Little Monster, recensione: i malinconici piccoli mostri di Lemire

Come possono sopravvivere dei bambini immortali in un mondo morente? Jeff Lemire e Dustin Nguyen lo raccontano in Little Monsters

Autore: Manuel Enrico ,

L’innocenza dei bambini è il grande inganno, quell’illusione di purezza che si trasforma in lama feroce se brandita da autori capaci di sfruttare al meglio questa menzogna. Dal cinema (chi ha detto Il villaggio dei dannati?) alla letteratura, con cult come Il Signore delle Mosche, sino al fumetto, il volto serafico dei bimbi è divenuto spesso la maschera dietro cui nascondere nature ben più complesse e arcigne. Una copertura che ha tentato anche Jeff Lemire, che assieme al suo partner in crime Dustin Nguyen, ha dato a tutto questo la forma di Little Monsters, comics targato Image edito in Italia da BAO Publishing.

Ripensando alla carriere di Lemire, non è certo la prima volta che un giovane protagonista viene posto al centro delle sue trame. Descender prima e Ascender poi hanno fondato proprio su questo concept narrativo la propria fortuna, giocando mirabilmente sull’aspetto emotivo della scoperte del mondo, o meglio dell’universo, da parte di una mente idealmente pura. Per i suoi piccoli mostri, Lemire ha voluto liberarsi da questa vena narrativa quasi collodiana, preferendo una visione più aspra e intrisa di horror.

Lost boys at the end of the world

In una città in rovina, il cui passato rimane ignoto, si muovono guardinghi dei bambini, apparentemente gli unici sopravvissuti. Si aggirano per i palazzi fatiscenti, chi per gioco chi per trovare cibo, altri invece si isolano per ritrovare un senso alla loro esistenza ripetitiva, ma tutti sanno molto bene che non devono attardarsi, quando la notte sta per finire.

La maggior parte dei bambini ha paura del buio. Ma non questi. Loro sapevano di dover temere la luce.

Questi piccoli sopravvissuti, infatti, sono dei vampiri. Seguendo regole impartite secoli prima dai loro creatori, non abbandonano la città, si nutrono del sangue di animali che trovano tra le macerie e tornano ogni alba al proprio giaciglio, dove riposano sino al tramonto. Queste regole li hanno tenuti in vita, ne hanno condizionato l’esistenza da decenni e non possono concepire un mondo differente.

Il rispetto dei precetti dei loro creatori è un dogma, almeno sino alla notte in cui uno di loro, Billy, nella ricerca di un compagno incappa in una scoperta che cambierà tutto: un uomo intrappolato. Dopo un’iniziale sorpresa, Lucas decide di infrange una delle leggi e si nutre del sangue del malcapitato, un tradimento che si rivela catartico per il giovane vampiro:

Questa è la notte in cui tutto è cambiato. Ma, come sempre, il cambiamento è cominciato lentamente.

La scoperta del sangue umano sconvolge Billy, che immediatamente condivide questa sensazione inebriante con altri compagni, tranne Lucas, Romie e Yui. Loro non intendono cedere alla tentazione dell’offerta di Billy, ma anzi si ergono a difensori delle regole, tanto che non esitano a nascondere ai propri fratelli e sorelle una presenza pericolosa: una ragazzina, figlia dell’uomo di cui Billy si è nutrito.

La rivoluzione guidata da Billy spinge parte del branco ad assaltare una sparuto comunità, un sanguinoso banchetto il cui unico sopravvissuto intraprendere una missione di vendetta contro i giovani vampiri.

Rivalità fraterne, sconcertanti segreti di famiglia e una lotta per la sopravvivenza sono i motori di questa vicenda, che porta a chiedersi come l’istinto di autoconservazione possa trasformarsi in sete di potere.

Piccoli orrori dell'anima

Lemire non si avvicina con Little Monsters all’horror, avendo già dato vita al disturbante Gideon Falls e al ciclo del Mito del Frutteto di Ossa. Se il primo si è rivelato una lettura appassionante, i primi due capitoli del Frutteto di Ossa (Il Passaggio e Diecimila Piume Nere) si sono rivelati meno convincente, tanto da chiedersi quanto Lemire fosse a suo agio con il contesto orrorifico.

