Black Mirror 6, recensione: tutto sembra tranne Black Mirror

Autore: Livia Soreca ,

Il 15 giugno 2023 è il giorno dell'atteso ritorno di Black Mirror, la serie TV britannica creata da Charlie Brooker per Endemol Shine Group nel 2011. Dapprima trasmessa su Channel 4 (e su Sky Cinema 1 in Italia), dalla terza stagione in poi è stata distribuita da Netflix, che ne ha acquistato i diritti.

Black Mirror 6, scritta ancora da Brooker e composta da 5 episodi, è stata diretta da diverse personalità: Ally Pankiw, Sam Miller, John Crowley, Tobi Hayness e Uta Briesewitz. Il trailer di Black Mirror 6 aveva subito dato tanti indizi sul nuovo tenore, e le prime impressioni non erano affatto negative. Peccato sia bastata la visione del primo episodio per intuire che questa volta qualcosa è andato storto.

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Black Mirror 6 ha ancora lo spirito della serie di Charlie Brooker?

Di cosa parla Black Mirror 6?

Black Mirror è nata come una serie TV distopica. Finora essa ha intrattenuto i suoi fan con scenari fortemente legati alle possibili evoluzioni tecnologiche. Questi si svolgevano quasi sempre in un futuro prossimo, con una continua ispirazione al mondo moderno e contemporaneo. Le situazioni distopiche narrate erano tanto distanti quanto vicinissime, e questa particolarità ha sempre catturato la mente del pubblico di spettatori.

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La serie di Charlie Brooker è stata, per anni, maestra dei brividi lungo la schiena, delle paure più viscerali e delle paranoie più recondite. Black Mirror 6, invece, interrompe brutalmente questo lungo percorso, offrendo allo spettatore qualcosa di diverso ma che non si aspettava affatto.

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Essendo Black Mirror una serie antologica, ogni stagione conta un numero variabile di episodi a sé stanti, con una trama distinta e un proprio cast che tende a non ripetersi mai.

Quali sono gli episodi di Black Mirror 6?

I 5 episodi di Black Mirror 6 spaziano largamente da una tematica all'altra.

Episodio 1: Joan è terribile

Joan, una donna del tutto ordinaria, scopre che un servizio di streaming globale, Streamberry, ha adattato la sua vita quotidiana in un dramma con la nota attrice Salma Hayek, e con essa tutti i suoi segreti. Nel cast spiccano Annie Murphy, Rob Delaney, Ben Barnes e Michael Cera

Episodio 2: Loch Henry

In una remota cittadina scozzese, una giovane coppia sta per realizzare un documentario. Il soggetto diventa presto un'intrigante storia di true crime, collegata a scioccanti eventi del passato. L'episodio vede personalità note nella serialità televisiva: Samuel Blenkin (noto soprattutto per il suo ruolo in Dracula, la serie di Netflix), Daniel Portman (che interpreta Podrick Payne ne' Il trono di spade) e John Hannah.

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Episodio 3: Beyond the sea

In un 1969 alternativo, due astronauti in missione spaziale devono in qualche modo gestire ciò che avviene sulla Terra in loro assenza. Tuttavia, una tragedia inimmaginabile sta per cambiare radicalmente la loro vita. Aaron Paul, star di Breaking Bad, recita qui insieme a Josh Hartnett e Kate Mara.

Episodio 4: Mazey Day

Una starlet di Hollywood fa di tutto per sfuggire ai paparazzi invadenti, mentre affronta le tragiche conseguenze di un brutto incidente stradale. Nel cast spicca la presenza di Zazie Beetz.

Episodio 5: Demon 79

Nel 1979, in Inghilterra, una timida ragazza, commessa in un negozio d'abbigliamento, scopre di dover compiere atti terribili per impedire un disastro imminente. In questo, ella non sarà sola. La protagonista Nida è interpretata da Anjana Vasan.

La pluralità di registi è assai evidente, nonostante le sceneggiature appartengano tutte a Brooker. Ogni episodio possiede un minutaggio notevole, talvolta sforando i 60 minuti. Questo comporta la necessità di un ritmo incalzante, accattivante, che non rischi di stagnarsi. Purtroppo non tutti gli episodi sono facilmente "digeribili" in tal senso.

La sesta stagione di Black Mirror viaggia tra diversi generi televisivi: thriller, sci-fi, true crime, stavolta persino fantasy e commedia. Finora nessun episodio di tutta la serie si era mai azzardato a suscitare il riso nello spettatore, eppure stavolta ci sono diversi inserti tipicamente comedy. Questi, invece di intrattenere, non fanno altro che smorzare la tensione - in senso decisamente negativo.

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Il topic preferito di Black Mirror 6, o meglio di Netflix, sembra essere l'autoreferenzialità. La piattaforma fittizia Streamberry, prima citata, non è altro che una riproduzione dell'originale, volutamente fedele in maniera estrema. L'idea dell'aspetto meta-teatrale difficilmente stanca, così come qualche easter egg sempre ben accetto, ma qui la pazienza dello spettatore è quasi portata allo stremo.

