Disponibile su Apple TV+ dal 15 novembre 2024 con il suo primo episodio (seguito da un’uscita settimanale), Silo torna ad approfondire il racconto e il mondo tratti dal lavoro letterario di Hugh Howey con la sua seconda stagione. Quanto avvenuto nel finale precedente ha ampliato a dismisura le possibilità di una narrazione che si fa ancora più sfaccettata e complessa, dal punto di vista umano, riportando i fan in un mondo misterioso che necessita di coraggio e fermezza per essere esplorato a fondo. Silo 2, non a caso, si apre all’insegna delle conseguenze e del dubbio, complici le azioni della sua protagonista principale, Juliette Nichols (Rebecca Ferguson), e le reazioni a un sistema opprimente, grigio e sporco. Ve ne parliamo mettendo in chiaro che abbiamo visto i primi nove episodi di questa seconda stagione, restando in attesa del finale.
"Disordine" è un’altra parola chiave di Silo 2; in perfetto contrasto con quanto visto in precedenza, tutto cambia di prospettiva in un gioco delle maschere ancora oggi difficile da decifrare. Sono quindi i personaggi a prendersi sulle spalle il peso di un contesto in cui niente è come sembra, e in cui l’identità sociale, almeno ora, non ha più lo stesso peso e sapore di prima. La libertà della mente e del corpo prende così il sopravvento, alimentando alcune domande che, con molta probabilità, erano già in qualche modo latenti.
Torna dunque il mistero con Silo 2, fuso all’indagine umana e innanzitutto privata, poi sociale ed etica. Tornano i personaggi che abbiamo conosciuto nella prima stagione, torna la determinazione oltre le menzogne e torna quella voglia di costruire e di disobbedire mettendo ogni cosa in dubbio.
E adesso?
Senza entrare troppo nel dettaglio, Silo 2 divide la sua narrazione in più strade, approfittando di quanto accaduto nel finale della stagione precedente (allerta spoiler nelle prossime righe). Dopo che Juliette Nichols ha portato alla luce, con le sue indagini, alcune scomode verità riguardo al mondo in cui è nata e cresciuta, è stata spinta a “uscire fuori e pulire”. Un esito del genere, come tutti ben sanno, significa morte certa e piuttosto rapida per chiunque, date le condizioni in cui versa il pianeta Terra. Eppure, grazie a un’intuizione, Nichols riesce a sopravvivere più di chiunque altro, raggiungendo e superando il vertice della piccola collina che costeggia da sempre l’esterno del suo Silo.
Negli istanti conclusivi della prima stagione, quindi, il pubblico apprende dell’esistenza di tanti altri Silo, isolati, vicini a quello della protagonista. Una svolta del genere, ovviamente, amplia a dismisura l’ipotetica situazione sociale di tutti, ponendo le basi per ulteriori misteri e rimarcando ulteriormente l’ignoranza generale cui sono sottoposti gli esseri umani della zona. In Silo 2 ci si ritrova a ragionare proprio in questo senso. Le precedenti e apparentemente avventate scelte di Juliette hanno un riscontro diretto su tutti quelli che assistono al suo sopravvivere nel mondo esterno, insinuando in ognuno un dubbio che diventa rabbia e ricerca.
La seconda stagione di Silo sviluppa la sua riflessione principale partendo proprio da tutto ciò, analizzando il senso stesso di un dubbio profondo relativo alla propria vita e a ciò che si riteneva giusto. Cosa ha innescato nelle persone la sopravvivenza di Juliette? Cosa faranno adesso? Avranno tutti capito cosa è accaduto? In parallelo, però, il mondo si apre e con ciò nuovi scenari figurano all’orizzonte.
Conseguenze
Come anticipato, gli sviluppi principali in Silo 2 sono un diretto riflesso delle scelte e delle azioni avvenute nella prima stagione, e va benissimo così. Dalla disobbedienza di alcune persone si è innescato un nuovo quadro che cambia la prospettiva di un sistema messo a dura prova in questa seconda stagione. La libertà, l’oppressione e il senso di giustizia, insieme all’etica, si muovono nuovamente di pari passo, dando vita a uno spettacolo seriale che ritrova tutto il suo fascino proprio nelle maschere che lo popolano, in quei volti indecifrabili e nella determinazione oscura ma comunque e sempre giustificata, in qualche modo.
La struttura corale, inoltre, diventa un elemento ancora più forte e presente in Silo 2, giocando con un'apertura generale che amplia le possibilità del racconto, inserendo nuovi spunti di riflessione e personaggi con un impatto interessante e innegabile. Il lavoro attuato in termini di scrittura, quindi, si interessa adesso non solo della componente più introspettiva del sospetto, ma le affianca una serie di svolte in cui la politica e la propaganda diventano voce a sé stante, riflettendo anche sul peso di alcune scelte in termini di comunità e giustizia, e della loro importanza oltre il piccolo schermo.
C’è tanta lotta nella seconda stagione di Silo, molta più che nella precedente tranche di episodi, accesa e ispirata, furiosa e cieca ma sempre funzionale a un’esplorazione delle ragioni profonde di ognuno. L’attenzione in termini di narrazione e caratterizzazione, però, è bene precisarlo, tende in alcuni casi a rallentare il ritmo di un lavoro che forse avrebbe meritato una tempistica differente.
In parallelo, come anticipato, il mondo di Silo si apre introducendo nuovi dettagli e approfondimenti, e anche personaggi “esterni” al contesto che conosciamo. Solo, il personaggio interpretato da Steve Zahn, è una delle aggiunte più interessanti di questa seconda stagione. Il suo incontro con Juliette, presente fin dal primo episodio, aggiunge uno spettro umano e una serie di riflessioni altre al racconto, dimostrando ulteriormente la maturità di una serie che può aprirsi molto, sempre con il rischio di sfaldarsi però.
Wool. Trilogia del Silo
Wool. il primo capitolo della Trilogia del SiloIl mondo di Silo è qualcosa di affascinante, su questo non c’è dubbio, così come il grande mistero dietro la situazione in cui lo troviamo quando ci approcciamo alla serie. Da uno sguardo così ampio, Silo 2 riesce a portare avanti alcuni ragionamenti solo accennati in passato, ponendo lungo il cammino degli attuali protagonisti principali una serie di sfide e dubbi difficili da inquadrare in toto, complici anche i nuovi punti di vista a disposizione degli spettatori. Tutto si muove in una direzione, tutto si muove seguendo strade inattese, tutto sembra avere un ordine, almeno fino a quando il disordine umano non prende il sopravvento.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- L'attenzione nella caratterizzazione dei personaggi a contatto con un mondo - il loro - in cambiamento.
- Il lavoro del cast.
- Il lavoro in termini di estetica e scenografie.
Contro
- Ancora una volta l'impegno richiesto durante la visione, specialmente in termini di tempistiche generali.
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