Reacher 3, recensione: un viaggio introspettivo tra ombre del passato

Leggi la nostra recensione sulla terza stagione di Reacher, la serie di successo di Prime Video con protagonista Alan Ritchson.

Autore: Francesca Musolino ,

La serie TV Reacher, tra gli spettacoli televisivi più visti di Prime Video, è ritornata sulla piattaforma streaming con la terza stagione dal 20 febbraio 2025 regalando al pubblico i primi tre episodi insieme, mentre i restanti 5 sono stati distribuiti a cadenza singola settimanale ogni successivo giovedì.

Creata da Nick Santora e basata sulla saga letteraria di Lee Child, Reacher vede come protagonista principale Alan Ritchson che ha dato il volto al personaggio anche nelle prime due stagioni della serie TV. Ogni nuovo ciclo di episodi è un adattamento di un diverso romanzo di Child e questa terza stagione si concentra sul settimo volume dell'autore, dal titolo La vittima designata.

Nonostante in passato abbia lasciato l'esercito per darsi a una vita in solitaria, Jack Reacher anche questa volta si ritrova suo malgrado coinvolto in una nuova pericolosa missione a cui non potrà sottrarsi. Di seguito vi lasciamo la nostra recensione in merito sulla terza stagione di Reacher.

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La trama di Reacher 3

La terza stagione di Reacher vede il protagonista interpretato da Alan Ritchson collaborare insieme all'agenzia della DEA (Drug Enforcement Administration), poiché il caso di cui si stanno occupando i federali coinvolge un nemico in comune. Mentre la DEA indaga su un ricco magnate sospettato di un traffico di droga, una loro agente infiltrata nell'operazione non dà più sue notizie. Jack Reacher viene quindi convocato dalla DEA per risolvere la situazione e scoprire la verità celata dietro le attività del loro sospettato. Per ironia della sorte, proprio in tale frangente Reacher apprende che una sua vecchia conoscenza, creduta morta in precedenza, è viva e vegeta e implicata nel caso. Jack decide infine di unirsi ai federali per regolare i conti con il suo passato e aiutarli a far luce sulla scomparsa della loro infiltrata.

Reacher: dove eravamo rimasti

Amazon Studios, Skydance Television, Paramount Television Studios
Reacher 3 - Jack fermo al buio con un'arma in mano

Come precisato a inizio articolo, ogni stagione della serie TV Reacher di Amazon adatta un diverso romanzo delle opere cartacee di Lee Child. Di conseguenza non c'è una continuità effettiva della trama, in quanto Jack Reacher non si ferma mai a lungo nello stesso luogo. L'ex militare si rimette subito in viaggio dopo aver concluso ciò che aveva da fare in un determinato posto, chiudendo in qualche modo quel capitolo della sua vita. L'unica costante della storia è data dalla presenza dello stesso protagonista, poiché le varie vicissitudini che deve affrontare Reacher solitamente riguardano sempre la sua sfera privata e personale.

Nella prima stagione della serie TV, basata sul romanzo di Lee Child Zona pericolosa, Jack Reacher giunge nella città di Margrave, in Georgia, dove si ritrova a indagare sulla morte di suo fratello Joe. Un omicidio di cui inizialmente viene accusato lo stesso Jack, salvo in seguito fare amicizia e collaborare con gli agenti impegnati nel caso, Oscar Finlay e Roscoe Conklin, al fine di trovare e punire i veri colpevoli. La seconda stagione di Reacher, che adatta il libro Vendetta a freddo, è invece ambientata a New York City e si concentra sui trascorsi del protagonista come Maggiore dell'Unità Speciale di Investigazione del 110º Battaglione di Polizia Militare. Dopo aver appreso dell'uccisione di uno dei suoi vecchi agenti, Reacher insieme ad altri ex membri della squadra lavorano di nuovo insieme per scoprire cosa è successo al loro compagno e rendergli giustizia.

Una figura ricorrente nelle prime due stagioni della serie TV, che si riconferma essere presente anche in Reacher 3, è quella di Frances Neagley, ex Sergente Maggiore dell'Unità 110 e fedele amica di Jack in ogni frangente. Neagley è un personaggio chiave della storia, in quanto fornisce sempre un aiuto fondamentale e prezioso a Reacher nel risolvere i casi e le questioni private che deve affrontare di volta in volta. Un ruolo, che in qualità di investigatrice privata, Neagley riprende in Reacher 3 interpretata nuovamente dall'attrice Maria Sten.

