Malcolm & Marie, nel catalogo delle novità Netflix di febbraio 2020, è uno dei film più discussi del momento. Un gioiellino in bianco e nero che qualcuno ha definito “un Carnage americano”, in riferimento alla dark comedy di Polanski. Uno svisceramento del rapporto di coppia che indaga nelle pieghe più nascoste.
Il regista Sam Levinson ha risposto (preventivamente e non) a due critiche e questioni che hanno alimentato le discussioni intorno alla pellicola, che si conferma una delle favorite per la corsa alla stagione dei premi
Da quando sono partite le proiezioni, circa un mese fa, qualcuno ha sollevato perplessità sulla differenza di età dei protagonisti e sul punto di vista di un regista caucasico come Levinson sulle problematiche hollywoodiane legate ai registi e agli interpreti afroamericani. Malcolm & Marie è un continuo reticolo di riferimenti al mondo del cinema e alle contraddizioni di Hollywood.
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La differenza d’età
John David Washington ha 36 anni, Zendaya 24. Una differenza che si ripercuote sulla trama e batte sullo squilibrio di potere nella relazione, cosa che ha suscitato qualche polemica.
Una polemica sterile, visto che il gap (un gap neanche così accentuato) generazionale aiuta a mettere in rilievo i problemi della coppia, comuni probabilmente ad altre (numerose) relazioni nell’ambiente di Hollywood?
Lo spunto per il film arriva dallo stesso Levinson, classe 1985, figlio d’arte e attore dal 1992, che ha attinto da una discussione avuta in macchina con sua moglie Ashley Lent Levinson.
Il regista a The Independent ha detto la sua a riguardo.
Non sono sicuro che la critica sia applicabile a questo particolare progetto perché [la differenza di età] fa parte del suo DNA.
Washington si era espresso a riguardo con Variety, all'inizio di gennaio.
Non ero preoccupato [della differenza d’età] perché [Zendaya] è una donna. La gente lo capirà guardando questo film. Ha molta più esperienza di me nel settore. Io ci lavoro da solo sette anni, lei è dentro da più tempo. Sto imparando molto da lei. La ammiro. Gli spettatori vedranno quanto è matura.
Anche Zendaya a People aveva dichiarato che lei non è più una teenager delle scuole superiori (come l’hanno vista in tanti progetti, da Euphoria a Spider-Man) ma un’adulta di 24 anni.
Le polemiche sui registi afroamericani
Levinson ha davvero l’autorità di parlare di un argomento delicato come il punto di vista di Hollywood sul cinema black? Qualcuno si è chiesto anche questo. Potrebbe essere scambiata per presunzione la sua, visto che racconta da molto vicino le sensazioni di un regista?
La sceneggiatura di Malcolm & Marie punta molto sulla reazione scocciata di Malcolm Elliott (interpretato da Washington) quando i critici bianchi hanno voluto politicizzare il suo film, cosa che lui si sarebbe guardato dal fare.
A questo proposito il regista non vede proprio il problema, come ha dichiarato a Esquire, perché ha potuto contare sulla natura collaborativa di un cast che diventa una coesissima squadra di lavoro.
No [non ho avuto problemi], perché ho fiducia nel processo di collaborazione e nei miei partner. Se scrivo qualcosa che non sembra vero, confido che JD o Z mi avvisino e si sentano liberi di essere sinceri, che dicano qualcosa in modo da risolvere insieme. Non ho avuto nessuna ansia perché ho troppo rispetto per la natura collaborativa del cinema.
Ha comunque ammesso che gli sarà sempre impossibile “capire al 100% le problematiche e il modo di sentirsi di un regista o sceneggiatore nero” e che ha tracciato una storia verosimile per il suo personaggio, convinto che sarebbe stato interrotto e avvisato dai suoi attori se avesse raccontato qualcosa di inesatto.
Non esiste Hollywood senza polemiche, ma Levinson ha saputo rispondere benissimo alle sottili critiche mosse al suo film.
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