Settimana dopo settimana #Spider-Man: No Way Home sta stracciando ogni record di incasso, segno che il film sta piacendo e che il passaparola tra i fan è positivo. Come ogni film del Marvel Cinematic Universe (MCU) però anche questo dell'Uomo Ragno lascia in sospeso qualche domanda. Nel caso del film di Jon Watts ce n'è una in particolare che riguarda il finale del film e in modo particolare l'ultimo incantesimo lanciato da Doctor Strange. Di questo ne hanno parlato i due sceneggiatori Erik Sommers e Chris McKenna ai microfoni di Variety.
Attenzione quindi: l'articolo contiene spoiler sul finale di Spider-Man: No Way Home!
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La morte della zia May ha lasciato Peter Parker praticamente solo con le sue responsabilità: questa svolta nella vita del giovane Peter segna sostanzialmente il suo passaggio all'età adulta. Alla fine Peter capisce che non può più compiere delle scelte egoiste e così permette a Doctor Strange di lanciare un altro incantesimo al fine di far dimenticare a tutti (proprio tutti) dell'esistenza di Peter Parker.
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La stessa MJ e il suo migliore amico Ned Leeds dimenticheranno chi è Peter Parker e andranno avanti con le loro vite. Ma la domanda che un po' tutti si sono fatti uscendo dalla sala è: come possono tutti dimenticare dell'esistenza di Peter Parker se lui stesso è presente nelle foto sui cellulari, sui video di YouTube, sulle prime pagine dei giornali, nell'annuario scolastico e persino nel libro di Flashpoint di Flash Thompson? Per non parlare della sua patente, del numero di previdenza sociale e del certificato di nascita! Insomma, fino a che punto è "sparito" Peter Parker?
Variety riporta che i due sceneggiatori hanno fatto una smorfia prima di rispondere. Segno che l'argomento non è di facile gestione:
I filmaker hanno parlato a lungo delle implicazioni dell'incantesimo anti-Peter e di come il film stesso poteva affrontarle. Eravamo indecisi se fare una cosa tipo Ritorno al futuro, dove il protagonista sparisce dalle foto. Ma ciò portava solo ad altre domande tipo: la patente e il passaporto le ha ancora?
I due sceneggiatori hanno poi, proseguendo l'intervista, detto sinceramente che hanno rinunciato a spiegare la faccenda:
Per il finale abbiamo deciso di concentrarci solo sulle emozioni. E poi, qualora il pubblico avesse delle domande a riguardo, risponderemo, si spera, in un prossimo film.
Il "prossimo film" nominato da Sommers e McKenna potrebbe essere #Doctor Strange nel Multiverso della follia. Infatti, da ciò che si è visto nel teaser trailer del film di Sam Raimi gli effetti dell'incantesimo di Strange potrebbero aver provocato la lacerazione del continuum spazio-tempo. In alternativa, molto più semplicemente, gli effetti dell'incantesimo finale di Strange - atto a far dimenticare a tutti l'esistenza di Peter Parker - si spiegheranno nel quarto capitolo di Spider-Man con Tom Holland.
Il parallelismo con Il paradiso può attendere
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Erik Sommers e Chris McKenna hanno detto che la produttrice Amy Pascal ha suggerito loro di dare un'occhiata al finale della commedia di Warren Beatty del 1978 dal titolo #Il paradiso può attendere. Sul finale del film il protagonista perde la memoria di due sue vite passate (era stato reincarnato per concessione del paradiso) ma si innamora ancora della stessa donna che ha amato in precedenza, senza che nessuno dei due si ricordasse del passato. Il significato del finale de Il paradiso può attendere, applicato a Spider-Man: No Way Home e alla storia di Peter Parker, è che le persone che hanno vissuto delle forti esperienze ne rimangono influenzate anche se hanno dimenticato tutto.
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