Romulus: la sigla di Elisa e la colonna sonora della serie

Autore: Alessandro Zoppo ,

Dopo #Il primo re, Matteo Rovere estende il racconto del mito della fondazione di Roma con la serie Romulus, il suo primo progetto televisivo.

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Il kolossal, che Rovere ha diretto insieme a Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale, è una produzione sontuosa messa in piedi da Sky, Cattleya (parte di ITV Studios) e Groenlandia.

Girato in protolatino e presentato come evento speciale alla 15esima edizione della Festa del Cinema di Roma, #Romulus è ambientato nell'ottavo secolo prima della nascita di Cristo.

L'affresco storico ricostruisce la nascita dell'impero dalle sue radici: la vite delle trenta antiche popolazioni italiche che costituiscono la Lega Latina.

In questo caso, Romolo e Remo diventano "la destra e la sinistra": Enitos (Giovanni Buselli) e Yemos (Andrea Arcangeli).

I dieci episodi della prima stagione, trasmessa da Sky Atlantic e in streaming da Now TV a partire dal 6 novembre 2020, pongono particolare attenzione alla fedeltà storica e ai particolari.

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Tra questi, spiccano le musiche, sin dalla sigla che apre ogni episodio.

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La sigla di Romulus

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Una sigla forte serve a spiegare meglio il percorso narrativo della serie.

Nel caso di Romulus, Rovere ha affidato ad Elisa il compito di accompagnare gli spettatori in una sorta di viaggio magico fra i personaggi e i luoghi d'ambientazione con un'ipnotica ed evocativa cover di Shout dei Tears for Fears.

Shout è un classico della band new wave britannica.

Pubblicata nel 1984 come secondo singolo dell'album Songs from the Big Chair, la canzone è stata una delle hit di maggior successo di quell'anno, complice l'affascinante video girato da Nigel Dick a Durdle Door nel Dorset.

Roland Orzabal dei Tears for Fears ha sempre precisato che Shout non ha niente a che vedere con la terapia dell'urlo di Arthur Janov.

Il brano era piuttosto un grido politico contro il neoliberismo propugnato dal thatcherismo, "quando molte persone erano ancora preoccupate per le conseguenze della Guerra fredda ed era fondamentalmente un incoraggiamento a protestare".

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Elisa ha prodotto e arrangiato questa versione a casa sua durante il lockdown "ed è stato molto emozionante", ha raccontato via social.

Conosco questa canzone dei mitici Tears for Fears fin dall'infanzia, quando mia sorella me la faceva sentire a palla in cameretta e la ballavamo come se non ci fosse un domani!

Gli archi sono stati suonati da Davide Rossi, ex violinista dei Goldfrapp e collaboratore di – tra gli altri – Coldplay, The Verve, Moby, Alicia Keys, Duran Duran, Afterhours e Bluvertigo.

Lui ed Elisa hanno scritto queste musiche insieme "in una distanza che in fondo non c'era tra Monfalcone e Copenaghen".

Il brano è stato poi mixato dagli storici collaboratori della cantante, Ricky Carioti e Andrea "Ringo" Rigonat.

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La colonna sonora

Le musiche originali di Romulus sono state composte e arrangiate dai Mokadelic, un nome noto ai frequentatori delle serie italiane perché autori dello score di #Gomorra - La serie e del film spin-off #L'immortale.

I Mokadelic hanno firmato anche le colonne sonore di film come Come Dio comanda di Gabriele Salvatores, ACAB - All Cops Are Bastards di Stefano Sollima e #Sulla mia pelle di Alessio Cremonini.

L'album di Romulus, pubblicato da FlipperMusic, è disponibile su Spotify e sui principali store digitali.

Come di consueto, il sound di Romulus è il marchio di fabbrica dei Mokadelic: rarefatte e suggestive melodie post-rock si sovrappongono a sonorità elettroniche ed orchestrali.

La psichedelia, presente soprattutto nelle scene mistiche e visionarie, lascia spesso e volentieri spazio all'influenza della musique concrète e della musica sperimentale contemporanea.

La formazione romana ha cercato di creare un "sound esclusivo", arricchito da suoni "dai richiami ancestrali" e da campionamenti di voci e soundscape d'ambiente.

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Le musiche si inseriscono quindi "nel racconto, aderendo ai protagonisti e a ciò che essi provano e vivono, a volte sostenendo e amplificando la scena, altre creando contrappunti emotivi".

La volontà del gruppo è stata quella di comporre un viaggio in un "mondo mitologico passato e lontano" attraverso la "dimensione emotiva dei personaggi e gli intrecci narrativi che li uniscono".

Il risultato, come ha spiegato uno dei montatori, Marcello Saurino, è stato altamente immersivo.

Abbiamo cercato di costruire, grazie anche alle musiche e all'apporto per me importantissimo della componente sonora, un'esperienza che fosse più possibile travolgente.

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I Mokadelic sono Alberto Broccatelli, Cristian Marras, Maurizio Mazzenga, Alessio Mecozzi e Luca Novelli.

La colonna sonora di Romulus è stata realizzata con il tecnico del suono Davide Palmiotto durante un periodo difficile: il lockdown della scorsa primavera.

La band ha "messo impegno e cuore in questo progetto" e registrato le rispettive parti in dei veri e propri homestudio. Ognuno ha ricoperto un ruolo "modulabile", tra la composizione e l'incisione nei rispettivi studi casalinghi.

Durante il lockdown di marzo, abbiamo vissuto uno dei momenti più intensi della lavorazione alla colonna sonora di Romulus. Non ci siamo fermati, abbiamo trovato modi diversi di comporre insieme. Lontani fisicamente ma connessi creativamente...

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Le partiture sinfoniche sono state eseguite dall'Orchestra Italiana del Cinema e registrate presso lo storico Forum Music Village di Roma, lo studio fondato nel 1970 da Armando Trovajoli, Ennio Morricone, Luis Bacalov e Piero Piccioni.

La direzione d'orchestra è di Emanuele Bossi, la supervisione alle partiture è di Enice Cangianello, il coordinamento orchestrale è del primo violino Prisca Amori.

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La ciliegina sulla torta è stata infine la partecipazione del Coro Sardo Sos Astores di Golfo Aranci.

Il coro è nato nel 2005 all'interno dell'associazione culturale San Giuseppe su iniziativa del maestro e fondatore Peppino Orrù.

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Questo periodo è davvero ricco di impegni per i Mokadelic.

Il gruppo ha composto le colonne sonore per La Garçonne, serie noir francese di Paolo Barzman con Laura Smet e Grégory Fitoussi, ambientata nella Parigi degli anni '20 e andata in onda lo scorso agosto sulla rete France 2, e per il film The Shift, opera prima di Alessandro Tonda, passata in Concorso alla recente Festa del Cinema di Roma e prossimamente nelle sale (o in streaming) con Notorius Pictures.

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