Serializzato nel 2022 sulla rivista Afternoon di Kodansha, Chaos Game è la prima opera di Daiki Yamazaki che, grazie alle sue doti, è stato in grado di vincere il Four Seasons Grand Prize del contest invernale 2020 organizzato dalla sopracitata rivista.
J-POP Manga arricchisce il proprio catalogo con un'opera intensa, imperdibile per gli amanti del genere horror-thriller, un seinen mystery sovrannaturale che conta all'attivo 4 volumi (in corso) e vanta di essere stato consigliato addirittura da Tatsuki Fujimoto, l’autore di Chainsaw Man.
Un volume 1 travolgente, una trama intricata, una storia che vede il susseguirsi di una serie di colpi di scena al cardiopalma, il tutto inserito all'interno di un contesto oscuro, in cui s'intrecciano perfettamente realtà e mondo divino. Coinvolta in un gioco pericoloso, la protagonista non avrà altra scelta: dovrà continuare a giocare.
- La prossima volta ti ucciderò.
- Influenze d'autore: un tratto sferzante, uno stile degno di Ito
- E' stata la malasorte.
La prossima volta ti ucciderò.
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Il primo ricordo che ho risale a quando non ero ancora nata. Mentre ero nell'utero di mia madre, io…
...ho visto una divinità.
Una vita grama quella di Suzuki Ran, giovane giornalista rampollo di una testata minore e che, come accade un po' ovunque al giorno d'oggi, non riesce in alcun modo ad emergere o, quantomeno, a far valere le sue idee da novella cacciatrice di verità.
Vuoi per l'omertà che vige attorno a lei ed avvelena l'intera società, vuoi per inesperienza, Ran si caccia in situazioni assurde e pericolose, sottovalutando la gravità delle sue azioni, e sarà proprio a causa di un'indagine affrontata un po' troppo alla leggera che la nostra beniamina si ritroverà a fare i conti con un vero e proprio incubo: la Yakuza.
Dopo aver raccolto le prove necessaria ad incriminare un disgustoso politico, dando prova che gli affari dell'uomo di-dubbia-moralità confluiscano in un giro di malavita non da poco, la giovane si ritroverà a dover fare i conti con la dura realtà: la testata per cui lavora non ha alcuna intenzione di pubblicare un articolo tanto controverso.
Oltretutto, a quanto pare la giornalista aveva dimenticato un dettaglio non da poco:
L'onorevole Hashimoto è il proprietario di questa baracca, e in più è mio cognato!
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Frustrata e in preda ad una rabbia (quasi folle) per non essere stata in grado di assicurare l'uomo alla giustizia, Ran sta sfogando le proprie frustrazioni con il collega ed amico freelancer Machida, quando viene contattata dal cameriere che le aveva offerto aiuto nel corso dell'indagine: nulla di sospetto, finché i due giovani non si ritroveranno invischiati in qualcosa di più grande di loro.
Uomini della Yakuza mostrano a Ran e Machida il vero volto di un'Associazione Malavitosa, la crudeltà, la mancanza di rispetto per l'individuo, la noncuranza per la vita umana. Eppure, qualcosa di tremendamente più oscuro e terrificante si cela fuori la porta del prefabbricato atto ad accogliere il sangue da loro versato.
Un uomo dagli occhi bianchi e profonde cicatrici sul volto fa il suo ingresso, dirigendosi verso gli uomini della Yakuza, mentre i due giornalisti tentano disperatamente di liberarsi dalle strette corde.
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Si stanno chiedendo se si tratti o meno di un nemico o di un alleato, quando il cammino di quello strano individuo che blatera di destino, fortuna e malasorte si tinge del rosso sangue dei malviventi: una morte atroce e dolorosa, quanto inspiegabile.
Non li ha nemmeno sfiorati, eppure ognuno degli uomini della Yakuza è stato ucciso da una serie di sfortunati eventi. Dopodiché, gli occhi bianchi del misterioso uomo raggiungono Ran: lei è la prossima, eppure, malgrado l'individuo ci provi con tutto sé stesso, non risulta in grado di ucciderla. Qualcosa, o qualcuno, la protegge.
Tu...hai visto una divinità, vero?
Ed ecco che ha inizio il gioco della morte, per Ran: un gioco pericoloso, un match fatale sospeso tra mondo divino e mondo reale, che metterà alla prova la nostra scettica e, apparentemente, ignara protagonista.
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Influenze d'autore: un tratto sferzante, uno stile degno di Ito
Di manga che trattano conflitti tra divinità ne esistono a bizzeffe: dall'esilarante Danmachi al caustico Tower of Gods, persino Berserk potrebbe essere inserito nell'Olimpo di titoli similari: Chaos Game, tuttavia, unisce il brivido del survival alla crudezza di Miura, con quel tocco horror tipico del maestro Ito alla singolare critica sociale di Motoro Mase.
