superare le vendite di Tex, che ad oggi resta la testata della casa editrice più venduta di sempre. Oggi Dylan Dog prosegue le sue avventure in edicola e in libreria, con la serie regolare che ha superato la soglia dei 400 albi, la serie bimestrale di Dylan Dog Old Boy, la serie annuale di Dylan Dog Speciale, il semestrale Dylan Dog Color Fest, l’annuale Dylan Dog Magazine e alcune uscite fuori serie esclusive dei circuiti delle librerie come l’ultima I Racconti di Domani. Avete capito bene: in alcuni mesi, i fan dell’indagatore dell’incubo si ritrovano ben 5 appuntamenti in edicola, un’autentica gioia (e dolori per il portafoglio) per ogni appassionato che si rispetti!
Ma perché ha avuto tutto questo successo? Cosa rende unico Dylan Dog?
Alla scoperta dell’Indagatore dell’Incubo
La peculiarità di Dylan Dog come "L'indagatore dell'incubo" lo rende già straordinariamente unico e insolito. Non si tratta solamente di creature mostruose, fantasmi o vampiri, come affermava ironicamente Marina Kimball nel Lungo Addio numero 74, sostenendo che "sono cose che non esistono!". Le indagini di Dylan sono incentrate sugli incubi che invadono i sogni e le realtà umane, assumendo forme incredibili ma rivelando aspetti incredibilmente reali. Ancora convinti che certe cose siano solo frutto della fantasia? Questa è la bellezza (e l'orrore) delle storie di Dylan: dietro tutto c'è sempre qualcosa di maledettamente tangibile. Pertanto, al di là delle narrazioni più forti e accattivanti (che sono in realtà una minoranza), il personaggio creato da Sclavi non è esclusivamente un elemento pulp, ma è ciò di più reale vorremmo avere al nostro fianco.
Dylan Dog, agendo come investigatore privato, con alle spalle una carriera a Scotland Yard, accoglie i clienti al suo indirizzo di Craven Road 7 a Londra, inaugurando l'incontro con un campanello assordante. Successivamente, accompagnati da una battuta di Groucho (anche se non particolarmente riuscita, lo ammettiamo), si troveranno nell'appartamento pittoresco, adornato da statue di mostri e vampiri, per rassicurare ulteriormente la clientela. Nonostante la stranezza della situazione e l'accoglienza eccentrica di Groucho, Dylan ascolta attentamente i loro racconti, proprio quando nessun altro sembra più disposto a farlo.
Come molti personaggi dei fumetti, Dylan indossa sempre lo stesso abbigliamento: giacca nera, camicia rossa, blue jeans e scarpe Clarks, con i famosi lacci rossi coordinati alla camicia. Questo stile è stato rivelato solo dopo centinaia di numeri come il suo personale omaggio all'amata Lillie Connolly (vedi Finché morte non vi separi #121).
Inoltre, non mancano gli atteggiamenti ricorrenti, come l'esclamazione «Giuda ballerino!» (reinterpretazione di Sclavi della traduzione dell'espressione anglosassone Jumpin' Jehoshaphat, ovvero "Giosafatte Salterino" coniata dall’amico giornalista Gianluigi Gonano). Inoltre, Dylan tenta di eseguire "Il trillo del diavolo" di Giuseppe Tartini al clarinetto, l'unico brano che conosce... e con risultati scadenti. Tuttavia, in qualche occasione, questa abilità musicale ha persino contribuito a salvargli la vita.
La personalità di Dylan è tutto fuorché convenzionale per un eroe dei fumetti: è estremamente timoroso, soffre di claustrofobia, nutre un forte disprezzo per la tecnologia, è un ex alcolista e, nonostante il suo passato nella polizia di Londra, aborrisce le armi e la violenza. Dylan non si fa mai vedere con armi addosso, e la sua pistola - una Bodeo 1889 - viene tenuta e lanciata al momento opportuno dal suo assistente Groucho.
