Due nuovi episodi, i numeri 5 e 6, ci riportano nel mondo spietato di #Diavoli.
Un mondo in cui le crisi internazionali s’intrecciano alle vicende personali di Dominic Morgan (Patrick Dempsey) e Massimo Ruggero (Alessandro Borghi), ai vertici di quell’ambiente finanziario che decide la sorte delle nazioni.
Insieme alla giornalista Sofia (Laia Costa) Massimo continua la sua battaglia personale, facendo buon viso a cattivo gioco.
Come di consueto, la storia si svolge fra presente e passato e fra realtà e finzione, con il mix delle immagini di repertorio che s’intersecano a quelle di personaggi che si trasformano in cliché, in un mondo che sui cliché ha vissuto per decenni e ha costruito la propria storia.
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Il passato di Massimo con la moglie Carrie (Sallie Harmsen) fra feste esclusive, droga a volontà e tatuaggi improvvisati ha contribuito a fare del protagonista ciò che è oggi: non l’ambizioso ragazzo di Roma che si è trasferito nella City per arrivare ai vertici, bensì l’uomo che ha imparato le regole non scritte di un ambiente, sperimentando quelle stesse regole sulla propria pelle. Letteralmente.
Intuizione, ambizione, ma soprattutto freddo calcolo: per fare i soldi, quelli veri, bisogna guardare a tutto - incluse le vite delle persone - come a opportunità di guadagno. Massimo Ruggero l’ha fatto, seguendo le orme del suo maestro.
Mentre la gente si suicidava per aver perso tutto allo scoppio della crisi dei mutui americani, gli speculatori brindavano. Nel 2008, come oggi.
Cos’è cambiato da allora? Niente, a parte i mezzi tecnologici e le regole per un mondo sempre più globale, sempre più spietato e al tempo stesso sempre più piccolo.
Perché le persone che decidono chi vive e chi muore sono sempre di meno.
In questo, Diavoli ha seguito fedelmente il messaggio alla base del romanzo di Guido Maria Brera a cui è ispirato: ha stravolto parte dei personaggi e grandissima parte della trama, ma non ha rinunciato a squarciare il velo sulla verità.
Nove o dieci, forse quindici: ecco quante sono le persone che decidono cosa succede nel mondo. E no, non sono coloro che lo governano. Almeno non coloro che lo fanno ufficialmente, alla luce del sole.
Sei sicuro di sapere cos’è che vendiamo qui in questa banca? La nostra reputazione. La gente ci dà i suoi soldi perché si fida di noi.
Quei soldi bisogna prenderli, quindi, dopo aver guadagnato la fiducia. Una volta fatto, non conta più niente. Non importa più.
In un certo senso, è la stessa cosa per Nina (Kasia Smutniak): nel giorno del compleanno del figlio che ha perso in Afghanistan, sparisce insieme ai figli di Ed Stuart, l’uomo per la cui morte Massimo era stato nel mirino della polizia.
Pregiudizi, gabbie dorate, dipendenze, false amicizie. C’è tutto il corollario di quell’universo a cui tutti mirano e in cui, alla fine, tutti danno il peggio di sé.
I soldi secondo qualcuno non fanno la felicità, ma sicuramente trasformano le persone.
Le crisi sono le migliori occasioni per fare soldi.
Ma anche per tradire, pugnalare alle spalle, vendicarsi. Non è sempre nel momento peggiore che i nostri “amici”, le persone di cui ci fidiamo, ci colpiscono e ci affondano?
Massimo Ruggero non è un santo, è un diavolo proprio come Dominic Morgan. Ma a differenza del diavolo vero, il suo mentore, non sa tutto.
Quante persone hanno un rapporto come il loro, in cui fingono di essere amici, di avere un legame che va oltre il lavoro, mentre lavorano nell’ombra per distruggersi a vicenda? Quante? Quante di loro sono il nostro diavolo, mentre noi ne siamo ignari?
Almeno, in questo caso, i nemici sono entrambi diabolici. Questo ci vuole dire Diavoli: meglio essere un diavolo che una sua vittima.
Si dice che Lucifero, il più splendente fra gli angeli, fosse i prediletto di Dio. Che Dio l’amasse più di tutti gli altri angeli. Eppure, quando seppe che Lucifero aveva trasgredito alle sue regole non ebbe pietà. Con tutta la sua schiera di demoni, gettò Lucifero all’inferno.
Il denaro non guarda in faccia a nessuno.
Massimo usa Sofia, che usa Massimo, che cerca Daniel Duval (Lars Mikkelsen), che ha messo Sofia sulle tracce di Massimo…
Un sicario dell’economia. Uccidevo persone ma senza mai toccare un’arma.
Lo sfruttamento delle risorse dei paesi Poveri. Dove i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi ancora più ricchi. Questa è la realtà. Questo è il nostro mondo. Questa è la parte di Diavoli ispirata alla realtà
La parte in cui noi, l’Italia, siamo parte dei PIIGS.
Diavoli è la storia di due personaggi inventati… In un mondo fin troppo - spaventosamente - reale.
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