Il Drago e il Camaleonte 1, recensione: non il solito manga che parla di manga

Il Drago e il Camaleonte 1 è una delle ultime novità di J-POP Manga: un'opera che mostra l'editoria giapponese in tutte le sue sfaccettature.

Autore: Livia Soreca ,

Se vi chiedessimo di pensare a un'opera la cui trama prevede uno scambio di corpi, probabilmente vi salterebbero in testa moltissimi titoli, da film come Quel pazzo venerdì o Your Name. a libri come Vice Versa di F. Anstey; l'elenco potrebbe essere praticamente infinito. Per utilizzare questo amato artificio narrativo, l'autore della storia deve essere in grado di svilupparne le fila facendo sì che il proprio racconto risulti originale, avente un guizzo creativo, pur sfruttando un esperiente - possiamo dire - inflazionato.

Ebbene, questo sembra essere il caso dello shōnen Il Drago e il Camaleonte, novità di J-POP Manga disponibile da fine gennaio 2025 che potete acquistare su MyComics, scritto e disegnato da Ryō Ishiyama (tra gli autori di One Piece Episode A), originariamente edito da Square Enix dal 2022. In Giappone conta attualmente 6 volumi, mentre in Italia l'uscita del secondo è prevista per marzo 2025.

Di cosa parla Il Drago e il Camaleonte 1?

Garyo Hanagami è un famoso mangaka, la cui serie Dragon Land è ormai serializzata da diversi anni. Nel suo team di lavoro c'è Shinobu Miyama, un assistente in grado di imitare qualsiasi stile gli si presenti davanti.

Un giorno i due artisti, caratterialmente agli antipodi, si scambiano accidentalmente e inspiegabilmente di corpo: ora il Drago, nel corpo di Miyama, dovrà ricominciare da zero per diventare un mangaka di successo, mentre il Camaleonte, nei panni di Hanagami, dovrà fare i conti con i piaceri e i dolori della fama... E non solo. Il primo volume, infatti, si conclude con un segreto da svelare successivamente: un gancio perfetto per mettere una grande pulce nell'orecchio.

Livia Soreca, CPOP
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Il Drago e il Camaleonte 1

Al centro di Il Drago e il Camaleonte 1 troviamo un concetto chiave che unisce due punti fondamentali, uno classico rispetto all'espediente narrativo dello scambio di corpi, l'altro più ricercato: superare se stessi mettendosi nei panni dell'altro. Attraverso il personaggio di Garyo Hanagami, successivamente con l'aspetto di Miyama, l'autore cerca di sviscerare un elemento importantissimo, ossia la capacità di rimettersi in gioco e fare meglio di prima.

Narrativamente, questo consiste nel farlo sotto altro nome, cedendo quindi i meriti a un altro, quindi di fatto sembrerebbe che il Drago, il mangaka veterano, non abbia davvero modo di riscattare il proprio nome. Eppure il rapporto che Hanagami ha con l'essere un mangaka va ben oltre: nel suo nuovo corpo, il suo obiettivo è quello di continuare a vivere di manga e cogliere questa occasione per creare qualcosa di ancora più grande del suo amato Dragon Land, senza badare alla firma.

Questo riflette esattamente il rapporto che Hanagami ha con l'essere diventato un mangaka di successo, non soltanto per la sua mente geniale e l'instancabile creatività, ma anche grazie a una genuina passione per i manga e per il vivere di arte, con una dedizione che supera qualsiasi tipo di orgoglio ed egoismo.

Ho cercato di immaginare... Una vita in cui non disegno manga. La sola idea mi ha fatto sentire male...

Questo personaggio viene proposto come la controparte positiva del racconto, rispetto a un Miyama invidioso, opportunista, che dunque veste i panni - almeno per ora - di una sorta di antagonista. Rompendo la superficie, tuttavia, anche nel caso del Camaleonte ci si trova alle prese con un personaggio sfaccettato, travolto da un'occasione più unica che rara. Viene da chiedersi: quanti di noi avrebbero agito diversamente da un giovane emergente travolto da un improvviso successo?

Entrambi, quindi, si fanno portavoce di due realtà differenti e, al tempo stesso, coesistenti: quella di un giovane artista che si ritrova a gestire una fama più grande di lui e quella di un mangaka famoso che non può abbassare le aspettative su di sé.

L'importante... È restare sempre una persona di cui puoi andare fiero.

In questo modo, dunque, sfruttando un espediente di fantasia, Il Drago e il Camaleonte dà un potente assaggio di due mondi veri e tangibili, che nella diversità trovano punti in comune: la difficoltà e la determinazione, due armi a doppio taglio che se da un lato rischiano di alienare e sopraffare il mangaka, d'altro canto sono due delle possibili chiavi per riuscire a realizzare il sogno di vivere d'arte, insieme al talento e, nostro malgrado, alla tanta agognata fortuna del trovarsi nel posto giusto nel momento giusto.