Oltre alla singolare figura di Groucho, numerose personalità secondarie hanno affiancato Dylan nel corso degli anni. Tra queste ci sono l'ispettore di Scotland Yard Sherlock Bloch, la sensitiva Madame Trelkovski, lo stravagante scienziato Lord H. G. Wells e altri personaggi minori ma importanti, come Lord Chester, l'enigmatico Hamlin con il suo enigmatico negozio Safarà, il Direttore degli Inferni e molti altri ancora, ciascuno con il proprio ruolo nelle avventure dell'indagatore dell'incubo.
Gli albi di Dylan Dog che hanno fatto la storia
Negli ultimi anni, a partire dal numero 401 con la curatela di Roberto Recchioni, la storia di Dylan Dog è stata ripresa, anche se trattava di un "altro" Dylan, appartenente a un diverso universo narrativo. Tuttavia, l'ideatore, Tiziano Sclavi, ha sempre manifestato una certa avversione nel descrivere la storia e le origini dell’indagatore dell’incubo, tanto che fin dall'inizio delle sue prime storie, ha intenzionalmente mantenuto avvolto nel mistero il background del personaggio.
Domande su chi sia Dylan, da dove venga e chi siano i suoi genitori hanno sempre caratterizzato la curiosità dei lettori. A causa delle pressioni da parte dei fan e dell'editore nel corso degli anni, Sclavi e gli altri autori si sono trovati ad affrontare queste domande, regalando ai lettori alcune delle pagine più coinvolgenti della storia editoriale di Dylan Dog.
Si può citare il mitico numero #1, "L’alba dei morti viventi", in cui Dylan accetta il suo primo incarico dalla cliente Sybil Browning e si scontra con il suo storico nemico, il Dottor Xabaras. Nel numero #25, "Morgana", Dylan incontra una misteriosa ragazza che alla fine si rivelerà essere sua madre. Nel #43, "Storia di Nessuno", il Dottor Xabaras ritorna promettendo a Dylan che la prossima volta sarebbe stata anche l'ultima, una promessa mantenuta nel numero #100, "La Storia di Dylan Dog", dove finalmente emergono le vere origini di Dylan.
Nella centesima storia, forzatamente scritta da Sclavi (che sembra quasi suggerire che tutto possa essere stato solo un sogno di Groucho!), emergono rivelazioni importanti. Xabaras si rivela essere la personificazione della “parte cattiva” del padre di Dylan, uno scienziato che ha scoperto il siero della vita eterna. Era capitano di un galeone e comandava un equipaggio di marinai trasformati in zombi a causa del siero. Era anche il marito di Morgana, una donna bellissima. Le vicende di Dylan, Xabaras e Morgana si sviluppano ulteriormente nei numeri #241 "Xabaras!", #242 "In nome del padre" e #300 "Ritratto di famiglia".
Non solo queste storie "celebrative" in colori spiegano il passato di Dylan, ma anche altri numeri sono rilevanti. Nel #74 "Il lungo addio", unico fumetto di Dylan Dog senza battute di Groucho, assistiamo al ritrovamento della sua pistola (!) e a un'immersione nell'adolescenza di Dylan, mostrandoci il suo primo e vero amore per Marina Kimball, una delle storie più commoventi mai scritte.
Parlando di grandi amori e di origini, episodi come il suo passato in Scotland Yard, il suo primo incontro con Groucho e persino il suo matrimonio, sono tutti avvenimenti narrati nel numero #121 "Finché morte non vi separi". Qui conosciamo Lillie Connolly, la bella e ribelle terrorista dell’I.R.A. con la quale Dylan si unisce in matrimonio.
il rapporto con l’altro sesso per Dylan è sempre stato un po’ complesso, anzi proprio le donne sono una componente fondamentale delle sue storie.
Tutte (o quasi) le donne di Dylan Dog
Forse grazie al suo celebre dopobarba o, più verosimilmente, grazie al suo fascino di eterno romantico, Dylan ha un'incredibile influenza sulle donne, solitamente le sue clienti in cerca di aiuto. Per molte di loro, lui rappresenta la loro ultima speranza, l'unico uomo disposto ad ascoltarle e a combattere le loro paure.
Chi potrebbe resistere a un uomo con queste qualità?
