Stesso regista (Jeff Fowler), stesso villain (Jim Carrey), stesso parterre di personaggi, ma allargato: è questa la formula con cui Sonic 2 spera di ripetere l’incredibile, insperato successo del primo capitolo e magari lanciare un vero e proprio multiverso Sega. Le ambizioni su questo titolo sono tante e non del tutto mal riposte: se c’è un momento storico in cui puntare su un titolo videoludico cult, sulla collegata nostalgia anni ‘80 e su un cinema pronto all’uso (e un po’ usa e getta) è davvero questo.
Sonic torna in sala forte del fatto - passato un po’ in sordina tra il pubblico ma ben vivo nella memoria di produttori ed esercenti - che il suo è stato uno dei pochissimi botteghini di successo durante il biennio della pandemia. 250 milioni di dollari a livello globale: Paramount ci avrebbe messo la firma anche prima della pandemia, quando era stata costretta a rilavorare tutti gli effetti speciali relativi al riccio blu (ricordate le reazioni scandalizzate al primo design del personaggio?), facendo levitare i costi di produzione e ridurre al minimo le aspettative del pubblico.
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Il sequel di un film dalla lavorazione tanto travagliata e dall’esito tanto insperato non poteva che essere una via di mezzo tra il vincere facile e l’usato sicuro.
Sonic 2: la trama del film
Nel finale e nelle scene extra del primo Sonic avevamo lasciato il dottor Robotnik sul pianeta dei funghi e Sonic finalmente non più solo, accolto come un figlio nella casa dei Wachowski. Testa d’uovo però utilizza un suo aculeo per richiamare l’attenzione della galassia.
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Al suo appello rispondono due personaggi che avevamo già visto nel trailer del secondo film: il timido volpino inventore di gadget Tails e l’echidna Knuckles, che vuole vendicarsi del riccio blu per quanto successo al suo popolo. Knuckles libera Robotnik riportandolo sulla Terra, dove si mette a dare la caccia all’ignaro Sonic, mentre i suoi genitori terresti sono alle Hawaii (dove il film è stato girato) per un matrimonio.
In aiuto di Sonic arriverà Tails, che gli spiegherà l’obiettivo di Knuckles: mettere le mani sul leggendario diamante verde, che dona incredibili poteri a chi lo possiede, in grado di sterminare eserciti e dominare pianeti. Una descrizione che ha affascinato anche Robotnik, che spera di mettere le mani sul gioiello
Sonic 2 sceglie accuratamente il suo pubblico
Sonic 2 non propone certo un grande livello di cinema, ma ha una qualità rara nel mercato odierno: non cerca di arraffare quanti più spettatori possibili, scopiazzando approcci e tono da i film più in voga del momento.
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O meglio, lo fa nella prima parte del film, che risulta un po’ debole. Nell’avvio della pellicola, il Riccio Blu si propone come supereroe pasticcione che sventa rapine causando una marea di danni nella “vicina” Seattle, affamato di gloria e d’azione. L’intento è ovviamente comico e probabilmente dettato dalla necessità di mettere un po’ d’azione nel film, ma il pensiero di trovarsi davanti a un altro simil supereroe sotto mentite spoglie mi ha causato un brivido...di noia.
Invece Sonic 2 riesce a trovare il giusto passo quando si concentra sul suo mondo di provenienza, quello videoludico. Nella seconda parte del film sia Sonic sia Knuckles devono affrontare un labirinto ricco di insidie e trappole nei pressi di un tempio perduto dove pensano di trovare nascosto lo smeraldo verde. È uno dei passaggi migliori del film, che fa salire la nostalgia a quanti hanno giocato ai primi Sonic sulle vecchie console Nintendo, sorprendendo quanti invece non conoscono quei videogame ma trovano ad attenderli un cinema differente, fresco.
Pur non amando particolarmente nessuno dei due, ho preferito il secondo film Sonic al primo per come introduce complessità nella trama, rimanendo però in una dimensione semplice, giocosa, quasi infantile. È difficile oggigiorno vedere un film con un approccio di questo tipo senza che sia esclusivamente rivolto al pubblico dei più piccoli. Sonic ha imparato a non prendersi troppo sul serio e a lasciare, quando necessario, campo libero all’istrionismo di Jim Carrey,uno dei pochissimi attori in grado di interpretare un ruolo caricaturale all’ennesima potenza come quello di Robotnik, dalla fisicità e dalle movenze semplicemente assurde, senza perdere verve e naturalezza. L’impressione è che Carrey aspettasse da tempo una parte così per tornare su grande schermo. Per Sonic è una grande risorsa, dato che il resto del cast umano è primo di verve e poco si distingue dalle controparti digitali.
Anzi: Knucles è una new entry accattivante, che fa da spalla in maniera pregevole a Sonic e consente di variare un po’ il registro del film.
Leggi qui la recensione del primo Sonic.
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Voto di Cpop
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