Sopravvivremo e ci riprenderemo la nostra terra!
Il primo impatto con Re Cervin, manga seinen di casa Star Comics, non è stato il paragone con Berserk di Miura o Vinland Saga di Yukimura (come spesso abbiamo letto), bensì l'affinità con un'opera appartenente a tutt'altro medium: Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien.
Ciò che richiama quest'analogia non è tanto lo stile grafico adottato da Kosuke Hamada, quanto le atmosfere e il ritmo narrativo. La storia è scandita con maestria, grazie ad una narrazione intensa e - a tratti - cinematografica che non lascia nulla al caso. A completare il quadro, un protagonista forte e umano, affiancato a una galleria di personaggi secondari ben caratterizzati.
Hamada, dunque, abbraccia il fantasy medievale ma lo arricchisce con la crudezza e la maturità di opere più adulte, talvolta direttamente provenienti dall'Epica classica o dal ciclo di romanzi cavallereschi. Eppure, nonostante una trama originale, densa di pathos, il vero cuore pulsante dell'opera è proprio lui: Cervin, un padre che, nel tentativo di proteggere sua figlia, ha preferito che quest'ultima sacrificasse i ricordi legati a lui piuttosto che quelli della madre, tragicamente scomparsa.
Ma se la giovane ha perso solo la memoria, Cervin ha perso tutto: ed è proprio perché conosce il dolore della perdita che opta per tutelare i ricordi di Ar.
In tal senso, Re Cervin trasmette una lezione profonda ai lettori:
il legame tra due persone che si amano è più forte di qualsiasi cosa.
Una storia di dolore, perdita e vendetta

Un giorno, l'esercito di Iria invade il regno di Hellenthal. Il malvagio Contrano ordina lo sterminio della popolazione, uccide la regina Hanna e spezza l'incantesimo che teneva imprigionato il mastodontico drago. Il valoroso re Cervin tenta invano di salvare ciò che resta del suo popolo, finché sua figlia, la principessa Arsinoe, prende una decisione estrema: invoca Sent Fauna, la forsennata divoratrice di ricordi, affinché elimini per lo meno il drago. Tuttavia, il prezzo da pagare è alto.
Malgrado Arsinoe si offra in sacrificio, chiedendo a Sent Fauna di cibarsi di tutte le sue memorie, il padre le intima di fermarsi: lui non vuole che la giovane dimentichi la madre e le persone che ha amato. Cervin, quindi, la invita a perdere solo i ricordi legati a lui. Sfinita dallo sforzo, la principessa crolla, ma Cervin, seppur ferito, riesce a portarla in salvo. Abbandonano Hellenthal con la promessa di tornare, un giorno, per riprendersi ciò che appartiene loro di diritto.
La caccia al re e alla principessa continua, seppur rallentata: Contrano è gravemente ferito, ridotto a una testa immersa nel suo stesso sangue. A prendere in mano le redini del piano è Samael, un perfido stregone capace di trasformare gli esseri umani in creature maledette, privandoli di ogni umanità. Il suo obiettivo, condiviso con Contrano, è uno solo: soggiogare il mondo e creare un unico regno sotto il dominio degli Avatar Decaduti.
Una volta risvegliatasi, Arsinoe non ricorda nulla del padre, ne' della dipartita della madre. Cervin, tuttavia, non le comunicherà nell'immediato di essere suo padre e si limiterà a offrirle una spalla su cui piangere. Con pazienza e amore, le chiede di seguirlo, condividendo con lei il suo obiettivo, ovvero raggiungere il regno degli Avatar. Nel corso del loro viaggio, padre e figlia affronteranno nemici e scamperanno a pericoli, conosceranno il dolore attraverso gli occhi della popolazione, ma non perderanno mai la speranza.
Giunti a Ipithymia, città votata alla lussuria e dominata dal dio del Desiderio, Cervin si troverà di fronte ai suoi antenati, i re di Helldile. Il re decaduto si interroga sul proprio destino: sarà davvero in grado di raggiungere il regno degli Avatar e riconquistare Hellenthal?

Epico, crudo, toccante

La storia di Re Cervin è un viaggio attraverso emozioni forti e contrastanti. Hamada alterna momenti di delicatezza quando tratta del legame tra Arsinoe e Cervin a sprazzi di ironia, ma anche brutalità nei passaggi più crudi che mettono a nudo la realtà umana. Scene di sesso esplicito, stupri, morti violente, il racconto non segue una sola linea narrativa, ma si dipana in molteplici sfumature, come molteplici sono i personaggi, rendendo ogni esperienza di lettura unica.
I dialoghi, spesso profondi, si soffermano sul valore della memoria e sul peso dei ricordi. Uno degli incontri più toccanti è quello con un vecchio in punto di morte, il quale, sentendo il bisogno di parlare con qualcuno prima della sua dipartita, sceglie Arsinoe come sua confidente. Dopo aver condiviso con lei i suoi ultimi ricordi, si abbandona al destino, bevendo l'acqua del canale di Ipithymia e spegnendosi in silenzio.
Chissà che vita avuto, se sarà stato felice.

Un'estetica evocativa e d'impatto

Hamada sceglie un tratto pulito e leggibile, ma al contempo dettagliato e sferzante, privo di ombreggiature pesanti. L'autore riempie gli spazi con retini discreti e sottili linee cinetiche in grado di dare movimento ai personaggi: i combattimenti sono fluidi, non risultano mai statici, mai noiosi.
Ottime splash page arricchiscono il tutto, offrendo al lettore una letture coinvolgente, forte di una narrazione dal ritmo incalzante e mai frettolosa: tutto ha un senso. Questo perché Re Cervin strizza l'occhio al fantasy, ma riesce a risultare altresì originale, un seinen con una propria identità.

Oltre al paragone con Berserk, che a nostro parere ritroviamo solo in alcune tavole che omaggiano l'opera e nulla più, i personaggi di Hamada sono liberamente ispirati a protagonisti e antagonisti di altri titoli. Uno fra tutti il malvagio Samael che ricorda a tratti - Saruman, il fabbricante di orchi, mentre Cervin richiama alla mente Aragon o i grandi re fieri della letteratura epica, quali ad esempio Odisseo (Ulisse): quest'ultimo potrebbe essere stato citato dallo stesso Cervin, quando Ar gli chiede se fosse d'accordo all'idea di trasformarsi in un bandito.
Un grande sovrano che si trasforma in un bandito per nascondere la propria identità… mi ricorda un racconto che ho sentito.
Un'opera giovane, ma che lascia il segno

Mischiando sapientemente fantasy e avventura, Re Cervin cattura il lettore grazie a personaggi intensi e ben caratterizzati. Il protagonista simboleggia speranza, resistenza e soprattutto protezione, un uomo temprato dal dolore eppure inarrestabile: suo unico obiettivo è prendersi cura di Arsinoe, una principessa che incarna la purezza e la fragilità di chi ne ha già viste tante, nonostante la giovane età.
Giovane è Arsinoe, come giovane è l'opera stessa: 5 volumi in Patria, un solo volume qui in Italia, il seinen di Hamada promette comunque una lettura intrigante. Non il nuovo Berserk, ne' il sequel di Vinland Saga, semplicemente la storia di un padre che, pur di proteggere la figlia e riprendersi il suo amato regno, è pronto a tutto.
Persino essere dimenticato.
Commento
Voto di Cpop
70Pro
- Narrazione incalzante e intrigante.
- Storia interessante.
- Legame padre-figlia commovente.
Contro
- Presenza (talvolta superflua) di stupri, sesso, violenza.
- Non spicca per originalità.
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