Considerando la lunga lista delle sue conquiste, riportiamo qui quelle che indubbiamente rappresentano le figure femminili più significative nella vita editoriale e sentimentale di Dylan... anche se lui ha affermato più volte di averle amate tutte allo stesso modo. Non siamo completamente d'accordo e lo vedrete voi stessi considerando l'importanza attribuita a ciascuna di loro.
Sybil Browning
Sybil Browning, come menzionato in precedenza, occupa un ruolo significativo poiché è la prima donna e cliente a comparire nelle storie di Dylan. Questo legame è stato molto apprezzato, sia da noi che dai vari curatori nel corso degli anni. Infatti, Sybil riappare frequentemente in vari flashback, come nel numero #300 "Ritratto di famiglia", e anche nel ciclo narrativo de "Il Pianeta dei Morti" curato da Alessandro Bilotta, situato in un futuro distopico.
Anna Never
Anna Never, affascinante quanto pericolosa, sembra portare il disastro con sé ovunque vada, con incidenti di ogni sorta e persino la morte incombente. Protagonista nel numero #4 "Il Fantasma di Anna Never", questa bellissima attrice fa ritorno anche nei numeri #77 "L’ultimo uomo sulla terra", #147 "Polvere di stelle" e nella recente rivisitazione del personaggio a cura di Roberto Recchioni nel numero #404 "Anna per sempre", il quale abbiamo accolto con grande favore. Anna rappresenta una delle figure femminili più ricorrenti nella vita di Dylan.
Bree Daniels
Preparate i fazzoletti, perché con Bree Daniels inizia una serie di storie d'amore struggenti. Bree è una prostituta di Londra che cerca giustizia per le sue compagne, vittime misteriose di un brutale assassino. Rivolgendosi a "Dailan" (come affettuosamente chiama Dylan), scopre la sua unica speranza e anche l'uomo innamorato disperatamente, determinato ad aiutarla e a proteggerla dall'AIDS, addirittura stringendo un patto con la Morte. Questo amore toccante di Dylan si svela in quella che consideriamo una delle più belle storie scritte da Tiziano Sclavi riguardo al nostro investigatore: il numero #19 "Memorie dall’Invisibile", e continua nel tragico racconto del numero #88 "Oltre la morte". Bree appare anche in vari flashback e nella collaborazione con Morgan Lost, un incontro epico scritto in un futuro distopico da Claudio Chiaverotti, che può essere ritrovato in un’edizione speciale dedicata. In entrambe queste storie, lei svolge un ruolo di primaria importanza.
Marina Kimball
La celebrazione dell'albo #74 "Il Lungo Addio" è stata frequente, nonostante la sua assenza di mostri, fantasmi o serial killer. Questa storia, ideata da Sclavi e disegnata da Ambrosini, ha guadagnato grande apprezzamento, anche se si tratta di una narrazione profondamente romantica e incentrata sull'adolescenza. Essa presenta un Dylan Dog adolescente, profondamente innamorato di Marina Kimball, la ragazza più affascinante di Moonlight, dove Dylan trascorse la sua prima vacanza da solo, finanziata dai suoi genitori, durante la sua adolescenza. Pur essendo innamorati, nessuno dei due riesce a confessare i propri sentimenti e, col passare del tempo, la distanza diviene ineluttabile... fino a quando, vent'anni dopo, viene offerta loro un'ultima notte per un "lungo addio". Questo è stato uno dei primi amori di Dylan, ma anche uno dei viaggi più suggestivi che Dylan regala ai lettori, che, a loro volta, ritornano ai loro passati, rivivendo la loro "Marina". Questo stesso sentimento si riflette anche nel numero #261 "Saluti da Moonlight", invitando ancora una volta il lettore a riflettere sul valore dei sogni e dell'amore durante l'adolescenza.
Lillie Connolly
Chi non ha letto il numero #121 "Finché morte non vi separi" sarà sorpreso dal fatto che l'investigatore dell'incubo si sia sposato. Lillie Connolly, sebbene appaia meno frequentemente nelle storie di Dylan, riveste un ruolo cruciale nella sua vita. Questa storia a colori, celebrando il decimo anniversario di Dylan Dog, racconta di un Dylan ancora impiegato nella polizia di Scotland Yard durante i disordini stradali causati dall'I.R.A. È proprio in questo contesto che si innamora di Lillie, un membro attivo del movimento irlandese. Dopo essere stata coinvolta in un attentato e successivamente arrestata, Lillie è imprigionata nel carcere di Dartmoor e condannata a morte.
