Kuma Kuma Kuma Bear 1 & 2, recensione: com'è il nuovo isekai di saldaPress?

A completare l'attuale catalogo della collana Mangaka di saldaPress è un titolo che rientra in quello che è forse il genere più gettonato attualmente ovvero l'isekai. Il titolo in questione è Kuma Kuma Kuma Bear, un isekai fantasy, con testi di Kumanano e disegni di Sergei tratto da una omonima serie di light novel con character design di 029. Il manga è serializzato in Giappone sulla rivista rivista Comic Pash! di Shufu to Seikatsusha ed è ancora in corso con all'attivo 11 tankobon. Il manga è anche diventato un anime disponibile in streaming su Crunchyroll.

Di cosa parla Kuma Kuma Kuma Bear

Yuna è una hikikomori di 15 anni. Grazie alla sua intelligenza ha messo da parte una piccola fortuna giocando in borsa cosa che le ha permesso di lasciare la scuola, andare via da casa dei suoi genitori e affittare un grande appartamento dove passare tutto il suo tempo giocando al suo videogioco di ruolo online preferito senza preoccuparsi di quello che accade nel mondo reale intorno a lei.

Ansiosa di provare l'ultimo aggiornamento del videogioco, Yuna viene premiata essendo una fra le giocatrici che accumulato più ore di gioco con un oggetto speciale: un costume da orso. Scettica, Yuna pensa sia solo un oggetto estetico, una semplice skin buffa per il suo personaggio ma aprendo le statistiche scopre invece che il costume è un item potentissimo così potente da rendere overpowered il suo personaggio. 

Ovviamente c'è un "trucco". Yuna si trova proiettata nel videogioco ma senza il suo personaggio e con le statistiche azzerate ma soprattutto senza poter apparentemente uscirvi! Un po' spazientita, inizia ad esplorare il mondo e testare i poteri del costume salvando la piccola Fina che decide di condurla in città.

Yuna è sorpresa di quanto i PNG (i personaggi non giocanti) siano convinti che il loro mondo sia reale tuttavia decide di "stare al gioco" se non altro perché alla fine ha sempre preferito il mondo virtuale a quello reale. Forte dei poteri del suo costume, inizia ad aumentare velocemente di livello completando imprese e sconfiggendo creature sempre più forti sbloccando così poteri e abilità del costume come quella di evocare due orsi famigli o di creare addirittura una casa ribattezzata Kuma House.

Se nel mondo reale Yuna era isolata, qui invece impara velocemente quando la semplicità di un pasto condiviso o una chiacchierata possano rendere la vita meno monotona.

Kuma Kuma Kuma Bear: non il solito isekai

Quello che colpisce sin dalle primissime battute di Kuma Kuma Kuma Bear è che Kumanano si ispiri molto agli isekai classici anziché a quelli che dominano scaffali delle fumetterie e i cataloghi delle piattaforme streaming. Sembrerà banale ma la differenza è semplice: l'autore non fa nulla per convincere il lettore che quello in cui è stata catapultata Yuna sia un mondo reale. La protagonista è cosciente di vivere in un mondo fantasy e non reale, è colpita dalla sua verosimiglianza ed ovviamente vuole capire cosa le è successo... ma senza troppa convinzione.

Il nucleo tematico di Kuma Kuma Kuma Bear non è quello di costruire un mondo alternativo così incredibile e complesso ma al contrario di presentare a Yuna una alternativa più semplice che la costringa a rivalutare i rapporti umani o semplicemente quelli di collaborazione. 

Se l'idea alla base del genere isekai è quella di trasportare il protagonista o la protagonista in un altro mondo, Kuma Kuma Kuma Bear alza l'asticella divenendo una metafora in salsa fantasy di quello che il fenomeno degli hikikomori mostrando al lettore che esiste un altro mondo, al di fuori della propria comfort zone, in cui è possibile condividere le proprie passioni e non solo.

Un world building semplice e facilmente accessibile anche ai non giocatori di ruolo incalliti e una patina kawaii che alla fine coinvolge anche il più burbero dei lettori, impossibile non amare i due orsi famigli, rendono Kuma Kuma Kuma Bear una lettura interessante che apparentemente utilizza stilemi del target shojo ma ha evidenti velleità da josei e seinen.

Sulla base del character design realizzato per i light novel di 029, Sergei illustra con tratto pulito e sicuro i due tankobon. Il suo stile è caratterizzato da una line art continua e sottile in cui sono ridotti al minimo i chiaroscuri e le chine sono molto ponderate. La tavola non è mai troppo carica ed è organizzata in riquadri ampi in cui spesso gli sfondi vengono sacrificati in favore delle figure e della loro espressività. 

Il disegnatore poi non manca di mischiare diverse tecniche come mezzetinte, retini, sequenze caricaturali per il comic relief e un uso del tratteggio votato ad un realismo più marcato solo nelle sequenze di battaglia. Nota a parte merita il design dei personaggi caratterizzati da occhioni grandi e anatomie dolci e tondeggianti.

Il volume

saldaPress propone Kuma Kuma Kuma Bear nel formato e nelle confezione che potremmo oramai definire standard per la collana Mangaka. Si tratta infatti di un tankobon da 13x18 cm con sovraccoperta. La cura carto-tecnica è impeccabile: la carta scelta ha una ottima grammatura e una tonalità chiara che premia il tratto pulito dell'autore. La rifilatura delle pagine permette una lettura agevole con una traduzione e un adattamento molto scorrevoli.

Non sono presenti pagine a colori nei due tankobon mentre per quanto riguarda gli extra ci sono da segnalare oltre a brevi capitoli di una paginetta dedicati a vari personaggi secondari anche dei brevi racconti in prosa firmati dallo stesso Kumanano incentrati rispettivamente sul passato di Yuna e sulla Kuma House. Molto accattivante e anch'essa kawaii la veste grafica dei tankobon.