Cursed, tutte le differenze tra il romanzo e la serie di Netflix

Autore: Cristina Migliaccio ,

Talvolta le differenze tra libro e adattamento televisivo e/o cinematografico sono insormontabili, altre volte ci si avvicina il giusto e qualche volta (anche se sembra una rarità) le aggiunte al romanzo in realtà funzionano perfettamente con la serie televisiva. Ed è quello che, parzialmente, è accaduto con Cursed, nuova serie fantasy drama approdata in casa Netflix e tratta dall’omonimo romanzo illustrato di Frank Miller (che è stato coinvolto anche nel progetto della serie TV) e Tom Wheeler.

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Cursed rivisita la storia di Re Artù, prendendo però come focus principale non il Re che ha impugnato excalibur, bensì una donna, una “strega” (per non dire maga) che ha potuto impugnare per prima la spada detta Dente del Diavolo, o meglio la Spada dei Primi Re.

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Cursed

Cursed

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Le differenze tra romanzo e serie non sono tantissime, eppure per alcuni personaggi il percorso scelto è stato completamente stravolto. Vediamo cosa cambia tra serie TV e libro in base ai personaggi.

Nimue e Pym

Nimue, la protagonista, non è molto differente in entrambi i prodotti, anche se nel romanzo è più sicura di sé, più audace e bionda.  Una parte mancante di Nimue nel romanzo, che invece è stata inserita anche forse forzatamente nella serie, è Pym: ricordate la ragazza dai lunghi capelli rossi che si ritrova immischiata con la Lancia Rossa? Ebbene, nel romanzo Pym compare soltanto nelle prime pagine, quando aiuta Nimue a scappare e a raggiungere la nave che l’avrebbe dovuta portare lontano. Quando entrambe tornano al villaggio e incappano in Padre Carden, di Pym nel romanzo si perdono le tracce. Nimue non la rincontrerà e, per quello che sa, la sua migliore amica è morta esattamente come tutti gli altri del suo villaggio.

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Nimue e Pym con il cavallo
Nimue e Pym

Artù

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Il personaggio di Artù nella serie è stato dipinto in modo più contorto. Mezzo mercenario e dagli intenti poco nobili, del saggio Re che siederà alla tavola rotonda c’è ben poco. Ma, essendo una rivisitazione, non possiamo lamentarci. Partiamo dalla descrizione fisica di Artù i cui occhi grigi hanno immediatamente colpito Nimue, un elemento che differisce con la serie poiché l’attore scelto è Devon Terrell (quindi di colore, occhi scuri). Artù aiuta Nimue e non prova a fregarla come ha fatto nella serie, anche perché nel libro non esiste uno zio dal quale tornare e implorare perdono e accettazione. Nel libro, Artù porta Nimue da Morgana e non le ruberà la spada. In più, la loro intesa sentimentale si sviluppa in modo più veloce. Ad esempio, la scena nella vasca da bagno prende una brutta piega quando Artù le propone di scappare insieme. Nimue si ribella e se ne va. Inoltre, Artù scopre quasi subito delle cicatrici di Nimue, nella serie invece soltanto quando finiranno a letto insieme (un evento che, nel romanzo, non è presente).

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Artù sguaina la spada
Artù

Morgana

Uno dei personaggi più diversi di tutta la storia è proprio Morgana. Mentre nella serie di Netflix è dipinta come una donna coraggiosa, ma irrequieta e innamorata di un’altra donna, nel libro Morgana si è già lasciata il convento alle spalle, non la vediamo interagire con le altre suore né nascondere Nimue dai Paladini Rossi. Inoltre, Morgana è presentata nel libro come la sorellastra di Artù. E sarà a lei che il ragazzo si rivolgerà per aiutare Nimue. Grazie a Morgana, entrambi raggiungono la grotta dove si nascondono i Fey vagabondi, che scappano dalle grinfie di Padre Carden, una grotta che nella serie Nimue invece trova seguendo una sorta di mappa. Mancando dunque la scena del convento, di conseguenza viene meno anche l’amore di Morgana per un’altra donna così come la scena nelle grotte e la scoperta di poteri oscuri grazie al ragno. Nel romanzo, non esiste nulla di tutto questo. Morgana è semplicemente dipinta come una ragazza che conosce il mondo Fey e vuole trovarsi dalla parte giusta della storia, dispensando consigli a chi reputa degno della propria consulenza.