Prima di affrontare l'esecuzione o di lasciarsi morire di fame (non è specificato), Lillie sposa Dylan nella cappella del carcere di Dartmoor. La morte della sua amata segna profondamente Dylan, in modo simile a come avvenne per i grandi lutti nei fumetti americani (come la morte di Gwen Stacy nella vita di Spider-Man). Questo evento lo porta a smarrire la fiducia in sé stesso e nella sua vita, abbandonando la polizia, cadendo nell'alcolismo e indossando per sempre gli stessi abiti che aveva quando ha detto addio a Lillie: il suo iconico completo con giacca nera, camicia rossa e blue jeans. La svolta arriva grazie a Groucho, il quale "salva" Dylan in tutti i modi possibili da questa disperazione, coincidendo con il loro primo incontro in questa memorabile storia.
La strega Kim
Kim la Strega è una figura affascinante, accompagnata costantemente da un gatto nero dal potere quasi magico. Sembra quasi certo che sia una strega, specialmente considerando che è la proprietaria di Cagliostro, il gatto con capacità magiche che sogna terribili orrori. Il volto di Kim è chiaramente ispirato all'attrice omonima Kim Novak, apparendo per la prima volta nell'albo #18 intitolato proprio "Cagliostro".
Tuttavia, il loro incontro reale avviene solo nell'albo #63 "Maelstrom", dove Kim muore come strega ma rinascere donna a causa del suo amore per Dylan. Dopo la sua trasformazione, il gatto Cagliostro, rimasto senza padrona, sceglie di seguire Dylan in modo indipendente, comunicandogli, per volontà di Kim, il significato profondo dell'amore. Una scena toccante e surreale, durante la quale persino l'auto Maggiolone di Dylan sembra essere in grado di volare.
Kim farà ritorno in altre storie, come nei due albi #241 "Xabaras!" e #242 "In nome del padre", celebrando così i vent'anni di vita editoriale della serie.
Morgana
La figura materna rimane sempre una delle più importanti nella vita di una persona. Nel caso di Dylan Dog, Morgana è un personaggio fondamentale. Appare come una donna di grande bellezza, dai capelli scuri e dagli occhi azzurri, forte ma anche smarrita. È proprio questa ambiguità che cattura l'attenzione di Dylan nel numero #25 intitolato "Morgana".
La sua attrazione nei confronti di Morgana ha un elemento peculiare, richiamando il legame di sangue, poiché nel numero #100, "La Storia di Dylan Dog", viene svelato il legame materno: Morgana è sua madre. Questa rivelazione aggiunge una nuova prospettiva alle relazioni amorose di Dylan, sottolineando come Morgana potrebbe essere stata la figura ricercata dietro ogni donna amata da Dylan. Morgana fa un ritorno significativo nella "riunione" familiare nell'albo #300, "Ritratto di famiglia".
Rania Rakim
La presenza di Rania Rakim nell'universo di Dylan Dog è abbastanza recente, entrando in scena con l'arrivo del curatore Roberto Recchioni, precisamente nell'albo #339 "Anarchia nel Regno Unito". Il suo ingresso avviene in concomitanza con il pensionamento di Bloch, l'ispettore di Scotland Yard. Rania Rakim è una collaboratrice dell'ispettore Carpenter, e si distingue per la sua fede musulmana, il suo impegno a favore di Scotland Yard e la sua mentalità aperta, che le consente di comprendere in parte le soluzioni non convenzionali adottate da Dylan Dog.
Nel ciclo narrativo alternativo iniziato con l'albo #401 "L’alba Nera", che presenta un universo narrativo diverso dal precedente concluso con il ciclo della meteora, si rivela che Rania è stata addirittura sposata con Dylan. Questo passato ha risvolti che emergono attraverso piccoli accenni nelle storie più recenti di Dylan. La situazione tra Rania, Dylan e Carpenter si presenta particolarmente complessa, con la presenza di un triangolo amoroso che coinvolge anche l'ispettore Carpenter. Nonostante la forte rilevanza voluta da Roberto Recchioni, nel recente “nuovo inizio” avvenuto nel numero 435 Due minuti a mezzanotte scritto comunque da Roberto Recchioni, il personaggio esce – forse – definitivamente di scena insieme a Tyron Carpenter.