Malgrado il character design sia in linea con lo stile manga moderno, i personaggi sono colti in pose naturali e realistiche in quanto Yamazaki si focalizza molto su gesti, movenze, fremiti, grazie anche ad un tratto che, all'occorrenza, diventa più orrorifico e sferzante, passando da uno stile all'altro nel raggio di una sola vignetta.
L'utilizzo del tratteggio, nonché un'attitudine all'impiego di un marcato contrasto tra luci ed ombre, sono elementi chiave delle illustrazioni di Yamazaki, rivelando uno stile che ricorda molto quello di grandi mangaka e sensei, quali Motoro Mase (Amebe, Ikigami) e Junji Ito (Dove nasce l'orrore, Uzumaki, Tomie).
Il piglio registico di Yamazaki gli permette alternare con maestria gli eventi che si susseguono nel corso del volume, passando da situazioni più distese e serene, complice anche la personalità esuberante di Ran, a tavole che trasudano orrore e sgomento, rendendo la storia ancor più intrigante e spingendo il lettore a chiedersi:
Cosa accadrà dopo?
Le pagine di Chaos Game sono pregne di sangue e crudeltà, disegni che illustrano azione brutali con una nitidezza e precisione degna dei migliori maestri dell'horror, alternando, tuttavia, momenti più cruenti a sprazzi di vita quotidiana, il tutto governato da un apparente caos.
E' stata la malasorte.
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La potenza di Chaos Game sta nella narrazione degli eventi, un susseguirsi di situazioni sconvolgenti, che partono, tuttavia, da un placido e sereno momento: la nascita della protagonista.
Con una maestria che contraddistingue, solitamente, mangaka ben più esperti, l'autore risulta in grado di raccontare una storia caotica, senza mai sfociare nel confusionario: la narrazione procede per gradi sino al climax, l'andamento degli eventi risulta (quasi) sempre comprensibile, i dialoghi ben scritti e non banali, il che permette al lettore di immergersi completamente nella trama.
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Yamazaki focalizza il discorso su temi complessi, quali fortuna, malasorte e destino avverso: Ran si salva dall'attacco dell'individuo con le cicatrici sul volto perché è stata benedetta, perché ha visto una divinità, malgrado la benedizione appaia più come una maledizione alla giovane reporter.
Temi certamente già trattati nell'Universo Manga e Anime (come abbiamo già precedentemente detto), ma qui sviscerati in maniera del tutto nuova, miscelando elementi tipici ed altri atipici, creando un impasto singolare, nuovo, interessante e che, a nostro parere, funziona eccome.
Oltretutto, attraverso una narrazione limpida, un po' cinematografica ed estremamente intrigante, si avverte a più riprese un sottotesto critico: Daiki Yamazaki rimprovera la società di assumere atteggiamenti omertosi, scagliandosi in particolar modo contro le istituzioni corrotte, quali polizia, giornalismo e politici, garanti della giustizia che - a conti fatti - non fanno altro che ostacolarne il giusto corso.
In conclusione, Chaos Game ci viene presentato come un primo volume ideale, la ricetta perfetta di elementi horror, thriller, action, il tutto immerso in un'atmosfera sospesa a metà tra Mondo reale e Mondo Sovrannaturale.
Yamazaki, attraverso un'opera che fa l'occhiolino al survival game, costringe il lettore a partecipare al medesimo gioco pericoloso in cui è implicata la protagonista, un match fatale in cui divinità malevole ed egoiste si sfidano a suon di poteri sovrannaturali, malasorte e sangue: difficilmente sarete in grado di staccare gli occhi dalle sue pagine, il che è imputabile sia alla maestria con cui l'autore riesce a dispiegare gli eventi che si susseguono, sia a causa della potenza delle tavole, che risultano inquietantemente ammalianti.
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Commento
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80Chaos Game ci viene presentato come un primo volume ideale, la ricetta perfetta di elementi horror, thriller, action, il tutto immerso in un'atmosfera sospesa a metà tra Mondo reale e Mondo Sovrannaturale. Yamazaki, attraverso un'opera che fa l'occhiolino al survival game, costringe il lettore a partecipare al medesimo gioco pericoloso in cui è implicata la protagonista, un match fatale in cui divinità malevole ed egoiste si sfidano: difficilmente sarete in grado di staccare gli occhi dalle sue pagine, sia a causa della maestria con cui l'autore riesce a dispiegare gli eventi che si susseguono, sia per la potenza delle tavole, che risultano inquietantemente ammalianti.
Pro
- Illustrazioni di livello, lodevole per un esordio.
- Trama che miscela elementi differenti: horror, sovrannaturale, action, lotta tra divinità.
- Ottima la resa del movimento.
- Al lettore vien voglia di saperne di più.
Contro
- Un primo volume meramente introduttivo.
- Manca, per ora, una vera e propria caratterizzazione dei personaggi.
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