Lavoratori degli anime giapponesi tra orari estenuanti, basso salario e molestie: ecco il report

Autore: Giovanni Arestia ,

Il Giappone è purtroppo noto a livello internazionale per gli orari di lavoro estenuanti e i ritmi serrati. In particolar modo si è sempre discusso delle condizioni lavorative per coloro che creano anime e manga, come per esempio il caso dello Studio MAPPA e le difficili condizioni denunciate da coloro che stavano creando la seconda stagione del popolarissimo Jujutsu Kaisen

La lotta dei lavoratori è serrata perché da tempo richiedono migliori condizioni di lavoro, tuttavia un nuovo report dimostra che la battaglia è tutt'altro che semplice e richiede ancora parecchio impegno per essere vinta. Infatti a quanto pare non solo i lavoratori del settore lavorano a lungo, ma ricevono anche un salario molto basso. 

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Lo studio condotto dall'associazione di settore Nippon Anime & Film Culture Association (NAFCA), fondata nel 2023 specificamente per aiutare a creare migliori condizioni di lavoro per coloro che lavorano nell'industria degli anime, ha mostrato come le ore lavorative di questi, nello stesso anno, si sono attestate oltre alle 225 ore al mese di media. Ciò si traduce in poco più di cinquantasei ore a settimana, ovvero oltre undici ore al giorno in una settimana lavorativa di cinque giorni. Il dato viene fuori da un sondaggio sottoposto a circa 323 lavoratori del settore, tra cui 191 animatori, 44 persone coinvolte nella regia, 35 che ricoprono ruoli di produzione e 23 da doppiatori.

Escludendo i doppiatori, che hanno orari di lavoro diversi dagli altri nel settore, il 30,4% ha dichiarato di lavorare 10 ore o più al giorno, con la durata più lunga dichiarata che ha raggiunto le 336 ore in un mese. Per quanto riguarda i giorni di riposo, il 58,5% ha riportato di avere meno di sei giorni al mese in media.

Come accennato, purtroppo le lunghe ore di lavoro non si traducono in un salario più elevato. Lo stesso rapporto dell'NAFCA ha evidenziato che il salario medio per i lavoratori dell'industria degli anime è di circa 6,75 euro all'ora. Considerando che in Giappone il salario minimo è di poco più di 5 euro l'ora, si comprende bene la difficile situazione dei lavoratori del settore. A causa delle lunghe ore di lavoro, molti intervistati hanno anche riferito di non avere altri lavori per aumentare il loro salario: a quanto pare, infatti, circa il 77,6% ha dichiarato di avere solo un lavoro, ovvero quello nell'animazione.

Per quanto riguarda il reddito, il 37,7% ha dichiarato di percepire 200.000 yen (circa 1.200 euro) o inferiore tra tasse e detrazioni, anche se l'associazione ha affermato che il divario salariale di genere è più ristretto rispetto a quello riportato in generale in Giappone. Per categoria professionale, gli sceneggiatori e coloro che lavorano nella fase di finitura delle produzioni hanno fatto registrare i guadagni più bassi, con oltre il 60% che ha dichiarato uno stipendio netto mensile inferiore ai sopracitati 200.000 yen.

Oltre a queste statistiche, ci sono altre osservazioni nel report che dimostrano come sia necessario un cambiamento urgente nell'industria. Più del 65,8% dei partecipanti ha segnalato di aver subito molestie sul luogo di lavoro, mentre l'85,6% ha dichiarato di aver assistito a qualche forma di molestia all'interno del proprio posto di lavoro. Nonostante le lunghe ore e il basso stipendio, tuttavia, il 71,8% ha dichiarato di voler continuare a lavorare nell'industria degli anime.

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Insomma il lavoro che NAFCA ha davanti è davvero arduo e non sarà semplice rendere l'industria degli anime un posto migliore per tutti i lavoratori che lavorano duramente nel settore.

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