La Morte
La figura della Morte, sebbene non sia esattamente una donna, è stata associata a Dylan in molteplici ruoli: talvolta è stata considerata un nemico, altre volte è stata raffigurata come un'amante potenziale. Il rapporto tra la Morte e Dylan è complesso, poiché spesso la sfida e la mette alla prova, ma non è ancora giunto il suo momento di partire. In diverse storie, come nel numero #88 "Oltre la Morte", Dylan sfida la Morte per salvare Bree Daniels dall'AIDS, mentre in un team-up con Morgan Lost, Dylan prende temporaneamente il suo ruolo di mietitore. Sebbene possa apparire cinica e distaccata, in opere successive viene rivelato un legame, anche se minimo, tra la Morte e l'Indagatore dell'Incubo. Essendo parte integrante dell'orrore e degli incubi, la Morte rimane una delle figure più rilevanti nell'universo di Dylan Dog, tanto che è stata associata tra le "donne" del protagonista.
Passando ai nemici e ai cattivi, essi abbondano nella vita editoriale di Dylan e, in questa carrellata, potremmo rivedere i più significativi tra di essi.
I nemici di Dylan Dog
Affrontando creature sovrannaturali come mostri, lupi mannari, fantasmi, demoni e persino serial killer e individui stravaganti, l'elenco dei cattivi di Dylan Dog potrebbe essere senza fine, ma abbiamo deciso di selezionare alcuni tra i più memorabili e rilevanti per la vita del protagonista di Craven Road.
Xabaras
Xabaras è stato sempre considerato il principale avversario di Dylan Dog. Sin dal primo numero, #1 L’alba dei morti viventi, questo sinistro scienziato fa la sua comparsa. Nel #100, La Storia di Dylan Dog, emergono dettagli cruciali: Xabaras, un malvagio scienziato, rappresenta la parte oscura del vero padre di Dylan, separatosi per via della Morte stessa, poiché aveva violato il segreto della vita, comandando un esercito di zombi creati grazie al suo siero per l'eternità.
Xabaras, un biologo laureato a Praga, originariamente ricerca il siero dell'immortalità. Il suo laboratorio si trova a Undead, nelle vicinanze di Inverness, in Scozia. Grazie al siero che ha sviluppato, è in grado di riportare in vita i morti e controllarli. Il rapporto tra Xabaras e Dylan ha alti e bassi, e ci sono segni di una certa vicinanza negli albi #241 Xabaras! e #242 In nome del padre (esiste anche una pubblicazione speciale che raccoglie le sue storie più significative). Xabaras, menzionato più volte, è una delle figure più ricorrenti nell'universo narrativo di Dylan. Appare anche nel #43 Storia di Nessuno, #300 Ritratto di Famiglia, #361 Mater Dolorosa, #400 E ora, l’apocalisse! e in maniera fugace nei più recenti numeri del ciclo 666, come #401 L'alba nera e #402 Il tramonto rosso.
Killex
Killex è al centro di due storie molto amate, il #80 Il cervello di Killex e il #129 Il ritorno di Killex (entrambe presenti in un cartonato dedicato a Killex). Questo avversario storico di Dylan rappresenta una fusione tra lo scienziato pazzo tradizionale e Hannibal Lecter de "Il silenzio degli innocenti". La sua ricerca ossessiva di una prova fisica dell'anima lo porta a sventrare le sue vittime in modo efferato. Dopo essere stato condannato alla lobotomia, Killex, con un potere oscuro, continua a seminare terrore e a compiere omicidi, usando un bambino di nome Christopher. In queste storie, Tiziano Sclavi dimostra la sua abilità nel citare e rielaborare materiale narrativo, creando storie intriganti e originali. Killex è senza dubbio uno dei personaggi più iconici.