Streamberry torna in più di un episodio, così come qualsiasi riferimento possibile a Netflix e allo streaming. Insomma, ha senso parlare della pericolosità dei media e del rapporto morboso dell'uomo con essi, ma qui si rischia di peccare di narcisismo.

Vale la pena guardare Black Mirror 6?

Se siete grandi fan di Black Mirror, prendere visione della sesta stagione potrebbe essere davvero un duro colpo. Ogni grande fan continua a seguire una serie TV, quantomeno per completezza, anche a costo di farsi male o di pentirsene amaramente. Ecco, con Black Mirror 6 si ha quasi voglia di tornare indietro nel tempo, a quel momento prima di cliccare sul tasto "play".

La nuova stagione di Black Mirror sembra non appartenerle nemmeno, non solo per lo stile molto diverso - si potrebbe dire "netflixiano" - ma innanzitutto per i contenuti. Su un totale di 5 episodi, solo 2 possono vantare un racconto davvero interessante, con una sceneggiatura convincente. Uno di questi è Beyond the sea, i cui elementi narrativi hanno una grande coerenza con la natura della serie, anche se con un aspetto nuovo.

Jean è tremenda, al contrario, è il peggior biglietto da visita scelto per l'inizio di una nuova stagione. L'idea alla base è carina ma banale, mentre il colpo di scena acquista qualche punto in più. Questi, però, sono inseriti in una sceneggiatura che pecca di frettolosità proprio sul finale, quando lo spettatore vorrebbe saperne di più. Inoltre, il tenore volutamente eccentrico finisce col non prendersi troppo sul serio: una dicotomia tra soggetto e sceneggiatura più stridente che altro.

Il secondo episodio, Loch Henry, è l'altro esperimento ben riuscito insieme a Beyond the sea. Esso cavalca l'onda del true crime, portando sullo schermo un triste paradosso causato dai media: più una tragedia è indicibile, più essa diventa miele per gli orsi. Si tratta di un thriller intrigante, che se da un lato ricorda le atmosfere di Black Mirror, dall'altro abbandona la distopia che fa gelare il sangue per le vene per qualcosa di più "classico".

Loch Herny, che vuole far riflettere sul fanatismo per il true crime, diventa presto terreno fertile per introdurre Streamberry nel racconto, piattaforma fittizia che ormai fa già parte dell'universo della serie. Non a caso, poi, il catalogo di Netflix è forse quello più ricco di documentari e serie TV su serial killer e omicidi - dunque a questo punto la grande critica sembra quasi fine a se stessa. Il tutto pare, più che altro, una nuova occasione per citarsi da soli.

Il quarto episodio, Mazey Day, sembra solo di passaggio verso quello che voleva essere un gran finale, e che invece si rivela proprio l'anello debole. Demon 79, con elementi soprannaturali, è una sorta di commedia horror che ha davvero poco a che fare con Black Mirror. Come il primo episodio, anche questo non riesce affatto a prendersi sul serio, ma almeno Joan è tremenda aveva centrato il tema. Qui, invece, si esce completamente fuori dai binari, regalando un finale di stagione pessimo.

Black Mirror 6 vuole palesemente intraprendere una direzione totalmente diversa, quasi opposta. È una stagione che non vuole guardare né al passato né al futuro, solo a un presente in cui sembra che ogni serie TV debba per forza parlare di televisione.

Già dalla quarta stagione, questo prodotto televisivo si è tinto di colori nuovi, stavolta in senso metaforico ma anche letterale. Persino da un punto di vista estetico, non si direbbe di star guardando la stessa serie di qualche anno fa. Non è necessariamente un male in senso assoluto, ma in questo caso lo è. Black Mirror è una serie che si è affermata in quanto riconoscibile tra mille, e vederla perdere la propria unica identità non è il massimo.

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Se solo per un attimo si volesse dare per buona una nuova direzione della serie TV, il risultato non cambierebbe poi così tanto. Anche presi singolarmente, molti episodi sono poveri, forzatamente ilari quando non serve, approssimativi in alcuni colpi di scena che, invece, dovrebbero essere il punto cruciale. Se si pensa ai risvolti inaspettati in episodi come Ricordi pericolosi (stagione 1), Orso Bianco (stagione 2) Zitto e Balla (stagione 3) o Black Museum (stagione 4), è impossibile non convenire sulla debolezza Black Mirror 6 su quasi ogni fronte possibile.

L'immagine di copertina è stata offerta da Netflix.

Commento

cpop.it

45

La nuova stagione di Black Mirror, nel tentativo di aprirsi verso una nuova via, finisce col perdere di vista la propria identità. Il trailer aveva creato delle aspettative che sono state presto tradite. Il tocco "netflixiano" ha finito per snaturare la serie TV sotto diversi punti di vista.

Pro

  • Trama accattivante in alcuni episodi
  • Un cast valido

Contro

  • Abuso di autoreferenzialità
  • Alcuni colpi di scena sviluppati frettolosamente
  • Perdita di identità della serie TV
  • Tentativo di comicità ingiustificato
  • Alcuni episodi fuori tema
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