Gli Anelli del Potere 2, recensione: l'alba di un'era oscura nella Terra di Mezzo

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Autore: Nicholas Massa ,

La prima stagione de Gli Anelli del Potere ha diviso il pubblico, lanciando un progetto dalle premesse complesse che ha tentato di estrarre e scrivere laddove poteva, interpretando e aggiungendo con una prima stagione fondamentalmente introduttiva. È proprio partendo da questo punto che risulta interessante, però, prendere in esame anche tutto quello che c’è stato di positivo e impattante, in un lavoro dai tratti sia variegati che fortemente derivativi, in termini di racconto e di costruzione formale, aggiungendoci un particolare piglio creativo che ha sicuramente destabilizzato.

La prima stagione de Gli Anelli del Potere non aveva un equilibrio troppo chiaro nel suo porsi al grande pubblico, anche se l’irrompere di alcuni personaggi iconici ha saputo sicuramente alimentare l’interesse generale, ora proiettato verso Gli Anelli del Potere 2 atteso il 29 agosto 2024 su Prime Video, coi suoi primi tre episodi. A questi seguiranno tutti gli altri, con uscita settimanale, fino a giungere al season finale atteso il 3 ottobre 2024.

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Dopo aver tratteggiato le linee guida di un momento storico molto particolare per Arda, il mondo creato da J.R.R. Tolkien, Gli Anelli del Potere 2 ci lancia finalmente nel vivo di una coralità che muove le proprie pedine in direzione dei pochi fatti che gli appassionati conoscono per certo, prendendosi comunque qualche licenza poetica nell’esecuzione. Avendo avuto la possibilità di vedere in anteprima l'intera stagione, possiamo tranquillamente lanciarci in un'analisi più completa e generale nei confronti del nuovo arco narrativo targato Prime Video, facendo paragoni col passato per poi guardare al futuro di un lavoro che resta maestoso nel suo porsi al pubblico casalingo.

Gli Anelli del Potere 2: le ombre di un periodo oscuro

Fin dagli episodi iniziali de Gli Anelli del Potere 2 si comincia a respirare quell’alone oscuro che ben presto comincerà a muoversi e a sfiorare un mondo dai tratti sia riconoscibili che inediti. La serie ci dà finalmente modo di farci un’idea riguardo ad alcuni dettagli solamente accennati in precedenza, lanciandoci immediatamente nel vivo di un racconto che prende forma nell'ombra. Una scrittura del genere amplia il valore soggettivo del racconto, inserendo al suo interno un punto di vista del tutto inedito e affascinante da osservare mentre serpeggia fra ciò che sappiamo e ciò che vorremmo sapere. 

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Il mondo costruito negli scritti e appunti di J.R.R. Tolkien, quindi, torna a vibrare di un'energia nuova e avvolgente ne Gli Anelli del Potere 2, servendosi della coralità in corso per muoversi fra gli anfratti che gli appassionati conoscono bene, per poi sperimentare con i loro dettagli specifici.

 

Il contesto socio-geografico che ritroviamo ne Gli Anelli del Potere 2 dopo gli eventi cui abbiamo assistito nella prima stagione non è dei più positivi, con l’ingombrante presenza di alcune ombre a segnare il cammino di molti, di pari passo a un generale abbattimento causato dalle precedenti sconfitte e incomprensioni. Il clima perfetto da sfruttare per il proprio tornaconto, costruendo a poco a poco la stessa leggendaria tentazione presente nel titolo della serie Prime Video.

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Lo Straniero, gli abitanti di Khazad-dûm, le faccende interne all'Eregion, i piani di Sauron, il viaggio di Nori e Poppy, gli affari di Númenor, tutto si muove, ne Gli Anelli del Potere 2, seguendo le tracce sfocate di un disegno sia grande che complesso da intuire del tutto, o anche solamente da anticipare, segnando un'esperienza piuttosto variegata che sa come prendere e tenere davanti al piccolo schermo. 

Molto più da vedere e assorbire

Il lungo e precedente “incipit” prima de Gli Anelli del Potere 2 trova finalmente uno slancio che affascina nell’immediato. Andando oltre la dimensione introduttiva, si entra finalmente nel vivo di un momento storico complesso e oscuro, gettando i protagonisti in un gioco difficile da decifrare di primo acchito, ma comunque abbastanza intuibile, se lo si conosce e riconosce un minimo. La scelta di includere alcuni punti di vista inediti rispetto al passato, funziona e arricchisce quanto visto con la prima stagione, rivelando un ulteriore lato di questa storia che si amplia senza mai stuccare.

