Captain America: The Winter Soldier, le curiosità sul secondo film della saga

Lottatori di MMA, Vendicatori esclusi all'ultimo e citazioni: ecco le curiosità su Captain America: The Winter Soldier, il film con Chris Evans.

Autore: Emanuele Zambon ,

Capitano, mio capitano. Sono passati due anni dall'invasione terrestre dei Chitauri comandati da Loki (accadeva in The Avengers del 2012 ). Allo S.H.I.E.L.D. occorreva qualcuno con un forte propensione al lavoro di squadra e ottime capacità nel problem solving, proprio come nel più classico degli annunci di lavoro. Steve Rogers (Chris Evans), viste le ottime credenziali, ha pensato bene di unirsi alla squadra di Nick Fury (Samuel L. Jackson).

Captain America: The Winter Soldier, il secondo capitolo dedicato alle gesta del supersoldato a stelle e strisce, mostra il beniamino Marvel completamente riassorbito nel presente dopo aver passato oltre mezzo secolo sepolto nel ghiaccio. 

Un supereroe la cui idiosincrasia con le nuove tecnologie va di pari passo con l'incapacità nel fare propria l'etica moderna, quella in cui i confini tra Bene e Male sono assai più sfumati rispetto agli anni '40 del secolo scorso.

Tra un corsa supersonica a due passi da Potomac e una chiacchierata con la sexy vicina di casa (Emily VanCamp, è l'agente sotto copertura Sharon Carter), il futuro leader dei Vendicatori ha modo di sollevare tutti i propri dubbi in merito al progetto "Insight" promosso dallo S.H.I.E.L.D. di Fury. Rogers è infatti scettico nei riguardi di un programma di difesa (ma soprattutto di attacco) in grado di intercettare e colpire possibili target in tutto il mondo grazie ad una rete satellitare collegata ai potentissimi Helicarrier.

Gli eventi precipiteranno rapidamente e Rogers vedrà la propria reputazione compromessa a causa di una congiura messa in atto da uomini dell'HYDRA infiltrati nell'organizzazione spionistica per cui lavora lo stesso Cap. Avrà inizio una caccia alle streghe con l'ex Vendicatore in veste di fuggiasco. Potrà contare sull'aiuto della Vedova Nera (Scarlett Johansson) e della new entry Falcon (lo interpreta Anthony Mackie).

I 3 giorni del Capitano

Marvel Studios
Scarlett Johansson e Chris Evans in una scena del film

I fratelli Anthony e Joe Russo (i registi dell'acclamato Avengers: Infinity War), qui alla loro prima regia in una pellicola del Marvel Cinematic Universe, dimostrano un ottimo feeling con le vicende supereroistiche, di fatto ibridando il genere con le soluzioni promosse dagli spy movie più celebri della storia del cinema.

La presenza di Robert Redford nel film non può che rimandare infatti al capolavoro I tre gorni del Condor di Sydney Pollack, film di spionaggio che vedeva proprio Redford nei panni di un impiegato della CIA al centro di un intrigo internazionale. E la storia di Captain America: The Winter Soldier, in effetti, ricalca proprio le vicende del mite Joseph Turner, vittima di doppi giochi e macchinazioni proprio come Steve Rogers nel film dei Russo.

Gli echi del filone spy non si fermano certo a I tre giorni del Condor. I richiami a pellicole come The Manchurian Candidate di Jonathan Demme oppure (al primo) Mission: Impossible di Brian De Palma confermano i "soliti sospetti" di una pellicola omaggio ad un genere cinematografico che nel corso dei decenni ha regalato titoli davvero cult.

The Winter Soldier si impone come un thriller avvincente che sembra figlio della vecchia scuola hollywoodiana: gli effetti digitali ridotti all'osso, un certo gusto per l'analogico, gli inseguimenti e le sparatorie vecchio stampo unite ad una sceneggiatura che non riduce i protagonisti a fantocci utili solo per le sequenze action (la caratterizzazione dei personaggi supera la media dei cinecomic). Quanto al villain bionico, la sua entrata in scena è di quelle col botto. 

Le curiosità su Captain America: The Winter Soldier, da Bucky ai combattimenti

Vi proponiamo alcune curiosità sul secondo capitolo di Captain America, il primo diretto dai fratelli Russo, poi confermati anche per la regia del successivo Civil War:

  1. Anthony Mackie voleva a tutti i costi interpretare un personaggio Marvel. Ha iniziato quindi a inondare di mail gli studios, attirando l'attenzione del CEO Kevin Feige, il quale gli ha poi offerto il ruolo di Sam Wilson a.k.a. Falcon proprio in The Winter Soldier.
  2. Nell'incipit del film vediamo Nick Fury raccontare di come suo nonno lavorasse come addetto agli ascensori di un grattacielo, raccogliendo ogni giorno buone mance (e mostrando una 22 Magnum carica ai teppistelli). Sappiate che anche il nonno di Samuel L. Jackson lavorava come addetto agli ascensori di un grattacielo.
  3. Nella "lista di aggiornamento" in cui Chris Evans annota tutto ciò che di importante si è perso durante il suo stato di ibernazione, Falcon suggerisce di aggiungere "Trouble Man" di Marvin Gaye. L'elenco cambia a seconda del Paese in cui il film viene distribuito: la lista americana comprende i Nirvana, Rocky e Star Wars; quella italiana Vasco Rossi, Roberto Benigni e le vittorie Ferrari in F1; quella inglese Sean Connery e i Beatles.
  4. Love in elevator. La scena di combattimento in cui Steve Rogers neutralizza un manipolo di mercenari dell'HYDRA in un ascensore è un omaggio all'arco narrativo della saga a fumetti di Civil War.
  5. Occhio di Falco sarebbe dovuto comparire nel film, in una scena di inseguimento e lotta. Il personaggio di Jeremy Renner, chiamato dallo S.H.I.E.L.D. a dare la caccia a Steve Rogers, avrebbe dovuto scontrarsi con Cap, perdendo di proposito (Occhio di Falco suggeriva a Rogers di essere al corrente della situazione, rivelandogli l'esatta ubicazione di un rivelatore di posizione in modo da sbarazzarsene).
  6. Il soldato d'Inverno, che altri non è che Bucky (lo interpreta Sebastian Stan), amico d'infanzia di Steve, introduce la tematica del lavaggio del cervello (proprio come in The Manchurian Candidate, difatti lo apostroferà così Tony Stark nel film successivo), donando al film un'atmosfera da thriller anni '70 sulla Guerra Fredda.
  7. Nell'incipit di The Winter Soldier compare il personaggio di Batroc Il Saltatore. Ad interpretarlo è il lottatore di MMA Georges St-Pierre.
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