Moon Knight, la nuova serie Marvel con Oscar Isaac, è su Disney+: vale la pena vederla?

Moon Knight è la prima serie MCU a introdurre ex novo un supereroe, affidandosi a un attore capace e carismatico come Oscar Isaac. Osa più delle precedenti, avvince, ma rimane lontana dall'eccellenza seriale.

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Autore: Elisa Giudici ,

Nell’ultimo anno abbiamo avuto modo di scoprire qualcosa di più sulla strategia seriale di Marvel Studios: nel 2022 il catalogo di serie Disney+ connesse al MCU è abbastanza ricco da poter cominciare a fare qualche comparazione e tracciare una curva qualitativa e di gradimento.

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La strategia di Kevin Feige e Marvel Studios su questo fronte è chiara: creare prodotti che richiamino il pubblico di Marvel (magari convincendolo a sottoscrivere un abbonamento), senza però perdere mai di vista la priorità che il fronte filmico mantiene. Detto in altre parole: i film Marvel rimangono i destinatari principali delle energie e degli sforzi dello studios, mentre le miniserie Disney sono al contempo un campo di sperimentazione e un’alternativa alla sala per continuare a fornire contenuti Marvel inediti tra una pellicola e l’altra.

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La loro natura però rimanere strettamente accessoria. Il paradigma MCU è che le miniserie aggiungano materiale, ma non diventino mai visioni necessarie tra un film e l’altro per capire quanto succede nell’universo Marvel.

La doppia sfida di Moon Knight

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Moon Knight in questo senso presenta una doppia sfida. È infatti la prima miniserie MCU a prendersi sulle spalle l’onere di presentare un personaggio del tutto inedito, senza l’appoggio di un comprimario già lanciato ad attirare il pubblico (come per esempio visto in Hawkeye). Per la prima volta dunque una miniserie si prende un colpito che solitamente assolvono le pellicole, per di più scegliendo un supereroe davvero poco noto tra chi non legge fumetti.

In questo senso Moon Knight funziona perfettamente, perché lo studio ha deciso di puntare su un attore di grande carisma e capacità come Oscar Isaac. Di fatto è lui a tenere in piedi lo show, sdoppiandosi nelle (almeno?) due personalità che il nuovo supereroe ha. La trama di Moon Knight è interamente basata su questo sdoppiamento, dovuto a un disturbo della personalità della “persona normale” che si ritrova ad ottenere dei poteri sovraumani da un antico dio egizio che le salva la vita, chiedendole di diventare il suo avatar, il suo proxy nel genere umano.

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Isaac non solo ha un volto famigliare al grande pubblico per via dei suoi trascorsi in Star Wars, non solo ha lo charme e la scioltezza necessaria per muoversi a proprio agio in prodotti mainstream pur avendo una formazione attoriale classica. È anche un attore abilissimo, che riesce con grande efficacia a sdoppiarsi in Steven e Mark, le due personalità che condividono lo stesso corpo e gli stessi poteri.

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La differenza tra i personaggi è netta. Il goffo impiegato londinese e il tormentato mercenario statunitense sono appositamente posizionati agli antipodi per rendere il contrasto evidente. Isaac però riesce a rendere istintiva per lo spettatore la comprensione di chi sta interpretando in quel momento, senza calcare troppo la mano su posture, accenti, espressioni del viso.

Una serie MCU ambiziosa del solito, ma non basta

Con un interprete tanto capace Marvel si è potuta concedere una serie un po’ più ambiziosa del solito, almeno in partenza. Il primo episodio infatti funziona quasi come un thriller vero e proprio, con un livello ansiogeno e più di un accenno alla violenza che fanno sembrare Moon Knight un prodotto calato nel genere, pronto ad andare fino in fondo. Moon Knight somiglia a L'uomo senza sonno, a Memento, provando a essere un thriller psicologico che sfidi l'intelligenza del suo pubblico, che lo turbi al punto giusto.

Purtroppo è un’impressione passeggera: la miniserie si spinge fino al limite ma rimane saldamente nel recinto di un prodotto il più trasversale possibile, adatto a bambini, ragazzi, famiglie, senza niente di davvero controverso o sfidante al suo interno. Questa dualità di caratteri tra un mercenario e un uomo apparentemente senza qualità che si contendono il controllo di un corpo al servizio di un dio egizio può quindi essere esplorata fino a un certo punto, lasciando un impressione di titubanza, di superficialità. La serie sa già da che parte stare (quella del bene) e sa già fino a dove può spingersi (mai troppo in là con i temi più adulti o scottanti).


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Per ovviare a questi limiti decide quindi di mescolare numerosi generi insieme, saltando letteralmente da uno all’altro nel bel mezzo di un episodio: si parte con il thriller ma poi si passa alla commedia, all’action, al genere avventuroso e supereroistico, per poi tornare al thriller paranoide. Per quanto possa essere interessante vedere un regista indie e talentuoso come Mohamed Diab alla regia dell’episodio pilota, la serie non può sfruttare appieno le sue potenzialità.

Anche il livello generale delle puntate è un po’ disorientante. Le serie Marvel per impostazione sono in tutto e per tutto simili a mini film MCU, ma non si avvicinano a quel budget e questo purtroppo si nota molto, soprattutto negli effetti speciali e nelle scene d’azione. Questa è la carenza maggiore, già notata in Falcon & The Winter Soldier: manca un modello che permetta di far sembrare una serie spettacolare e di livello alto, piuttosto che una versione economica e meno riuscita di un film.

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Va da sé, Moon Knight verrà sicuramente visto e apprezzato dagli appassionati MCU. È una delle miniserie migliori viste finora su Disney+, anche perché introducendo un nuovo personaggio ha le mani libere dai lacciuoli che la continuity ha imposto altrove. Tuttavia c’è un po’ di rimpianto perché il potenziale era davvero enorme.

Sacrificando parte del pubblico e dando la possibilità a Moon Knight di approcciare un pubblico adulto come un normale thriller, avrebbe potuto essere una serie memorabile. Le serie potrebbero essere il terreno ideale per farlo, data appunto la loro natura accessoria e sperimentale. I grandi titoli seriali di Netflix, HBO, Amazon, Starzplay e Apple lavorano proprio in questo senso: Moon Knight invece ha il suo punto di forza nel marchio Marvel, ma come serie è tutt'altro che eccellente.

Moon Knight diverte, appassiona, talvolta sorprende. Nello stesso tempo impiegato a vedere questa serie, affascinati e stregati dai prodotti MCU, si potrebbero recuperare titoli che si muovono decisamente su altri livelli. L'eccellenza seriale per Marvel rimane ancora molto lontana.

[Questa recensione è basata sulla visione di 4 dei 6 episodi che compongono la miniserie]

Commento

Voto di Cpop

72
Un buon titolo Marvel con una grande performance attoriale, Moon Knight rimane lontana dll'essere una grande serie tout court, perché ha molte più limitazioni di quante non ne affronti un titolo al di fuori del recinto MCU.

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