Mana Cerace
Mana Cerace, presente nei numeri #34 Il buio, #68 Lo spettro del buio e nella storia Il buio nell'anima dello speciale Color Fest 3, è un personaggio creato da Claudio Chiaverotti, autore di Dylan Dog. Questo ex serial killer ora vive negli incubi delle sue vittime, continuando a uccidere. Il suo profilo ricorda qualcuno? È simile a Freddy Krueger della serie Nightmare on Elm Street di Wes Craven, condividendo persino una filastrocca simile. Mana Cerace appare anche in una miniserie crossover tra Morgan Lost e Dylan Dog, e in un nuovo ciclo iniziato con il #409 e concluso con il #411, tutti interamente scritti dal suo ideatore. Chiaverotti ha contribuito negli anni a mantenere viva la presenza oscura di Mana Cerace, rendendolo uno dei villain più duraturi e impegnativi dell'universo di Dylan Dog.
John Ghost
John Ghost fa il suo ingresso nel mondo di Dylan Dog con il numero #341 "Al servizio del caos" come nuovo e principale antagonista. È un magnate industriale al comando della Ghost Enterprise, un'azienda che esercita una grande influenza globale grazie alle sue moderne tecnologie, come lo smartphone Ghost 9000, chiara parodia dei prodotti Apple. Nei numeri successivi al #341, specialmente nel ciclo della meteora, emergono le sue oscure trame dietro gli orrori e le avversità affrontate da Dylan, giungendo persino a distruggere Moonlight tramite uno snodo ferroviario verso il multiverso, che coinvolge il galeone fantasma del passato, con a bordo Xabaras, Morgana e il giovane Dylan. Si scopre che John Ghost desidera vivamente tenere Dylan in vita per un futuro "sacrificio". Questo evento culmina nel numero #399 "Oggi Sposi", in cui la meteora giunge sulla Terra, Groucho perde la vita e, successivamente, nel #400 "...E ora l'apocalisse", si rinnova completamente l'universo narrativo, presentando i protagonisti in una nuova dimensione. Nel recente reboot ad opera di Barbara Baraldi, nonostante il mantenimento della componente “tecnologica”, il signor Ghost non si è ancora fatto vedere…
Groucho (versione villain ciclo 666)
Chiunque sia affezionato all’inquilino di Craven Road sa benissimo che Groucho è stato per anni il fedele compagno di avventure di Dylan Dog, noto per le sue battute, la sua saggezza e il suo ruolo di sostegno costante per l'indagatore dell'incubo. Nel ciclo 666, sviluppato a partire dal numero #401, abbiamo incontrato una versione alternativa di Groucho, creata da Roberto Recchioni. Questo Groucho alternativo si presenta come una sorta di sosia malvagio e diventa uno dei villain più interessanti e complessi dell'intero multiverso di Dylan. La sua personalità spietata, ricca di ironia e humor nero, lo rende un antagonista memorabile.
Durante il ciclo 666, questa controparte oscura di Groucho si rivela essere un avversario formidabile, arrivando persino a mettere fine alla vita di uno dei cari personaggi nell'universo rinnovato di Dylan.
Questa versione antagonista di Groucho, sebbene sia una rielaborazione, rappresenta una delle trovate più riuscite e intriganti, in quanto ribalta l'immagine nota e affettuosa del Groucho che conosciamo, dando vita a un personaggio con una dualità sorprendente.
Il confronto tra le varie incarnazioni di Groucho, tra vecchie e nuove versioni, nel contesto dei differenti universi, richiede una spiegazione più approfondita per comprendere appieno le dinamiche e le ramificazioni di questo intrigante sviluppo nella storia di Dylan Dog.
Il Multiverso di Dylan Dog
Il multiverso dylandoghiano rappresenta la coesistenza di diversi universi all'interno della narrativa di Dylan Dog. Questa nozione non è nuova, ma è stata suggerita fin dai primi numeri della serie. Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan, ha lasciato intendere che ogni storia potrebbe essere ambientata in un universo separato. Questo concetto si è sviluppato ulteriormente con il numero #78, #100 e #337, delineando la teoria dei mondi paralleli, dove Dylan assumeva ruoli diversi e affrontava varie avventure in universi alternativi.
