Mercoledì, recensione: poco Addams, molto Harry Potter

Autore: Elisa Giudici ,

Si chiama Mercoledì, è un’adolescente molto tenebrosa e più che incline a lasciarsi alle spalle il pesante cognome che si porta dietro. Quella immortalata da Tim Burton nella sua prima serie Netflix è un personaggio che di Addams ha pochissimo. Formalmente è simile alle precedenti incarnazioni viste al cinema e in TV: veste rigorosamente in bianco e nero (anzi, è allergica ai colori), porta sempre le trecce, ha un’aria lugubre e uno humour nero. Rispetto al passato quella raccontata da Burton è una Mercoledì umanissima, calata nel contemporaneo e terribilmente adolescente.

Mercoledì è adolescente e magica, ma poco Addams

La serie TV Netflix dedicata a Mercoledì Addams ha per giunta un’ambientazione squisitamente scolastica, che permette di separarla con facilità dal resto della famiglia (Mano esclusa), facendo apparire ogni tanto gli altri personaggi della famiglia Addams, quasi come guest star.

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Questa non è la storia della famiglia Addams, ma quella di Mercoledì: un’adolescente costretta da precedenti intemperanze a smettere di frequentare un normale liceo e iscriversi alla prestigiosa Nevermore Academy, che ospita reietti come lei.

La Nevermore è una scuola più che speciale, magica: sirene, lupi mannari, persone senza volto si aggirano per i suoi corridoi. Persino Mercoledì scopre di avere una sorta di potere magico, oltre che una nomea che la precede. Il padre Gomez e la madre Morticia hanno infatti frequentato la Nevermore e sono stati coinvolti in oscuri fatti su cui la figlia si troverà a indagare.

È evidente che chi ha scritto e prodotto la serie Netflix Mercoledì pensava prevalentemente al pubblico dei giovanissimi e degli adolescenti. Oltre che a contemplare le meraviglie dell’omicidio e dell’oscurità, Mercoledì si ritrova a fare i conti struggimenti adolescenziali legati ad amici, scuola e prime cotte, ma da punto di vista di una reietta, intelligente e indipendente, a modo suo leale verso sé stessa e chi le è caro.

È infinita la lista di prodotti a cui Mercoledì guarda più o meno direttamente: Riverdale per il continuo stuzzicare il pubblico sulla serie di omicidi irrisolti su cui indaga la protagonista, Sabrina per il connubio tra magia (nera) e scontri adolescenziali, senza dimenticare Harry Potter e qualsiasi teen drama con ambientazione magica.

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Può risultare gradevole dunque per chi ama questo genere di atmosfere, a patto però di accettare le due condizioni che pone la serie. La prima è di scordarsi gli Addams vecchia maniera, irriverenti, fuori dal tempo e persino un po’ iconoclasti. Questa versione della famiglia più gotica dell’immaginario statunitense riduce l’aura di macabro che la circonda a poco più di semplice materiale per battute d’effetto. Lascia un po’ sconcertati scoprire per esempio che questa Mercoledì è molto angosciata dalla possibilità che suo padre sia rimasto coinvolto in un omicidio, quando in passato sarebbe stato per lei un ulteriore elemento di ammirazione verso Gomez.

Mercoledì diventa una creatura di Tim Burton

La seconda condizione per amare Mercoledì è quella di accettare che questa serie Netflix, come Locke & Key e tante altre prima di lei, crea un adattamento destinato principalmente agli adolescenti a partire da una fonte (a fumetti e non) che talvolta ha toni ben più adulti.

Se avete passato da un po’ l’adolescenza, non vi sarà difficile indovinare chi siano i veri cattivi della storia, ben prima dell’impulsiva Mercoledì interpretata da Jenna Ortega. L’attrice fa il suo e diventa il facile mezzo attraverso cui Burton la trasforma, almeno visivamente, in una pura creatura burtoniana, intelligente, acuta e a modo suo sensibile.

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Peccato però che nella regia della serie dell’estro e del tocco del “maestro del gotico” rimanga pochissimo. Difficile indovinare la sua presenza dietro la cinepresa: questo Mercoledì avrebbe potuto benissimo dirigerlo uno dei suoi epigoni.

Commento

cpop.it

62

Perfetto per il pubblico degli adolescenti e degli orfani di Harry Potter, un po' deludente per quelli delle precedenti incarnazioni degli Addams, Mercoledì funziona più come teen drama che come racconto horror o mystery.

Pro

  • Jenna Ortega in versione emo teen
  • Grande ritmo: difficile non fare binge
  • L'atmosfera della Nevermore Academy

Contro

  • Gli Addams sono sbiaditi
  • La risoluzione finale è davvero prevedibile
  • Tim Burton non graffia
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