Esistono tante varianti del dolore. C’è il dolore fisico e c’è il dolore emotivo, ad esempio, entrambi connessi alle vulnerabilità dell’essere umano a contatto con un mondo in cui tutto può essere potenzialmente pericoloso, in ogni senso. Cos’accadrebbe, però, se in un contesto aggressivo non si provasse assolutamente nulla in termini fisici e nervosi? Cosa comporterebbe una patologia del genere se proiettata in un’action comedy dalle sfumature romantiche? È proprio una domanda del genere ad aprire le danze di Mr. Morfina (Novocaine, in lingua originale), il nuovo film diretto da Dan Berk & Robert Olsen con al centro l’interpretazione di Jack Quaid, nei cinema italiani dal 27 marzo 2025 con Eagle Pictures.
È tutto sopra le righe in Mr. Morfina, tutto esagerato e volutamente violento, ma in senso “buono”, puntando all’assurdo di un divertimento imprevedibile e sregolato.Non ci si aspetta nulla di più da un lungometraggio che, fin dalla sua campagna promozionale, aveva messo in chiaro uno spirito del genere. Divertire per sconvolgere, sfruttando una trama esile in funzione delle sequenze più action e sanguinarie.
Un uomo senza dolore
Al centro di Mr. Morfina troviamo la storia di Nathan Caine, portato sul grande schermo da un Jack Quaid in gran forma. Nathan non è come tutti gli altri, dato che fin da piccolo ha sviluppato una patologia nervosa molto particolare: non sente nessun tipo di dolore fisico. Il suo corpo non percepisce nulla e questo lo ha portato prima ad avere un’aspettativa di vita bassissima e, in seguito, a un’esistenza controllata e studiata proprio in funzione della tutela personale.
Quando lo incrociamo il suo quotidiano è nella norma più totale, ma a seguito di alcuni incontri e chiacchiere sul lavoro si fa coraggio ed esce con una collega, Sherry (Amber Midthunder), di cui s’invaghisce, trovandosi in sintonia con lei su alcune cose. Davanti al sogno dell’amore e della realizzazione romantica, però, si pone un piccolo imprevisto: una rapina sul posto in cui lavorano entrambi, con il rapimento di Sherry da parte di violentissimi rapinatori senza scrupoli.
Dal trauma della perdita improvvisa, il protagonista di Mr. Morfina sceglierà di salvare la sua amata, imbarcandosi in un folle inseguimento in cui darà tutto se stesso pur di vederla tornare fra le sue braccia. Un impiegato amministrativo che non prova dolore sulle tracce di criminali incattiviti dalla vita ed emotivamente distaccati… cosa potrebbe andare storto?
Spingersi oltre il limite
Come anticipato, Mr. Morfina è un film degli eccessi, un racconto in cui l’elemento action viene esasperato e spinto al limite, tutto grazie alla situazione che vive il suo stesso protagonista. Da ciò si sviluppa un viaggio sempre folle, in cui sono l’assurdo della violenza e le varie interpretazioni a prendere il sopravvento più che la stessa trama, qui ridotta a un pretesto per rompere continuamente le regole logiche delle varie situazioni offerte.
Fondamentale, nell’ilarità di Mr. Morfina, resta sicuramente il lavoro dello stesso Quaid, che porta sullo schermo un ragazzo timido e trattenuto, spaventato dalla sua stessa esistenza eppure determinato, perfettamente capace di tirare fuori un lato di sé totalmente inaspettato. Così, il binomio bravo ragazzo/folle innamorato sanguinario trova un equilibrio che già avevamo assaporato con il lavoro dell’attore sul set di The Boys, per fare un paragone, pur se lontano in molte cose.
La protagonista principale di Mr. Morfina, comunque, resta la particolare comicità violenta al suo centro. L’azione, quindi, è al servizio dell’imprevedibile e dell’imprevisto, in un gioco cinematografico che guarda innanzitutto fuori dal grande schermo. Lo spirito di fondo è più chiaro che mai, concretizzandosi mano a mano nello splatter senza filtri, limandolo fino al no sense e al grottesco.
Non ci sono limiti in Mr. Morfina ed è questo il bello, anche se porta con sé un rovescio della medaglia. La leggerezza di fondo e la voglia di sorprendere prendono tutto lo spazio, ammortizzando una narrazione praticamente inesistente, dai tratti semplici e poco approfonditi. A risentirne, in parte, è quella che potremmo definire l’identità del film, che dall’action sembra voler imboccare una via più romantica, senza lasciare il segno in questo senso.
Il peso della narrazione, pur se estremamente secondario, definisce in parte le caratteristiche interiori dello stesso Nathan, con una scrittura che, tuttavia, resta sempre e volutamente in superficie. Una cosa del genere sarebbe problematica, se non fosse che Mr. Morfina non si prende mai veramente sul serio, sfruttando tutte le maschere in gioco e gli stereotipi criminali abbozzati per giocare con l’azione e con la situazione di un protagonista accecato dal suo desiderio d’amore.
Il risultato si riflette in un lungometraggio estremamente ritmato e veloce, in cui regia ed effetti speciali catturano l’attenzione degli spettatori, cancellando parzialmente la credibilità di fondo delle vicende in corso. Mr. Morfina è un popcorn movie estremamente classico e divertente, e tale resta dall’inizio alla fine. Non ci sono intenti intellettuali o altri nel suo porsi al pubblico in sala, se non quello di stupire continuamente, giocando con gli stessi ruoli tipici dei film d’azione.
Vale la pena vedere Mr. Morfina al cinema?
Se siete alla ricerca di un film divertente e folle, la risposta è assolutamente sì. Mr. Morfina prende tutte le regole degli action più classici, proiettandole in una storia sregolata e piena di sorprese, specialmente dal lato più splatter. Jack Quaid diverte in questo ruolo in cui tutto gli è avverso, trasformando una limitazione personale in un vero e proprio superpotere contro il mondo intero. Certo, oltre al divertimento non c’è molto altro: chiaramente si tratta di un’esperienza che non vuole colpire con la scrittura e la caratterizzazione, ma piuttosto con un approccio totalmente votato all’esagerazione action.
Commento
Voto di Cpop
70Pro
- Mr. Morfina offre un ritmo frenetico e sequenze splatter sopra le righe, perfette per chi cerca puro intrattenimento.
- Jack Quaid riesce a bilanciare comicità e follia, rendendo il suo personaggio coinvolgente e carismatico.
Contro
- La storia è più un pretesto per l’azione e manca di una evoluzione narrativa o emotiva consistenti.
- L’eccesso di esagerazioni e situazioni assurde potrebbe non piacere a chi cerca un action più strutturato.
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