Reacher 3: il lato vulnerabile dell'eroe d'azione

Amazon Studios, Skydance Television, Paramount Television Studios
Reacher 3 - Kohl e Reacher fanno un brindisi

Reacher 3, pur mantenendo fede ai punti saldi della serie, parte un po' in sordina rispetto alla verve delle stagioni precedenti. Paradossalmente, la parte più interessante e coinvolgente della storia si rivela essere ancora una volta quella legata al passato del protagonista, che viene narrata attraverso dei flashback. Nonostante Reacher abbia scelto di appendere al chiodo la sua divisa da militare tanto tempo fa, il periodo trascorso nell'esercito resta centrale nella sua vita e nel quale ha stabilito i legami più importanti e duraturi di sempre. Per l'ex Maggiore i suoi sottoposti non sono mai stati tali, poiché ha sempre trattato gli altri come suoi pari e membri di una grande famiglia. Pertanto, anche se in un secondo momento Reacher è andato avanti voltando pagina, non rimane mai indifferente nello scoprire o ricordare che qualche ex compagno è stato ferito o addirittura ucciso.

Per questo motivo, nel presente, Jack non riesce più a instaurare con nessuno quello stesso tipo di rapporto fraterno avuto durante gli anni nell'esercito. Complice anche la sua nuova vita da ramingo, che non gli consente di rimanere così tanto in un luogo da potersi affezionare a qualcuno in maniera indissolubile. Solo l'esperienza condivisa fianco a fianco sul campo, riesce a instillare tra Reacher e gli altri quella certa complicità con cui basta solo uno sguardo per intendersi al volo. Una caratteristica che abbiamo visto nella prima stagione della serie TV anche con i personaggi di Finlay e Roscoe. Due poliziotti appena conosciuti da Reacher ma con i quali, a furia di passare del tempo insieme sullo stesso caso, Jack riesce a relazionarsi come fossero amici di vecchia data (e con Roscoe anche qualcosa in più). Questo legame purtroppo viene a mancare in Reacher 3 tra il protagonista e gli agenti della DEA, rendendo quasi una pantomima la loro collaborazione mirata. Una carenza dovuta anche al fatto che questa volta Reacher agisce principalmente in solitaria come infiltrato. Pertanto risulta esserci l'assenza di un terreno in cui far crescere in maniera continua e progressiva il legame tra i vari personaggi.

La stessa squadra della DEA si dimostra essere male assestata e poco credibile, poiché si tratta di figure che non si rivelano propriamente all'altezza del ruolo ricoperto e del tipo di indagine in cui sono impiegati. Ancora una volta, è Reacher in prima persona a fare il lavoro sporco e a risaltare come protagonista principale. Questo porta gli antagonisti a risultare un po' in secondo piano, con interazioni che, soprattutto nella prima parte della storia, sono abbastanza limitate. Tuttavia, pur con qualche eccezione, i nuovi personaggi introdotti in questa stagione non riescono a lasciare un segno incisivo come quelli delle stagioni precedenti, tenendo conto della mancanza di un approfondimento o sviluppo adeguato di alcune storyline. Il vero villain si conferma ancora essere il trascorso di Reacher, in questo caso sotto forma di un fantasma del passato. Questa figura misteriosa, legata a eventi dolorosi e irrisolti, riemerge nella vita di Reacher mettendolo di fronte a vecchie ferite e desideri di vendetta. Le nuove minacce, per quanto presenti, vengono in qualche modo oscurate da questo ritorno che scuote profondamente il protagonista.

Reacher 3 cambia anche nello stile di narrazione introducendo i nuovi episodi con un ritmo molto più lento e una trama alla stregua di un thriller noir di spionaggio. L'azione subentra solo da un certo punto in poi con Alan Ritchson che riesce nuovamente a rubare la scena su tutto il resto con le sue performance, nonostante in alcuni frangenti si è calcata un po' troppo la mano sfiorando il limite dell'inverosimile, anche per qualcuno come Jack Reacher. La storia della terza stagione inserisce inoltre un risvolto interessante con la presenza del bodybuilder Olivier Richters nei panni di Paulie, il braccio destro del boss su cui deve indagare Reacher. L'attore, non a caso noto come il "gigante olandese", è alto ben 2,18 metri superando non di poco Alan Ritchson che raggiunge invece il metro e novantuno. La serie TV offre quindi al pubblico un vero e proprio scontro tra "titani" arricchito dal fatto che, per la prima volta, Reacher si trova davanti a qualcuno molto ben più imponente di lui e affrontando, una volta tanto, un nemico quasi alla pari.