Livia Soreca, CPOP
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Il Drago e il Camaleonte 1

Il Drago e il Camaleonte non è certo il primo manga che parla di manga, ma se ne apprezza un focus meticoloso sull'effettivo gioco di squadra, sui diversi ruoli all'interno di un team di lavoro e, soprattutto, sui progressivi passaggi che portano un artista emergente a diventare mangaka di successo, riflettendo anche su quanto siano cambiati i tempi e le modalità  per ottenere una serializzazione.

Spesso, anche quando recensiamo i manga, dimentichiamo l'importanza - ove presenti - degli assistenti, e il fatto che il sensei Ryō Ishiyama abbia voluto parlane nel dettaglio, nonostante abbia lavorato in solitaria per Il Drago e il Camaleonte, è un paradosso che fa certamente sorridere, ma che riflette, al tempo stesso, il suo enorme rispetto per il team working.

Il Drago e il Camaleonte 1: cosa può rendere grandiosa una tavola?

Oltre a delineare una panoramica precisa sul tortuoso viaggio per diventare mangaka, servendosi tanto della narrazione stessa quanto di utili paragrafi in postfazione, ma senza risultare didascalico, Il Drago e il Camaleonte 1 suggerisce alcuni "segreti del mestiere" per rendere un'opera appetibile. Logicamente, da un mangaka che dà ai propri personaggi il compito di ragionare - ad esempio - su come una tavola possa essere resa più efficace, ci si aspetta che lo stesso artista applichi i propri suggerimenti nella sua opera.

Insomma, Il Drago e il Camaleonte dovrebbe presentare al lettore tavole che rispettino quegli stessi accorgimenti che, nel caso specifico, il Drago mette in pratica. C'è da dire che il sensei Ryō Ishiyama ha alle spalle una carriera di più di un decennio, che ha visto la pubblicazione di serie piuttosto brevi. Questa sarebbe la prima sviluppata in più di 3 volumi, ma ciò non toglie che il maestro abbia effettivamente un'idea precisa di questi accorgimenti essenziali e vincenti.

In questo senso, molte delle tavole di Il Drago e il Camaleonte 1 presentano una composizione tale da colpire e stupire il lettore, offrendo prospettive interessanti e impattanti. Soprattutto, troviamo una disamina delle cosiddette splash page, ossia le pagine a pannello unico, che di fatto in Il Drago e il Camaleonte riescono a catalizzare l'attenzione.

Livia Soreca, CPOP
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Il Drago e il Camaleonte 1

Lo stile di Ryō Ishiyama è personalissimo, soprattutto per quanto riguarda il design dei personaggi e la resa dei loro volti: occhi enormi e allungati, con iridi ipnotiche, capelli resi ciocca per ciocca. Non solo: per rendere il movimento delle figure, l'artista si avvale quasi sempre delle ampie pieghe dei vestiti, creando immagini dal forte impatto visivo, così come spesso ricava le immagini creandone solo le ombre, con un tratto che si fa volutamente pesante, netto, abbinato all'uso frequente del retino.

Interessante, inoltre, è l'accostamento grafico dei personaggi alle figure del Drago e del Camaleonte, tanto da creare quello che nel mondo del cinema chiameremmo montaggio metaforico. Il primo è una d  quelle creature che "più il vento soffia loro contro, più loro volano alto", il secondo è un animale che riesce a mimetizzarsi ovunque.

Frequenti quindi, sono le comparse di queste due figure insieme ai protagonisti o, addirittura, in loro sostituzione, con il risultato finale di rappresentazioni imprevedibili, oltre al fatto che siano anche due creature estremamente belle da disegnare e da vedere, nelle posizioni più maestose e misteriose.

Commento

Voto di Cpop

85
Il Drago e il Camaleonte 1 non è il solito manga che parla di manga, ma uno specchio della realtà dietro un'opera, che sia di gran successo o una nuova proposta, e dietro la totale dedizione che un mangaka può arrivare a donare per l'amore per l'arte. Il rischio per una storia con uno scambio di corpi è quello di cadere nel già visto e già sentito, ma questo primo volume dimostra già una personalità unica, trattando espedienti narrativi classici in un modo inedito.

Pro

  • Offre una panoramica esaustiva sulla figura del mangaka e sull'editoria giapponese
  • Spiega concetti base del manga senza essere didascalico
  • Molte tavole presentano una composizione dalla prospettiva interessante
  • Ottimo l'uso delle immagini del Drago e del Camaleonte per creare un "montaggio metaforico"

Contro

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