La revisione del personaggio orchestrata da Roberto Recchioni è iniziata proprio con il numero #337, continuando fino al #400, introducendo una serie di cambiamenti sostanziali che hanno ridefinito l'identità di Dylan. Questi cambiamenti includono il pensionamento dell'ispettore Bloch, l'introduzione di nuovi personaggi come l'ispettore Tyron Carpenter e il sergente Rania Rakim, l'emergere di un nuovo villain, John Ghost, e una serie di eventi cruciali come il matrimonio quasi forzato tra Dylan e Groucho, la morte di Groucho e persino la scomparsa del creatore del fumetto, Tiziano Sclavi.
Queste trasformazioni, sebbene abbiano suscitato qualche disapprovazione da parte dei fan più affezionati, hanno portato a una versione "nuova" di Dylan Dog attraverso un ciclo di storie chiamato 666. Questo ciclo sembra colmare lacune narrative accumulate nel corso degli anni, in un tentativo di ricollocare e razionalizzare gli eventi passati, creando un nuovo universo narrativo.
In questa realtà alternativa, Dylan ha una diversa storia di vita: ex poliziotto e guardiano del cimitero, emerge da un periodo di alcolismo. Anche il suo aspetto cambia leggermente con l'aggiunta di un cappotto per proteggersi dal freddo. Bloch assume il ruolo di Sovrintendente di Scotland Yard, e Tyron e Rania mantengono le loro posizioni originali, anche se ora sono legati da una relazione amorosa. Un cambio significativo è il ruolo di Gnaghi, l'assistente di Dylan, che inizialmente ricalca il personaggio introdotto da Sclavi, ma poi perde la vita per mano del Groucho "cattivo", ritornando così alla sua iconica forma.
Questo nuovo universo di Dylan Dog presenta varie differenze rispetto alla versione precedente, come il clarinetto che Dylan ottiene all'inizio e alcune variazioni nei dettagli, come il colore dei capelli di Sybil, inoltre, molti dettagli storici e personaggi non hanno mai trovato la nuova collocazione in questa nuova realtà narrativa, che dopo il ciclo 666 prova a riallinearsi con il precedente ciclo pre-meteora.
Il ritorno al passato con Barbara Baraldi
Il 2023 è l’anno in cui Dylan Dog sconvolge di nuovo i suoi lettori, proponendo letteralmente un “colpo di spugna” su tutto ciò che ha cambiato quei modelli tanto cari ai lettori della prima ora. Con una nuova trilogia iniziata col numero 435 Due minuti a mezzanotte e ultimata col numero 437 …ma con un lamento prende vita una nuova curatela con Roberto Recchioni che passa il testimone a Barbara Baraldi. Ed è un nuovo ritorno al passato nelle intenzioni proclamate della nuova curatrice, in un nuovo sfavillante ma tanto old frontespizio e, soprattutto, nelle storie che sembrano sin da subito calcare quegli albi che in oltre trent’anni hanno reso indimenticabile questo indagatore borderline, piuttosto anzichenò come direbbe a questo punto il redivivo (si spera) Lord Wells.
Già perché come si apprende dalla trilogia del ritorno tutto torna com’era molto prima della meteora: Bloch torna ad essere un ispettore in servizio e amico paterno di Dylan (non più il suo padre adottivo), Tyron Carpenter, Rania Rakim e John Ghost non ci sono più… (leggetevi la trilogia per capire l’epilogo adottato per questi due personaggi) ma non escludiamo che per qualche ragione vengano nuovamente reintrodotti, anche se ne dubitiamo. E Dylan?
Il nostro indagatore dell’incubo è tornato quello di un tempo, quanto più possibile vicino all’idea di Sclavi e dei suoi autori della primissima ora, o almeno questo è ciò che emerge nelle ultime storie giunte in edicola, eccezion fatta per alcuni inevitabili innesti tecnologici essendo comunque ambientato nei nostri giorni (a differenza della testata di Dylan Dog – Old Boy, rigorosamente ferma negli anni ’80, con un Dylan fermo nel ripudiare ogni forma tecnologica).
Riuscirà la nuova direzione a prendersi cura di questo storico personaggio dei fumetti mettendo in opera quell’anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo Dylan che tutti i fan di vecchio e nuovo corso agognano da anni?
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