Reacher 3, considerazioni finali

Amazon Studios, Skydance Television, Paramount Television Studios
Reacher 3 - Paulie e Jack uno di fronte all'altro

La terza stagione di Reacher si dimostra molto diversa dalle precedenti. Dopo un primo scoppiettante pilot atto essenzialmente a introdurre il protagonista e un brillante sequel impreziosito dalla presenza di diverse guest star, i colpi di scena e il vivo dell'azione subentrano soltanto verso gli episodi finali. Soprattutto il tanto atteso scontro tra Reacher e Paulie si fa attendere fino all'epilogo conclusivo di questa terza stagione, offrendo comunque al pubblico un lungo scontro senza esclusione di colpi. Considerando la sua stazza, Paulie non è uno dei soliti nemici verso i quali Reacher riesce ad avere sempre la meglio con una certa facilità. Tuttavia il protagonista dimostra ancora una volta che, grazie a qualità come astuzia e abilità di elaborare soluzioni efficaci in pochi minuti, è in grado di affrontare chiunque senza puntare tutto esclusivamente sulla forza fisica.

Nel corso della narrazione, emerge chiaramente la caratteristica distintiva di Jack Reacher: la sua innata capacità di essere sempre un passo avanti agli altri. Questo lo porta a suscitare inizialmente dubbi e perplessità, soprattutto da parte di chi lo conosce appena o preferisce restare ancorato alle proprie convinzioni. Eppure, attraverso la sua vasta esperienza e le eccezionali doti analitiche, Reacher finisce immancabilmente per conquistare la fiducia di tutti. Le sue intuizioni si rivelano puntualmente le più efficaci, facendo sì che i suoi interlocutori riconoscano il valore delle soluzioni che propone.

Durante gli episodi di Reacher 3, Jack riesce come sempre a formare un team eterogeneo composto da individui incontrati lungo il cammino, ognuno impegnato in una propria battaglia personale. Nonostante le iniziali divergenze di opinioni e gli inevitabili contrasti, i destini di questi personaggi finiscono per convergere, dimostrando ancora una volta la capacità di Reacher di unire le persone attorno a un obiettivo comune. Grazie alla sua esperienza sul campo e alla sua intelligenza tattica, il personaggio interpretato da Alan Ritchson è in grado di garantire che ogni membro del gruppo dia il massimo contributo, rafforzando così la collaborazione e il successo collettivo.

In conclusione, anche la terza stagione di Reacher si riconferma un'avvincente combinazione di azione, strategia e dinamiche umane complesse. Pur presentando alcuni aspetti discutibili, la qualità complessiva della serie non ne risente significativamente. Con un carismatico protagonista già consolidato che sa unire intuito e determinazione, Reacher 3 riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore regalando un'esperienza godibile, seppur non priva di imperfezioni, nell'attesa di scoprire cosa riserveranno i prossimi sviluppi nella futura quarta stagione della serie TV.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV Reacher. Crediti: Amazon Studios, Skydance Television, Paramount Television Studios

Commento

Voto di Cpop

80
Reacher 3 fa un passo indietro e proietta il pubblico in un'avventura totalmente diversa dalle precedenti stagioni, attraverso un racconto molto più lento e cupo sulla scia di un thriller noir di spionaggio. Anche se i primi episodi fanno un po' fatica a carburare, la serie recupera terreno strada facendo riuscendo nel complesso a offrire una terza stagione apprezzabile. Alan Ritchson si riconferma al suo meglio nel ruolo da protagonista, con una trama che scava di nuovo a fondo nei trascorsi del personaggio rivelando un'altra interessante parte sul passato di Jack Reacher.

Pro

  • Rivelata un'altra interessante parte del passato di Reacher
  • Alan Ritchson sempre all'altezza del ruolo
  • Graditi vecchi ritorni e intriganti nuovi ingressi

Contro

  • Narrazione con un ritmo iniziale più lento rispetto alle passate stagioni
  • Alcune sequenze di azione leggermente esagerate
  • Episodio finale in parte affrettato
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