La sensazione era di una visione dell’horror quanto mai stereotipata, priva di un vero slancio autoriale che rendesse merito al talento di Lemire. Motivo per cui, Little Monsters poteva rivelarsi l’ennesimo more of the same privo di guizzi creativi, ma fortunatamente la premiata ditta Lemire – Nguyen ha saputo sorprendere positivamente.

Come detto, l’innocenza infantile è un meccanismo narrativo ingannevole, perfetto per spiazzare il lettore. Le prime pagine sono preparatorie alla grande sorpresa, con dialoghi che tradiscono una inspiegabile maturità di alcune figure trasmettendo al contempo anche l’ingenuità di eterni bambini. Su questa dicotomia si sviluppa Little Monsters, nella rappresentazione di una famiglia sui generis, in cui le ingombranti e assenti figure adulte diventano i bugiardi, i traditori, coloro che non voglio che la nuova generazione sia libera.

Almeno, sentendo le parole del ribelle Billy, che trovato l’albero della conoscenza e assaggiato il frutto proibito guida la ribellione alla vecchia generazione. Lemire imposta questa lotta concentrandosi sulla solidità emotiva dei suoi piccoli mostri, ognuno è ben definito e partecipa a questo dramma secondo la propria origine.

I rapidi flashback che ci raccontano la loro nascita vampirica sono momenti intensi, in cui sono presentati come anime perse e accolte dal morso salvifico di un vampiro, che non possiamo etichettare semplicemente come il mostro, considerato questi gesti di pietà.

Chi sono i veri mostri?

Nella costruzione di Lemire, i vampiri adulti non sono dei mostri, bensì figure che nelle loro apparizioni accolgono queste anime perse nella propria famiglia. Questa visione si scontra con la più feroce e irruente voglia di scardinare il sistema ‘mendace’ di Billy, che diventa la rottura di uno status quo delicato e, a onor del vero, falso.

Le rivelazioni della seconda della miniserie, che viene raccolta integralmente nel volume di BAO Publishing, si fondano su questa contrapposizione tra ribellione giovanile e istinto conservatore degli anziani, due estremi che, come rivelato in un’intervista da Nguyen, sono elementi su cui si sente particolarmente a suo agio:

Non riesco a spiegarlo, ma sento di poter raccontare più emozioni con personaggi molto giovani o molto anziani Mi piacciono gli estremi

Il risultato anche sul piano estetico è impagabile. Il tratto essenziale e spartano di Nguyen è ottimo per ritrarre questo mondo ferino. Una bicromia interrotta da sprazzi colorati di vivace rosso del sangue o dai graffiti variopinti di Romie, in cui i volti dei bambini mostrano una vitalità impeccabile, capaci di passare dalla curiosa espressione di ingenuo stupore alla più animalesca furia in un lampo.

Come leggere Little Monsters

Bao Publishing raccoglie Little Monsters in un bel volume cartonato, impreziosito da una serie di extra che mostra il backstage del lavoro di Nguyen, rendendolo ancora più affascinante. Little Monster, nonostante il suo concept non totalmente originale, rimane una lettura affascinante grazie alla sensibilità di Lemire e alla perfetta sinergia con Ngueyn.

Commento

Voto di Cpop

80
Il tratto essenziale e spartano di Nguyen è ottimo per ritrarre questo mondo ferino. Una bicromia interrotta da sprazzi colorati di vivace rosso del sangue o dai graffiti variopinti di Romie, in cui i volti dei bambini mostrano una vitalità impeccabile, capaci di passare dalla curiosa espressione di ingenuo stupore alla più animalesca furia in un lampo.

Pro

  • Personaggi ben ideati
  • Trama incalzante
  • Dialoghi emozionanti
  • Nguyen è gioia per gli occhi

Contro

  • Trama non completamente originale
  • In alcuni passaggi, prevedibile
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