Hanno Ucciso L'Uomo Ragno, prime impressioni sulla serie TV sugli 883

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Autore: Lorenzo Longoni ,

Gli anni '90, un decennio indimenticabile, sono stati un periodo di straordinaria sperimentazione in ogni campo: dai giocattoli al cinema, dai videogiochi alla musica. In questo coloratissimo contesto culturale, se dovessimo erigere una bandiera che rappresenti l’essenza di quegli anni in Italia, sulla sua superficie ci sarebbero senza dubbio i tre numeri 883.

Siamo cambiati con gli 883

La band formata da Max Pezzali e Mauro Repetto è diventata negli anni ‘90 un vero e proprio simbolo di un’Italia giovane ed acerba, grazie alla capacità di raccontare con un linguaggio semplice e diretto le emozioni, le esperienze e gli amori dei fanciulli e fanciulle dell’epoca. I testi degli 883, ricchi di riferimenti alla quotidianità, riflettevano la realtà vissuta nelle strade pavesi e non solo, immortalando attraverso la musica quelle che erano le storie di chi si sentiva sottovalutato e di chi invece brillava nelle compagnie, dei primi fidanzamenti e degli amici perduti che non torneranno mai più. In ogni canzone, ciascuno trovava il proprio spazio, senza essere mai escluso: la voce di Max Pezzali divenne quella di un’intera generazione, parlando a tutti e per tutti.

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In un periodo segnato dalla semplicità e dalla piena sperimentazione, gli 883 divennero presto un autentico fenomeno culturale. La loro straordinaria capacità di entrare in sintonia con il pubblico ha trasformato brani come "Hanno ucciso l'uomo ragno" e "Nord Sud Ovest Est", insieme ai più crudi "Rotta per casa di Dio" e "Jolly Blue", in veri e propri inni per gli adolescenti dell'epoca. Queste canzoni racchiudevano le speranze, le aspirazioni e i momenti di svago di un'intera generazione.

Musica, meno male che c'è!

A livello musicale, gli 883 amavano sperimentare mescolando generi diversi e spesso opposti: dai sintetizzatori e la disco music al rock, senza trascurare influenze rap e la tradizione della musica leggera italiana. Spesso questi stili venivano fusi all'interno della stessa traccia, quasi come una provocazione, suggerendo che sotto l'apparente indifferenza della società stava avvenendo un cambiamento, proprio come accadde in Inghilterra con la musica punk che Max Pezzali amava durante la sua giovinezza.
In questo modo, gli 883 non solo hanno solamente lasciato un segno nella musica italiana, ma hanno anche dato propria voce a una generazione che cercava di farsi largo a gomiti alti in un mondo in continuo cambiamento. La stessa generazione che, ancora oggi, ama scaldare il proprio cuore con le melodie degli intramontabili 883.

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Ma come nasce il progetto 883? Cosa ha spinto Massimo Pezzali, in arte Max, a fondare una band insieme all’amico di sempre, Mauro Repetto? È stata forse la semplice voglia di esprimersi, o la frustrazione di due ragazzi che sentivano il bisogno di cambiare il loro mondo, proprio come fanno i supereroi nelle storie che tanto amavano? A raccontarci questa storia di sogni, speranze e amicizia c’è la serie Sky Original HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO – LA LEGGENDARIA STORIA DEGLI 883, che dall’11 ottobre, in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, ci riporta alle radici di un'avventura musicale che ha segnato il cuore di una generazione.

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La serie, prodotta da Sky Studios e Groenlandia, porta la firma di Matteo Rovere e Sydney Sibilia e si sviluppa in otto episodi. A dare vita ai protagonisti sono Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, che interpretano rispettivamente Max Pezzali e Mauro Repetto, offrendo una rappresentazione autentica della loro gioventù. Attraverso la loro interpretazione, lo spettatore viene catapultato alla genesi delle canzoni che hanno reso gli 883 una band leggendaria nel territorio italiano.

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Ma la trama?

Grazie a Sky abbiamo potuto godere dei primi due episodi di questa serie, siamo pronti a parlarvene. Ambientata alla fine degli anni Ottanta, la serie segue la storia di Max, un ragazzo anticonformista con la passione per la musica punk. La sua vita subisce una svolta inaspettata dopo una bocciatura scolastica, che lo porta a trasferirsi in un altro liceo e a incontrare Mauro, il suo nuovo compagno di banco. La loro amicizia, alimentata dall’amore per la musica, diventa il motore creativo che li porterà a comporre le prime canzoni, grazie anche al supporto del produttore Claudio Cecchetto. Tuttavia, il successo che li travolge non è privo di avversità. Man mano che la loro popolarità cresce, Max e Mauro devono affrontare le differenze che li caratterizzano e la pressione di un mondo musicale in continua evoluzione. Riusciranno a mantenere viva la loro amicizia nonostante il clamore del successo e le difficoltà che lo accompagnano? La serie mostra ciò che non è mai stato mostrato e racconta ciò che non è mai stato detto. La missione di questo progetto così ambizioso è di riuscire a esprimere con sensibilità il delicato equilibrio tra sogni e realtà, mettendo in luce il potere dell'amicizia e la passione che ha guidato la nascita di un'icona musicale tutta italiana, esattamente come faceva Max all’inizio della sua carriera.

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Gli episodi sono "volati", una serie che lascia addosso un senso di spensieratezza e leggerezza, dato da un linguaggio di una generazione che in un certo senso "parla la nostra lingua". Gli attori in scena svolgono un'ottima interpretazione dei personaggi, ci ha fatto piacere sentire un pizzico di accento pavese nelle performance di Elia Nuzzolo (Max Pezzali) e di Davide Calgaro (Cisco), l'aspetto vivace di Mauro Repetto interpretato da Matteo Oscar Giuggioli è davvero impeccabile, compensando il carattere schematico di Max. La fotografia è pulita, aiutata anche da una color correction che dà l'idea dell'ambientazione anni '70/'80 senza però sembrare troppo artificiale. Il canovaccio della storia non lascia mai un momento di vuoto, risultando sempre molto divertente e in pieno spirito 883. Speriamo però di vedere ancor più dinamismo nei restanti sei episodi della stagione.

Quando e Dove Vederla

La serie andrà in onda ogni venerdì a partire dall'11 ottobre in prima serata su Sky e sarà disponibile in streaming on demand solo su NOW anche in 4K HDR, per tutti coloro che desiderano immergersi nella storia di Max e Mauro, due underdog che, contro ogni previsione, sono riusciti a cambiare il volto della musica italiana

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Commento

Voto di Cpop

80
Hanno Ucciso L'uomo Ragno è una serie che non ha la pretesa di essere un cult, ma che rimane estremamente godibile sia per chi ha amato la musica degli 883 ed anche per chi vuole conoscere un’Italia che ora, nel 2024, sembra essere un lontano ricordo. Un ricordo sempre piacevole da rivivere non solo con la musica di Max ma anche attraverso una serie ben realizzata

Pro

  • Buona la parte interpretativa degli attori
  • Regia piuttosto pulita e ottima fotografia
  • Ci si affeziona subito ai personaggi grazie alla loro scrittura

Contro

  • A volte gli avvenimenti sono troppo veloci, avremmo voluto vedere alcuni approfondimenti
  • -
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