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Morgana e i Paladini Rossi
Morgana

Merlino

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La storyline di Merlino in realtà non muta molto, la sua è forse una delle poche ad essere esattamente così, immutata, tra romanzo e serie TV. L’unico fattore differente è l’assenza del mercenario. Nessuno cercherà di ucciderlo, così Merlino non si avvelenerà e, durante le scene finali, non sarà in fin di vita e potrà aiutare meglio Nimue a fuggire. Dal romanzo, le scene di Merlino sono state portate quasi nello stesso identico modo sul piccolo schermo, anche i dialoghi con Re Uther. Unica pecca: nel libro Merlino ha i capelli. Un’altra lieve differenza è l’incontro con Nimue: nel libro non vi è alcuna visione.

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Merlino cammina in mezzo alle croci
Merlino

Lancia Rossa

Nella serie, la Lancia Rossa viene presentata quasi subito, ci imbattiamo in coraggiosi guerrieri vichinghi ai quali si unisce anche Pym. Nel romanzo, oltre a nominarla svariate volte, la Lancia Rossa compare soltanto in una delle scene finali, quando Artù si ritrova a dover salvare i Fey da morte certa sulla spiaggia. L’arrivo della Lancia Rossa nel romanzo coincide anche con un momento rivelazione, perché il gruppo è guidato da una donna dai capelli rossi il cui nome è Ginevra.

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La Lancia Rossa turbata
Lancia Rossa

Monaco Piangente 

Il Monaco Piangente è una figura controversa, un guerriero messo al servizio di una forza sbagliata. Non avendo conosciuto altro che dolore e sofferenza nella sua vita, il Monaco Piangente ha dimenticato da che parte stare e ha sempre seguito ciecamente la voce di Padre Carden e di quello che credeva essere Dio. Quando poi incontra Scoiattolo, il suo punto di vista cambia. Non è in grado di fare del male a dei bambini e, grazie a Scoiattolo (e anche al Cavaliere Verde), capisce di star combattendo dalla parte sbagliata. La sua vera identità – Lancillotto – nel romanzo in realtà viene rivelata molto prima, in un dialogo tra il guerriero e Padre Carden. Nella serie, invece, il suo nome viene svelato soltanto alla fine.

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Il monaco piangente ascolta
Il monaco piangente

Sorella Iris

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Disturbante era, disturbante rimane. Un personaggio che segue ciecamente più che la religione la propria ambizione, il desiderio di rivalsa, di potere. Sorella Iris nel romanzo segue il nome di Bambina Fantasma per la sua piccola statura. Anche nel romanzo, Sorella Iris riesce a trovare un modo per raggiungere Nimue, la Strega sangue di lupo, e a conficcarle delle frecce addosso. Mentre nella serie TV viene introdotta in convento come una seguace devota di Carden, nel romanzo Sorella Iris si ustiona appiccando un incendio ad una capanna Fey, ma all’epoca era già stata assoldata dai Paladini Rossi. In più, nel romanzo lei e Morgana non s’incontrano mai.

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Sorella Iris e il papa
Iris

Nel romanzo, infine, sono specificati dettagli che, per forza di cose, nella serie TV non sono presenti. Quando ad esempio Nimue avverte la presenza degli Occulti, quelle liane particolari che le risalgono lungo il viso hanno un nome: si chiamano Dita di Airimid. Un ultimo elemento differente che voglio segnalare è il finale. Mentre nella serie Nimue viene lasciata all'oblio, nel libro sappiamo cosa succede: la ragazza viene trovata dai lebbrosi del Re dei Morti e viene portata via, ancora in vita. 

Cosa ne pensate di Cursed? Avete letto il romanzo? Avete notato altre differenze tra libro e serie TV?

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