Star Wars: Tales of the Empire, recensione: due vite per raccontare l'ascesa dell'Impero

Star Wars: Tale of the Empire: la nuova serie animata di Dave Filoni racconta l'era dell'ascesa dell'Impero da due intriganti punti di vista

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Autore: Manuel Enrico ,

Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro! Yoda riassumeva così la caduta verso il Lato Oscuro della Forza, una discesa nelle ombre dell’animo umano che raramente è stato reso protagonista di racconti di Star Wars. A porre rimedio a questa mancanza è ora Star Wars: Tales of the Empire, nuova serie animata in sei episodi che dal 4 maggio arriva su Disney Plus, mostrando come questo passaggio all’oscurità possa avere motivazioni tutt’altro che scontate.

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Non poteva esserci modo migliore per festeggiare lo Star Wars Day dell’omaggiare i fan della saga di una serie come Tales of the Empire. Come la precedente Tales of the Jedi, anche questa nuova serie animata di Star Wars sposta l’attenzione su personaggi noti dell’universo della saga, intrecciando la loro esistenza a figure di maggior spicco all’interno del franchise, contribuendo nuovamente a dare ulteriore spessore al tessuto narrativo della saga di George Lucas.

Star Wars: Tale of the Empire, l'oscurità dell'Impero invade la galassia

La firma dietro Tales of the Empire è sempre quella di Dave Filoni. Non ci sono oramai più dubbi che Filoni sia un holocron vivente quando si tratta di lore di Star Wars, né che la sua conoscenza quasi enciclopedica non porti che vantaggi alle produzioni da lui realizzate. Nel caso della nuova serie animata di Disney Plus, la scelta di seguire una diversa strada per raccontare la galassia lontana, lontana mostra come Filoni sia capace di interpretare al meglio le diverse possibilità di questo illimitato potenziale narrativo, portando il franchise in direzioni differenti, senza privarlo della propria identità.

LucasFilm
Star Wars Tales of the Empire

Tales of the Jedi aveva mostrato, a onore del vero, un accenno di caduta nel Lato Oscuro raccontando il passato del Conte Dooku, ma la ricerca di un senso a questa scelta, conscia o meno che sia, di cedere alla tentazione del potere assoluto non era stata pienamente affrontata. Non dimenticando come, in realtà, la seduzione del Lato Oscuro non sia un meccanismo univoco, ma affondi le sue fredde radici nell’anima delle sue vittime, cogliendone le debolezze per piegarle alla propria volontà.

Tales of the Empire si muove su questa direttrice, non si limita a raccontare come avviene il passaggio al Lato Oscuro, ma privilegia il ritratto di quello che conduce al fatidico momento in cui si cede a questa tentazione, svelando come siano le scelte dei singoli a veicolarne il destino.

Due anime in gioco

Non solo i Jedi, ovviamente, possono risentire di questa seduzione, ma ogni essere vivente, e il titolo stesso della serie consente di giocare ingegnosamente su questo aspetto, scegliendo di mostrare il passato di un personaggio recente all’interno della lunga vita di Star Wars: Morgan Elsbeth.

Dalla sua apparizione in The Mandalorian sino al suo ruolo in Ahsoka, Elsbeth è stata ritratta come una villain vicina all’Ammiraglio Thrawn, una sopravvissuta delle streghe di Dathomir che si è fatta strada nella galassia grazie alle sue capacità e alla sua ostinazione. Tales of the Empire svela il passato di questa donna, ne mostra le sofferenze, i tradimenti e le delusioni subite, segnando un percorso che la porta infine a incrociare la sua strada con Thrawn.

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Sotto questo aspetto, Tales of the Empire non manca di porre attenzione al vissuto personale dei personaggi, intrecciandolo alla storia stessa della galassia. Nel caso di Elsbeth, la sua vicenda personale collima con la nascita dell’Impero, rendendo i tre episodi della serie a lei dedicati un ottimo ritratto di un personaggio affascinante e mai scontato, banale. Forgiata da un’esistenza di violenza e privazioni, soprattutto emotive, Morgan è la perfetta figlia dell’epoca imperiale, ostinata e pronta a tutto pur di raggiungere i suoi piani.