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Tante sono le possibilità di sviluppo e di sperimentazione narrativa per la seconda stagione, come anche le licenze poetiche che gli autori si sono presi, cercando comunque e sempre di mantenersi saldi allo spirito originario degli scritti e accenni letterari di riferimento, dovendone comunque colmare alcune cose. C'è tanto movimento ne Gli Anelli del Potere 2, e un particolare dinamismo nella scrittura che alla prima stagione su Prime Video mancava, una vera e propria energia inizialmente sottocutanea e in seguito sempre più avvincente, connessa con un'epica delle immagini e delle forme sia salda che distante alle proprie origini letterarie

Prime Video.
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Gli Anelli del Potere 2 si sviluppa come si svilupperebbe una grande partita a scacchi dove non è chiaro fino alla fine chi siano i vari giocatori. C'è un campo da gioco, ci sono alcune pedine fondamentali e informazioni cui ci si potrebbe ricollegare nell'immediato, ma la sorpresa è comunque dietro l'angolo.

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Un processo creativo del genere può tranquillamente alimentare nuove speculazioni e teorie riguardanti gli eventi possibili nel prossimo futuro. Númenor, lo Straniero, un antico regno dei nani e alcune ombre che si muovono e conquistano senza il bisogno del sangue e della guerra. Questo è uno dei valori aggiunti di un prodotto per il piccolo schermo sia tradizionale in alcune sue cose che abbastanza sregolato, trasportando nuovamente in un mondo enorme ed estremamente complesso che ha l’onere di confrontarsi con la storia stessa della letteratura e del genere fantasy.

La scelta di sviluppare un progetto del genere concentrandosi sulla Seconda Era della Terra di Mezzo, inoltre, non è qualcosa di facilmente catalogabile, specialmente quando si riescono a constatare tutte le difficoltà e genericità che un momento storico come questo si trascina dietro. Eppure, nel cambiare, ricomporre, sperimentare, velocizzare e semplificare, Gli Anelli del Potere 2 sembra aver trovato una sua quadra. Complice di ciò è innanzitutto la cura nella resa generale del mondo rappresentato, con tanto di effetti speciali, set e scenografie sia riconoscibili che dettagliati. In parallelo troviamo la colonna sonora avvolgente e profonda, e la presenza scenica di un cast che ha consolidato i personaggi che porta sul piccolo schermo, pur con tutte le invenzioni del caso. 

In questo mix di speculazioni, teorie e sperimentazioni narrative si muove un racconto che migliora in termini di ritmo e coinvolgimento narrativo, spingendo in avanti una storia che sa appassionare dall'inizio alla fine, prendendosi alcune libertà creative che faranno sicuramente storcere il naso ai puristi di Tolkien. Questo è un male? Assolutamente no quando sul piatto si presenta un'esperienza appassionante e frammentata che promette tantissimo per il futuro.

Anche se ogni cosa si muove in una direzione facile da prevedere, sono proprio le specifiche modalità narrative del secondo arco narrativo a incuriosire, lavorando ancora una volta con eventi certi, accennati, citati, cantati e ricordati nella vastità di un mondo che solamente il suo autore originario conosceva in tutte le sue sfumature.

Commento

cpop.it

80

La seconda stagione de Gli Anelli del Potere ci ha convinti in positivo. Differentemente dalla precedente, la dimensione narrativa più introduttiva viene finalmente abbandonata in favore delle specifiche storie e vicende dei personaggi attualmente in gioco e di un mondo che sta gradualmente e silenziosamente cambiando. Partendo da un materiale di per sé complesso e fumoso, il lavoro fatto con messinscena, scenografie, colonna sonora, regia e fotografia sa catturare dall'inizio alla fine, pur avvalendosi di una scrittura fatta di idee e licenze poetiche che tradiscono e affascinano allo stesso tempo, incuriosendo verso il futuro.

Pro

  • I vari punti di vista ampliano ulteriormente qualcosa di già visto in precedenza, giocando con quello che sappiamo e potremmo sapere.
  • Il senso di ombra e soffocamento generale coerente con il periodo storico rappresentato a schermo.
  • L'amore tangibile per un mondo fuggevole e complesso.

Contro

  • Non tutto risulta chiarissimo, specialmente se non si conoscono, o riconoscono, i dettagli fuori dalla serie tv.
  • Alcune licenze poetiche e sperimentazioni in questo senso.
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