Squid Game, il dramma sud-coreano di Netflix, si è concluso con la vittoria del protagonista Seong Gi-hun alias il giocatore 456. Nonostante Gi-hun abbia portato a casa i 45,6 miliardi di Won (circa 33 milioni di Euro) che costituiscono il montepremi del gioco mortale cui ha partecipato, non riesce a dimenticare gli orrori di cui è stato testimone.
Gli evidenti traumi del protagonista e il forte desiderio di riprendere in mano le redini della propria vita, guardando al futuro senza poter mai dimenticare il passato si riflettono in una delle scelte che Gi-hun compie nel finale di stagione: tingere i capelli di un caratteristico rosso accesso che non passa inosservato.
Il cambio di look, che potrebbe apparire un dettaglio insignificante, nasconde un potente significato simbolico, forse più di uno.
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La rabbia di Gi-hun
Il regista di Squid Game, Hwang Dong-hyuk, ha spiegato, in un'intervista a Zapzee che la scelta del rosso non è affatto casuale.
Ho pensato che Gi-hun avrebbe dovuto cambiare il suo aspetto. Mi sono messo nei suoi panni e ho pensato, tra me e me che Gi-hun non si sarebbe mai tinto i capelli di rosso, sarebbe stata la scelta più inaspettata. Ma poi ho scelto proprio quel colore perché mostrasse la sua rabbia interiore.
Gi-hun è consumato dal rancore verso gli organizzatori dei giochi, tanto che, dopo aver assistito al tentativo di reclutare un altro uomo che partecipi alla mortale competizione annuale, annulla il viaggio verso gli Stati Uniti che gli avrebbe permesso di rivedere sua figlia.
Quando Gi-hun si rende conto che i giochi non finiranno mai e che è giunto il momento che qualcuno tenti di fermarli, la rabbia che prova si riaccende. I segni che i giochi hanno lasciato sulla sua pelle sono indelebili e Gi-hun comprende che, pur avendo trionfato, non sarà mai davvero libero. I capelli rossi di Gi-hun indicano la sua incapacità di andare avanti dopo tutto quello che ha vissuto.
Il riferimento a Matrix
Nel primo episodio di Squid Game Seong Gi-hun viene reclutato per partecipare al gioco. Nel momento in cui gli viene chiesto di scegliere tra la busta blu e quella rossa, Seong Gi-hun sceglie la blu.
Il riferimento a Matrix è qui immediato. Nel film di Lana e Lilly Wachowski, il rosso è il colore della pillola della conoscenza, che rivela l'esatto significato delle cose, il blu quello della pillola dell'illusione, che consente di continuare a vivere nell'ignoranza.
Nel parallelismo con Matrix, allora, Gi-hun opta inizialmente per l'ignoranza e partecipa al gioco, ma dopo si rende conto di non riuscire a dimenticare ciò a cui ha assistito e infatti compie la scelta meno egoistica possibile, rinuncia al viaggio in America e con consapevolezza decide di restare in Corea per combattere un sistema violento e crudele.
Il rosso è simbolo di potere
Nell'immaginario collettivo, il rosso non è solo legato alle passioni e all'amore fisico, ma ha anche sempre simboleggiato il potere e il coraggio. Non a caso, è il colore associato alla regalità, all'autorità militare e religiosa.
Dopo aver rinunciato persino ai diritti sul proprio corpo nel momento in cui ha firmato il contratto che lo ha iscritto al gioco, Gi-hun, attraverso il suo cambio di look, diventa nuovamente padrone di sé stesso e del proprio destino.
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