Ugualmente viene trattata Barriss Offee, giovane Jedi che dopo aver tradito l’amica Ahsoka Tano facendola passare per una terrorista viene bandita dall’Ordine e imprigionata. Disillusa e convita che i Jedi abbiano perso la propria identità di guardiani della pace, Barriss si discosta dalla visione dell’Ordine e, alla caduta di quest’ultimo, ha un’occasione unica: unirsi agli Inquisitori.

La scelta di seguire i dettami dell’Inquisitorium sembra essere la sola via per Barriss, almeno sino a quando la sua disillusione verso il defunto Ordine non si scontra con la realtà imposta dal nuovo ordine imperiale, spingendola a prendere una posizione decisa all’interno di questo conflitto.

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Star Wars Tales of the Empire

Questo secondo arco narrativo di Tales of the Empire appare come il più completo, capace di non seguire solamente un percorso legato alla velenosa ascesa dell’Impero, ma di mostrare anche una scintilla di speranza, tramite la redenzione di Barriss. I tre episodi dedicati alla Jedi rappresentano l’essenza di questa miniserie, incarnano lo spirito di ribellione emotiva al giogo imperiale, la scelta dell’individuo di non cedere al potere senza lottare.

Uno sguardo differente alla galassia di Star Wars

In ottemperanza al suo titolo, Tales of the Empire, pur mantenendo l’ottima qualità presentata della precedente serie animata, mostra una sensibilità profondamente diversa. Il tono generale è più pressante e spigoloso, specchio di un’epoca dura e violenta come l’ascesa dell’Impero, animata da disperazione e arrendevolezza, in cui i pochi che emergono riescono a farlo solo sacrificando parte della loro anima. Tanto Morgan quanto Bariss vengono poste davanti a questa scelta, ma affrontano due percorsi differenti, entrambi scaturiti da un vissuto intenso ma che trova, nell’indole delle due donne, un diverso esito.

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Star Wars Tales of the Empire

Una cifra emotiva ottimamente rappresentata da una colonna sonora che coglie le sfumature narrative più intense, sinergica a una ricchezza visiva che attesta l’ottimo lavoro di LucasFilm. Ambienti attentamente ricreati, cura del dettaglio e animazioni fluide, dinamiche e vivaci sono i tratti distintivi di questa nuova dimensione animate di Star Wars, rinnovando la sensazione che il franchise abbia trovato strade diverse per espandere e consolidare la propria solidità. 

La durata compatta dei singoli episodi, intorno ai 15 minuti ciascuno, rende agevole la visione della serie, ma in alcuni frangenti richiede un'accelerazione dove sarebbe stato invece preferibile avere maggior tempo per approfondire alcuni aspetti delle storie. Una pecca che non influisce sul godimento di Tales of the Empire, che riconferma come il comparto animato di Star Wars, assieme alle serie live action, stia assumendo sempre più importanza all'interno dello sviluppo del futuro della saga. 

Commento

Voto di Cpop

80
Tales of the Empire, pur mantenendo l’ottima qualità presentata della precedente serie animata, mostra una sensibilità profondamente diversa. Il tono generale è più pressante e spigoloso, specchio di un’epoca dura e violenta come l’ascesa dell’Impero, animata da disperazione e arrendevolezza, in cui i pochi che emergono riescono a farlo solo sacrificando parte della loro anima. Tanto Morgan quanto Bariss vengono poste davanti a questa scelta, ma affrontano due percorsi differenti, entrambi scaturiti da un vissuto intenso ma che trova, nell’indole delle due donne, un diverso esito.

Pro

  • Qualità visiva di alto livello
  • Colonna sonora impeccabile
  • Protagoniste ben sviluppate

Contro

  • Durata episodi troppo compressa
  • Alcuni passaggi troppo frettolosi
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